Ambiente
Protezione Civile salva e mette in libertà un Germano Reale. Succede a Marina di Ragusa – Il video

Uno splendido Germano Reale era stato allamato da un pescatore.
L’uccello della famiglia degli Anatidae, noto in Italia anche come capoverde, era rimasto ferito e la Protezione Civile di Marina di Ragusa l’ha tratto in salvo per essere sottoposte alle cure veterinarie.
L’unità sanitaria ragusana ha sottoposto il magnifico esemplare e tutte gli esami necessari per salvargli la vita.
Così si legge sulla pagina Facebook del Porto Turistico Marina di Ragusa e da cui sono state acquisite tutte le immagini e il video.
“I germani che stazionano all’interno del nostro Porto sono ormai diventati delle vere e proprie mascotte. Purtroppo uno di loro è stato gravemente ferito da un amo di un pescatore, che abusivamente stazionava al porto, e adesso è sotto le cure attente di un professionista.
Tutto lo staff del Porto Turistico di Marina di Ragusa garantirà le cure necessarie sperando che torni presto insieme agli altri amici. Da tutti pretendiamo il rispetto delle regole e la massima attenzione verso gli animali. Ricordiamo a tutti che pescare dentro il porto è severamente vietato, se non in caso di manifestazioni sportive opportunamente autorizzate dalla direzione. Un grazie speciale va alla Protezione Civile che si è fatta carico di portare il nostro germano dal veterinario.”
Ambiente
Parco di Pantelleria in Sardegna per il progetto “Clean Energy for EU islands”: due workshop con il Dir. Inglese

Il Parco di Pantelleria in trasferta in Sardegna per il progetto “Clean Energy for EU islands”: due workshop organizzati a Carloforte
Si è tenuta a Carloforte la due giorni dedicata al confronto sulle esigenze comuni nel campo della transizione energetica riguardante i collegamenti marittimi da e per le isole, con riferimento alle tecnologie disponibili ed alle possibili strategie per integrare i sistemi energetici insulari con le infrastrutture portuali e i trasporti marittimi
Il 9 e 10 aprile, il direttore f.f. del Parco Nazionale, Gaspare Inglese, ha partecipato al workshop sulla sostenibilità dei trasporti marittimi e il ruolo dei porti nella decarbonizzazione dei sistemi energetici, in quanto Pantelleria è inserita fra le 30 isole del progetto “Clean Energy for EU islands”.
Il progetto sostiene, attraverso assistenza tecnica, opportunità di network e capacity building, le isole europee interessate ad intraprendere un percorso di transizione energetica con l’obiettivo di eliminare la loro dipendenza dalle fonti fossili.
L’iniziativa della Commissione Europea mette insieme i rappresentanti di tutte le comunità europee insulari interessati a supportare le proprie isole in un percorso di transizione energetica, a cui viene dato sostegno tecnico per le attività di capacity building, nonché opportunità di networking.
Ambiente
11 aprile Giornata del Mare. In Italia 29 aree marine protette e 2 parchi sommersi, per 228mila ettari di mare e 700 km di costa tutelati

La Giornata del Mare è stata istituita nel 2017 per porre l’attenzione sulla necessità di protezione per le nostre acque e la biodiversità che le popola.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto “Tutelare il mare – vuol dire fare altrettanto con le comunità che dal mare traggono il loro benessere: giornate come questa servono a portare l’attenzione su un tale patrimonio comune, che è anche dell’intera umanità in un Paese che dal mare trae la ragione di tanta bellezza naturale e prosperità, ma anche di cultura e modernità”. “Ora la stessa Costituzione ci richiede di preservarlo per le future generazioni”.
Per tale motivo va avanti l’investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel progetto “MER”, attuato da ISPRA, che prevede interventi di ripristino e mappatura degli habitat, per contribuire sostanzialmente al raggiungimento dell’obiettivo globale ed europeo di proteggere almeno il 30% di aree marine, oltre che terrestri entro il 2030.
L’Italia contiene 29 aree marine protette e dei 2 parchi sommersi, atti a protezione di 228mila ettari di mare e circa 700 chilometri di costa.
A breve, inoltre, sarà pubblicato il bando destinato a promuovere la realizzazione di progetti da parte dei comuni che aderiscono alla Carta di Partenariato dell’Accordo Pelagos, per promuovere informazione e sensibilizzazione, educazione e formazione, monitoraggio, prevenzione e cooperazione tra i firmatari.
Proprio ieri pubblicavamo interessante studio dell’ISPRA dei fondali anche nel territorio marino di Pantelleria, mediante l’uso di uno straordinario mini sommergibile: Nautilus di Ispra tra le montagne sommerse del Mediterraneo: esplorati abissi fino a 2000 e banchi di Pantelleria
Ambiente
Nautilus di Ispra tra le montagne sommerse del Mediterraneo: esplorati abissi fino a 2000 e banchi di Pantelleria

