Politica
Fondazione Isola di Pantelleria un progetto che sembra avere più vite di un gatto

Nata anni fa durante l’amministrazione Gabriele con l’obiettivo di valorizzare le bellezze dell’isola, è rimasta per lungo tempo un’entità evanescente, più incline alla teoria che alla pratica.
Dopo vari tentativi di rilancio, tra cui quello della precedente amministrazione Campo che ha mollato prima di vedere risultati concreti, ora si spera che il vento cambi con l’attuale amministrazione D’Ancona.
I cittadini, però, sembrano non essere stati travolti da questo vento di cambiamento. Anzi, potremmo dire che si sono ben rintanati nei loro rifugi di diffidenza.
Tra chi pensa che “sono tutte chiacchiere” e chi si domanda a cosa servirà questa fondazione oltre a qualche applauso in aula consiliare, l’entusiasmo popolare è rimasto, per così dire, in sordina.
Forse il mancato coinvolgimento iniziale ha lasciato spazio a quel sentimento di sospetto cronico che a Pantelleria è ormai tradizione quanto il cappero.
Va anche detto che il consiglio di amministrazione, nominato un anno e mezzo fa, è rimasto silente fino a oggi. In questo lungo periodo, la fondazione è rimasta più ferma delle barche nel porto in una giornata di bonaccia. Qualcuno si chiede se non sarebbe stato più utile nominare direttamente un “Comitato di Belle Addormentate”.
Un elemento che alimenta il dibattito nei bar è rappresentato dalle indiscrezioni sui futuri membri del consiglio di amministrazione. Voci di corridoio suggeriscono che un dirigente locale del PD potrebbe essere tra i prossimi nomi designati. Una scelta che, se confermata, potrebbe aggiungere ulteriori sfumature politiche a un progetto che mira a coniugare pubblico e privato.
Si mormora che una cordata di operatori turistici abbia già messo piede nella fondazione, evidenziando la rilevanza di questo settore nell’economia isolana. Tuttavia, la partecipazione delle attività commerciali locali sembra essere più limitata, lasciando aperto il dibattito su quanto la fondazione possa effettivamente rappresentare l’intero tessuto economico di Pantelleria.
E così, dopo anni di gestazioni fallite, ora siamo al punto di svolta. O almeno così si mormora.
Nel frattempo, mentre la fondazione prende forma e il tempo ci dirà se sarà l’ennesimo carrozzone o una reale opportunità per l’isola, i panteschi guardano dalla finestra, tra disillusione e ironia.
Perché, alla fine, l’unica certezza a Pantelleria è che il cambiamento é solo un miraggio.
di Taglio Basso
Elezioni
Pantelleria, cercasi scrutatori referendum

8 e 9 giugno si vota per il referendum su:
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»
«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana»
Le operazioni di voto si svolgeranno
- dalle ore 7,00 alle ore 22, di domenica 8 giugno
- e dalle ore 7,00 alle ore 14 di lunedì 9 giugno 2025
Formazione elenco aggiuntivo
In occasione delle prossime Elezioni Europee e Amministrative del 08-09 Giugno 2024 l’Ufficio Elettorale è incaricato ad acquisire la disponibilità degli elettori di questo Comune ad essere inclusi nell’elenco aggiuntivo delle persone disponibili a svolgere la funzione di componente di seggio elettorale. C’è tempo fino alle ore 12 del 30 aprile per inoltrare la domanda.
Politica
Pantelleria, Al via 4° Consiglio Comunale di aprile. Identificazione fabbricati e bilancio di previsione tra i punti

Si terrà martedì 29 aprile, alle ore 12.00 Consiglio Comunale di Pantelleria, come di seguito specificato.
Politica
Pantelleria, 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐟𝐚𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐫𝐢𝐬𝐦𝐨: 𝐝𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐚 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐭𝐨

