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Salute

Donare per salvare: la testimonianza di Sofia Mezzasalma e il lavoro di ADMO Sicilia

Direttore

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28 gennaio 2025 – La donazione di midollo osseo è un gesto di altruismo e speranza,
capace di trasformare il destino di chi affronta gravi malattie. Sofia Mezzasalma è
una donatrice venticinquenne milazzese, giornalista e dottoressa in psicologia clinica,
che ha scelto di condividere la propria esperienza.

La storia di Sofia ha radici profonde: durante gli anni del liceo, i volontari di ADMO
(Associazione Donatori Midollo Osseo) sez. Milazzo avevano incontrato gli studenti
per sensibilizzarli sull’importanza della donazione. “Quel seme piantato ha dato i
suoi frutti”, dichiara Monica Maugeri, Responsabile della Sezione ADMO Milazzo.
Anni dopo, infatti, Sofia è diventata donatrice e, grazie alla sua compatibilità, ha
potuto donare una nuova possibilità di vita ad un malato la cui condizione clinica
necessitava di un trapianto di midollo osseo.

Sofia Mezzasalma ha scelto di raccontare il suo percorso di donatrice, offrendo
una testimonianza diretta e sincera per abbattere paure e pregiudizi legati alla
donazione.

Cosa ti ha spinto a decidere di donare il midollo osseo?
«Come dico sempre, la risposta più opportuna dovrebbe essere: “Perché non farlo, se si è nelle condizioni di poterlo fare?”. Basta essere in buona salute, avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni e pesare più di 50 kg. Mi ritrovo pienamente del motto di ADMO: “Io dono. Non so a chi, ma so perché”. Se solo fossimo meno egoisti e pensassimo di più al prossimo, non solo avremmo più tipizzati (potenziali donatori di midollo osseo), ma recupereremmo un’umanità che sembra perduta».

Come hai vissuto il processo di iscrizione al registro dei donatori? Hai riscontrato difficoltà?
«Assolutamente no, nessuna difficoltà. Il processo è facile e indolore: basta compilare un questionario conoscitivo, atto alla valutazione della condizione di salute del
donatore, per poi sottoporsi a un prelievo di sangue o a un tampone salivare».

Hai avuto timori o dubbi prima di iniziare questo percorso?
«Mai avuto dubbi. Ero motivata dal desiderio di aiutare e ben informata grazie ad
ADMO Milazzo. Quando si conosce, la consapevolezza prende il posto della paura».

Quali esami preliminari hai dovuto affrontare?
«Se parliamo di conferma della compatibilità, un semplice prelievo; il procedimento
più lungo ha, invece, riguardato la valutazione oggettiva della mia condizione clinica,
attraverso un check up completo. Lo scopo è, chiaramente, quello di valutare
l’effettiva possibilità, da parte del potenziale donatore, di sottoporsi alla procedura di
raccolta».

Puoi descrivere la procedura di prelievo del midollo osseo?
«Ho donato tramite prelievo di cellule staminali da sangue periferico (procedura
denominata “PBSC”): la tecnica di raccolta impiegata in 9 casi su 10. Durante la
donazione, il sangue prelevato da un braccio viene centrifugato, le cellule staminali
scisse dal resto delle emocomponenti, mentre il resto del sangue viene reinfuso
tramite il braccio opposto. Al contempo, vengono somministrati sia un anticoagulante
che il calcio. È una procedura sicura ma lunga, che richiede in media 4 ore (nel mio
caso, 5)».

Hai avuto bisogno di una preparazione particolare prima del prelievo?
«Sì. Cinque giorni prima ho iniziato la somministrazione di un fattore di crescita, al
fine di accelerare lo sviluppo delle cellule staminali ed agevolarne il transito al
sangue periferico. Tra gli effetti collaterali del farmaco, vi sono quelli ‘simil-
influenzali’ (come febbre, dolori ossei e generale senso di affaticamento), che
possono essere ben controllati grazie a comuni antidolorifici. I sintomi personalmente
accusati hanno riguardato fitte nella zona lombare, della durata di un paio di secondi.
La somministrazione è semplice ed avviene tramite delle iniezioni da effettuare due
volte al giorno, per cinque giorni, in pancia o nel braccio».

Come ti sei sentita emotivamente e fisicamente durante il giorno della
donazione?
«Splendidamente sotto ambo i punti di vista! Durante la raccolta pensavo solo alla
persona che avrebbe ricevuto le mie cellule staminali e a quanto fosse ‘semplice’
contribuire a salvare una vita».

Come è stato il recupero dopo l’intervento?
«Perfetto. Non ho avuto dolori di alcun tipo; anzi, le fitte di cui parlavo prima sono
immediatamente scomparse. Le accortezze che seguono la donazioni di midollo
osseo sono le medesime della normale donazione di sangue: idratarsi ed evitare sforzi
fisici».

