Cultura
Fare del bene, conviene
Fare del bene conviene.
C’è tanto bisogno di fare del bene, per essere migliori e più forti. Viviamo in un periodo in cui circolano troppe cose negative, dispregiative, falsità, insulti, disonestà, corruzione, evasione fiscale, mafie e voglia di avere al comando un uomo forte. Tutta questa decadenza civile, culturale, sociale e caduta dei valori umani, si può superare e migliorare con la responsabilità e l’impegno di tutti i cittadini.
1) Recuperando i valori umani , di onestà, sincerità, verità, ospitalità, giustizia sociale, condivisione, solidarietà e rispetto della dignità di ogni persona.
2) C’è bisogno di un’informazione, educazione e formazione culturale positiva, di alta civiltà, partendo dalle scuole, istituzioni, mezzi di informazione, parrocchie e associazioni.
3) C’è bisogno che le istituzioni a ogni livello, sia centrale, regionale e comunale, che diano il buon esempio, correttezza, di ascolto e rispetto dei cittadini, praticare e lavorare per il bene comune, mettersi veramente al servizio dei cittadini, della comunità, con particolare attenzione alle persone più deboli, ai più bisognosi, promuovere e gestire con efficacia ed efficienza i servizi, di assistenza, previdenza e della sanità, con maggiore impegno perché siano sempre migliori.
4) C’è bisogno che i partiti e movimenti politici, promuovano confronti, tra le varie componenti, dentro un dialogo aperto costruttivo, civile e rispettoso dell’altro, per costruire programmi, progetti per dare soluzione efficienti ai problemi e per raggiungere obiettivi di buona convivenza e benessere per tutti i cittadini. Vorrei dire ad alcuni personaggi politici, che non serve essere sempre in campagna elettorale , seminare delle cose negative e predicare i problemi, a questi politici dico che i problemi vanno risolti non solo predicati, bisogna praticare di più la responsabilità, la collaborazione, il rispetto, cercare sempre un confronto civile, per cercare di trovare le soluzioni migliori ai problemi della gente e del paese.
5) Noi cittadini, dobbiamo essere tutti più responsabili, partecipare di più nelle istituzioni, nelle associazioni di volontariato, nei sindacati, nelle parrocchie ed essere veramente protagonisti nella società. La democrazia si arricchisce si rafforza se ognuno di noi partecipa e si prende delle responsabilità, non c’è proprio bisogno dell’uomo forte al potere, c’è bisogno di cittadini e classe dirigenti forti, di alta civiltà, culturale, sociale, piena di valori veri, di verità, onestà e di rispetto abbiamo bisogno di dirigenti competenti, che si mettono al servizio dei cittadini, per il bene comune e di tutta la comunità.
6) Noi tutti dobbiamo contribuire che questo avvenga, scegliendo una classe dirigente all’altezza per risolvere i problemi, poi ancora ognuno di noi, essere propositivi, positivi, comportarsi bene e fare del bene, essere migliori se vogliamo raggiungere l’obiettivo di una società più giusta e una comunità più unita e forte, poi assieme alla classe dirigente contribuire a raggiungere l’obiettivo di un paese di alta cultura civile, sociale e umana.
7) Cari cittadini fare del bene, essere migliori e più forti conviene, iniziamo da ora con piccole azioni, gesti, alle falsità rispondere con la verità, alla rabbia rispondere con un sorriso, all’odio rispondere con l’ironia e umorismo, alla violenza verbale rispondere con la gentilezza, alla paura rispondere con la serenità, agli spintoni rispondere con un abbraccio.
8) Volendosi bene si impara l’amore, quello che diffonde la bellezza dell’amicizia, nella società, nel paese e nel mondo.
Francesco Lena
Cronaca
Pantelleria – Filippo Panseca, il cordoglio del Sindaco
Il Comune di Pantelleria piange la scomparsa di Filippo Panseca, artista visionario e cittadino amato
Con grande tristezza, l’Amministrazione Comunale di Pantelleria si unisce al dolore per la scomparsa di Filippo Panseca, uno degli artisti più innovativi e significativi del panorama culturale internazionale.
Filippo è deceduto nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2024, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità pantesca, che lo ha sempre accolto con affetto e stima.
Filippo Panseca ha scelto Pantelleria come sua casa, un luogo dove ha voluto invecchiare e dove ha continuato a realizzare opere che univano arte, tecnologia e riflessione sociale.
La sua visione artistica e il suo impegno culturale hanno segnato una generazione e hanno trasformato l’isola in un luogo di ispirazione per molti artisti e visitatori provenienti da tutto il mondo.
La sua arte, capace di fondere l’innovazione tecnologica con la tradizione, ha portato Pantelleria a essere conosciuta anche per il suo contributo alla cultura contemporanea.
