Sociale
Cracolici: “Lia Pipitone vittima di un codice del disonore mafioso, oggi il suo ricordo richiama a un impegno collettivo contro violenza e patriarcato”
“Lia Pipitone è stata vittima di un codice del disonore mafioso fatto di valori malati, tramandati di generazione in generazione, in un tempo in cui la mafia non era neanche riconosciuta come tale. Lia è stata uccisa il 23 settembre di 41 anni fa dietro l’autorizzazione del padre, un anno dopo l’approvazione della legge che ha introdotto nel nostro Paese il reato di mafia, in una società che conviveva con un sistema criminale perverso, sostenuto dall’accettazione culturale della stragrande maggioranza”. Lo ha detto il presidente della commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici, intervenendo al centro antiviolenza intitolato a Lia Pipitone in via Ammiraglio Persano, a Palermo.
“Uccisa senza darle l’onore della morte, ufficialmente per una rapina andata male – che però difficilmente poteva verificarsi in quella borgata – oggi la sua storia è un simbolo di riscatto da quel patriarcato e a lei è intitolato un centro antiviolenza – ha aggiunto Cracolici – grazie al ricordo che si trasforma in memoria e in impegno collettivo. Qui, in un bene confiscato a Tommaso Cannella, zio di Lia Pipitone, e assegnato all’associazione ‘Millecolori onlus’, si terranno dei laboratori professionalizzanti per dare alle donne vittime di violenza delle competenze e la speranza di un percorso di emancipazione”.
Sociale
Pantelleria, al via tessera per libera circolazione su mezzi pubblici per disabili. Occhio alla scadenza
Al via domande per
Tutti i dettagli nel documento integrale di seguito
documento – avviso pubblico per rilascio tessere ast 2025- 2026
Per maggiori dettagli:
https://egov.comunepantelleria.it/pantelleria/mc/mc_p_dettaglio.php?id_pubbl=45880
Sociale
Noto, al via la V edizione del Premio HONOS promosso dalla Galleria EtnoAntropologica
Al via la V edizione del Premio HONOS promosso dalla Galleria EtnoAntropologica, con la collaborazione del Comune di Noto (Sr) e i comuni “ circuito Honos”
Il 5 ed il 6 ottobre 2024, la città di Noto aprirà le porte agli ospiti HONOS provenienti da tutta Italia.
Quest’anno il premio è interamente dedicato ad Elisa Claps,alla sua famiglia e a tutti quei cittadini che lottano quotidianamente per la dignità,la libertà e la Giustizia.
Due giorni dedicati all’eccellenza, all’ esemplarità ed ai valori sociali.
Due giorni ‘ Per Elisa ‘con momenti di profonda riflessione sulle colpe, le menzogne di chi ha taciuto e sulla verità di chi ha sofferto.
Sara’ ospite Gildo Claps, fratello di Elisa , da sempre impegnato nella lotta per la verità .
“ Siamo forti e determinati nel sostenere le lotte della famiglia Claps in nome di Elisa perché questa giovane e’ una parte di tutti noi, una nostra figlia .
Mamma Filomena e la famiglia Claps rappresentano la determinazione e l’unione del gruppo che vince sempre anche dopo aver sofferto e lottato.”
Ha dichiarato così, stamattina, la Prof. ssa Pina Gozzo, ideatrice del Premio Honos, in memoria di suo marito e di tutti quei cittadini impegnati, quotidianamente, nel migliorare la società seguendo i giusti valori sociali.
Anche quest’anno ci saranno riconoscimenti a cittadini degni di menzione e conferimento per il loro operato .
Il premio Exemplum sarà conferito a Gildo Claps e a mamma Filomena , due grandi esempi di forza e coraggio .
Nelle altre sezioni i seguenti premiati :
Dott. Corrado Empoli, Don Fortunato Di Noto e Luca Scata’ (sezione HONOR );
Mariagrazia Zaccagnino ( sezione Libertas); Fabio Amendolara
Fabrizio Di Vito
Dott. ssa Vullo Daniela (sezione Constantia); M.llo Terranova Francesco
M.llo Giangaetano D’Amico ( sezione Humanitas). Riceveranno menzioni speciali alcune associazioni operanti sul territorio e cittadini coinvolti in percors
Sociale
Polizia Locale, Petillo (Ugl Autonomie): “Più prevenzione e sicurezza per donne e uomini”
“Per le lavoratrici e i lavoratori della Polizia Locale di tutta Italia si registrano sempre più frequentemente gravi episodi di violenza. Troppo spesso le denunce di violente aggressioni fisiche e verbali, il danneggiamento dei mezzi di servizio rimangono circoscritti nel territorio di competenza e non si impongono come fenomeno da analizzare a livello nazionale e affrontare con strumenti adeguati. Non aiuta la disomogeneità del settore in termini dimensionali dei Corpi di P.L. e di caratteristiche territoriali con problematiche all’interno dei singoli enti completamente differenti tra loro”.
E’ quanto dichiara Ornella Petillo, Segretario Nazionale Ugl Autonomia per la quale, “và aggiunto che non ci sono dati significativi che evidenziano il problema a livello nazionale. Il localismo in cui operano gli agenti municipali non aiuta ad avere un quadro preciso della situazione nel Paese”. “Come Ugl Autonomie attraverso i nostri rappresentanti sindacali stiamo denunciando la lacunosità dei DVR (Documenti di Valutazione del Rischio) adottati dagli Enti Locali che non tengono conto dei rischi correlati al lavoro in strada e a contatto con il pubblico sia in termini di prevenzione che di protezione – dichiara Antonio Musciacchio, Dirigente Nazionale Ugl Polizia Locale -. Gli episodi di aggressione sono spesso ricondotti a incidenti di percorso per la mancanza di una specifica classe di rischio degli operatori della polizia locale contro gli infortuni sul lavoro. Si aggiunge la mancanza di un quadro normativo e contrattuale non adeguato ai compiti svolti dalla P.L. che incide fortemente sull’applicazione delle tutele sulla salute e sicurezza di questa categoria di lavoratori esponendoli maggiormente a rischi di aggressioni e violenze. Il Gruppo di studio sulla Legge quadro 65/86 (Riforma PL) insediatosi al Viminale dovrebbe considerare che, se da un lato le Amministrazioni Locali possono essere ritenute inadempienti in termini di rispetto ed applicazione della normativa su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nello stesso tempo non hanno adeguati strumenti e le risorse per garantire le adeguate misure e la specifica formazione rispetto alle molteplici attività derivanti dai compiti istituzionali attribuite agli operatori della P.L.”.
“Facciamo appello al Ministro Piantedosi di attenzionare la condizione ibrida in cui si muovono gli operatori della Polizia Locale, sia dal punto di vista giuridico che contrattuale, che per l’Ugl Autonomie, rappresenta la causa principale della scarsità e della inadeguatezza delle misure di prevenzione e protezione, poste in essere dalle Amministrazioni locali“– conclude Petillo.
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