Salute
ASP Trapani, alo via assunzione di 191 medici. Un’altra sferzata nella sanità di Ferdinando Croce
Ad un anno dall’assunzione di Croce all’ASP di Trapani Ferdinando Croce fa il bilancio
Ad un anno esatto dalla presa ad incarico di direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, Ferdinando Croce emette bando per l’assunzione con contratto a tempo indeterminato di ben 191 medici in diverse specializzazioni.
Il maxi reclutamento è per l’esattezza per 50 specialisti in Medicina d’emergenza urgenza, destinati ai Pronto soccorso dei sette ospedali della provincia di Trapani, e per 21 anestesisti.
“Ci aspettiamo una grande partecipazione di giovani professionisti – spiega il Direttore Croce – ed è anche alle università che ci rivolgiamo per rendere strutturale questa iniziativa, ponendo in essere contemporaneamente una serie di azioni per il benessere organizzativo del personale, così da rendere sempre più attrattiva la nostra azienda”.
Ad un anno dall’assunzione di Croce all’ASP di Trapani
Ad un anno dal suo insediamento, in una veduta mozzafiato del lago di Venere della nostra Pantelleria, Croce fa il punto: “Un anno fa come oggi, giungevo a #trapani e aveva inizio l’esperienza professionale fin qui più importante della mia vita.
Grato, adesso come allora, per l’opportunità concessami, custodisco gelosamente i valori che – nel lungo e ancora non concluso percorso formativo – ho ricevuto da pochi ma fondamentali Maestri e mi sforzo di farne applicazione quotidiana nell’esaltante e difficile ruolo di Direttore generale, in un ambito così sensibile per il cittadino qual è quello sanitario.
Molto ancora c’è da fare e certamente non mancheranno le sfide e le asperità, ma mi piace immaginare che guarderò sempre oltre e avanti come in #braveheart , alla guida di un valoroso esercito di compatrioti deciso a sfidare le tirannie contemporanee del burocratismo, del materialismo, del perbenismo.”
Un nuovo segnale di spinta per un potenziamento della sanità siciliana e in particolare della provincia, come ribadito anche nell’articolo di ieri, dove parliamo di Pantelleria – Isole Egadi, Croce (ASP TP) emette avviso per co-progettazione interventi socio sanitari
In copertina una immagine presa da facebook
Economia
Campagna “Dona un farmaco”, a Pantelleria presso farmacie Greco e Ganci
La Dott.ssa Panzarella della Farmacia Greco: “E’ giusto aderire. Molto spesso la gente rimanda a cura per mancanza di disponibilità economica”
Dal 4 al 10 febbraio presso le Farmacie Ganci e Greco, di Pantelleria Centro, partecipano alla grande raccolta di medicine.
L’iniziativa è svolta sotto l’alto patronato del Presidente della repubblica e permette di donare un farmaco da Banco che verrà consegnato a chi ha realmente necessità.
La Dott.ssa Mimmi Panzarella della Farmacia Greco, così ci spiega: “E’ giusto aderire. Le nostre farmacie lo hanno sempre fatto. Con questa campagna si può donare qualche farmaco a chi non può permetterselo.
Purtroppo queste realtà esistono, ci sono e molto spesso la gente rimanda la cura per mancanza di disponibilità economica”
Salute
Pantelleria – Isole Egadi, Croce (ASP TP) emette avviso per co-progettazione interventi socio sanitari
Contrasto alla “Povertà sanitaria”: domande da inoltrare entro l’8 febbraio
Migliorare l’accesso alle cure, rafforzare e migliorare la qualità dei servizi sanitari e socio-sanitari, renderne più equo l’accesso anche per gli utenti che subiscono più frequentemente e gravemente gli effetti delle barriere di accesso economiche, sociali e culturali, e contrastare la “povertà” sanitaria. Sono questi gli obiettivi che tramite il Piano Nazionale Equità della Salute (#PNES) 2021-2027, persegue l’Asp Trapani.
Il direttore generale Ferdinando Croce ha emanato un avviso pubblico rivolto agli Enti del Terzo Settore (associazioni di volontariato, cooperative e imprese sociali, enti religiosi, associazioni sportive dilettantistiche, Ong) disponibili a partecipare al tavolo di co-progettazione per la definizione e realizzazione di specifici interventi socio-sanitari.