Tremarco, in avvio di turismo esercizi chiusi
Ci sono numeri che parlano chiaro, eppure non dicono tutto.
A Pantelleria, negli ultimi anni, è cresciuto il reddito da lavoro dipendente, sono aumentati i flussi turistici anche nei mesi meno tradizionali, e la rete di collegamenti aumenta le possibilità di connessioni con l’estero.
L’isola quando si organizza in rete diventa un coro
A questo si è affiancato un lavoro di costruzione identitaria, fatto anche di strumenti concreti: gli imprenditori che con coraggio hanno abbracciato la sfida dello scorso anno, il gruppo #WelcomeToPantelleria, oggi sono, insieme, una realtà solida, non solo turistica, ma anche sociale.
È la dimostrazione che l’isola, quando si organizza in rete, è capace di proporsi con un’unica voce. È stato un primo passo importante: utile per valorizzare l’offerta, per attrarre nuovi flussi, per raccontare un’idea coerente di destinazione.
Ma proprio nel momento in cui questo racconto inizia a funzionare, si pone una questione più profonda.
Nei giorni scorsi, con l’arrivo dei primi gruppi turistici già ad aprile, si è riproposto un problema noto ma oggi più urgente: ci sono servizi ancora chiusi, le attività economiche non riescono — o non se la sentono — di anticipare l’apertura.
Il sistema ancorato al calendario estivo
Non è una questione di pigrizia o di ritardi. È che il sistema, nel suo complesso, tende ancora a inseguire il calendario estivo, e fatica a strutturarsi su una presenza più costante.
Così si rischia che l’offerta turistica, proprio mentre si allunga la stagione, non riesca a stare al passo con la nuova domanda.
Questo divario — piccolo ma concreto — va affrontato con realismo, non con retorica.
Perché tenere aperto fuori stagione, per molti, significa esporsi a rischi economici importanti, in un contesto dove la pressione fiscale è più alta che altrove, i costi di approvvigionamento più rigidi, e le risorse umane meno reperibili.
Non è sostenibile chiedere a ogni singola attività di reggere da sola l’allungamento della stagione. Né è giusto aspettarsi che il mercato si autoregoli per inerzia.
Ecco perché oggi, più che in passato, serve pensare in termini di organizzazione tra le parti.
Una pianificazione semplice, anche minima, ma condivisa, che permetta a chi vuole restare aperto anche nei mesi di spalla di farlo in un contesto di rete: sapendo che qualcun altro c’è, che il territorio si muove insieme, che i servizi si distribuiscono nel tempo in modo ragionato.
La cabina di regia
Si tratta di alleggerire la fatica attraverso il coordinamento, di mettere in relazione ciò che già esiste.
Esistono il metodo, l’esperienza, le connessioni istituzionali, le professionalità.
Manca — per ora — uno spazio dove queste risorse possano dialogare in modo strutturato.
La politica ha il compito di esserci, ma senza occupare tutto.
Non è necessario inventare nulla di nuovo. È sufficiente dare continuità a un approccio che ha già dato risultati, come quello sperimentato con Pantelleria Sistema Isola, e trasformarlo in una cabina di regia leggera, capace di stimolare il confronto tra amministrazione, operatori, fondazione, attività commerciali e associative.
In questo schema, la politica non deve dirigere. Ma ha la responsabilità di esserci: di facilitare, di ascoltare, di offrire un luogo dove le energie dell’isola possano trovare un equilibrio.
È su queste riflessioni — e non su altre più marginali, per quanto utili alla polemica — che misuriamo il senso del nostro impegno pubblico.
Chi si oppone ha pieno diritto di farlo. Ma ancora più prezioso sarebbe partecipare a un confronto che riguarda la sostanza del modello economico e sociale dell’isola, non solo la superficie.
Organizzare un modello più maturo non è un atto straordinario: è il passo naturale di un’evoluzione già iniziata.
La vera sfida, ora, è non lasciare che l’offerta rincorra la stagione, ma accompagnarla. Con metodo, con rispetto, con responsabilità. E con la consapevolezza che il futuro dell’isola passa anche da queste scelte ordinarie, che però possono fare la differenza.
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