Curiosità
21 dicembre, solstizio d’inverno. L’osservazione del cielo e la straordinaria storia del disco di Nebra
Oggi 21 dicembre, nell’emisfero boreale, inizia ufficialmente l’inverno. È il giorno del solstizio. Il giorno più corto dell’anno. Il giorno con più ore di buio.
Il termine deriva dalla parola latina solstitium, composto di sol “sole” e tema di stare “fermare, fermarsi”, che vuol dire quindi “fermarsi del Sole”. Il Sole raggiunge infatti oggi il punto di massima declinazione (l’angolo che i suoi raggi formano con il piano equatoriale) nella volta celeste. E, variando di poco la sua posizione, sembrerà apparentemente “fermarsi” nel cielo.
Ma grazie alla scienza sappiamo molto di più di questa giornata. Sappiamo ad esempio che, dal punto di vista astronomico, il Sole raggiunge oggi, alle 16:59, la sua massima declinazione meridionale (di -23,5 gradi). I suoi raggi, in quel preciso istante, saranno quindi perpendicolari al parallelo di latitudine 23,5 gradi, che corrisponde al Tropico del Capricorno. Una posizione tra l’equatore e il polo sud. Oggi, quindi, il polo sud è completamente irraggiato dal Sole, mentre il polo nord si trova al buio. In altre parole, le località a nord dell’equatore riceveranno pochissima luce vivendo il giorno più buio dell’anno, mentre l’emisfero sud avrà la giornata di luce più lunga.
Ma sappiamo anche che è grazie alla rotazione della Terra intorno al suo asse (di 23 gradi e 27 primi rispetto al piano della sua orbita) che si hanno le stagioni. Se l’asse terrestre non fosse inclinato ma rimanesse sempre perpendicolare al piano della sua orbita (cioè sempre a 90 gradi rispetto ai raggi solari) non ci sarebbero né solstizi né stagioni. Perché i raggi solari colpirebbero ogni punto della Terra sempre con la stessa inclinazione. Imponendo al nostro Pianeta un clima completamente diverso da quello attuale. Non a caso il termine clima deriva dal greco klima, che vuol dire, appunto, “inclinazione”.
Le tante nozioni, legate agli astri e al loro moto, nozioni che oggi diamo per scontate, sono il frutto di millenarie osservazioni della volta celeste da parte dell’uomo. Un uomo spinto da ragioni pratiche più che da romantico desiderio di conoscenze metafisiche. Le attività umane, soprattutto in epoche antiche, erano infatti direttamente legate ai moti periodici dei corpi celesti. Questi ultimi continuano a scandire ancora oggi il vivere quotidiano di tante popolazioni.
Molte sono le evidenze che l’uomo, già in antichità (ad esempio nel Neolitico), avesse nozioni ben precise di Astronomia. Evidenze testimoniate da studi archeo-astronomici di importanti siti come Stonehenge, Callanish e Carnac, per citarne solo alcuni. L’uomo, all’epoca, aveva già tracciato precise linee orientate astronomicamente. Lasciandone traccia non solo in opere megalitiche ma anche in piccoli reperti.
È questo il caso del disco di Nebra, di cui vogliamo raccontarvi la straordinaria e affascinante storia.
Anno 1999. Foresta di Ziegelroda, un bosco nell’altura di Mittelberg. 180 km a sud-ovest di Berlino. Durante uno scavo clandestino, alcuni “cacciatori di tesori” portano alla luce vari reperti archeologici. Tra spade e asce spicca un piccolo cerchio di bronzo. 32 centimetri di diametro. Circa 2 kg di peso. Sulla sua sottile lamina risaltano delle figure in oro: il Sole, la falce della Luna e 32 piccoli dischetti che rappresenterebbero le stelle. Gli studi cronologici lo riconducono al 1600 a.C., in piena età del Bronzo. Ma la collocazione cronologica non può considerarsi precisa perché avvenuta senza scavo stratigrafico, dissotterrando in fretta e nascondendo i piccoli “tesori”.
Ma cosa rappresenta questo piccolo disco? E a cosa poteva servire? Tante sono le ipotesi avanzate dagli studiosi. Potrebbe essere stato un oggetto ornamentale. Oppure un oggetto magico-rituale utilizzato durante le funzioni religiose. Qualunque fosse la funzione era senza dubbio un oggetto molto prezioso. Lo testimonia il fatto che le figure in rilievo sono in oro. Doveva quindi trattarsi di un oggetto molto particolare e molto particolare doveva essere la sua funzione.
