Trapani e provincia
Aeroporto di Birgi, nessuna novità sul suo destino. In movimento il Comitato ad hoc
Trapani: il Comitato per l’Aeroporto chiede chiarezza, ma ancora nessuna novità Di FRANCESCA MARRUCCI Ancora incertezze per l’aeroporto Florio di Trapani-Birgi. Il Comitato per il Monitoraggio e la Salvaguardia dell’Aeroporto di Trapani chiede chiarezza, ma dopo le dimissioni della Ferraro, permangono i dubbi sullo sblocco dell’iter per la fusione con Palermo. di Francesca Marrucci A che punto è l’iter per la fusione tra l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani-Birgi e quello ‘Falcone-Borsellino’ di Palermo? È quello che chiede con insistenza il Comitato per il Monitoraggio e la Salvaguardia dell’Aeroporto di Trapani. A fine novembre era stata annunciata la possibile fusione tra Airgest e Gesap, la controllata e la società che controllano i due aeroporti, votata addirittura dall’assemblea dei soci di Airgest che aveva promosso la redazione della valutazione aziendale e di un piano industriale propedeutici. A questi sarebbe seguito l’iter per la fusione, ma ad oggi non si ha notizia di alcun atto. La scorsa settimana doveva essere nominata la Commissione Regionale, ma non si è proceduto. Il Comitato torna quindi a sollecitare la Regione sulla questione in una nota stampa. “A seguito della richiesta di spiegazioni del Comitato ne è seguito soltanto silenzio. Ripetiamo qui quanto richiesto la settimana scorsa ma dobbiamo preannunciare che, in mancanza di risposte e/o atti concreti, il Comitato procederà ad organizzare manifestazioni di protesta al fine di ottenere risposte ed azioni nell’interesse del territorio. Il Comitato per il Monitoraggio e la Salvaguardia dell’Aeroporto di Trapani apprende oggi che la commissione regionale, quella che dovrebbe dare il via libera alla selezione dei curricula per il Direttore Generale di Airgest, ritarda ad essere nominata. Con un membro del CdA dimesso, ci si chiede quanto tempo occorrerà ancora ai dirigenti regionali per agevolare la nomina di una figura fondamentale per l’aeroporto di Trapani. Contestualmente, il Comitato si chiede come mai l’iter del bando si sia fermato, proprio adesso che si potrebbe far ricorso all’art 125 del codice degli appalti con procedura negoziata. Per questi motivi chiediamo: 1) All’onorevole Eleonora Lo Curto, all’Assessore Mimmo Turano, e al Presidente Nello Musumeci stesso, sempre prodighi di parole rassicuranti nei confronti del territorio, a quale data pensano di far nominare la commissione regionale per la selezione del nuovo Direttore di Airgest. 2) Al sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, quali tempistiche si prevedono per proseguire l’iter del bando, ovvero la procedura negoziata attraverso la CUC Trinakria? Il territorio aspetta sempre delle risposte che, a parte i soliti comunicati stampa ridondanti, tardano ad arrivare. Luca Sciacchitano Rossella Cosentino Ezio Ricevuto Ada del Giudice Giuseppe Conticello” La fusione tra i due aeroporti non è comunque un parto dell’assemblea dei soci Airgest. Come ha spiegato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Maurizio Santangelo durante il Consiglio Comunale aperto tenutosi a Trapani il 23 novembre scorso. “Si è arrivati, spinti dalla crisi, al punto di concepire una fusione di Airgest (Birgi) con Gesap (Punta Raisi) — spiega Santangelo — ma questo è un progetto che risale al Piano di Crocetta del settembre 2017. Crocetta aveva già deciso di portare Airgest alla fusione con Gesap, oppure di venderne le quote a privati. Tutto ciò è scritto nel Documento di Revisione Straordinaria delle Partecipate. Avevamo già capito, esaminando i bilanci e interloquendo con l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, che i contributi di comarketing hanno fatto guadagnare solo il vettore atterrato a Trapani, ma contemporaneamente hanno portato l’Airgest al dissesto. Adesso siamo certi che, nel pieno della crisi, l’Autorità non aveva neanche ricevuto dalla Regione un vero Piano di risanamento dell’Airgest. Lo abbiamo scoperto leggendo un’Ordinanza della Corte