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Cronaca

Attacco hacker ai siti di Malpensa, Linate e Farnesina

Direttore

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A diramare la notizia è Ansa che spiega trattarsi di hacker filorussi che avrebbero attaccato i siti web degli aeroporti di Malpensa e Linate, creando disagi per gli utenti che desiderano controllare i voli in arrivo e in partenza.

 Da quanto riporta l’agenzia di stampa sarebbero stati gli stessi hacker ad annunciare l’azione criminosa, elencando la lista di vari siti che attualmente risultano irraggiungibili o malfunzionanti.

Spiega ANSA: “Ad essere colpito, verosimilmente attraverso i vari attacchi Ddos (false richieste di accesso che mandano in tilt i sistemi informatici), è stato anche il sito del ministero degli Esteri e i portali di Siena mobilità, Gruppo trasporti Torino e Federtrasporto.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Economia

Safina (PD): “800mila euro per i riti della Settimana Santa in Sicilia. L’Ars approva il mio emendamento”

Redazione

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Trapani, 28 dicembre 2024  – “Con grande soddisfazione annuncio l’approvazione, da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana, dell’emendamento che trasforma il disegno di legge da me presentato lo scorso anno in un intervento concreto a sostegno delle celebrazioni della Settimana Santa in Sicilia,” dichiara l’onorevole Dario Safina, deputato regionale del Partito Democratico. “Si tratta di un risultato straordinario, che conferma il valore culturale, spirituale ed economico di queste tradizioni per la nostra regione”.

L’emendamento, ora approvato, istituisce un fondo di 800 mila euro destinato alla valorizzazione dei riti pasquali siciliani, con un’attenzione particolare per le tre celebri processioni dei Misteri di Trapani, Enna e Caltanissetta, i cui Comuni riceveranno 150 mila euro ciascuno. La somma restante sarà distribuita alle altre manifestazioni legate alla Settimana Santa, tutte inserite nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia (R.E.I.S.).

“La Processione dei Misteri di Trapani, che ogni anno emoziona e coinvolge fedeli e turisti con la sua durata di 24 ore, è un capolavoro di arte e devozione. A questa si affiancano le suggestive celebrazioni di Enna, caratterizzate dal silenzio solenne di migliaia di confratelli, e le Vare di Caltanissetta, opere di rara bellezza che narrano la Passione di Cristo,” sottolinea Safina.

L’approvazione dell’emendamento rappresenta la concretizzazione di un impegno iniziato con il disegno di legge presentato nel cinquantenario dell’Unione Maestranze di Trapani. “Questo traguardo dimostra come un progetto ambizioso possa trasformarsi in una realtà capace di sostenere e valorizzare le nostre tradizioni più autentiche – aggiunge -. Contiamo di stabilizzare lo stanziamento a partire già dal prossimo anno, tant’è vero che nella stessa norma approvata, si appostano le somme, in attesa che la materia venga riordinata”.

“Con questa iniziativa, non celebriamo soltanto la nostra storia, ma investiamo nel futuro delle comunità locali, nel turismo culturale e nell’identità della Sicilia,” conclude Safina. “Proteggere le nostre radici è un dovere, e oggi io insieme a tutto il gruppo parlamentare del Partito Democratico abbiamo dimostrato di voler garantire continuità a un patrimonio che appartiene a tutti noi.”.

Un traguardo che unisce fede, cultura e sviluppo economico, ribadendo il ruolo centrale della Sicilia come custode di tradizioni uniche al mondo.

 

L’elenco completo dei riti della Settimana Santa che saranno finanziate

San Cataldo (Cl)

Caltanissetta (Cl)

Capaci (Pa)

Aidone (En)

Barrafranca (En)

Biancavilla (Ct)

Scicli (Rg)

Ispica (Rg)

Mussomeli (Cl)

Caltagirone (Ct)

Corleone (Pa)

Riesi (Cl)

Lipari (Me)

Ragusa (Rg)

Montedoro (Cl)

Delia (Cl)

Ferla (Sr)

Licodia Eubea (Ct)

Trapani (Tp)
 
 

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Economia

Reddito di povertà, dalla giunta via libera ai criteri. Schifani: «Nessuno deve restare indietro»

Matteo Ferrandes

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Presidenza della Regione
Via libera dalla giunta regionale ai criteri per l’erogazione del reddito di povertà, il sostegno “una tantum” per le famiglie meno abbienti voluto dal presidente della Regione, Renato Schifani, e che ha una dotazione di 30 milioni di euro. Il contributo di solidarietà a fondo perduto garantirà fino a un massimo di 5 mila euro alle famiglie residenti in Sicilia da almeno 5 anni.