Sulla sua superficie si osserva, oltre a Sole, Luna e stelle (quindi tutto ciò che era facilmente visibile ad occhio nudo nel cielo), un raggruppamento di sette astri che potrebbero rappresentare le Pleiadi.
Sono anche presenti due bande laterali curve, anch’esse d’oro (una delle quali staccata e perduta, ma di cui resta l’impronta). Questi due cerchi mostrano una strana e interessante coincidenza. I due archi opposti sottendono un angolo di 82,7 gradi ciascuno, che alla latitudine del Mittelberg (j=52°) è molto prossimo al valore degli archi ortivo e occaso del Sole, vale a dire la differenza tra gli azimut astronomici dei punti di levata dell’astro diurno al solstizio d’inverno e al solstizio d’estate, oppure i corrispondenti azimut ai rispettivi tramonti.
(Credit immagine: http://www.duepassinelmistero.com/Nebra.htm di Adriano Gaspani,I.N.A.F – Istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio Astronomico di Brera – Milano)
Secondo Wolfhard Schlosser, esperto di astronomia antica all’università di Bochum, il sito di Mittelberg era quindi anticamente utilizzato come osservatorio astronomico. Le antiche popolazione con tale cerchio cercavano, probabilmente, di regolare le attività agricole in base ai cicli di Sole e Luna. Sembra che sulla sua superficie fosse stato fissato il momento in cui le Pleiadi compaiono a ovest, nei mesi di marzo e ottobre, arco di tempo in cui si compivano i lavori agricoli, dalla semina al raccolto. Una ipotesi possibile e suggestiva, che necessita ancora di ulteriori approfondimenti, da verificare con la linea del tramonto nel solstizio estivo, unica direzione astronomicamente significativa di quel luogo.
Il disco di Nebra è ricco anche di simboli legati a culti religiosi: la luna, la barca solare, le Pleiadi e le linee dell’orizzonte durante i solstizi dimostrano che l’uomo dell’età del bronzo aveva una sensibilità artistica capace di esprimere un credo religioso, legato alla natura che lo circondava.
Se, infine, l’attribuzione cronologica fosse corretta, il disco di Nebra costituirebbe la più antica rappresentazione del cosmo conosciuta dall’uomo. La più antica mappa stellare. Databile a circa 4mila anni fa. Uno dei ritrovamenti archeologici più importanti del XX secolo.
Giuliana Raffaelli
Cultura
Oggi attenti al Pesce d’Aprile. Perchè si chiama così la tradizione nata nel rinascimento
Cos’è il “Pesce d’aprile”
Tutti noi ci siamo cascati almeno una volta nella vita e ne avremo subiti a bizzeffe di Pesce d’Aprile, ma vi siete mai chiesti perché il primo aprile è consacrato alla festa degli scherzi?
Tutta una questione legata al Capodanno
Prima dell’adozione del calendario Gregoriano, quando siamo già in epoca rinascimentale, nel 1582, il Capodanno era celebrato tra il 25 marzo (la vecchia data dell’equinozio di primavera) e il 1 aprile.
Così una delle ipotesi sull’origine vede che, a seguito del cambiamento di calendario, non tutti si abituarono alla modifica e vennero quindi additati come gli “sciocchi d’aprile”.
Ma la storia
Nella storia
In Europa, alla fine del 1500 i festeggiamenti del 1° d’aprile diventarono usanza.
Nella Francia di Re Carlo IX e nella Germania degli Asburgo, quest’ultima si diffonde poi in Inghilterra (nel XVIII secolo) e negli altri stati.
La leggenda vuole che molti francesi, contrari a questo cambiamento, continuassero a festeggiare il capodanno scambiando doni come avevano sempre fatto.
Alcune persone burlone cominciarono a consegnar loro regali assurdi o vuoti durante feste inesistenti, per prendersi gioco dei negazionisti.
Spesso era un regalo vuoto, dove poter trovar un biglietto con la scritta poisson d’avril: pesce d’aprile.
In Italia l’usanza del 1° aprile è di recente acquisizione: risale agli anni tra il 1860 e il 1880. La tradizione si radicò prima tra i ceti medio-alti, poi conquistò il resto del popolo.
Ma perchè proprio il pesce
La spiegazione è più semplice di quanto si immagini: i pesci abboccano facilmente all’amo.
Come le vittime degli scherzi “abboccano” facilmente alla presa in giro.
