Cultura
I Rostri della Battaglia delle Egadi oggetto di studio tra Soprintendenza e l’americana RPM Nautical Foundation
I Rostri della Battaglia delle Egadi oggetto di una missione di studio tra la Soprintendenza del Mare e l’americana RPM Nautical Foundation L’Assessore Samonà: “Un contributo importante che testimonia la collaborazione internazionale della Sicilia nella ricerca legata all’archeologia subacquea”
Palermo 13 maggio 2022 – La Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e la RPM Nautical Foundation, hanno avviato la campagna di studio e documentazione dei rostri della Battaglia delle Egadi.
Il progetto, frutto della collaborazione tra la Regione e la società di ricerca statunitense, prevede lo studio, la documentazione fotografica e la scansione con laser scanner dei rostri individuati e recuperati in questi anni nel corso delle campagne effettuate nei fondali delle Isole Egadi con la nave da ricerca Hercules della RPM Nautical Foundation, la Global Underwater Explorers e la SDSS – The Society for the documentation of submerged sites.
“Si tratta di un momento di importante approfondimento scientifico – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – nel segno della collaborazione internazionale con importanti centri di ricerca. I risultati della missione ci consentiranno di acquisire un patrimonio di informazioni dettagliate e approfondite sui rostri ritrovati al largo delle Egadi nel luogo in cui Sebastiano Tusa individuò essersi svolta la battaglia delle Egadi. Un contributo importante per la conoscenza di un episodio storico che ha condizionato significativamente il corso della storia”.
Le operazioni sono in corso di svolgimento presso le sedi della Soprintendenza del Mare (Arsenale della Marina Regia e Istituto Roosevelt di Palermo), del Museo Pepoli di Trapani e dello Stabilimento Florio di Favignana.
Il team è composto dagli archeologi, dai subacquei, dai restauratori e dai fotografi della Soprintendenza del Mare, coordinati dal Soprintendente Ferdinando Maurici e da William Murray – dell’University of South Florida (USA), Peter Campbell – della Cranfield University (UK), Stephen DeCasien – della Texas A&M University (USA), di Konstantinos Raptis – dell’University of Athens (GR).
Per il Soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici “si tratta di un’ulteriore tappa del grande lavoro avviato dall’indimenticabile Sebastiano Tusa, proseguito dai suoi successori e di una importantissima collaborazione scientifica internazionale ai massimi livelli voluta fortemente dall’Assessorato Regionale Beni Culturali guidato dall’Assessore Alberto Samonà e dal Dirigente Generale Franco Fazio, seguita sempre con grande interesse dal Presidente della Regione On. Nello Musumeci”.
Oltre che delle competenze professionali della Soprintendenza del Mare, la missione si avvale dei mezzi e dell’esperienza ormai pluriennale, liberalmente messi a disposizione dall’importante Fondazione scientifica americana.
Crediti Fotografici: William Murray – Salvo Emma – RPM Nautical Foundation
Cronaca
Pantelleria – Filippo Panseca, il cordoglio del Sindaco
Il Comune di Pantelleria piange la scomparsa di Filippo Panseca, artista visionario e cittadino amato
Con grande tristezza, l’Amministrazione Comunale di Pantelleria si unisce al dolore per la scomparsa di Filippo Panseca, uno degli artisti più innovativi e significativi del panorama culturale internazionale.
Filippo è deceduto nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2024, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità pantesca, che lo ha sempre accolto con affetto e stima.
Filippo Panseca ha scelto Pantelleria come sua casa, un luogo dove ha voluto invecchiare e dove ha continuato a realizzare opere che univano arte, tecnologia e riflessione sociale.
La sua visione artistica e il suo impegno culturale hanno segnato una generazione e hanno trasformato l’isola in un luogo di ispirazione per molti artisti e visitatori provenienti da tutto il mondo.
La sua arte, capace di fondere l’innovazione tecnologica con la tradizione, ha portato Pantelleria a essere conosciuta anche per il suo contributo alla cultura contemporanea.
Il cordoglio del Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona
Filippo Panseca non era solo un artista, ma un pantesco di adozione. La sua arte e il suo spirito indomito hanno arricchito il nostro territorio e ci hanno insegnato quanto sia importante il legame tra arte, natura e innovazione.
Filippo ha fatto di Pantelleria un punto di riferimento per la cultura, un angolo del mondo dove la bellezza non si fermava mai.