Quali sono stati i tuoi pensieri ed emozioni dopo la donazione?
«Felicità pura. Non posso, però, nascondere il timore che le cellule staminali donate
possano non attecchire. È un’ipotesi alla quale continuo a pensare. Al momento, in
assenza di effettivi riscontri, posso solo dire che convivo con la certezza di aver,
sinceramente, fatto tutto ciò che mi era possibile fare».

Cosa diresti a chi è indeciso o timoroso di diventare donatore?
«La conoscenza è la chiave per sconfiggere la paura. Ed è proprio per questo motivo
che ho accettato con piacere l’invito, da parte di ADMO, a parlare del mio percorso,
offrendo una testimonianza concreta e sincera. L’obiettivo è quello di sensibilizzare
ed informare, affinché la paura (dettata dalla mancata conoscenza) venga sostituita
dalla consapevolezza che salvare una vita – per chi si trova nelle condizioni
psicofisiche per poterlo fare – sia molto più semplice di quanto comunemente si
pensi».

L’ADMO Sicilia ha come obiettivo quello di sensibilizzare e informare la
popolazione sull’importanza della donazione del midollo osseo. Con sede presso
l’Azienda Ospedaliera “V. Cervello” di Palermo, l’Associazione è attiva in tutto il
territorio regionale, con sezioni a Palermo, Catania, Messina, Milazzo e in molte altre
città.
“Grazie al lavoro dei volontari, sono stati reclutati oltre 10.000 donatori tipizzati,
ovvero persone di cui è stato acquisito il genoma HLA, pronte a donare il proprio
midollo osseo in caso di compatibilità con un malato, ovunque nel mondo”,
testimonia Giorgio Maugeri, Presidente di ADMO Sicilia.

L’attività di reclutamento è particolarmente intensa nelle scuole superiori e nelle
università, dove si trovano i giovani tra i 18 e i 35 anni: l’età ideale per diventare
donatori. L’Associazione promuove anche campagne di sensibilizzazione come
“Match It Now”, organizzata in occasione del World Marrow Donor Day, e si
finanzia con il “5 x 1000” e con iniziative benefiche durante le festività.
Se sei interessato a diventare donatore o a conoscere meglio questa realtà, visita il
sito di ADMO o partecipa ai loro eventi sul territorio. Perché “donare” significa
davvero “vivere due volte”.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Salute

ASP Trapani, screening mammografici 2024 tutti consegnati nei tempi e donne informate e seguite

caterina murana

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“In relazione allo screening di prevenzione mammografico effettuato dall’Asp nel 2024, si precisa che tutti gli esami effettuati sono stati letti regolarmente e conseguentemente tutte le donne suscettibili di approfondimenti sono state chiamate per gli accertamenti successivi, nei tempi previsti”.
Fuga ogni voce allarmistica, e non verificata, il responsabile del Centro Gestionale Screening dell’ASP Trapani, Ranieri Candura.
“In questo momento sono state già refertate, in doppia lettura, le mammografie effettuate fino all’11 aprile 2025; le relative lettere verranno inviate entro oggi, venerdì 18 aprile. Secondo gli ultimi dati completi disponibili, sono state effettuate 4.958 esami della coorte 2023 e tra questi sono stati individuati 47 cancri di cui 34, pari al 72,3%, in stadio I con un tasso di guarigione/sopravvivenza del 95%; questi sono i dati dello screening in linea con quelli nazionali. Da fine gennaio 2025 non solo la refertazione ma anche l’invio degli esiti avviene quasi in tempo reale”.
Per quanto riguarda lo screening del colon retto, “non c’è stato e non c’è – aggiunge Candura – alcun ritardo o rallentamento sia nell’esecuzione delle analisi dei campioni che sono pervenuti, così come nel richiamare i soggetti positivi; la settimana scorsa sono stati chiamati i soggetti risultati positivi nella settimana dal 31 marzo al 4 aprile. Secondo gli ultimi dati completi disponibili, sono state effettuate 4.857 esami della coorte 2023 e tra questi sono stati individuati 11 cancri e 31 lesioni precancerose, pari al 73,8%, che vengono asportate; questi soggetti sono poi seguiti mediante esami di follow-up personalizzati”.
In ogni caso, se un singolo utente dovesse riscontrare un incongruenza, o avere un dubbio sul suo percorso diagnostico, può contattare direttamente il Centro gestionale al Palazzo Melograno della Cittadella della Salute.
Lo screening dell’ASP Trapani, è un programma di prevenzione della salute, ed è di alta qualità in quanto garantisce un percorso diagnostico completo. Quello del colon retto è rivolto a tutti gli uomini e le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Quello mammografico è previsto per tutte le donne tra i 50 e i 69 anni, che si invitano ad aderire. E’ completamente gratuito e si fa carico di tutti i passaggi, evitando i ritardi e le incertezze cui invece spesso si va incontro in questi casi.

