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Cronaca

Catania, nuova grave aggressione contro la polizia, SIAP fa il punto

Matteo Ferrandes

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Un altro episodio di aggressione indiscriminata e gratuita alle forze dell’ordine si è consumato a Librino per affermare la “proprietà” del territorio. Questa volta il fatto accaduto è particolarmente grave, in quanto potrebbe compromettere la tenuta del sistema sicurezza catanese, o perlomeno dei quartieri “caldi”.

Alcuni giorni addietro, alcuni soggetti hanno aggredito e colpito fisicamente il dirigente del Commissariato P.S. di Librino e alcuni colleghi che, con le auto di servizio, eseguivano un accertamento. Un’ aggressione particolarmente sentita dai colleghi, poiché viene colpito chi dirige le forze di polizia in un difficile quartiere e che da qualche anno effettua operazioni importanti tentando di portare un faro di legalità in quel territorio. Uno dei Dirigenti più dinamici, con un trascorso e presente colmo di riconoscimenti per le operazioni eseguite. Il nostro collega è un poliziotto che conosce i rischi del mestiere e quel lavoro lo fa senza sosta. Incredibilmente, a fermarlo non saranno certamente questi episodi ma lo stesso Ministero dell’Interno – il Dipartimento di P.S.- che invece di inviare rinforzi con uomini e mezzi, richiesti dal Questore da molto tempo, pensa bene di proporne il probabile trasferimento ad altro incarico “tappando le ali” al funzionario e ai suoi uomini che come “Alamo”, sono circondati da un quartiere sempre più ostile all’ordine ed alla sicurezza pubblica.

Un obiettivo centrato dai facinorosi? Il Siap oltre ad esprime solidarietà ed augurare pronta guarigione ai colleghi colpiti, si augura che il lavoro svolto a Librino non sia fermato da questa becera intimazione, ed esprime un forte disappunto al suo “imposto” allontanamento dal commissariato, indice di “politiche della sicurezza” troppo prudenti, che nascondono i problemi reali ai cittadini e che mettono in crisi professionale i questori e i poliziotti che assistono inermi ad un ormai progressivo abbandono territoriale di questa città nella sostanza e nella forma.

Il Segretario Generale Provinciale (Tommaso Vendemmia)

Economia

Quanto costa sposarsi a Pantelleria

Direttore

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Molti vip e non scelgono la nostra isola per convolare a giuste e, speriamo, felici nozze, ma quanto costa sposarsi a Pantelleria?
Al netto dei trasferimenti, pranzi e soggiorni, il prezzo della cerimonia civile che include il sospirato “Si” ha un suo prezziario, come riporta il Comune di Pantelleria.


Spiega inoltre la delibera di giunta

  • Stabilire in euro 100,00 l’importo a carico delle strutture private che rendono la disponibilità in comodato dei locali da utilizzare quali sedi distaccate di Ufficio di Stato Civile nonché, quale corrispettivo per la sponsorizzazione dalle stesse ottenuta attraverso la pubblicizzazione della propria immagine a mezzo dell’attività stessa della Pubblica Amministrazione.
  • Dare atto che per ciascun evento, gli interessati dovranno produrre apposita istanza finalizzata alla scelta dei locali in cui intendono celebrare il matrimonio/Unione civile e concordare con. L’Ufficio di Stato Civile l’orario e la disponibilità dei locali medesimi, con relative modalità di utilizzo e che il tutto dovrà essere integrato dal versamento della somma prevista nel quadro tariffario annuale.
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Salute

ASP Trapani – Scandalo referti, sostituto direttore generale Palazzolo “Credo in questa azienda”

Redazione

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Palazzolo “Un pensiero, in primis, – ha aggiunto Palazzolo – va doverosamente rivolto alle persone coinvolte nella vicenda dei ritardi dei referti istologici, con le quali siamo assolutamente solidali e fattivamente vicini, anche in termini assistenziali

Credo in questa azienda, che è una comunità di uomini e donne, forte e organizzata. Tutti insieme dobbiamo portarla avanti, al servizio degli utenti”.
Lo ha detto oggi Danilo Palazzolo, sostituto del Direttore generale dell’ASP Trapani, aprendo i lavori del primo Collegio di Direzione sotto la sua gestione, alla presenza del direttore sanitario aziendale Danilo Greco, dei capi dipartimento e dei direttori dei presidi ospedalieri e dei distretti sanitari della Provincia.

Un pensiero, in primis, – ha aggiunto Palazzolo – va doverosamente rivolto alle persone coinvolte nella vicenda dei ritardi dei referti istologici, con le quali siamo assolutamente solidali e fattivamente vicini, anche in termini assistenziali”.

Diversi gli argomenti trattati, e Palazzolo ha annunciato la volontà, per certi versi il dovere, di attivare nuovi posti letto, sia per acuti che per post acuzie, almeno negli ospedali come Marsala, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Salemi, dove le strutture sono idonee per accoglierli.
Prioritariamente il punto dolente è la cronica deficienza di dirigenti medici, visto che dei 937 in pianta organica ne sono presenti solo 687. 

Concorso per 191 medici

Con il concorso per 191 medici, di diverse specializzazioni, bandito a febbraio dall’Asp Trapani e scaduto lo scorso 6 marzo, si spera di alleviare tale deficit. Organici completi invece, per il personale infermieristico e per gli operatori socio-sanitari.
Una lente d’ingrandimento è stata posta sull’abbattimento delle liste d’attesa, dove si stanno ricercando nuove risorse per i convenzionati, insieme a una più attenta regolamentazione dell’attività libero professionale intramoenia.

Gli adempimenti richiesti dalla direzione strategica aziendale saranno monitorati con un crono-programma, con il Collegio di Direzione riconvocato per il prossimo 6 maggio.