Curiosità
Lo stampatello siciliano
Dalla Trinacria arriva la risposta alle lezioni di corsivo su TikTok
Tra le prime cose che ci insegnano a scuola ci sono la differenza tra le lettere maiuscole e minuscole, e quella tra il corsivo e lo stampatello. Quanti quaderni riempiti di pagine con la stessa lettera per imparare a scrivere nel modo corretto!
Ma, da qualche mese le nostre certezze di piccoli studenti sono state messe in discussione. Infatti, il corsivo dal giugno del 2022 ha smesso di essere soltanto uno stile di scrittura, e grazie ai social è diventato addirittura un modo di parlare! Inevitabilmente, tutto ciò ha scatenato una serie di reazioni, tra le quali spiccano le lezioni di stampatello siciliano. Andiamo con ordine per raccontarvi la fenomenologia di questo trend.
A lezione di corsivo
A operare questa improbabile trasformazione è stata la milanese Elisa Esposito. Classe 2003, appena diplomatasi, è una influencer di grande successo. La sua popolarità è arrivata ai massimi livelli da quando ha pubblicato su TikTok le sue “lezioni di corsivo“, diventate virali fin dal primo video. Sostanzialmente, parlare in corsivo significa pronunciare le parole in un modo diverso: allungarle e storpiarle, mescolando le vocali e generando un effetto che potremmo definire cantilenante. Fondamentalmente, la parlata in corsivo nasce per sbeffeggiare il modo di parlare delle ragazze di Milano, anche se la moda del corsivo era già diffusa da molti anni su TikTok.
Il personaggio della professoressa di corsivo ha portato molta fortuna alla giovane Elisa, ma indubbiamente le ha anche regalato una corposa scia di detrattori e di riscontri negativi. Tra le reazioni a questo fenomeno che invece si caratterizzano per ironia, simpatia e leggerezza, ci sono sicuramente le lezioni di STAMPATELLO SICILIANO, tenute dal “professor” Stefano Piazza.
Il siciliano, la lingua che ti dà una mano!
“Sosia ufficiale di Can Yaman e Michelle Hunziker, e spacciatore di corbellerie biologiche a km 0.” Questo è l’esilarante identikit inserito sul suo profilo Facebook da Stefano Piazza, palermitano purosangue, comico di razza e ideatore del famoso format Piazza Grande. È proprio lui ad aver dato una delle risposte più divertenti alle lezioni di Elisa Esposito, ovvero le lezioni di STAMPATELLO SICILIANO, che lui stesso all’inizio di ogni video definisce: “la lingua che ti dà una mano!”
Gli irresistibili video del comico palermitano sono sbarcati su TikTok e su YouTube proprio in concomitanza con il grande successo ottenuto dalle lezioni di Elisa Esposito. Basta iscriversi ai suoi canali per imparare parole e modi di dire siciliani, spiegati rigorosamente IN STAMPATELLO! Tra i vari contenuti, si può scoprire chi è il “TASCIO”, cosa vuol dire il verbo “SQUARARI”, la definizione di “LAGNUSU” e il significato del detto “PER UN CORNUTO UN CORNUTO E MEZZO”.
BUON DIVERTIMENTO!
Nicoletta Natoli
Curiosità
Pantelleria, una straordinaria bassa marea ridisegna i profili dell’isola
Una bassa marea eccezionale si sta verificando in questi giorni a Pantelleria.
La linea di costa è arretrata di alcune decine di centimetri, ma non è apprezzabile chiaramente in tutto il suo perimetro. Rocce normalmente sommerse cedono il posto a nuovi panorami che sembrano ridisegnare i contorni dell’isola.
Immaginando di divedere in due l’isola con il dodicesimo meridiano, la natura vulcanica sembra creare una morfologia molto eterogenea e frastagliata che disegna bassi fondali nella zona occidentale mentre lascia il testimone ad alte falesie in quella orientale. Percorrendo l’isola si osservano molte aree in cui si apprezzano rocce che prima non si vedevano, perché sommerse. Con la linea di costa che sembra allungarsi verso il largo. Nella zona di Campobello, ad esempio, si stanno creando linee che disegnano nuovi profili, con alghe, prima sommerse, che iniziano a seccarsi mostrando colori più chiari e inusuali. Molto evidente il fenomeno anche a Khattibuale e Suvaki, dove a causa dei bassi fondali la scogliera guadagna metri sul mare. Nel porto di Pantelleria emergono i resti di quello che era l’antico molo (“banchina delle tre colonne”). Scogli il più delle volte sommersi che non poche insidie causano ai diportisti meno esperti (e “non locali”) durante la stagione estiva.
