Cultura
Esplorando la gastronomia locale di Pantelleria

La gastronomia di Pantelleria offre un’esperienza che unisce tradizione e gusto in un mix irresistibile. Conoscere la gastronomia locale non significa solo assaporare piatti deliziosi, ma anche entrare in contatto con la storia e la cultura dell’isola. La cucina pantesca, grazie alle sue radici tramandate di generazione in generazione, è un viaggio sensoriale che coinvolge gusto, vista e olfatto, grazie agli ingredienti tipici e ai metodi di preparazione tradizionali. Questo articolo sarà utile a chi desidera approfondire la conoscenza dei piatti tipici dell’isola o a chi è in cerca di ispirazione per ricreare, nella propria cucina, l’autentico sapore del Mediterraneo. Le specialità che rendono Pantelleria un luogo unico per gli amanti della buona cucina saranno esplorate, con un focus su ciò che li rende speciali e su come prepararli.
Da un articolo di Top Catering Roma
La cucina tipica di Pantelleria: un’introduzione
La cucina di Pantelleria è un insieme di sapori e tradizioni che rispecchiano la storia e le influenze culturali di quest’isola affascinante. Grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo, Pantelleria ha assorbito le influenze delle varie popolazioni che vi sono passate, dall’antica civiltà fenicia ai Romani, fino agli Arabi. Questa sovrapposizione di culture ha contribuito a creare una cucina unica nel suo genere, caratterizzata dall’uso sapiente delle erbe aromatiche locali, dei capperi – uno dei prodotti più pregiati dell’isola – e dell’immancabile olio d’oliva.
La varietà dei piatti è sorprendente: dalle tradizionali insalate dai sapori marinari, ai dolci tipici che concludono i pasti con un tocco avvolgente di dolcezza. Immergersi nella cucina di Pantelleria significa intraprendere un viaggio culinario sorprendente, capace di raccontare una storia antica e ricca di sapori autentici.
Peculiarità della cucina pantesca
La cucina di Pantelleria si distingue per la qualità esclusiva degli ingredienti e i metodi tradizionali
di preparazione.
Una caratteristica fondamentale è l’uso dei capperi, che trovano il loro habitat
ideale nel clima caldo e nel terreno vulcanico dell’isola. I capperi di Pantelleria godono del marchio
IGP e sono utilizzati in una vasta gamma di piatti, dal semplice insaporimento alle preparazioni più
complesse. Il couscous pantesco, ad esempio, rappresenta una fusione perfetta tra influenze arabe e
siciliane: diverso dal cugino nordafricano, è un piatto a base di semola accompagnato da un brodo
di pesce che esalta i profumi del mare.
Un’altra specialità è il passito, un vino dolce ottenuto da uve
zibibbo essiccate al sole, simbolo indiscusso della tradizione vinicola isolana. Ogni piatto pantesco
racconta una storia di resistenza e creatività, in un viaggio alla scoperta dei tesori che l’isola ha da
offrire.
Preparare i piatti tipici di Pantelleria
Preparare i piatti tipici di Pantelleria richiede attenzione ai dettagli e una selezione accurata degli ingredienti per garantire autenticità. In ambito gastronomico, l’attenzione alla qualità e alla cura della presentazione sono fondamentali, come dimostra Top Catering Roma, che offre soluzioni su misura per eventi dove la tradizione culinaria gioca un ruolo centrale.
- Selezionare ingredienti freschi e di qualità, preferibilmente locali.
- Acquistare capperi di Pantelleria IGP per un gusto autentico.
- Seguire le ricette tradizionali, rispettando i tempi di cottura e le combinazioni di sapori.
Approfondiremo ora alcuni dei piatti più rappresentativi della cucina pantesca, fornendo consigli dettagliati per la loro preparazione.
Preparazione del couscous pantesco
Il couscous pantesco è un piatto fondamentale della cucina isolana, profondamente radicato nella tradizione mediterranea. Sebbene la sua preparazione possa sembrare complessa, seguendo alcuni passaggi fondamentali è possibile ricrearlo con successo. Occorre procurarsi semola di grano duro e preparare un brodo di pesce fresco. La semola viene lavorata con acqua per ottenere una miscela morbida che, una volta cotta al vapore, sarà condita con il brodo di pesce aromatizzato con capperi, pomodori e spezie locali. È importante lasciare insaporire il couscous per qualche ora prima di servire, affinché i sapori si amalgamino perfettamente.