Completata la prima spedizione oceanografica del progetto PNRR MER: nuove scoperte per tutela della biodiversità, ricerca geologica e valutazione del rischio sismico
Come il leggendario Nautilus di Jules Verne, capace di spingersi nelle profondità ignote dell’oceano, ISPRA ha condotto un’esplorazione senza precedenti tra le montagne sommerse del Mediterraneo. Grazie a un sofisticato ROV (Remotely Operated Vehicle) Work Class, un vero e proprio ‘veicolo robotico’ in grado di tuffarsi e operare fino a 2.000 metri di profondità, i ricercatori hanno mappato ecosistemi mai studiati prima, rivelando scenari straordinari e nuove specie nelle foreste di coralli e spugne che popolano gli abissi. “La possibilità di osservare direttamente questi ecosistemi con telecamere ad alta definizione cambia completamente la nostra prospettiva sulla vita nelle profondità marine. L’emozione di scoprire habitat, intatti, è paragonabile a quella dei primi esploratori: pensiamo di sapere cosa attenderci ma ogni immersione ci riserva, al contrario, sorprese inaspettate” spiegano i ricercatori Ispra.
La spedizione: due mesi di esplorazione nel Canale di Sicilia
Si è dunque conclusa con successo la prima campagna oceanografica, parte del progetto PNRR Marine Ecosystem Restoration (MER) – Intervento A14 Seamounts, dedicata alla mappatura su larga scala di 79 montagne sottomarine situate oltre le 12 miglia dalla costa italiana a una profondità compresa tra 150 e 2000 metri. A bordo di una nave oceanografica, il team di ISPRA, solcando il Canale di Sicilia, ha documentato undici tra banchi (cioè strati di materiale vario) e montagne sottomarine, tra cui Alfil-Linosa III, Avventura-Pantelleria-Talbot, Bannock, Bouri, Euridice, Madrepore, Pantelleria Centrale, Pinne e Urania, Cimotoe ed Empedocle per la maggior parte mai esplorati e studiati prima, raccogliendo dati cruciali per la conservazione della biodiversità e la valutazione dei rischi geologici.
Le montagne sottomarine: scrigni di biodiversità e laboratori naturali per la ricerca geologica

This ~4,200 meter (~13,800 foot) high seamount we are calling “Kahalewai” was almost ~1000 meters taller than previously thought.
Per la loro importanza ecologica e vulnerabilità agli impatti causati dall’attività dell’uomo, le montagne sottomarine rappresentano un obiettivo prioritario per la conservazione del mare. Questi rilievi sommersi sono veri e propri hotspot di biodiversità, con ecosistemi unici che ospitano foreste di coralli, spugne, invertebrati e numerose specie ittiche.
Dal punto di vista geologico i monti sottomarini sono di estremo interesse per diversi motivi: la potenziale presenza di risorse geominerarie, come depositi di minerali strategici; le fonti di energia geotermica, derivanti dall’attività vulcanica sottomarina; la valutazione del rischio di eventi sismici e franosi, che possono influenzare la stabilità dei fondali marini e delle aree costiere.
I rilievi geofisici effettuati durante la campagna oceanografica PNRR MER costituiscono una base conoscitiva essenziale per la pianificazione di ulteriori campagne di esplorazione. Grazie all’utilizzo di metodiche di ricerca sostenibili, sarà possibile approfondire lo studio di questi ambienti riducendo al minimo l’impatto sugli ecosistemi marini profondi.
Scoperte eccezionali: tra foreste di coralli e squali di profondità

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Le immagini restituite dal ROV hanno rivelato scenari mozzafiato: estese colonie di corallo rosso fino a 900 metri di profondità, fitte foreste di pennatulacei (le cosiddette “penne di mare”) tra i 100 e i 140 metri e una sorprendente biodiversità bentonica, con la presenza di coralli neri, coralli bianchi, spugne e banchi di ostriche e balani giganti.
Uno degli eventi più emozionanti della spedizione è stato un raro incontro con lo squalo vacca, un predatore di profondità che si è avvicinato al ROV, attratto dalle luci e dai suoni del veicolo.
Conservazione e minacce: reti fantasma e rifiuti a 2.000 metri di profondità
L’indagine ha confermato il ruolo cruciale delle montagne sottomarine come serbatoi di biodiversità, ma ha anche rivelato l’impatto dell’attività umana. Reti fantasma e rifiuti marini sono stati individuati anche a grandi profondità, sebbene in densità inferiori rispetto ad altre aree del Mediterraneo più vicine alla costa.
Questi dati raccolti e analizzati saranno essenziali per orientare le politiche di conservazione marina e promuovere la creazione di nuove aree marine protette, in linea con la Strategia dell’UE per la Biodiversità 2030.
La prossima fase del progetto vedrà nuove spedizioni partendo dal Golfo di Napoli, alla volta del Mar Tirreno meridionale, settentrionale e del Mar Ligure, con l’obiettivo di ampliare la mappatura e raccogliere ulteriori dati per la tutela degli ecosistemi marini profondi.
Con questa esplorazione, ISPRA conferma il proprio impegno nella ricerca applicata alla protezione del mare, contribuendo a far emergere dall’oscurità un mondo sommerso che, grazie alla scienza, diventa sempre più conosciuto e tutelato.
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