Economia
Catania – PNRR e Sud, resoconto dell’evento dell’On. Giarrusso con Parisi, Priolo e Bianco
PNRR E SUD, IL RESOCONTO DELL’EVENTO DI GIARRUSSO, CON PARISI, PRIOLO E BIANCO
Roma, 5 nov. – “Il PNRR può e deve essere una occasione per il Mezzogiorno, a patto che tutti facciano la loro parte. Al governo tocca una programmazione efficace ed efficiente, senza burocrazia; agli enti locali spetta spendere e rendicontare in modo efficace; dalle imprese ci aspettiamo progetti e innovazione; ai cittadini il compito di vigilare. Solo con il contributo di tutti, potremo cogliere questa opportunità”.
Così l’europarlamentare Dino Giarrusso, a conclusione dell’evento che ha organizzato a Catania, “Pnrr e fondi europei. Dall’agricoltura alla sicurezza, al territorio: opportunità per il Sud”, e che ha visto fra i partecipanti una serie di attori istituzionali e sociali fra i più rilevanti in Sicilia.
“PNRR, si tratta di 202 milioni di euro per Catania, fondi strategici per lavori pubblici fondamentali per la città, con una progettazione portata avanti da funzionari interni, la qual cosa ci fa ben sperare sulla prospettiva futura dei fondi europei. Si sta lavorando tanto, con condizioni di partenza difficili, e la vera svolta è arrivata con i fondi del PON Metro, attraverso la rigenerazione amministrativa”, ha dichiarato Sergio Parisi, Assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture, Politiche comunitarie e Programmazione fondi di investimento europeo, Sport di Catania.
Per il mondo della ricerca, è intervenuto il Rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, che ha rivendicato: “L’Università di Catania ha messo in campo una straordinaria capacità progettuale, riuscendo a comparire in ben 25 progetti, con un monte di finanziamenti superiore a 140 milioni di euro”. “Il nostro Ateneo è proponente e capofila dell’Ecosistema dell’Innovazione Samothrace, che riunisce 28 partner tra cui tutti gli atenei siciliani, 5 istituti di ricerca, 4 grandi aziende di livello internazionale e 10 piccole e medie imprese. Il finanziamento triennale ottenuto con questa iniziativa ha già permesso di procedere all’assunzione di 115 ricercatori e all’attivazione di 70 borse di dottorato di ricerca”, ha concluso il Rettore.
Ha proseguito Enzo Bianco, già sindaco di Catania e coordinatore Anci: “Ci sono oggi molte delle condizioni che consentirono alla Catania negli anni 90 di far decollare il Progetto dell’Etna Valley. Oggi occorre utilizzare una parte delle risorse PNRR proprio in questi ambiti: alta velocità ferroviaria, aeroporto, porto, metropolitana, Università, zona industriale. Catania ha le carte in regola per fare un nuovo salto di qualità. Si pensi anche ad un Cabina di regia che veda coinvolte anche forze sociali, mondo produttivo, Università. Con compiti non solo di studio, ma anche operativi.”
Al Segretario Generale SIAP – Sindacato Italiano appartenenti Polizia, Giuseppe Tiani, è toccato ragionare sul tema Sicurezza: “È necessario un impegno straordinario sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso. L’esperienza sul campo insegna che vanno perimetrati i rischi potenziali, individuando i settori economici ove vi sono grandi investimenti per lo sviluppo, che da sempre interessano le mafie e chi è dedito alla corruzione, specie nelle nuove aree connesse alle filiere produttive o ai servizi legati alla green economy”. Ha ammonito il Segretario: “Ci sono evidenze investigative potenziali che non si sono ancora tradotte in evidenze giudiziarie significative, ma che servono alle Forze di polizia per intercettare sul nascere le nuove minacce per un’efficace azione di prevenzione”.
L’imprenditore Domenico Ciancio ha invece riflettuto sul rapporto fra media e democrazia: “L’informazione ha e avrà un ruolo fondamentale per far sapere ai cittadini, in modo puntuale e trasparente, come si investono i soldi del PNRR. Una cittadinanza informata e una stampa vigile sono la migliore garanzia che la nostra Pubblica amministrazione agisca in modo efficace ed efficiente. Soprattutto al Sud, non possiamo permetterci altre perdite di tempo. Quelli del PNRR sono fondi fondamentali e dobbiamo assicurarci che vengano spesi per il meglio”.
Salvatore Fiore, direttore generale FCE, ha poi osservato: “Il PNRR è stato l’elemento trainante per FCE per raggiungere gli obiettivi del programma di sviluppo della metropolitana entro gli orizzonti temporali fissati dalla comunità”.