«Oggi – dice il presidente Schifani – abbiamo stabilito le modalità concrete per l’accesso a una misura che va incontro ai cittadini economicamente più in difficoltà per consentire loro di vivere dignitosamente. La solidarietà è un valore in cui crediamo fermamente e che si realizza attraverso provvedimenti efficaci e mirati. Il mio governo vuole aiutare chi sta peggio per non lasciare nessuno indietro e questo provvedimento ci consente di aiutare le famiglie attraverso requisiti stringenti che intervengono nelle situazioni di maggiori criticità. Il contributo avrà anche una ricaduta positiva per la società, perché i beneficiari saranno chiamati a svolgere attività utili alla comunità. Pubblicheremo il decreto in tempi estremamente brevi e faremo in modo di rendere snelle e celeri tutte le procedure, affinché le famiglie ricevano il beneficio al più presto».

Il requisito principale, oltre alla residenza, è quello reddituale: occorre avere un Isee, relativo al 2023, inferiore a 5 mila euro. Verrà stilata una graduatoria in base al punteggio assegnato alla famiglia richiedente e il contributo economico sarà erogato secondo le seguenti fasce: 5.000 euro euro oltre i 30 punti, 3.500 euro fino a 30 punti e 2.500 euro fino a 20 punti. Per quanto riguarda i criteri di reddito, il punteggio massimo (10 punti) sarà dato a chi ha un Isee tra 0 e 1.500 euro; fino 3.500 euro verranno assegnati 8 punti, mentre 6 a chi ha un Isee fino a 5.000 euro. Altri punti verranno erogati in base alla situazione familiare: 1 punto per ogni componente fino a un massimo di 9 punti per famiglie oltre gli 8 componenti. Due punti aggiuntivi saranno dati per ogni figlio minorenne. Vivere in affitto varrà altri 5 punti, mentre 8 punti andranno a chi vive una condizione di disagio sociale come essere ragazza madre, donna vittima di violenza o vedova con figli. A parità di punteggio sarà preferito il nucleo familiare con più figli minori, nel caso di ulteriore parità sarà preferito il nucleo familiare con disagio sociale.

«La Regione Siciliana – afferma l’assessore alla Famiglia, Nuccia Albano – sta implementando una serie di misure destinate a combattere la povertà e a sostenere le famiglie in difficoltà. Questi interventi, voluti dal governo Schifani, fanno parte di una strategia più ampia volta a promuovere il benessere sociale e a garantire un supporto concreto alle persone vulnerabili. Attraverso politiche attive vogliamo offrire opportunità di inclusione sociale e migliorare le condizioni di vita delle tante famiglie fragili siciliane».

I beneficiari del fondo saranno destinati ad attività socialmente utili, tenuto conto del loro stato psicofisico, in base ad intese con i Comuni di residenza. Lo svolgimento di queste prestazioni non determinerà l’instaurazione di alcun rapporto di lavoro subordinato o di pubblico impiego.

Questi criteri saranno fissati attraverso un decreto del presidente della Regione che verrà emanato nei prossimi giorni. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali provvederà alla pubblicazione dell’avviso, mentre sarà l’Irfis a erogare le somme.
 