Quattro gli ambiti di intervento da implementare: la salute mentale, la medicina di genere, gli screening oncologici e la presa in carico delle persone in vulnerabilità socio economica. Previsti, tra le varie attività, il rafforzamento dei servizi sociosanitari, l’adeguamento delle infrastrutture esistenti, l’acquisto di camper attrezzati, il potenziamento tecnologico e campagne di sensibilizzazione mirate.
L’ASP Trapani, quale soggetto beneficiario per l’attuazione del piano di interventi “Contrastare la povertà sanitaria”, è destinataria di risorse per un importo complessivo di oltre quattro milioni di euro, di cui 2.469.527 del FSE e 1.603.378 del FESR.
“Il PNES offre un’opportunità straordinaria – sottolinea il direttore generale – per potenziare la medicina di prossimità e garantire l’accesso alle cure ai soggetti più vulnerabili, a quelli a rischio isolamento sociale, oppure emarginati per motivi territoriali, come nel caso dei residenti nelle Isole Egadi e a Pantelleria. Saranno i servizi sanitari a raggiungere gli utenti, e non viceversa, attraverso personale sanitario e socio sanitario. Gli accordi di co-progettazione con questi enti e associazioni – conclude Croce – e il coinvolgimento, nel partenariato operativo, anche dei servizi sociali dei Comuni, saranno quindi fondamentali per facilitare l’individuazione di quelle persone, cosiddette, in ‘povertà’ sanitaria”.
Sul sito internet www.asptrapani.it è possibile consultare l’avviso pubblico, gli allegati e scaricare il modulo di domanda.
Le domande andranno presentate entro il giorno 8 febbraio via pec.
Salute
Donare per salvare: la testimonianza di Sofia Mezzasalma e il lavoro di ADMO Sicilia
28 gennaio 2025 – La donazione di midollo osseo è un gesto di altruismo e speranza,
capace di trasformare il destino di chi affronta gravi malattie. Sofia Mezzasalma è
una donatrice venticinquenne milazzese, giornalista e dottoressa in psicologia clinica,
che ha scelto di condividere la propria esperienza.
La storia di Sofia ha radici profonde: durante gli anni del liceo, i volontari di ADMO
(Associazione Donatori Midollo Osseo) sez. Milazzo avevano incontrato gli studenti
per sensibilizzarli sull’importanza della donazione. “Quel seme piantato ha dato i
suoi frutti”, dichiara Monica Maugeri, Responsabile della Sezione ADMO Milazzo.
Anni dopo, infatti, Sofia è diventata donatrice e, grazie alla sua compatibilità, ha
potuto donare una nuova possibilità di vita ad un malato la cui condizione clinica
necessitava di un trapianto di midollo osseo.
Sofia Mezzasalma ha scelto di raccontare il suo percorso di donatrice, offrendo
una testimonianza diretta e sincera per abbattere paure e pregiudizi legati alla
donazione.
Cosa ti ha spinto a decidere di donare il midollo osseo?
«Come dico sempre, la risposta più opportuna dovrebbe essere: “Perché non farlo, se si è nelle condizioni di poterlo fare?”. Basta essere in buona salute, avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni e pesare più di 50 kg. Mi ritrovo pienamente del motto di ADMO: “Io dono. Non so a chi, ma so perché”. Se solo fossimo meno egoisti e pensassimo di più al prossimo, non solo avremmo più tipizzati (potenziali donatori di midollo osseo), ma recupereremmo un’umanità che sembra perduta».
Come hai vissuto il processo di iscrizione al registro dei donatori? Hai riscontrato difficoltà?
«Assolutamente no, nessuna difficoltà. Il processo è facile e indolore: basta compilare un questionario conoscitivo, atto alla valutazione della condizione di salute del
donatore, per poi sottoporsi a un prelievo di sangue o a un tampone salivare».
Hai avuto timori o dubbi prima di iniziare questo percorso?
«Mai avuto dubbi. Ero motivata dal desiderio di aiutare e ben informata grazie ad
ADMO Milazzo. Quando si conosce, la consapevolezza prende il posto della paura».
Quali esami preliminari hai dovuto affrontare?
«Se parliamo di conferma della compatibilità, un semplice prelievo; il procedimento
più lungo ha, invece, riguardato la valutazione oggettiva della mia condizione clinica,
attraverso un check up completo. Lo scopo è, chiaramente, quello di valutare
l’effettiva possibilità, da parte del potenziale donatore, di sottoporsi alla procedura di
raccolta».