Il cordoglio del Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona
Filippo Panseca non era solo un artista, ma un pantesco di adozione. La sua arte e il suo spirito indomito hanno arricchito il nostro territorio e ci hanno insegnato quanto sia importante il legame tra arte, natura e innovazione.
Filippo ha fatto di Pantelleria un punto di riferimento per la cultura, un angolo del mondo dove la bellezza non si fermava mai.
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo, ma la sua eredità continua a vivere attraverso le sue opere, che resteranno per sempre nella memoria collettiva di tutti noi.
A nome di tutta l’Amministrazione Comunale e della comunità di Pantelleria, esprimiamo il nostro più sentito cordoglio e siamo vicini alla sua famiglia in questo momento di grande dolore.
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Pantelleria perde un artista, un amico e un conoscitore devoto e raffinato
E’ morto all’età di 84 anni, Filippo Panseca, l’istrionico artista palermitano, naturalizzato per tutta la sua carriera a Milano.
Tuttavia, aveva conosciuto Pantelleria, negli anni ’70, dove ha vissuto gli ultimi anni, fino alla fine, avvenuta questa notte.
Inutile l’intervento presso l’Ospedale Nagar: un infarto letale si è preso gioco di lui e l’ha strappato all’affetto dei suoi cari, i figli, la nipotina figlia di Giorgia, la moglie.
Era così legato alla nostra isola che non solo si è trasferito come molti fanno per ritrovare se stessi o vivere con una scadenza della vita diversa, ma anche per continuare a dare libero sfogo alla sua creatività, alla sua vena artistica.
Aveva creato un villaggetto, presso i sesi, e poi un museo, dove raccoglieva il suo sapere e la sua generosa vitalità.
Ci aveva colpito in molte occasioni, per la sua indole, ma sapere che era stato il creatore del garofano come simbolo del Partito Socialista di Bettino Craxi, oltre che della piramide multimediale per i comizi del premier, avevano dato spiegazioni a molte domande sull’essenza di Panseca, lo spessore dell’artista e l’animo di quell’uomo, dai capelli lunghi e i kaftani indossati con quello stile e quella amabilità che lo hanno reso da sempre unico.
Il cordoglio sui social si sta arricchendo di ora in ora, parlando della genialità e della simpatia, della preparazione e della capacità sociale di Filippo Panseca.
Tra tutti cogliamo quello di Bobo Craxi: “Filippo Panseca lascia un segno nell’arte contemporanea. il suo eclettismo ha saputo unire il gesto d’artista all’impegno civile.
Piango l’amico caro, il compagno, l’uomo che ha vissuto il suo tempo ed ha disegnato e immaginato l’Italia da Pantelleria a Milano, passando per Rimini e Palermo.”
Le condoglianze più sentite dalla nostra redazione, che negli anni si è arricchita di contenuti grazie al M° Filippo Panseca.
Cultura
Il Cous Cous Fest ad Algeri per la Settimana della cucina italiana nel mondo
Due chef di San Vito Lo Capo, in rappresentanza dell’Italia, vincono la gara di cous cous con il team locale
Il Cous Cous Fest è sbarcato ad Algeri per la nona edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo organizzata dall’Ice in collaborazione con l’Ambasciata italiana in Algeria e l’Istituto italiano di cultura di Algeri. Antonio Vultaggio e Calogero Bascio, chef di San Vito Lo Capo, sono i testimonial scelti per rappresentare l’Italia nell’ambito dell’iniziativa, un appuntamento annuale organizzato dal Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale con il supporto dell’Agenzia ICE per il commercio estero, volta a valorizzare la tradizione culinaria italiana nel mondo e le eccellenze del settore agroalimentare ed enogastronomico italiano, sostenendo le esportazioni del settore.
“Si tratta di un’importante occasione – ha detto il sindaco di San Vito Lo Capo, Francesco La Sala – per fare conoscere la cultura, i sapori e la tradizione gastronomica siciliana che rendono San Vito Lo Capo e il Cous Cous Fest due eccellenze italiane e per celebrare le comuni radici mediterranee che legano l’Italia all’Algeria”.
La settimana si è aperta con una cena inaugurale, che si è svolta nella residenza dell’Ambasciatore italiano in Algeria, Alberto Cutillo. I due chef sanvitesi hanno partecipato anche ad una competizione di cous cous che ha messo a confronto la tradizione italiana con quella algerina, aggiudicandosi la vittoria sul team di chef locali. Diversi gli appuntamenti in programma che racconteranno, anche a tavola, il rapporto tra dieta mediterranea e cucina delle radici, creando un ponte tra culture diverse ma con tanti punti in comune.
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