Ma non si tratta di un evento solo locale. Questo incredibile fenomeno si sta verificando in diverse aree del litorale italiano, tra cui la Sicilia. Ma è in Puglia, a Porto Cesareo, che la linea di costa è arretrata in modo incredibile: di ben 70 metri. Il panorama mostra barche spiaggiate e l’isola dei conigli che diventa penisola. A Lecce le chiamano “secche di marzo” e sembra che possano accadere, ma non a questi livelli. A Venezia torna il fenomeno dei “canali asciutti”, con gondole in secca. Non si verificava dal 1994.
Ma vediamo quali sono le cause
Non è chiaro quale sia il reale motivo si questo straordinario fenomeno.
Quello che sappiamo per certo è che sia eventi naturali che astronomici determinano la situazione legata alle maree.
Questa eccezionale bassa marea sembra essere dovuta prevalentemente al perdurare di una situazione meteorologica di alta pressione in cui prevale una struttura anticiclonica. La stessa che ha investito tutta l’Europa centro-meridionale ormai da più mesi. Una prolungata situazione di alta pressione che continua a tenere molto bassi i livelli della marea. Tale configurazione ha tra le altre conseguenze le poche precipitazioni e i connessi fenomeni di siccità osservati da lungo tempo.
A questi si aggiungono i fattori astronomici. Il fenomeno delle maree è infatti dovuto all’influenza esercitata da Sole e Luna sul nostro Pianeta. Ed entra in gioco la forza gravitazionale universale che vede due corpi attrarsi reciprocamente in funzione della propria massa e della distanza.
Non volendo entrare nel merito delle oscillazioni di marea giornaliere che si verificano, ad esempio, nelle coste nord europee di Francia e Inghilterra, la Luna esercita una forza di attrazione sulla Terra che si ripercuote sulla massa liquida (quindi le acque di mare, oceani, laghi) perché questa, a differenza della parte solida (cioè delle terre emerse), è più soggetta alle deformazioni.
A questo fenomeno contribuisce anche il Sole che, seppure con una forza di attrazione minore rispetto a quella della Luna (perché più lontana dalla Terra), fa sentire comunque il suo effetto.
Quindi, applicando la legge di gravitazione universale di Newton, quando la Luna si trova più vicina alla Terra esercita una forza gravitazionale maggiore e ha una forza centrifuga inferiore, dando luogo all’alta marea.
La bassa marea, invece, si verifica nei luoghi che si trovano a 90° rispetto ai punti di maggiore e minore distanza Terra-Luna. In questi luoghi le due forze sono indirizzate verso il centro della Terra facendo manifestare il fenomeno della bassa marea.
Manuel Mazzoleni, meteorologo di 3bMeteo, ha commentato i fenomeni che si stanno verificando in questo periodo così: “Il fenomeno verificatosi in questi giorni è la risultante di una serie di fattori… In primis c’è una componente astronomica, dettata dalla posizione della Terra, Sole e Luna che appunto danno origine alla marea astronomica. Guardando l’andamento della marea astronomica e quindi della variazione dell’alta del livello del mare, si evince che proprio in queste giorni si stanno registrando le variazioni maggiori, sia positive (alta Marea) che negative (bassa Marea), con oscillazioni anche di 20-25 centimetri attorno al livello medio del mare. A questo si aggiunge anche una componente meteorologica”.
Giuliana Raffaelli
-
Ambiente4 anni fa
AMP, a Pantelleria Insieme Live: zonizzazioni e Guardia Costa ausiliario. Gadir e il brillamento de Il Caldo
-
Personaggi3 anni fa
Stasera 4 Ristoranti a Pantelleria, con Alessandro Borghese. Ecco chi sono
-
Ambiente3 anni fa
Pantelleria, il PD segnala colorazione anomala e artificiale nella spiaggia del Lago di Venere
-
Pantelleria3 anni fa
Pantelleria a lutto per Giovanni Maddalena, il galantuomo del Conitro
-
Personaggi3 anni fa
Pantelleria, è U Runcune il vincitore di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese
-
Cronaca3 anni fa
Ultima Ora – Pantelleria. Identificata la donna morta per annegamento, il secondo suicidio in un mese
-
Capitaneria di Porto3 anni fa
Pantelleria, allarmanti condizioni meteo-marine nelle prossime 48/72 ore: onde 6 da metri
-
Pantelleria3 anni fa
Pantelleria, divieto di balneazione a Punta San Leonardo