Cultura
Il ricordo come fonte educativa nella lotta alla mafia. A Canicattini B. l’evento in onore di Salvatore Amenta
I comuni di Canicattini Bagni e Corleone in collaborazione con la Galleria EtnoAntropologica e Città Nuove Corleone si sono impegnati nel mantenere vivo il ricordo della guardia scelta Salvatore Amenta, vittima innocente di mafia.
Il 1 febbraio 2025 a Canicattini Bagni, terra natia di Salvatore Amenta, si vivrà un momento collettivo in cui ritrovare la memoria dei territori coinvolti.
La scelta di collaborare e camminare al fianco dei familiari ha previsto nell’organizzazione momenti di confronto e formazione con le comunità.
A tali fini è rivolta l’attività di Ricerca storica compiuta da Laura Liistro e Dino Paternostro che, tramite fonti storiche e testimonianze dei parenti, in quanto testimoni diretti di quanto accaduto, hanno ritenuto ricostruire la storia della vittima innocente partendo dall’elaborazione fondamentale dell’idea di Memoria che vada oltre il rischio della retorica e conservi il racconto di fatti realmente accaduti che hanno colpito non solo la famiglia ma le comunità. Da questo percorso nasce l’esigenza di pensare con attenzione al ruolo della testimonianza che rende vivo il ricordo e pone le basi della trasformazione della memoria individuale in memoria collettiva. Così le istituzioni di Stato si sono posti la necessità di riflettere sulle possibilità che la “riparazione” puo’ apportare al fine di “cucire” lo strappo che ogni violenza di matrice mafiosa ha apportato alla nostra società.
Fondamentale e’ la riflessione sulla vittima in quanto persona da ricordare come esperienza formativa non solo per le comunità coinvolte ma anche per le nuove generazioni.
Il valore di questo percorso di risveglio della memoria collettiva dal titolo “ Noi non dimentichiamo “ prevede l’analisi della vicenda storica ma altrettanto pone l’attenzione ai familiari della vittima che rappresentano un pezzo di storia del nostro Paese.
Conoscere queste storie, per sapere il dolore in impegno, il valore della verità e giustizia per tutte le vittime innocenti è lo scopo dell’evento che viene , da sempre vissuto, come occasione per costruire insieme una memoria pubblica e condivisa. Una memoria viva. Con questo spirito “ Noi non dimentichiamo “ vedrà la sua realizzazione in due momenti diversi ed in due città diverse , ambedue simboliche nella vita di Salvatore Amenta che oltre al suo impegno alla lotta alla mafia , aveva un grande e profondo rispetto nei confronti dello Stato che non l’ha dimenticato, per tutti questi anni ma, semplicemente, l’ha custodito in quell’archivio di memorie impolverate.
Cultura
Buongiorno e Buon Febbraio 2025! IMMAGINI, proverbi e curiosità
Oggi inizia febbraio: tante curiosità sul 2° mese dell’anno, i proverbi più famosi e le immagini per il buongiorno di Filomena Fotia da meteoweb.eu
Buongiorno e Buon febbraio 2025!
Archiviato gennaio, diamo il benvenuto al 2° mese dell’anno, un periodo che ci avvicina sempre di più alla primavera e che porta con sé nuove opportunità, speranze e obiettivi da raggiungere. Febbraio è il mese più corto dell’anno, ma non per questo meno importante: è il momento perfetto per ricaricare le energie, riflettere sui traguardi già ottenuti e pianificare il futuro con entusiasmo.
Buongiorno e Buon 1° febbraio, le immagini
. Di seguito tante curiosità, a partire dal significato del nome del secondo mese dell’anno.
Perché questo mese si chiama così?
Il nome viene dall’antica Roma, quando il mese di febbraio era l’ultimo dell’anno. Durante questo mese si tenevano i Lupercali, la festa della purificazione, ed è proprio dal latino “februare” (che significa “purificare” o “un rimedio agli errori” in onore del dio etrusco Februus e della Dea romana Febris) che viene il nome del mese più corto dell’anno. Il calendario romano originale era più breve di quello gregoriano: fu Numa Pompilio ad aggiungere Gennaio e Febbraio, rendendo l’anno uguale a quello solare. Fino al 46 a.C. nell’antica Roma l’anno iniziava il 1° marzo, due mesi dopo rispetto ad oggi: Settembre era il settimo mese dell’anno, Ottobre l’ottavo, Novembre il nono, Dicembre il decimo. Inizialmente il mese di luglio era chiamato Quintilis (quinto mese) ed agosto Sextilis (sesto mese). La riforma del calendario, promulgata da Giulio Cesare ed introdotta nel 46 a.C. introdusse il nome “luglio” in suo onore, e agosto invece deriva il suo nome da Ottaviano Augusto. A partire dalla riforma giuliana del calendario, febbraio è diventato secondo mese dell’anno, con 28 giorni e 29 giorni negli anni bisestili.