Il segreto del passito di Pantelleria
Il passito di Pantelleria è un vino dolce che accompagna i dessert con la sua straordinaria armonia di aromi fruttati e floreali. La sua produzione richiede una meticolosa selezione delle uve zibibbo, seguita da un processo di essiccazione al sole che concentra zuccheri e sapori. Le uve vengono quindi vinificate e lasciate fermentare fino a raggiungere la giusta dolcezza e complessità aromatica. Assaporare il passito di Pantelleria non significa solo gustare un vino, ma partecipare ad un’antica tradizione vinicola che l’isola ha saputo preservare e valorizzare.
Ulteriori chiarimenti sulla cucina di Pantelleria
La cucina di Pantelleria è una celebrazione di sapori semplici e genuini. Un aspetto importante è il rispetto per gli ingredienti di qualità, che non devono essere alterati ma semplicemente esaltati. Un errore comune è voler complicare le ricette con ingredienti non tradizionali che rischiano di coprire i sapori caratteristici dei piatti. Inoltre, la stagionalità degli ingredienti è fondamentale: molti piatti panteschi si basano su ingredienti stagionali che garantiscono freschezza e sapore. Ad esempio, la caponata, un’altra delizia locale, varia leggermente nella sua composizione in base ai prodotti disponibili durante l’anno. Rispettare queste semplici regole assicura un’autentica esperienza culinaria che rispetta le tradizioni isolane.
Conclusione
Esplorare la gastronomia di Pantelleria va oltre il semplice piacere del gusto, coinvolgendo la cultura e la storia di un’isola intrisa di tradizione. Comprendere e apprezzare la cucina pantesca significa anche proteggere e tramandare antiche tradizioni capaci di resistere agli effetti del tempo. Speriamo che queste informazioni abbiano offerto un utile punto di partenza per chi desidera scoprire l’affascinante mondo culinario di Pantelleria, attraverso un viaggio reale sull’isola o preparando i suoi piatti iconici a casa.
Buon appetito!
Cultura
“Live in Pantelleria”, concerto di Sonik rinviato al 30 aprile

L’Amministrazione Comunale di Pantelleria informa la cittadinanza e i visitatori che il concerto inizialmente previsto per il 26 aprile 2025, nell’ambito del progetto artistico “Live in Pantelleria”, è stato posticipato a mercoledì 30 aprile 2025.
L’evento, organizzato dall’artista Sonik, si svolgerà a partire dalle ore 22.30 sul lungomare di Pantelleria, in via Borgo Italia. Dalle ore 20.00, il pubblico sarà accolto da un intrattenimento musicale che anticiperà il concerto, creando un’atmosfera vivace e coinvolgente.
Cultura
La Simana dû Sicilianu 2025: Una settimana di lingua, cultura e mobilitazione per il futuro del siciliano

Dal 31 marzo al 7 aprile 2025 si è svolta la seconda edizione della Simana dû Sicilianu, il festival internazionale che invita i siciliani, ovunque si trovino nel mondo, a usare, valorizzare e promuovere la lingua siciliana in ogni contesto della vita quotidiana, culturale e istituzionale. Un’occasione per parlare, leggere, studiare e creare in siciliano, ma anche per rivendicarne il pieno riconoscimento giuridico e sociale.
L’evento ha coinvolto centinaia di persone sui social media attraverso l’hashtag #simanadûsicilianu, generando contenuti originali in siciliano e stimolando riflessioni collettive sull’identità linguistica.
Uno dei momenti più significativi della settimana è stata la manifestazione pubblica in Piazza Verdi a Palermo, dove si sono radunati cittadini, studenti, artisti, attivisti e rappresentanti istituzionali per richiedere il riconoscimento ufficiale del siciliano come lingua madre e la sua co-ufficialità accanto all’italiano nella Regione Siciliana. L’evento è stato promosso dal movimento Trinacria e sostenuto da diverse realtà culturali, tra cui Cademia Siciliana.
Sempre a Palermo, presso il Palazzo dei Normanni – sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, si è svolta la conferenza internazionale “Le lingue minoritarie in Europa: Percorsi Comuni per Preservarle”, con la partecipazione di esperti e attivisti linguistici provenienti da tutta la Sicilia e dall’estero. Il convegno, introdotto da una conferenza stampa, ha rappresentato un momento cruciale per avviare un dialogo serio sul riconoscimento istituzionale del siciliano e la sua introduzione nei curricula scolastici.
