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Politica

Federico Tremarco (Lega): Renzi attacca Salvini sui treni? Le sue accuse però viaggiano fuori binario

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La politica italiana non delude mai quando si tratta di scontri accesi e dichiarazioni al vetriolo. L’ultima disputa riguarda i ritardi dei treni, con Matteo Renzi che punta il dito contro Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, accusandolo di essere il “più grande sabotatore di FS” e chiedendone addirittura le dimissioni. Una mossa che potrebbe sembrare nobile, se non fosse per il tono teatrale che ormai caratterizza ogni intervento dell’ex premier.

Renzi, abile nel calcare la scena politica con citazioni che si prestano bene ai titoli di giornale, ha tirato fuori i dati del 2014, quando la puntualità dei Frecciarossa era al 97,6%. Eppure, in quell’epoca dorata che Renzi rievoca con nostalgia, la qualità complessiva del sistema ferroviario italiano non sembrava suscitare altrettanto entusiasmo tra i cittadini. Ma si sa, i numeri sono un’arma potente, soprattutto quando vengono usati con metodo stocastico per distogliere l’attenzione da un contesto complesso.

E proprio il contesto attuale è stato spiegato da Salvini in Senato. Il ministro ha sottolineato l’aumento del 25% delle denunce per sabotaggi e atti vandalici sui trasporti nel 2024, evidenziando la necessità di interventi mirati per garantire sicurezza e migliorare l’efficienza. Ferrovie dello Stato ha già presentato un esposto alle autorità competenti, e il governo sta lavorando per risolvere una situazione che affonda le radici in anni di scarsa manutenzione e investimenti insufficienti.

Curioso che Renzi, che ha trovato il tempo di coltivare rapporti internazionali di prestigio e discutibili consulenze in Medio Oriente, sia così solerte nel criticare chi è impegnato sul campo. Del resto, l’ex premier sembra aver trovato nella polemica un terreno fertile, dimenticando che il compito di un’opposizione credibile non è solo accusare, ma anche proporre soluzioni.
Salvini, dal canto suo, non si è fatto distrarre dalle frecciatine e ha risposto con i fatti. I problemi ci sono, ma affrontarli richiede tempo, responsabilità e pragmatismo. Renzi, invece, sembra preferire i riflettori alle soluzioni concrete, utilizzando il Parlamento come palcoscenico per i suoi monologhi.
Facile criticare dai banchi dell’opposizione. Governare, come Salvini sta cercando di fare in mezzo a mille difficoltà, è tutt’altra cosa.

Forse Renzi farebbe bene a concentrarsi su proposte reali e a lasciare che le sue battute viaggino su un binario morto, mentre il Paese cerca di andare avanti.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Elezioni

Pantelleria, cercasi scrutatori referendum

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8 e 9 giugno si vota per il referendum su:

«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»
«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana»

Le operazioni di voto si svolgeranno

  1. dalle ore 7,00 alle ore 22, di domenica 8 giugno
  2. e dalle ore 7,00 alle ore 14 di lunedì 9 giugno 2025

Formazione elenco aggiuntivo 

In occasione delle prossime Elezioni Europee e Amministrative del 08-09 Giugno 2024 l’Ufficio Elettorale è incaricato ad acquisire  la disponibilità degli elettori di  questo Comune ad essere inclusi nell’elenco aggiuntivo delle persone disponibili a svolgere la funzione di componente di seggio elettorale. C’è tempo fino alle ore 12 del 30 aprile per inoltrare la domanda.

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Politica

Pantelleria, Al via 4° Consiglio Comunale di aprile. Identificazione fabbricati e bilancio di previsione tra i punti

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Si terrà martedì 29 aprile, alle ore 12.00 Consiglio Comunale di Pantelleria, come di seguito specificato.

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Politica

Pantelleria, 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐟𝐚𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐫𝐢𝐬𝐦𝐨: 𝐝𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐭𝐨

Redazione

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Tremarco, in avvio di turismo esercizi chiusi 

Ci sono numeri che parlano chiaro, eppure non dicono tutto.
A Pantelleria, negli ultimi anni, è cresciuto il reddito da lavoro dipendente, sono aumentati i flussi turistici anche nei mesi meno tradizionali, e la rete di collegamenti aumenta le possibilità di connessioni con l’estero.

