Cultura
In libreria: “Cresciuti all’ombra del Kazoo “ di Giuseppe Lissandrello: diario/narrazione tra le note emozionali di Paolo Conte
“Cresciuti all’ombra del Kazoo” è il nuovo romanzo di Giuseppe Lissandrello, edito Apalos.
Il libro aggiunge un nuovo tassello a quella letteratura di memoria ed oblio nata proprio dalla penna dell’autore che, da tempo, ha scelto di scrivere, rifacendo vivere la sua identità siciliana tra le righe dei suoi scritti.
Scritto dopo scritto, Lissandrello, sta dando voce ad un territorio cui è legato da una forte passione.
Nelle sue narrazioni si intrecciano il rapporto tra selvatico ed addomesticato, tra uomo e Natura, tra realtà e fantasia adolescenziale.
La lettura nei suoi romanzi “ L’eredità del suonatore di campane” e “Il taccuino dell’amante” scorre fluida e, pagina dopo pagina, scivola la sensazione tra le parole che entrano in connessione con i protagonisti tipicamente siciliani.
Il suo ultimo scritto “ Cresciuti all’ombra del Kazoo” è un saggio dal tono emotivo in cui focus è la giovinezza dell’autore accompagnata dalle note del cantautore italiano Paolo Conte.
E’ questo un romanzo in cui la finzione diaristica dona una particolare gestione del tempo della narrazione, con effetti originali rispetto alla percezione della memoria del lettore.
Attraverso i racconti e le esperienze vissute dall’autore, la musica di Paolo Conte si presenta mezzo di autoanalisi e analisi sociale come una sorta di ‘medicina’ per guarire dai mali quotidiani.
Come un flusso quasi di coscienza, libero da schemi aggrovigliati con la conoscenza psicologica dei fatti, il tutto si dipana per contraddistinguersi presto nel vero messaggio dell’opera: la buona Musica strumento di riflessione che dona risposte a tante domande esistenziali.
La scrittura come terapia o come mania del raccontarsi?
Ne abbiamo parlato con il Dott. Giuseppe Lissandrello che entra in un dialogo profondo con chi lo legge e induce il lettore ad interrogarsi, a dubitare, a domandarsi sulla qualità del tempo trascorso tra fatti e persone che, spesso, restano importanti anche per una parola o per un semplice sguardo.
1) La mania della scrittura Le è venuta prestissimo, ma quando si è scoperto veramente? “Ancora, forse, non mi sento un vero scrittore.
Sono stato un narratore che oltre l’oralità di tradizione greca usa scrivere per il piacere di fissare la propria creatività. Il mio primo romanzo “l’eredità del suonatore di campane” ha creato l’input.”
2) Una delle tante cose che mi colpisce della sua scrittura è l’interesse per certi luoghi. Penso a “L’eredità del suonatore di campane” e “Il taccuino dell’amante” in cui personaggi e ambienti richiamano la Sicilia a lei tanto cara.
A cosa è dovuto questo richiamo verso la ‘radice madre’? “Chi nasce in Sicilia appartiene alla Sicilia e ne rimarrà per sempre innamorato.
“In tutti i miei scritti la Sicilia è presente nei luoghi fisici e dell’anima. Appartenere alla Sicilia per nascita da generazioni ti fa sentire orgoglioso e te ne devi vantare, anche quando la critichi, non puoi farne a meno di amarla allo stesso tempo.
“Essere siciliani è un marchio a fuoco nel cuore.“
3) Spostiamoci idealmente agli anni in cui Paolo Conte, con le sue note, è stato un suo compagno di viaggio divenendo, quasi, colonna sonora di alcuni ritagli della sua vita.
Questo suo ultimo progetto edito Apalos “ Cresciuti all’ombra del Kazoo” in bilico tra scrittura e memoria, nel silenzio del passato tra ricordi e riflessioni….Ce ne parli? “Paolo Conte mi ha salvato tante volte con le sue canzoni dallo sconforto e depressione sociale. Quando la società quasi ti punisce per la tua intelligenza e sensibilità le canzoni di Paolo Conte ti ricordano che,grazie alle tue doti, puoi vivere sopra le frequenze delle debolezze umane”.
4) Lei è psicologo e psicoterapeuta. Qual è la cosa che più di tutte vuole trasmettere alle nuove generazioni con l’ ultimo scritto? “Paolo Conte mi ha insegnato che si può essere protagonisti senza bisogno essere tutti i Giorni sui giornali.
“Il successo e la notorietà sembrano sinonimi ma non lo sono. Le persone più note non è detto che siano le migliori nel loro campo. Allora mi diverto ad incontrare gente vera che sa fare il suo mestiere senza essere seguita da folle oceaniche ma quando ti scambi vibrazioni che ti fanno stare bene e senti che,anche tu, muovi meccanismi cosmici, pur non essendo famosissimo, ti senti bene.
“Oggi, tutti cercano la notorietà anche senza contenuti. Credo che noi cerchiamo i conte-nuti perché vogliamo vivere assaporando quello che stai facendo bene al di là del riconoscimento pubblico.”
5) Scrittura e psicologia come vive questi due mondi ,da sempre,paralleli e molto vicini? “Sono parallele ma s’incrociano molte volte.