dei Conti, depositata il 31 gennaio di quest’anno, nella quale la Corte fa presente alla Regione l’obbligo di inviare all’approvazione dell’Autorità dei Trasporti un Piano di risanamento triennale, proprio perché si trattava di salvare un’entità importantissima come Airgest, che fornisce al pubblico servizi di interesse generale. Non sappiamo, quindi, se questo Piano sia stato poi realizzato e inviato alla Corte dei Conti e se sia stato inviato e approvato dall’Autorità dei Trasporti. In ogni caso, vanno accertate dalla magistratura le responsabilità dei protagonisti di omissioni così evidenti. È certo che la Regione Siciliana abbia speso soldi dei contribuenti, ma i risultati negativi sono sotto i nostri occhi. C’è però chi racconta ancora che Airgest sia stata risanata e che adesso risulti ‘appetibile’. Insieme ai nostri portavoce all’Ars Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, con i quali portiamo avanti le ricerche, con un lavoro meticoloso, in questi giorni ci chiediamo per chi possa essere appetibile”. Peccato che al Verbale dell’Assemblea straordinaria Airgest dell’8 agosto 2017 che pure aveva deliberato l’approvazione del Piano, questo non fosse stato allegato, come ha chiarito la Corte dei Conti. “Il nostro studio ha approfondito molte questioni che stanno alla base del fallimento di questa politica aeroportuale che ha fatto prevalere la legge del più forte e che condanna le strutture più piccole come Birgi ad essere subalterne a quelle più grandi,” continua Santangelo. “Purtroppo, dobbiamo constatare come il nuovo governo regionale abbia proseguito verso la dismissione, senza vigilare abbastanza e senza neanche chiedersi se fosse obbligatorio dismettere la società, come si diceva nel Piano Crocetta. E infatti, non lo era. Molto denaro pubblico è stato investito, ma i documenti dimostrano che una vera programmazione su Birgi non è mai esistita e che la società è stata lasciata al suo destino. Questi e altri documenti lo provano”. Le dimissioni di uno dei membri del CdA Airgest, Elena Ferraro, avvenuto i primi di dicembre, aprono nuove polemiche per le dichiarazioni della stessa imprenditrice che sostiene di essere poco gradita proprio perché favorevole alla fusione, fortemente voluta dal Governatore Musumeci, ma malvista da altri, come il Sindaco di Palermo, Orlando. Sul futuro dell’aeroporto trapanese ancora incertezze, quindi.
Trapani e provincia
Trapani, maltrattamenti ed estorsione in famiglia. Misure contro 41enne
I CARABINIERI SOTTOPONGONO IL PRESUNTO COLPEVOLE AL DIVIETO DI AVVICINAMENTO
I Carabinieri della Stazione di Paceco hanno eseguito il provvedimento con cui il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani ha sottoposto un 41enne alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle persone offese con applicazione del braccialetto elettronico.
Tale provvedimento è scaturito a conclusione delle indagini avviate dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Trapani, sulla base delle dichiarazioni accusatorie sporte dalla madre e dal fratello del 41enne.
L’uomo, già pregiudicato e sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, nell’ultimo anno e mezzo avrebbe posto in essere quotidiane condotte di maltrattamento nei confronti dei congiunti conviventi, consistite in percosse e minacce gravi, finalizzate probabilmente ad ottenere somme di denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
Allo stato degli atti, il competente Giudice ha valutato i gravi elementi di riscontro raccolti dagli investigatori dell’Arma per l’emissione della misura cautelare applicata nei confronti del 41enne.
Trapani e provincia
Trapani, arrestati ladri in ospedale Sant’Abate. Polizia e Carabinieri insieme nell’operazione
ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO E DAI CARABINIERI
LADRI IN OSPEDALE
Erano appena passate le 5 del mattino del 15 febbraio quando un paziente, ricoverato nel reparto di Cardiologia dell’Ospedale Sant’Antonio Abate, veniva svegliato dalla presenza di due estranei nella stanza di degenza che rovistavano tra i propri effetti personali.