In copertina immagine dai social

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Ambiente

Nautilus di Ispra tra le montagne sommerse del Mediterraneo: esplorati abissi fino a 2000 e banchi di Pantelleria

Redazione

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Completata la prima spedizione oceanografica del progetto PNRR MER: nuove scoperte per tutela della biodiversità, ricerca geologica e valutazione del rischio sismico

Come il leggendario Nautilus di Jules Verne, capace di spingersi nelle profondità ignote dell’oceano, ISPRA ha condotto un’esplorazione senza precedenti tra le montagne sommerse del Mediterraneo. Grazie a un sofisticato ROV (Remotely Operated Vehicle) Work Class, un vero e proprio ‘veicolo robotico’ in grado di tuffarsi e operare fino a 2.000 metri di profondità, i ricercatori hanno mappato ecosistemi mai studiati prima, rivelando scenari straordinari e nuove specie nelle foreste di coralli e spugne che popolano gli abissi. “La possibilità di osservare direttamente questi ecosistemi con telecamere ad alta definizione cambia completamente la nostra prospettiva sulla vita nelle profondità marine. L’emozione di scoprire habitat, intatti, è paragonabile a quella dei primi esploratori: pensiamo di sapere cosa attenderci ma ogni immersione ci riserva, al contrario, sorprese inaspettate” spiegano i ricercatori Ispra.

La spedizione: due mesi di esplorazione nel Canale di Sicilia

Si è dunque conclusa con successo la prima campagna oceanografica, parte del progetto PNRR Marine Ecosystem Restoration (MER) – Intervento A14 Seamounts, dedicata alla mappatura su larga scala di 79 montagne sottomarine situate oltre le 12 miglia dalla costa italiana a una profondità compresa tra 150 e 2000 metri. A bordo di una nave oceanografica, il team di ISPRA, solcando il Canale di Sicilia, ha documentato undici tra banchi (cioè strati di materiale vario) e montagne sottomarine, tra cui Alfil-Linosa III, Avventura-Pantelleria-Talbot, Bannock, Bouri, Euridice, Madrepore, Pantelleria Centrale, Pinne e Urania, Cimotoe ed Empedocle per la maggior parte mai esplorati e studiati prima, raccogliendo dati cruciali per la conservazione della biodiversità e la valutazione dei rischi geologici.

Le montagne sottomarine: scrigni di biodiversità e laboratori naturali per la ricerca geologica

This ~4,200 meter (~13,800 foot) high seamount we are calling “Kahalewai” was almost ~1000 meters taller than previously thought.

Per la loro importanza ecologica e vulnerabilità agli impatti causati dall’attività dell’uomo, le montagne sottomarine rappresentano un obiettivo prioritario per la conservazione del mare. Questi rilievi sommersi sono veri e propri hotspot di biodiversità, con ecosistemi unici che ospitano foreste di coralli, spugne, invertebrati e numerose specie ittiche.

Dal punto di vista geologico i monti sottomarini sono di estremo interesse per diversi motivi: la potenziale presenza di risorse geominerarie, come depositi di minerali strategici; le fonti di energia geotermica, derivanti dall’attività vulcanica sottomarina; la valutazione del rischio di eventi sismici e franosi, che possono influenzare la stabilità dei fondali marini e delle aree costiere.

I rilievi geofisici effettuati durante la campagna oceanografica PNRR MER costituiscono una base conoscitiva essenziale per la pianificazione di ulteriori campagne di esplorazione. Grazie all’utilizzo di metodiche di ricerca sostenibili, sarà possibile approfondire lo studio di questi ambienti riducendo al minimo l’impatto sugli ecosistemi marini profondi.

Scoperte eccezionali: tra foreste di coralli e squali di profondità

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Le immagini restituite dal ROV hanno rivelato scenari mozzafiato: estese colonie di corallo rosso fino a 900 metri di profondità, fitte foreste di pennatulacei (le cosiddette “penne di mare”) tra i 100 e i 140 metri e una sorprendente biodiversità bentonica, con la presenza di coralli neri, coralli bianchi, spugne e banchi di ostriche e balani giganti.

Uno degli eventi più emozionanti della spedizione è stato un raro incontro con lo squalo vacca, un predatore di profondità che si è avvicinato al ROV, attratto dalle luci e dai suoni del veicolo.

Conservazione e minacce: reti fantasma e rifiuti a 2.000 metri di profondità

L’indagine ha confermato il ruolo cruciale delle montagne sottomarine come serbatoi di biodiversità, ma ha anche rivelato l’impatto dell’attività umana. Reti fantasma e rifiuti marini sono stati individuati anche a grandi profondità, sebbene in densità inferiori rispetto ad altre aree del Mediterraneo più vicine alla costa.

Questi dati raccolti e analizzati saranno essenziali per orientare le politiche di conservazione marina e promuovere la creazione di nuove aree marine protette, in linea con la Strategia dell’UE per la Biodiversità 2030.

La prossima fase del progetto vedrà nuove spedizioni partendo dal Golfo di Napoli, alla volta del Mar Tirreno meridionale, settentrionale e del Mar Ligure, con l’obiettivo di ampliare la mappatura e raccogliere ulteriori dati per la tutela degli ecosistemi marini profondi.

Con questa esplorazione, ISPRA conferma il proprio impegno nella ricerca applicata alla protezione del mare, contribuendo a far emergere dall’oscurità un mondo sommerso che, grazie alla scienza, diventa sempre più conosciuto e tutelato.

Video

LINK AL VIDEO:

https://youtu.be/MCFl4w0PeXM?si=ry_QyMbeVL_6v9-B

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