 
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Cronaca

Paziente deceduta all’Ingrassia di Palermo, Bonsignore (Cimo Sicilia): “L’attesa in barella per diversi giorni non è un caso isolato, lacolpa non deve ricadere sui medici”

Redazione

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Il caso della paziente deceduta all’Ingrassia di Palermo. Bonsignore (Cimo Sicilia): “L’attesa in barella per diversi giorni non è un caso isolato ma la regola e la colpa non può e non deve ricadere sui medici”

La notizia di una paziente deceduta all’Ospedale Ingrassia di Palermo dopo avere atteso per otto giorni su una barella del Pronto Soccorso ha fatto il giro del web e dei telegiornali, anche nazionali. “A prescindere dalle cause di morte (ancora da accertare) e dalle condizioni di salute precedenti della paziente – dichiara il segretario regionale della Cimo (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore – è ovviamente un fatto triste e increscioso ma non è un caso isolato, non rappresenta l’eccezionalità bensì quasi sempre la regola perché, se andiamo in giro per i vari Pronto Soccorso della Sicilia, troveremo la stessa identica situazione: una lunga fila di barelle in attesa di un posto letto che non c’è e pazienti e familiari dei pazienti giustamente avviliti che sbraitano (ingiustamente) contro medici e infermieri che non sanno a che santo votarsi, affannati alla continua ricerca di un posto letto libero”. “La figlia della paziente venuta a mancare all’affetto dei suoi cari – aggiunge Bonsignore –  ha denunciato l’accaduto in cerca di una giustizia postuma che tuttavia non le restituirà l’affetto perduto e, purtroppo, non servirà nemmeno ad evitare il ripetersi di situazioni analoghe. Sono state disposte anche delle ispezioni da parte dell’Assessorato Regionale della Salute, per fare luce su quanto accaduto e l’Assessora, Giovanna Volo, ha dichiarato che “fatti come questo addolorano e allarmano”. Che la morte di un paziente addolori chiunque dotato di un briciolo di umanità è vero, ma che sia il fatto in sé stesso ad allarmare le istituzioni sanitarie è poco credibile perché i campanelli di allarme sono da tempo sotto gli occhi di tutti e non si può far finta di niente per tutto l’anno per poi svegliarsi improvvisamente a Natale quando viene fuori la notizia scabrosa”. “Le ispezioni assessoriali – sottolinea Bonsignore – faranno tutto tranne ciò di cui c’è realmente bisogno, trovare le vere responsabilità e porvi rimedio. Con ogni probabilità verranno additati come responsabili i medici del Pronto Soccorso, colpevoli di non avere “inventato” un posto letto per la malcapitata paziente, un posto letto che non c’era in quei giorni e che continuerà a non esserci nei giorni a venire e i pazienti continueranno ad essere accasciati su scomode barelle in attesa che se ne liberi uno”. “Alla fine, gogna mediatica a parte – continua Bonsignore – i medici coinvolti, anche se tardivamente e a costi altissimi, non saranno  riconosciuti colpevoli di alcunché e la vicenda sarà un ricordo sbiadito dal tempo, mentre la politica tornerà alla sua occupazione preferita: utilizzare la Sanità in chiave elettorale e spartirsi poltrone senza pensare a risolvere i problemi veri che si ripercuotono inevitabilmente sulla salute dei cittadini. L’unico strascico che resterà sarà il dolore di una famiglia che cerca spiegazioni per un decesso che, non lo sappiamo, forse poteva essere evitato, ma che certamente non doveva accadere in condizioni disumane, dove la dignità della persona è diventata una chimera anche nel momento del trapasso”. “Alla figlia della povera paziente – conclude Bonsignore – vogliamo dire che è ingiusto sentirsi in colpa per avere portato la propria madre all’Ospedale Ingrassia e che sbaglia quando afferma che non andrà più in quell’Ospedale. Sbaglia, in buona fede, perché non sa che quanto accaduto all’Ingrassia poteva succedere in qualsiasi altro ospedale di Palermo e provincia perché non dipende dalla professionalità del medico di turno né dalla sua volontà di ricoverare una paziente bisognosa ma perché non ha proprio la possibilità di reperire un posto letto libero in uno dei Reparti del proprio ospedale”.

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“𝐒𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐏𝐚𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐚” 𝐠𝐮𝐢𝐝𝐚 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐮𝐫𝐛𝐚𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨: 𝐯𝐢𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚 𝐚𝐥 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐞𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 Il Consiglio Comunale...

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