Il simposio è stato aperto da una tavola rotonda dedicata ai manager, nell’ambito della quale sono intervenuti: Natalia Carpanzano (che ha dichiarato: “L’implementazione dei progetti finanziati a valere su Fondi Europei e PNRR presenta delle ettive criticità in tutta Italia, ed in particolare al Sud. Malgrado gli ostacoli a livello gestionale, però, la fase che stiamo attraversando rappresenta un importante volano sia per l’economia siciliana sia per il rafforzamento delle strutture chiave degli Enti Locali e della Pubblica Amministrazione in generale”); Rosario Garozzo (ha illustrato nel dettaglio i PUI, Piani Urbani Integrati, notando come Catania stia procedendo bene, con 8 su 13 progetti in fase avanzata); Gianluigi Barretta, che ha concluso la giornata di studio, sottolineando come “la sfida è nelle amministrazioni locali che devono sfruttare l’esigenza e l’urgenza di dotarsi di una struttura tecnica, sia per l’alta sorveglianza nella fase di esecuzione dei lavori, sia per il supporto al raggiungimento delle autorizzazioni necessarie”.
Economia
Sicilia, blackout e maltempo: la soluzione sono le smart grid
Le smart grid, o reti elettriche intelligenti, rappresentano una trasformazione profonda delle reti elettriche tradizionali
Pochi giorni fa, una violenta ondata di maltempo ha travolto la Sicilia, portando con sé alluvioni, venti fortissimi e gravi disagi. Migliaia di famiglie sono rimaste senza corrente, mentre infrastrutture chiave hanno subito danni significativi. Questo non è un caso isolato: eventi climatici estremi come questi stanno diventando sempre più frequenti e intensi, aggravati dal cambiamento climatico.
Di fronte a queste sfide, la domanda è urgente: come possiamo rendere il nostro sistema energetico più sicuro e resiliente? Una risposta innovativa arriva dalle smart grid, reti intelligenti capaci di monitorare, gestire e adattarsi rapidamente alle condizioni critiche, garantendo maggiore efficienza e continuità del servizio.
Cosa sono le smart grid e perché sono importanti?
Le smart grid, o reti elettriche intelligenti, rappresentano una trasformazione profonda delle reti elettriche tradizionali, nate per rispondere alle esigenze di un mondo in rapida evoluzione.
A differenza delle reti convenzionali, progettate per distribuire energia in una direzione (dalle centrali agli utenti finali), le smart grid operano come sistemi bidirezionali. Questo significa che non solo distribuiscono energia, ma sono anche in grado di riceverla, ad esempio da fonti rinnovabili installate dai consumatori stessi, come i pannelli solari domestici.
Le smart grid si basano su un’integrazione avanzata di tecnologie digitali e strumenti innovativi che consentono di:
Monitorare in tempo reale la domanda e l’offerta di energia: grazie a sensori e dispositivi connessi, queste reti rilevano immediatamente variazioni nei consumi, adattando l’erogazione dell’energia per soddisfare le esigenze specifiche di ogni area. Questo permette di ridurre sprechi e sovraccarichi;
Integrare fonti rinnovabili come il solare e l’eolico: le smart grid sono progettate per gestire la natura intermittente delle fonti rinnovabili, come il sole o il vento, bilanciando la loro produzione con le necessità di consumo. Questo favorisce una transizione energetica più sostenibile;
Ripristinare rapidamente l’alimentazione in caso di guasti: in caso di blackout o danni causati da eventi climatici estremi, i sistemi intelligenti individuano in pochi istanti la causa del problema e possono reindirizzare il flusso di energia per garantire continuità.
Come le smart grid affrontano il maltempo
Blackout prolungati causati da linee elettriche danneggiate;
Sovraccarichi di rete dovuti a improvvisi picchi di domanda;
Interruzioni nella distribuzione in aree isolate o difficili da raggiungere.
Le smart grid offrono soluzioni innovative per mitigare questi rischi:
Rilevamento automatico dei guasti: i sensori identificano immediatamente le interruzioni, riducendo i tempi di risposta;
Distribuzione dell’energia decentralizzata: grazie a fonti rinnovabili locali, le comunità possono continuare ad avere accesso all’energia anche durante guasti estesi;
Resilienza integrata: sistemi come batterie e microgrid assicurano che l’elettricità sia disponibile nei momenti critici.
Le smart grid, quindi, non sono solo un’innovazione tecnologica, ma una necessità per creare un sistema energetico che sia al tempo stesso efficiente, sostenibile e pronto a resistere alle sfide del futuro.
Esempio pratico: il caso della Sicilia
Come accennato, pochi giorni fa, una serie di alluvioni ha lasciato senza energia migliaia di abitazioni siciliane. Se fosse stata presente una smart grid, i danni sarebbero stati gestiti in modo molto più efficace.
Ecco una tabella che confronta le principali differenze tra una rete elettrica tradizionale e una smart grid, evidenziando come quest’ultima potrebbe garantire maggiore sicurezza, rapidità d’intervento e resilienza durante eventi climatici estremi:
Il futuro delle smart grid in Italia
Per rendere le smart grid una realtà diffusa, è necessario investire in tecnologie avanzate e infrastrutture. Il Governo italiano, con il supporto del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ha già stanziato fondi per modernizzare la rete elettrica e aumentare l’integrazione delle rinnovabili: sono stati stanziati circa 3,6 miliardi di euro per progetti legati alla transizione energetica, molti dei quali riguardano la realizzazione e il potenziamento delle smart grid.
