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Economia

Campobello di Mazara (Tp), Comune in dissesto finanziario. L’annuncio del Sindaco Castiglione

Redazione

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In un videomessaggio social, il primo cittadino di Campobello di Mazara annuncia il dissesto

 
Così le parole del Sindaco Giuseppe Castiglione
 
“Sono consapevole di avere condotto un’amministrazione sempre volta alla salvaguardia del nostro ente  quello che si è verificato non è il risultato di sperpero da parte della mia amministrazione ma situazioni che si sono accumulate negli anni”.

Una scelta obbligata, secondo il primo cittadino.
“La strada migliore da percorrere è quella del dissesto – ha aggiunto – questa parola non deve preoccuparvi, perché ai cittadini nulla cambierà. Ci saranno delle restrizioni ma non vi saranno ripercussioni per le tasche”. Una delle condizioni del dissesto è quello dell’innalzamento dei tributi al massimo consentito dalla legge, “e questo è già così da anni”, ha proseguito.

    La dichiarazione del dissesto avviene dopo l’ultima relazione della Corte dei Conti che in 97 pagine ha sollevato quesiti all’Amministrazione comunale (che sarà chiamata a rispondere) per quanto riguarda la gestione finanziaria dell’ente. A partire dai bilanci per poi passare alla riscossione dei tributi locali sul quale il Comune – secondo la Corte dei Conti – in questi anni non ha programmato un piano di riscossione. Solo due anni fa l’amministrazione comunale ha presentato un piano di riequilibrio ma non sarebbe stato rispettato.

Economia

Acli Terra: Il vitivinicolo siciliano occidentale ha bisogno di un piano di rilancio

Redazione

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Peralta (Vice Presidente Acli Terra): «Salviamo la nostra eccellenza»

Il Vice Presidente di ACLI TERRA con delega al vitivinicolo, Giuseppe Peralta, lancia un allarme sulla situazione del settore vitivinicolo in Sicilia occidentale. Nonostante il crescente interesse degli investitori e le potenzialità del territorio, la zona rimane indietro rispetto ad altre regioni italiane.

«Il patrimonio vitivinicolo nazionale è in crescita – ha dichiarato Peralta – ma la Sicilia occidentale, pur avendo grandi potenzialità, non sta sfruttando tutte le opportunità. I dati del CREA mostrano un aumento dei valori dei terreni viticoli in molte regioni, ma la Sicilia occidentale rimane indietro. Questo è un problema che va affrontato con urgenza».

Le cause di questa situazione sono molteplici: il cambiamento climatico, che ha colpito duramente il settore negli ultimi anni, e scelte politiche non sempre adeguate.

“È necessario un progetto di rilancio per la Sicilia occidentale – continua Peralta – e servono maggiori investimenti per sostenere i viticoltori colpiti dalla crisi climatica, per riattivare i 16 invasi chiusi su 46 disponibili e per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche. L’acqua è un bene prezioso che non può essere sprecato».

ACLI TERRA chiede all’Assemblea Regionale Siciliana di intervenire con urgenza e di prevedere nella manovra finanziaria fondi specifici per il settore vitivinicolo. «I lavoratori siciliani vanno rispettati – conclude Peralta – perché dietro ogni lavoratore c’è una famiglia che ha bisogno di certezze per il futuro».

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Cultura

Pantelleria, riaperti i termini per progetti a Democrazia Partecipata

caterina murana

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Nuova scadenza per presentare progetti da parte di associazioni o cittadini da partecipare con il Comune di Pantelleria

l Comune di Pantelleria, avviso pubblico, rende noto di posticipare la scadenza di presentazione dei progetti da includere nella Democrazia Partecipata, visto che nel precedente termine sono pervenuti solo 14 istanza dalle associazioni o enti riportati nell’atto pubblico.

Dare atto che: – l’Avviso pubblico per la presentazione dei progetti, n.1223/Reg. albo del 11/04/2024, è stato
pubblicato all’albo pretorio dal 11/04/2024 al 20/05/2024; – entro i termini prefissi nell’Avviso pubblico, sono pervenute n.14 istanze di partecipazione
alle selezione di che trattasi e precisamente da parte dei seguenti cittadini e/o associazioni:
 Associazione L’Albero Azzurro, Prot. n.10323 del 20/05/2023
 Associazione dai un sorriso, Prot. n.9342 del 07/05/2024
 Il Piccolo Principe, prot. 9972 del 14/05/2024
 Il Piccolo Principe, prot. 9973 del 14/05/2024
 Agorà, prot. 10278 del 17/05/2024
 Siragusa Stefania, 21670 del 20/05/2024
 ASD PGS Madonna della Pace, 10329 del 20/05/2024
 Belvisi Ivano, 10341 del 20/05/2024
 Circolo Ogigia, 10339 del 20/05/2024
 Pantelleria Corpo Mente e Spirito, 10350 del 20/05/2024
 Tennis School Pantelleria ASD, 9153 del 06/2024
 ASD L’Airone dei Venti, 10258 del 17/05/2024
 ASD L’Airone dei Venti, 10266 del 17/05/2024

Ravvisato pertanto la necessità di riaprire i termini di presentazione delle proposte progettuali al
fine di consentire la presentazione di nuovi progetti di Democrazia Partecipata per l’anno 2024 ed
evitare la restituzione delle somme non utilizzate;
2) PRENDERE ATTO delle risultanze del verbale di Democrazia Partecipata del 04/10/2024.

Riapertura termini 

3) PROCEDERE ad una riapertura dei termini per la presentazione di proposte, a mezzo nuovo
avviso con scadenza quindicinale al fine di poter definire tutto il procedimento entro il
20/11/2024.

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Economia

Tagli asili nido, Giambona (PD) “Ennesimo schiaffo a famiglie” della Sicilia

Redazione

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“Quello che sta accadendo con la rimodulazione dei fondi del PNRR è uno scempio annunciato da mesi che si traduce nell’ennesimo schiaffo per le famiglie e i bimbi siciliani. Siamo all’ennesimo paradosso di un governo nazionale che si mostra ancora una volta non in grado di gestire i fondi del PNRR e di un governo regionale succube di una gestione dissennata che per logiche di potere torna a danneggiare, in modo indisturbato, soprattutto la Sicilia”. Così il vice-presidente del gruppo parlamentare PD, Mario Giambona, ha commentato la riduzione degli stanziamenti del PNRR per asili nido e scuole dell’infanzia messa in atto dal governo Meloni. “Il governo nazionale ha deciso di far restare la Sicilia ben al di sotto dalla media posti garantita per legge a livello nazionale – continua Giambona -. Il PNRR prevedeva di ridurre il gap tra Nord e Sud, ma così non sarà e a pagarne le conseguenze saranno le famiglie, che non potranno contare sull’appoggio delle strutture pubbliche perché a beneficiarne saranno solo il 13% dei bambini – conclude. Le altre famiglie invece dovranno ricorrere alle strutture private per poter garantire ai loro bimbi l’accesso alle strutture della prima infanzia”.

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