L’uomo, impaurito, riusciva a far allontanare gli sgraditi ospiti e notava la sparizione del telefono cellulare. Immediatamente avvertiva i sanitari e le forze dell’ordine che tempestivamente raggiungevano l’uscita del nosocomio e si ponevano all’inseguimento di tre ragazzi segnalati che cercavano di fuggire.
I tre giovani, eludendo la vigilanza del personale sanitario, si erano introdotti in alcune stanze di degenza dell’Ospedale ed erano riusciti a rubare un cellulare e altri oggetti di proprietà dei ricoverati.
Il tempestivo intervento degli operatori della Volante della Polizia di Stato e dei militari dell’Arma dei Carabinieri ha fatto sì che sono stati fermati poco fuori dal nosocomio con la refurtiva e tratti in arresto.
Due dei tre fuggiaschi venivano intercettati e bloccati nella vicina via Cosenza dalla Volante della Polizia di Stato mentre il terzo dopo un’incessante ricerca veniva fermato vicino l’Ospedale, nascosto all’interno di un condominio, dai militari dei Carabinieri. I tre giovani, con addosso ancora la refurtiva, venivano tratti in arresto e sottoposti, dopo l’udienza di convalida, alla misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.
Trapani e provincia
“Se l’usura presenta il conto, ribellati”: nuova campagna di sensibilizzazione dello Sportello Antiracket di Trapani
Una campagna di sensibilizzazione per aiutare esercenti e ristoratori a venire fuori dall’incubo dell’usura. E’ un’iniziativa pensata e realizzata dallo Sportello di solidarietà per le vittime del racket e dell’usura dell’Associazione Antiracket della provincia di Trapani: si tratta di una delle tante attività messe in campo da quando è operativo lo sportello, grazie ad un fondo del Ministero dell’Interno.
Con la pandemia e il lockdown, molti esercenti sono stati costretti a chiudere i loro locali. In tanti, per sopravvivere, hanno dovuto indebitarsi. E’ proprio a loro che si rivolge la campagna ideata dallo Sportello, che sarà canalizzata attraverso i social media, con l’individuazione di un target preciso nel territorio della provincia di Trapani. Non solo: lo Sportello organizzerà degli incontri con le associazioni di categoria, e invierà anche una lettera aperta a tutti gli esercenti, per spiegare loro perché è importante denunciare l’usura e quali sono i benefici di legge ai quali si accede.
“Le cronache – dichiara il responsabile dello Sportello, l’avvocato Giuseppe Novara – ci riportano quasi quotidianamente, purtroppo, notizie su usurai che prestano soldi con tassi anche del 300% a ristoratori, gestori di bar e locali, in difficoltà. Il fenomeno è molto diffuso in provincia di Trapani, e noi non vogliamo restare a guardare”.
A sostegno delle vittime di usura ed estorsione, tra l’altro, gli strumenti non mancano. A partire dal Fondo di solidarietà.
“Più in generale – aggiunge Valerio D’Antoni, consulente dello Sportello – la crisi economica seguita alla pandemia ha rappresentato un terreno fertile per la criminalità, che grazie all’ampia disponibilità di denaro contante derivato da attività illegali può acquisire facilmente la proprietà o il controllo di società in difficoltà finanziaria. Noi aiutiamo chi è in difficoltà a ribellarsi”.
Ricordiamo che allo Sportello di Solidarietà possono rivolgersi non solo gli operatori economici ma anche i professionisti e, più genericamente, i cittadini che hanno bisogno di assistenza perché ritengono di essere finiti nelle maglie dell’estorsione, o di essere vittime di usura. Lo sportello offre consulenza legale e giuridica, economica, e supporto psicologico
Lo sportello è attivo sempre: si può chiamare il 370 1543414 o inviare una mail a info@trapaniantiracket.it . Lo sportello riceve anche tutti i mercoledì e venerdì dalle 16 alle 20, in Via Marinella 8 a Trapani.
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