Il calendario in uso oggi nei paesi occidentali è il calendario gregoriano, introdotto nel 1582.
Detti e tradizioni
Tra i proverbi sul mese di febbraio possiamo ricordare “Febbraio febbraietto corto e maledetto“. La tradizione popolare è molto legata alla Candelora, una festa pagana antichissima che a Roma si celebrava tra il 15 e il 18 del mese. Il culmine della festa era la februatio (da cui deriva il nome febbraio), cioè la “purificazione” della città dagli influssi dei demoni: il cristianesimo ha convertito le celebrazioni nella festa della Purificazione della Madonna, spostando la data al 2 febbraio. Uno dei proverbi più famosi in tutta Italia recita: “Candelora, se nevica o se plora dell’inverno siamo fora, ma se c’è sole o solicello siamo solo a mezzo inverno“.
Altri proverbi recitano: “A San Valentino la primavera sta vicino (14 febbraio)”, “la pioggia di febbraio riempie il granaio“, “a San Biagio gela la goccia sotto il naso“.
Buongiorno e Buon febbraio! I proverbi dai Giorni della Merla alla Candelora
Dopo i Giorni della Merla il pensiero corre subito alla Candelora, un giorno simbolico, in quanto si trova a metà strada tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera: è consuetudine in tale periodo pronosticare il meteo delle settimane successive. La festa della Presentazione di Gesù al Tempio cade il 2 febbraio, a 40 giorni di distanza dal Natale e, oltre che come Presentazione del Signore, è nota anche come la Purificazione di Maria, oltre che, nella tradizione popolare, come la “Candelora“, ricorrenza che prevede la benedizione di ceri e candele nelle chiese. Celebrata già dall’imperatore Giustiniano, fu adottata a Roma fin dal Settimo secolo, con una processione penitenziale istituita da papa Sergio I (687-701).
Intorno alla data del 2 febbraio, come anche per molte altre, la nostra tradizione storica e popolare ci ha tramandato una serie di detti e proverbi tra cui il più noto è “Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora“, un antico proverbio popolare riferito al rituale della Candelora, introdotto dal patriarca di Roma Gelasio intorno all’anno 474 d.C., in sostituzione della cerimonia pagana dei Lupercali, dalla quale ha assunto qualche ispirazione procedurale. Il proverbio è legato anche al clima e allo scorrere delle stagioni.
Nella ruota dell’anno, la Candelora è una sorta di porta tra l’inverno, oramai al suo declino, e l’imminente primavera. È il periodo adatto ai riti propiziatori per attirare fecondità e fertilità, riti che saranno determinanti per l’annata agricola che sta per cominciare. Questo passaggio contrassegna simbolicamente il transito dal “periodo oscuro” del calendario indoeuropeo contrassegnato dal freddo, dal buio e dalla morte dell’inverno verso il rinnovamento del cosmo che magnificamente si esprime con la primavera.
Le origini della Candelora vanno ricercate nelle antiche celebrazioni italiche, legate soprattutto alle divinità romane: nella Roma antica il mese di febbraio era un momento contrassegnato dal caos, dal rimescolamento tra vecchio e nuovo e non a caso è ancora oggi legato al Carnevale, la festa celebrativa della confusione e del ribaltamento delle regole.
I proverbi della Candelora
Tanti sono i proverbi legati alla Candelora: un detto salentino recita: “Te la Candelora la vernata è ssuta fora, ma ci la sai cuntare nc’e’ nu bbonu quarantale” (Della Candelora l’inverno è già passato, ma se fai bene i calcoli, ci sono ancora ben 40 giorni altri). I triestini dicono: “Candelora piova e Bora, del’inverno semo fora, Candelora sol el vento del’inverno semo dentro”. “A la Cannilora, ogni gaddina veni a ova” (ogni gallina, anche quella più giovane, inizia a fare le uova”; “Pi la Cannilora figghia a vecchia e figghia a nova” (gallina vecchia e giovane fanno le uova). In Sicilia si dice: “Ppà Cannalora a mmirnata ie fora ma se fora un iè, n’atri quaranta jorna cci n’è” (Se il tempo nel giorno della Candelora è buono, allora sì che l’inverno sta per finire. In caso di pioggia e vento, il brutto tempo continuerà per altri 40 giorni con un marzo, a livello meteorologico, freddo e piovoso).
In Lombardia si dice: “Alla Madonna della Candelora dall’inverno siamo fuori, ma se nevica o tira vento 40 giorni siamo ancora dentro”; in Toscana il detto recita: “Se piove o se gnagnola dell’inverno semo fora”. “Candelora in foglia, Pasqua in neve”; “Candelora scura dell’inverno non si ha paura” ; “Se nevica per la Candelora, sette volte la neve scola”; “Da Candalora cu on avi carni s’impigna a figghijola”; “Pa Cannilora u brascirr fora”.