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Salute

ASP Trapani assume a tempo indeterminato: basta licenzia media. Scadenza 14 maggio

Direttore

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Ne dà notizia Live Sicilia

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani ha indetto un concorso pubblico per l’assunzione di n. 16 persone con contratto a tempo indeterminato.
Il bando e per soli titoli, esami e prova tecnico-pratica finalizzato al profilo di Operatore Tecnico Specializzato – Autista Ambulanza dell’Area degli Operatori.

C’è tempo fino a mercoledì 14 maggio 2025 per presentare la domanda.

Requisiti per partecipare al concorso, continua Live Sicilia

  • Età minima 18 anni; cittadinanza italiana, UE o status equiparato; idoneità fisica all’impiego; assenza di condanne penali incompatibili con l’impiego pubblico.
  • Diploma di istruzione secondaria di primo grado (scuola media); esperienza professionale di almeno 5 anni nel profilo di autista ambulanza presso enti pubblici, aziende private o enti del terzo settore (con certificazione del legale rappresentante); patente di guida categoria B; certificazione OTSEA – Soccorritore di II livello, conforme all’accordo Stato-Regioni del 22 maggio 2003 o DD.AA. regionali vigenti.

Prove del concorso

Il concorso prevede: valutazione dei titoli (fino a 30 punti); prova tecnico-pratica (fino a 40 punti), che può consistere nella guida di un mezzo su strada o in un test scritto con quesiti su manovre e normativa; prova orale (fino a 30 punti) su argomenti del profilo, lingua inglese e uso delle applicazioni informatiche più diffuse.

E’ possibile presentare la domanda nell’apposita piattaforma Inpa.gov relativa all’assunzione in  pubblica amministrazione

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Salute

ASP Trapani – Ritardi referti, Palazzolo “recupero della fiducia”

Redazione

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“La comunità aziendale che io rappresento, l’insieme delle oltre 4.300 lavoratrici e lavoratori dei diversi ruoli e qualifiche, non può essere oggetto, come stiamo riscontrando in questi giorni, di continuo ed immotivato attacco ed assedio da parte di qualsiasi soggetto esterno, portatore di interessi non coincidenti con le finalità assistenziali dell’azienda, per mere finalità di propaganda”.

Lo ha dichiarato Danilo Palazzolo, dallo scorso 31 marzo sostituto del Direttore generale dell’ASP Trapani.

“Ben vengano quindi – ha aggiunto Palazzolo – da parte di chiunque le critiche, le osservazioni, le sollecitazioni e le segnalazioni in ordine a ogni attività aziendale diretta alle persone assistite, se tutto ciò aiuta a crescere e a correggere discrasie ed errori. Ma il diritto di critica deve essere esercitato in maniera costruttiva e partecipativa ai procedimenti erogativi e non tradursi in mero attacco strumentale, e pertanto non risolutivo delle evidenze rilevate.
“L’ASP di Trapani è una comunità forte e organizzata di uomini e donne, costituita per legge, dalla quale nessuno può prescindere in questo territorio, dedita esclusivamente alla cura della malattia, della sofferenza, del dolore e alla prevenzione delle stesse condizioni. Allo stesso modo questa comunità aziendale non può essa stessa prescindere e fare a meno della relazione necessaria con le persone assistite, soggetti esclusivi della propria attività.
“Questa relazione, quindi, questo rapporto fiduciario di cura, di assistenza e del prendere attivamente e con umanità in carico, non può essere provocatoriamente scalfito o incrinato da alcuno, soprattutto se per interessi particolari.
“I procedimenti sanitari ed assistenziali in Italia sono disciplinati da norme, regole e tempi, il cui rispetto non significa bieca obbedienza a inutili cavilli burocratici, ma piuttosto costituisce imprescindibile garanzia per tutti di parità di accesso alle cure, rispetto della concorrenza tra gli operatori, sostenibilità economica e di bilancio”.
“Dopo la triste vicenda dei ritardi nella refertazione istologica deve essere piuttosto favorito ed agevolato il recupero della fiducia tra assistito e operatore sanitario e per questo recupero, tutti insieme, dobbiamo lavorare ed impegnarci. Noi stiamo facendo la nostra parte – ha concluso Palazzolo – sia per accertare le eventuali responsabilità pregresse, sia per migliorare la trasparenza e la comunicazione per gli utenti in attesa di diagnosi e per una migliore gestione dei processi diagnostici”.

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