Vantaggi per la Sicilia
Le smart grid potrebbero trasformare la gestione dell’energia nella regione, offrendo:
Riduzione dei blackout: meno interruzioni durante il maltempo;
Maggiore sostenibilità: uso più efficiente delle fonti rinnovabili locali: infatti, una maggiore integrazione delle rinnovabili riduce la dipendenza dai combustibili fossili e abbassa le emissioni di CO2;
Risparmi economici: meno danni alle infrastrutture e costi di riparazione ridotti, grazie a una gestione più efficiente della rete e all’ottimizzazione dei consumi.
In questo grafico abbiamo riassunto l’impatto delle smart grid sulla durata dei blackout annuali. I dati simulati mostrano come una rete tradizionale possa essere soggetta a lunghe interruzioni durante eventi climatici estremi, mentre l’adozione di una smart grid riduce significativamente il tempo di inattività, migliorando la resilienza energetica e garantendo un servizio più affidabile per i cittadini.
Conclusione
Il maltempo in Sicilia rappresenta una sfida significativa, ma le smart grid offrono un’opportunità unica per migliorare la resilienza energetica e garantire una fornitura affidabile anche in condizioni estreme. Investire in queste tecnologie non è solo una necessità per affrontare i cambiamenti climatici, ma anche un passo fondamentale per costruire un futuro più sostenibile ed efficiente per l’intera isola.
Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/sicilia-maltempo-smart-grid/
Economia
Santa Ninfa, “Un giorno da pecora”: festa della carne ricotta e formaggi il 23 e 24 novembre
La carne di pecora ma anche la ricotta, un prodotto realizzato dal latte degli ovini.
Questo e tant’altro si potranno degustare nel week-end del 23 e 24 novembre a Santa Ninfa in occasione dell’iniziativa “Un giorno da pecora”, promossa dal Comune e giunta alla decima edizione. La novità di quest’anno è che la festa si svolgerà in due giorni: si inizia nel pomeriggio di sabato con l’inaugurazione degli stands in piazza Libertà e in via G. Garibaldi per poi continuare nella giornata di domenica con le degustazioni che si svolgeranno di mattina e pomeriggio. Sabato sera anche spazio alla musica col concerto gratuito di Lorenzo Fragola in piazza. Protagonista indiscussa sarà, però, la pecora del Belìce. Si tratta di una razza ovina le cui origini risalgono a ripetuti incroci tra ovini di razza Pinzirita, Comisana e Sarda e al successivo meticciamento selettivo e riproduzione in consanguineità. La particolarità di questa razza è data dalla produzione di un latte molto adatto all’industria casearia. Infatti è ricco di materia grassa e di proteine ed è particolarmente adatto alla filatura. Questa sua caratteristica, infatti, consente la produzione della “Vastedda della Valle del Belìce”, un formaggio a pasta filata interamente prodotto da latte ovino che porta il marchio Dop ed è anche un Presidio Slow Food. «L’iniziativa, la cui prima edizione si è svolta nel 2014, oltre all’aspetto prettamente culinario, è l’occasione per valorizzare il nostro territorio – spiega il sindaco Carlo Ferreri – perché chi arriverà in città per la festa avrà modo di apprezzare anche i nostri siti d’interesse culturale che rimarranno aperti, dalle chiese ai Musei. Anche quest’anno, così come già avvenuto nelle passate edizioni, ci sarà spazio anche per gli hobbisti che esporranno cimeli antichi e pezzi unici». Tra gli stands ci saranno anche produttori di formaggi da latte da pecora e pasticceri che offriranno dolci fatti con la ricotta di ovino: dai cannoli alle “cassatelle”. E poi spazio per i più piccoli con giochi, giostre e attrazioni.
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Cultura
Mensa scolastica: Leali per Pantelleria presenta emendamento per 30 mila euro
Nella seduta del consiglio comunale del 12 Novembre è stato approvato il regolamento per la mensa scolastica. Un passo importante
– dichiara Casano- così da mettere nelle condizioni gli uffici di procedere al più presto all’affidamento del servizio mensa e quindi del tempo prolungato nelle scuole.
“Stando all’indagine condotta da Cittadinanza Attiva – spiega in una nota il gruppo consiliare Leali per Pantelleria- in Sicilia la compartecipazione delle famiglie al servizio mensa si attesa intorno agli 80 euro mensili, circa 4 euro a pasto. Pertanto in sede di assestamento di Bilancio come Gruppo consiliare Leali per Pantelleria abbiamo presentato un emendamento per destinare 30 mila euro per il servizio mensa, così da abbattere l’eventuale costo a carico delle famiglie.
Ci auguriamo- conclude il gruppo Leali per Pantelleria – che la proposta venga accolta e votata dall’aula
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