Personaggi
Ieri il compleanno del compianto Francesco Di Giacomo voce del mitico Banco. Il ricordo con foto
Ieri sarebbe stato il 77° compleanno di Francesco Di Giacomo, voce indimenticabile del gruppo Banco.
L’artista veniva a mancare prematuramente il 22 febbraio del 2014, lasciando un grande vuoto nella musica in generale e in quella progressista in particolare.
Dal piglio volitivo, lo sguardo vivace e attento, era un personaggio di quelli che lasciano il segno anche a riflettori spenti.
Ha avuto incontri molto piacevoli durante la sua carriera, collaborando anche con il grande Federico Fellini, in tre film, ma anche con Lucio Dalla, senza parlare dell’intervista con Gianni Minà.
Era decisamente un tipo geniale e di poche parole, pesate e posate e nonostante l’approccio un pò burbero, aveva un cuore grande e generoso.
Ecco perchè è rimasto nella memoria della musica italiana, nei suoi cari e nei suoi fans ancora legati.
E allora, dalla terra al cielo, tanti auguri, mister Big.
Cronaca
Pantelleria – Filippo Panseca, il cordoglio del Sindaco
Il Comune di Pantelleria piange la scomparsa di Filippo Panseca, artista visionario e cittadino amato
Con grande tristezza, l’Amministrazione Comunale di Pantelleria si unisce al dolore per la scomparsa di Filippo Panseca, uno degli artisti più innovativi e significativi del panorama culturale internazionale.
Filippo è deceduto nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2024, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità pantesca, che lo ha sempre accolto con affetto e stima.
Filippo Panseca ha scelto Pantelleria come sua casa, un luogo dove ha voluto invecchiare e dove ha continuato a realizzare opere che univano arte, tecnologia e riflessione sociale.
La sua visione artistica e il suo impegno culturale hanno segnato una generazione e hanno trasformato l’isola in un luogo di ispirazione per molti artisti e visitatori provenienti da tutto il mondo.
La sua arte, capace di fondere l’innovazione tecnologica con la tradizione, ha portato Pantelleria a essere conosciuta anche per il suo contributo alla cultura contemporanea.
Il cordoglio del Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona
Filippo Panseca non era solo un artista, ma un pantesco di adozione. La sua arte e il suo spirito indomito hanno arricchito il nostro territorio e ci hanno insegnato quanto sia importante il legame tra arte, natura e innovazione.
Filippo ha fatto di Pantelleria un punto di riferimento per la cultura, un angolo del mondo dove la bellezza non si fermava mai.
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo, ma la sua eredità continua a vivere attraverso le sue opere, che resteranno per sempre nella memoria collettiva di tutti noi.
A nome di tutta l’Amministrazione Comunale e della comunità di Pantelleria, esprimiamo il nostro più sentito cordoglio e siamo vicini alla sua famiglia in questo momento di grande dolore.
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Cultura
Pantelleria, è morto Filippo Panseca. L’istrionico artista vivrà per sempre nella memoria dell’isola
Pantelleria perde un artista, un amico e un conoscitore devoto e raffinato
E’ morto all’età di 84 anni, Filippo Panseca, l’istrionico artista palermitano, naturalizzato per tutta la sua carriera a Milano.
Tuttavia, aveva conosciuto Pantelleria, negli anni ’70, dove ha vissuto gli ultimi anni, fino alla fine, avvenuta questa notte.
Inutile l’intervento presso l’Ospedale Nagar: un infarto letale si è preso gioco di lui e l’ha strappato all’affetto dei suoi cari, i figli, la nipotina figlia di Giorgia, la moglie.
Era così legato alla nostra isola che non solo si è trasferito come molti fanno per ritrovare se stessi o vivere con una scadenza della vita diversa, ma anche per continuare a dare libero sfogo alla sua creatività, alla sua vena artistica.
Aveva creato un villaggetto, presso i sesi, e poi un museo, dove raccoglieva il suo sapere e la sua generosa vitalità.
Ci aveva colpito in molte occasioni, per la sua indole, ma sapere che era stato il creatore del garofano come simbolo del Partito Socialista di Bettino Craxi, oltre che della piramide multimediale per i comizi del premier, avevano dato spiegazioni a molte domande sull’essenza di Panseca, lo spessore dell’artista e l’animo di quell’uomo, dai capelli lunghi e i kaftani indossati con quello stile e quella amabilità che lo hanno reso da sempre unico.
Il cordoglio sui social si sta arricchendo di ora in ora, parlando della genialità e della simpatia, della preparazione e della capacità sociale di Filippo Panseca.