L’isola quando si organizza in rete diventa un coro

A questo si è affiancato un lavoro di costruzione identitaria, fatto anche di strumenti concreti: gli imprenditori che con coraggio hanno abbracciato la sfida dello scorso anno, il gruppo #WelcomeToPantelleria, oggi sono, insieme, una realtà solida, non solo turistica, ma anche sociale.
È la dimostrazione che l’isola, quando si organizza in rete, è capace di proporsi con un’unica voce. È stato un primo passo importante: utile per valorizzare l’offerta, per attrarre nuovi flussi, per raccontare un’idea coerente di destinazione.
Ma proprio nel momento in cui questo racconto inizia a funzionare, si pone una questione più profonda.
Nei giorni scorsi, con l’arrivo dei primi gruppi turistici già ad aprile, si è riproposto un problema noto ma oggi più urgente: ci sono servizi ancora chiusi, le attività economiche non riescono — o non se la sentono — di anticipare l’apertura.

Il sistema ancorato al calendario estivo

Non è una questione di pigrizia o di ritardi. È che il sistema, nel suo complesso, tende ancora a inseguire il calendario estivo, e fatica a strutturarsi su una presenza più costante.
Così si rischia che l’offerta turistica, proprio mentre si allunga la stagione, non riesca a stare al passo con la nuova domanda.
Questo divario — piccolo ma concreto — va affrontato con realismo, non con retorica.
Perché tenere aperto fuori stagione, per molti, significa esporsi a rischi economici importanti, in un contesto dove la pressione fiscale è più alta che altrove, i costi di approvvigionamento più rigidi, e le risorse umane meno reperibili.

Non è sostenibile chiedere a ogni singola attività di reggere da sola l’allungamento della stagione. Né è giusto aspettarsi che il mercato si autoregoli per inerzia.

Ecco perché oggi, più che in passato, serve pensare in termini di organizzazione tra le parti.
Una pianificazione semplice, anche minima, ma condivisa, che permetta a chi vuole restare aperto anche nei mesi di spalla di farlo in un contesto di rete: sapendo che qualcun altro c’è, che il territorio si muove insieme, che i servizi si distribuiscono nel tempo in modo ragionato.

La cabina di regia

Si tratta di alleggerire la fatica attraverso il coordinamento, di mettere in relazione ciò che già esiste.
Esistono il metodo, l’esperienza, le connessioni istituzionali, le professionalità.
Manca — per ora — uno spazio dove queste risorse possano dialogare in modo strutturato.
La politica ha il compito di esserci, ma senza occupare tutto.
Non è necessario inventare nulla di nuovo. È sufficiente dare continuità a un approccio che ha già dato risultati, come quello sperimentato con Pantelleria Sistema Isola, e trasformarlo in una cabina di regia leggera, capace di stimolare il confronto tra amministrazione, operatori, fondazione, attività commerciali e associative.

In questo schema, la politica non deve dirigere. Ma ha la responsabilità di esserci: di facilitare, di ascoltare, di offrire un luogo dove le energie dell’isola possano trovare un equilibrio.
È su queste riflessioni — e non su altre più marginali, per quanto utili alla polemica — che misuriamo il senso del nostro impegno pubblico.

Chi si oppone ha pieno diritto di farlo. Ma ancora più prezioso sarebbe partecipare a un confronto che riguarda la sostanza del modello economico e sociale dell’isola, non solo la superficie.
Organizzare un modello più maturo non è un atto straordinario: è il passo naturale di un’evoluzione già iniziata.

La vera sfida, ora, è non lasciare che l’offerta rincorra la stagione, ma accompagnarla. Con metodo, con rispetto, con responsabilità. E con la consapevolezza che il futuro dell’isola passa anche da queste scelte ordinarie, che però possono fare la differenza.

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