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo, ma la sua eredità continua a vivere attraverso le sue opere, che resteranno per sempre nella memoria collettiva di tutti noi.
A nome di tutta l’Amministrazione Comunale e della comunità di Pantelleria, esprimiamo il nostro più sentito cordoglio e siamo vicini alla sua famiglia in questo momento di grande dolore.
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Cultura
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Pantelleria perde un artista, un amico e un conoscitore devoto e raffinato
E’ morto all’età di 84 anni, Filippo Panseca, l’istrionico artista palermitano, naturalizzato per tutta la sua carriera a Milano.
Tuttavia, aveva conosciuto Pantelleria, negli anni ’70, dove ha vissuto gli ultimi anni, fino alla fine, avvenuta questa notte.
Inutile l’intervento presso l’Ospedale Nagar: un infarto letale si è preso gioco di lui e l’ha strappato all’affetto dei suoi cari, i figli, la nipotina figlia di Giorgia, la moglie.
Era così legato alla nostra isola che non solo si è trasferito come molti fanno per ritrovare se stessi o vivere con una scadenza della vita diversa, ma anche per continuare a dare libero sfogo alla sua creatività, alla sua vena artistica.
Aveva creato un villaggetto, presso i sesi, e poi un museo, dove raccoglieva il suo sapere e la sua generosa vitalità.
Ci aveva colpito in molte occasioni, per la sua indole, ma sapere che era stato il creatore del garofano come simbolo del Partito Socialista di Bettino Craxi, oltre che della piramide multimediale per i comizi del premier, avevano dato spiegazioni a molte domande sull’essenza di Panseca, lo spessore dell’artista e l’animo di quell’uomo, dai capelli lunghi e i kaftani indossati con quello stile e quella amabilità che lo hanno reso da sempre unico.
Il cordoglio sui social si sta arricchendo di ora in ora, parlando della genialità e della simpatia, della preparazione e della capacità sociale di Filippo Panseca.
Tra tutti cogliamo quello di Bobo Craxi: “Filippo Panseca lascia un segno nell’arte contemporanea. il suo eclettismo ha saputo unire il gesto d’artista all’impegno civile.
Piango l’amico caro, il compagno, l’uomo che ha vissuto il suo tempo ed ha disegnato e immaginato l’Italia da Pantelleria a Milano, passando per Rimini e Palermo.”
Le condoglianze più sentite dalla nostra redazione, che negli anni si è arricchita di contenuti grazie al M° Filippo Panseca.
Cultura
Il Cous Cous Fest ad Algeri per la Settimana della cucina italiana nel mondo
Due chef di San Vito Lo Capo, in rappresentanza dell’Italia, vincono la gara di cous cous con il team locale
Il Cous Cous Fest è sbarcato ad Algeri per la nona edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo organizzata dall’Ice in collaborazione con l’Ambasciata italiana in Algeria e l’Istituto italiano di cultura di Algeri. Antonio Vultaggio e Calogero Bascio, chef di San Vito Lo Capo, sono i testimonial scelti per rappresentare l’Italia nell’ambito dell’iniziativa, un appuntamento annuale organizzato dal Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale con il supporto dell’Agenzia ICE per il commercio estero, volta a valorizzare la tradizione culinaria italiana nel mondo e le eccellenze del settore agroalimentare ed enogastronomico italiano, sostenendo le esportazioni del settore.
“Si tratta di un’importante occasione – ha detto il sindaco di San Vito Lo Capo, Francesco La Sala – per fare conoscere la cultura, i sapori e la tradizione gastronomica siciliana che rendono San Vito Lo Capo e il Cous Cous Fest due eccellenze italiane e per celebrare le comuni radici mediterranee che legano l’Italia all’Algeria”.
La settimana si è aperta con una cena inaugurale, che si è svolta nella residenza dell’Ambasciatore italiano in Algeria, Alberto Cutillo. I due chef sanvitesi hanno partecipato anche ad una competizione di cous cous che ha messo a confronto la tradizione italiana con quella algerina, aggiudicandosi la vittoria sul team di chef locali. Diversi gli appuntamenti in programma che racconteranno, anche a tavola, il rapporto tra dieta mediterranea e cucina delle radici, creando un ponte tra culture diverse ma con tanti punti in comune.
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