Tra tutti cogliamo quello di Bobo Craxi: “Filippo Panseca lascia un segno nell’arte contemporanea. il suo eclettismo ha saputo unire il gesto d’artista all’impegno civile.
Piango l’amico caro, il compagno, l’uomo che ha vissuto il suo tempo ed ha disegnato e immaginato l’Italia da Pantelleria a Milano, passando per Rimini e Palermo.”
Le condoglianze più sentite dalla nostra redazione, che negli anni si è arricchita di contenuti grazie al M° Filippo Panseca.
Personaggi
Gianfranco Ferré dentro l’obiettivo Forte di Bard. La mostra in Valle d’Aosta: 6 dicembre – 9 marzo 2025
Gianfranco Ferré dentro l’obiettivo
Forte di Bard. Valle d’Aosta
6 dicembre 2024 – 9 marzo 2025
A cura del Centro di Ricerca Gianfranco Ferré, Politecnico di Milano e CZ Fotografia
Il Forte di Bard continua la sua programmazione di grandi mostre dedicate alla fotografia e alla moda nello spazio espositivo delle Cantine.
Dal 6 dicembre 2024 al 9 marzo 2025 l’esposizione Gianfranco Ferré dentro l’obiettivo, realizzata dal Forte di Bard e a cura del Centro Ricerca Gianfranco Ferré del Politecnico di Milano e CZ Fotografia, presenta un percorso inedito dedicato al grande architetto e stilista a ottant’anni dalla nascita.
Il percorso espositivo è pensato per raccontare al pubblico il lavoro di Gianfranco Ferré a partire da immagini fotografiche, stampe in B/N, a colori, fotocolor, diapositive, provini e arricchito da abiti, schizzi e disegni.
Protagonista della narrazione è la sezione fotografica dell’Archivio Storico Gianfranco Ferré: oltre 90 opere, mai esposte prima, di otto maestri della fotografia di moda che con Ferré hanno lavorato a iconiche campagne pubblicitarie: Gian Paolo Barbieri, Guy Bourdin, Michel Comte, Patrick Demarchelier, Peter Lindbergh, Steven Meisel, Bettina Rheims e Herb Ritts.
Le sei stanze che accompagnano la galleria fotografica sono ispirate alla metafora della camera oscura e raccontano il processo di produzione dell’immagine attraverso provini, fotocolor, diapositive, scatti annotati dai fotografi. Al tempo stesso disvelano il processo creativo dello stilista introducendo sei principi operativi da lui spesso evocati – comporre, ridurre, enfatizzare, ricalibrare, decostruire, emozionare – che riconducono il linguaggio fotografico al lavoro di Ferré, accostando alle immagini altri elementi centrali della progettazione come i disegni, le cartelle materiali e gli stessi abiti.
Il percorso crea quindi continui rimandi che consentono di leggere il lavoro dello stilista nei tratti caratterizzanti dei diversi fotografi: dal rigore compositivo di Barbieri, agli scatti rapidi ed essenziali di Comte; dai racconti in chiaroscuro di Lindbergh, all’intensità dei ritratti di Rheims; dalle inquadrature eccentriche di Bourdin, alla ricercata naturalezza di Demarchelier; dal classicismo grafico di Ritts, sino alla complessità di Meisel, capace di far filtrare attraverso la realtà patinata della moda uno sguardo acuto sulla contemporaneità.
na mostra che attraverso un percorso multidisciplinare e non cronologico e esplorazioni di realtà virtuale e aumentata sviluppate all’interno del Centro di Ricerca vuole restituire una visione completa del lavoro di Gianfranco Ferré, che a proposito della relazione tra moda e fotografia scrisse:
“Lo stilista non deve soltanto sapere con chiarezza ciò che vuole, ma anche scegliere l’interlocutore adatto, quello che darà corpo, colore, luce e magia alla sua idea. Deve comunicare col fotografo, stabilire una complicità, dargli autonomia, ma con la certezza di potersi riconoscere nell’immagine realizzata. È una questione di feeling, di intesa. Certo, l’esperienza e la professionalità hanno una parte importante; ma senza la capacità di creare insieme, di condividere le emozioni, di fare lavorare insieme l’occhio e l’anima, la fotografia sarà vuota, fredda, inutile e falsa.” – Gianfranco Ferré, Lettres à un jeune couturier, Balland: Paris,1995.
La mostra verrà inaugurata giovedì 5 dicembre 2024, alle ore 18.00.
www.fortedibard.it
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