In Sicilia, l’energia dell’iniziativa si è trasformata in eventi concreti
A Palermo, il festival Nun Si Parti ha ospitato artisti e dibattiti interamente in siciliano. A Messina, una notte di poesia organizzato dal Gruppo ARB ha dato voce ai versi siciliani, con letture e riflessioni ospitate interamente nella nostra lingua. Sulla scena digitale, numerose conferenze in diretta Facebook hanno animato il dibattito su lingua, identità e diritti culturali.
Anche sul fronte politico e istituzionale, la Simana ha lasciato il segno: diversi comuni hanno adottato il “Manifestu pâ lingua siciliana” che domanda il riconoscimento del siciliano come lingua co-ufficiale accanto all’italiano, il deputato La Vardera ha presentato un DDL all’ARS per fare riconoscere il siciliano come lingua co-ufficiale della Sicilia e l’assessore regionale
ha annunciato fondi per lo studio del siciliano nelle scuole, spinto dallo slancio dell’evento.
Iniziative nuove
Tra le iniziative più innovative, è nato a Trapani un gruppo di Toastmasters per imparare a parlare in pubblico… rigorosamente in siciliano!
Sul piano editoriale, la casa editrice I Buoni Cugini Editori ha partecipato con le sue pubblicazioni in siciliano, mentre sul sito panzaredda.com è stato pubblicato il primo capitolo di un romanzo interamente scritto in lingua siciliana dall’autore Salvo Longhitano.
La diaspora non è stata da meno: da Argentina, Belgio, Stati Uniti e Australia sono arrivati video, poesie, podcast e messaggi in siciliano, a testimoniare un legame vivo e affettuoso con la terra d’origine.
Il regista Gaetano Mazza, autore di un cortometraggio interamente in siciliano, ha dichiarato:
“Stu mumentu è essinziali picchì ricorda a tutti ca u sicilianu non è sulu na lingua dû passatu, ma na lingua di criazzioni, di cumunicazzioni, e di spiranza. Usalla è n’attu di dignità e di libbirtà.”
Ringraziamo di cuore tutti i partecipanti, le associazioni, gli artisti, gli attivisti e tutti quelli che hanno messo cuore e mente nella Simana.
L’appuntamento si rinnova dal 31 marzo al 7 aprile 2026, ma ricordiamo a tutti una cosa: ogni simana po e àvi a èssiri na simana dû sicilianu
Spettacolo
Pantelleria: secondo cineforum ‘Isola del Sapere’ dell’UNIPANT: “Passione” di John Turturro

Il film, PASSIONE di JOHN TURTURRO, sarà proiettato gratuitamente domenica 27 aprile
Dopo il grande riscontro che ha accompagnato la prima proiezione del Cineforum del progetto “Panteschità 2: L’Isola del Sapere” della Democrazia Partecipata 2024, che si continueranno fino a fine maggio alla sede Unipant in Via San Nicola, 42A, aperti gratuitamente a tutti i cittadini, arriva il secondo titolo in programma.
Il secondo film in programma sarà proiettato domenica 27 aprile alle ore 19.30 e sarà PASSIONE della regista e attore americano di origine italiana John Turturro, un docu-film che ci porterà la musica, la Storia, la vita di Napoli come punto d’incontro della cultura e della Storia del Mediterraneo e non solo.
Il film è del 2010 e vede la presenza di alcuni tra gli artisti più importanti della scena attoriale e musicale italiana e napoletana: Mina, Avion Travel, Fiorello, Peppe Barra, Massimo Ranieri, James Senese, Rai, Pietra Montecorvino. Lina Sastri, Pino Daniele, Angela Luce, Spakka Neapolis 55, tra gli altri, si passano il testimone per raccontare come le canzoni, la musica napoletana risenta delle influenze mediterranea, riuscendo a creare delle mescolanze affascinanti, come le canzoni napoletane sappiano ripercorrere i momenti salienti della Storia italiana, l’emigrazione di inizio secolo, l’arrivo degli americani, il boom degli anni 60, la camorra, ma anche la vita di una città che è piena di contraddizioni.
Partendo dai vicoli di Napoli, tra gli echi delle lavandaie del Vomero, le immagini di San Gennaro e Maradona, i fumi dei Campi Flegrei e le strofe che descrivono personaggi reali e immaginati, da Don Raffaè a Maruzzella, da Carmela a una Malafemmena, John Turturro ci porta alla scoperta della musica e della canzone napoletana e della sua storia, ormai patrimonio mondiale. L’ingresso sarà fino ad esaurimento posti.
Qui la scheda e il trailer del film: https://www.unipant.it/events/27-aprile-cineforum-con-passione-di-john-turturro/
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