Puoi descrivere la procedura di prelievo del midollo osseo?
«Ho donato tramite prelievo di cellule staminali da sangue periferico (procedura
denominata “PBSC”): la tecnica di raccolta impiegata in 9 casi su 10. Durante la
donazione, il sangue prelevato da un braccio viene centrifugato, le cellule staminali
scisse dal resto delle emocomponenti, mentre il resto del sangue viene reinfuso
tramite il braccio opposto. Al contempo, vengono somministrati sia un anticoagulante
che il calcio. È una procedura sicura ma lunga, che richiede in media 4 ore (nel mio
caso, 5)».
Hai avuto bisogno di una preparazione particolare prima del prelievo?
«Sì. Cinque giorni prima ho iniziato la somministrazione di un fattore di crescita, al
fine di accelerare lo sviluppo delle cellule staminali ed agevolarne il transito al
sangue periferico. Tra gli effetti collaterali del farmaco, vi sono quelli ‘simil-
influenzali’ (come febbre, dolori ossei e generale senso di affaticamento), che
possono essere ben controllati grazie a comuni antidolorifici. I sintomi personalmente
accusati hanno riguardato fitte nella zona lombare, della durata di un paio di secondi.
La somministrazione è semplice ed avviene tramite delle iniezioni da effettuare due
volte al giorno, per cinque giorni, in pancia o nel braccio».
Come ti sei sentita emotivamente e fisicamente durante il giorno della
donazione?
«Splendidamente sotto ambo i punti di vista! Durante la raccolta pensavo solo alla
persona che avrebbe ricevuto le mie cellule staminali e a quanto fosse ‘semplice’
contribuire a salvare una vita».
Come è stato il recupero dopo l’intervento?
«Perfetto. Non ho avuto dolori di alcun tipo; anzi, le fitte di cui parlavo prima sono
immediatamente scomparse. Le accortezze che seguono la donazioni di midollo
osseo sono le medesime della normale donazione di sangue: idratarsi ed evitare sforzi
fisici».
Quali sono stati i tuoi pensieri ed emozioni dopo la donazione?
«Felicità pura. Non posso, però, nascondere il timore che le cellule staminali donate
possano non attecchire. È un’ipotesi alla quale continuo a pensare. Al momento, in
assenza di effettivi riscontri, posso solo dire che convivo con la certezza di aver,
sinceramente, fatto tutto ciò che mi era possibile fare».
Cosa diresti a chi è indeciso o timoroso di diventare donatore?
«La conoscenza è la chiave per sconfiggere la paura. Ed è proprio per questo motivo
che ho accettato con piacere l’invito, da parte di ADMO, a parlare del mio percorso,
offrendo una testimonianza concreta e sincera. L’obiettivo è quello di sensibilizzare
ed informare, affinché la paura (dettata dalla mancata conoscenza) venga sostituita
dalla consapevolezza che salvare una vita – per chi si trova nelle condizioni
psicofisiche per poterlo fare – sia molto più semplice di quanto comunemente si
pensi».
L’ADMO Sicilia ha come obiettivo quello di sensibilizzare e informare la
popolazione sull’importanza della donazione del midollo osseo. Con sede presso
l’Azienda Ospedaliera “V. Cervello” di Palermo, l’Associazione è attiva in tutto il
territorio regionale, con sezioni a Palermo, Catania, Messina, Milazzo e in molte altre
città.
“Grazie al lavoro dei volontari, sono stati reclutati oltre 10.000 donatori tipizzati,
ovvero persone di cui è stato acquisito il genoma HLA, pronte a donare il proprio
midollo osseo in caso di compatibilità con un malato, ovunque nel mondo”,
testimonia Giorgio Maugeri, Presidente di ADMO Sicilia.
L’attività di reclutamento è particolarmente intensa nelle scuole superiori e nelle
università, dove si trovano i giovani tra i 18 e i 35 anni: l’età ideale per diventare
donatori. L’Associazione promuove anche campagne di sensibilizzazione come
“Match It Now”, organizzata in occasione del World Marrow Donor Day, e si
finanzia con il “5 x 1000” e con iniziative benefiche durante le festività.
Se sei interessato a diventare donatore o a conoscere meglio questa realtà, visita il
sito di ADMO o partecipa ai loro eventi sul territorio. Perché “donare” significa
davvero “vivere due volte”.
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