Personaggi
Nino D’Angelo torna dal vivo con “I miei meravigliosi anni ’80 Estate 2025”. Tour estivo parte il 13 giugno da Palermo
NINO D’ANGELO torna dal vivo con “I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI ’80 Estate 2025”, il tour estivo in partenza il 13 giugno da Palermo.
STADIO DIEGO ARMANDO MARADONA di Napoli,
i sold out nei palasport italiani e il tour internazionale
NINO D’ANGELO
PROSEGUE L’INCREDIBILE TOUR
“I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI ’80 Estate 2025”
IN PARTENZA IL 13 GIUGNO DA PALERMO
Biglietti in prevendita dalle ore 14.00 di domani
https://bit.ly/ninoestate2025
Dopo il grande successo del suo concerto – evento allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli, il 29 giugno, di fronte a più di 40 mila spettatori, i sold out nei palasport italiani e il tour internazionale dall’Europa all’America, NINO D’ANGELO torna dal vivo con “I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI ’80 Estate 2025”, il tour estivo che lo vedrà in tutta Italia, in partenza il 13 giugno dal Teatro Verdura di Palermo.
Questo il calendario del tour “I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI ’80 Estate 2025”, prodotto e organizzato da Trident Music:
13 giugno – Palermo – Teatro di Verdura
14 giugno – Catania – Villa Bellini
17 luglio – Firenze – Villa Demidoff (“MusArt”)
20 luglio – Campobasso – Area Eventi Nuovo Romagnoli
23 luglio – Roma – Cavea, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
11 agosto – San Pancrazio Salentino (Brindisi) – Forum Eventi
19 agosto – Apricena (Foggia) – SUONINCAVA, Cava dell’Erba
22 agosto – Pescara – Porto Turistico
Dalle ore 14.00 di domani, venerdì 31 gennaio, i biglietti del tour saranno disponibili in prevendita su https://bit.ly/ninoestate2025 ,Ticketone.it, su Ticketmaster.it e nei punti di vendita abituali. Per ulteriori informazioni consultare il sito: https://www.tridentmusic.it/.
Il “ragazzo della curva B” celebrerà, oltre 40 anni di straordinaria carriera con una grande festa anni ’80, attraverso i brani entrati nel cuore di più generazioni come “A’ Discoteca”, inno nelle discoteche italiane negli anni ’80, “Jamaica” con il suo ritmo coinvolgente, ” Popcorn e Patatine” pezzo che ha accompagnato l’omonimo film e racconta la bellezza di un amore spensierato, “Maledetto Treno” un brano toccante dal testo commovente e tante altre hit, senza dimenticare “Napoli”, recentemente diventato ufficialmente l’inno della squadra azzurra.
La carriera di Nino D’Angelo è stata segnata da una vasta produzione artistica e dalla sua versatilità come cantante, attore e musicista. Sei partecipazioni al Festival di Sanremo, un David di Donatello, un Ciak d’Oro, un Nastro d’Argento e un Globo d’oro per le musiche del film musical “Tano da morire” di Roberta Torre, co-conduttore del DopoFestival nel 1998, direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Napoli e un concerto al Teatro Real San Carlo per omaggiare Sergio Bruni. Sono solo alcuni dei momenti salienti di una carriera iniziata nel 1976 e che da allora ha visto Nino D’Angelo diventare uno degli artisti più amati dal pubblico e dalla critica. Tra i momenti più emozionanti della sua vita, il murales tributo dell’artista Jorit a San Pietro a Patierno, commissionato dagli stessi abitanti del quartiere napoletano dove è nato, come omaggio per essere sempre stato vicino al popolo con le sue opere.
Cultura
Il Commissario Cucci ricevuto dal Premier albanese Edi Rama: “ambasciatore del Parco e della vite ad alberello di Pantelleria”
TIRANA. Italo Cucci, commissario straordinario del Parco Nazionale di Pantelleria, è stato ricevuto con grande cordialità dal premier albanese Edi Rama in occasione di una visita a Tirana. Nel corso dell’incontro, Cucci ha avuto l’opportunità di parlare del Parco Nazionale di Pantelleria, donando al presidente la pubblicazione sulla Vite ad Alberello di Pantelleria, realizzata dall’Ente in occasione del decennale dal riconoscimento della Pratica UNESCO e condividendo l’importanza di promuovere e tutelare il patrimonio naturale dell’isola.
“Essere ambasciatori di Pantelleria nel mondo è un onore e un impegno – ha dichiarato Cucci – l’isola è un patrimonio straordinario di natura, storia e cultura che merita di essere raccontato e valorizzato anche a livello internazionale”.
L’incontro si è inserito nel contesto di una visita ufficiale che ha incluso anche la firma di un accordo di collaborazione tra l’agenzia di stampa Italpress, di cui Cucci è direttore editoriale, e l’agenzia di stampa albanese ATA
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