“La narrazione del sè aiuta il processo di guarigione e, in verità, non scrivo da psicologo solo quando sono “costretto per lavoro” ma il mio narrare è innato come uno scorrere di pensieri per questo uso poco la punteggiatura perché nel nostro intimo il flusso creativo è continuo.”
6) Domanda di rito. Dopo la presentazione del suo ultimo saggio al Salone del libro a Torino già sta lavorando al prossimo libro? “Si, sto scrivendo un romanzo che non ha una finalità ma solo il piacere di raccontare una storia piacevole.”
Laura Liistro
Cultura
Pantelleria – Mensa scolastica, al via affidamento servizio di refezione
Il Comune di Pantelleria, per mezzo di avviso pubblico, avvia il procedimento di acquisizione e selezione delle candidature finalizzate all’individuazione degli operatori per l’affidamento del servizio di mensa scolastica per gli alunni della Sezione della Scuola dell’Infanzia e della classe prima della Scuola Primaria dell’Istituto Omnicomprensivo di Pantelleria, per l’anno scolastico 2024/2025.
Il documento integrale
Cultura
Trapani, celebrazioni della Virgo Fidelis patrona dei Carabinieri, dell’83° della Battaglia di Culqualber e della Giornata dell’Orfano
TRAPANI. CELEBRAZIONI DELLA VIRGO FIDELIS, PATRONA DELL’ARMA DEI CARABINIERI, DEL 83° ANNIVERSARIO DELLA “BATTAGLIA DI CULQUALBER” E
DELLA “GIORNATA DELL’ORFANO”
Si è appena conclusa, presso la Basilica Maria Santissima Annunziata “Madonna di Trapani”, la Santa Messa in onore della Virgo Fidelis, celeste Patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Alla messa, celebrata dal Vescovo di Trapani, S.E. Mons. Pietro Maria Fragnelli, hanno partecipato
il Vicario del Prefetto di Trapani, Dott.ssa Laura Pergolizzi, il Questore di Trapani, Dott. Giuseppe
Felice Peritore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Mauro Carrozzo, il sindaco
di Trapani, altre autorità Civili e Militari, i vertici delle Forze di Polizia e Vigili del Fuoco oltre ai
parenti dei caduti e delle vittime del dovere
La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata
alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri
che ha per motto: “Nei Secoli Fedele”.
L’8 Dicembre 1949 Sua Santità Pio XII di v.m., accogliendo l’istanza dell’Ordinario Militare
d’Italia, S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis
Patrona dei Carabinieri”, fissandone la celebrazione liturgica il 21 Novembre, in concomitanza
della presentazione di Maria vergine al Tempio.
La celebrazione di questa giornata è concomitante con la ricorrenza della Battaglia di Culqualber e
la giornata dell’orfano.
LA BATTAGLIA DI CULQUALBER
Il 21 Novembre 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale, ebbe luogo una delle più cruente battaglie in terra d’Africa, nella quale un intero Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culquaber. Alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri fu conferita, per quel fatto d’arme, la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta nell’occasione della partecipazione alla Prima Guerra Mondiale.
GIORNATA DELL’ORFANO
Istituita nel 1996, rappresenta per i Carabinieri e per l’ ONAOMAC un sentito momento di vicinanza alle famiglie dei colleghi scomparsi. L’Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C.), Ente morale fondato il 15 maggio 1948, si propone di assistere gli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri di qualsiasi grado. Oggi l’ O.N.A.O.M.A.C. assiste circa 1000 orfani, a ciascuno dei quali eroga un sostegno semestrale, distinto per fasce d’età, sino al compimento degli studi.
L’assistenza agli orfani disabili è a vita.
Per eventuali donazioni in favore degli orfani: C/C bancario n. 121 B.N.L. IBAN IT77Z0100503344000000000121
C/C postale n. 288019
IBAN IT35Z0760103200000000288019
Cultura
Palermo, Ti l’Eggo: mostra ed estemporanea di Salvo Nero da Artètika. Quando il narcisismo diventa arte
Durante la mostra l’artista realizzerà un’opera dedicata al fil rouge che unisce chi si ama
Perfetto ma non troppo, perché ogni dettaglio fuori posto fa la differenza, rendendo d’impatto un’opera dal tratto rotondo. È la caratteristica principale dello stile del pittore, fumettista, grafico e writer Salvo Nero, diviso tra il narcisismo del proprio ego e il romanticismo del legame invisibile e indissolubile che unisce due innamorati. Da venerdì 22 novembre a sabato 7 dicembre, sarà in mostra con Ti l’Eggo da Artètika, spazio espositivo per l’anima, in via Giorgio Castriota, 15 a Palermo. Il vernissage avverrà venerdì 22, alle ore 18,30, alla presenza dell’artista, delle galleriste Gigliola Beniamino e Esmeralda Magistrelli, del curatore, l’architetto Giorgio Lo Stimolo e del critico Massimiliano Reggiani. La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 19,30. Ingresso libero. Sponsor d’arte Birra Forst e Tenute Cinquanta.
Le opere in mostra per Ti l’Eggo di Salvo Nero da Artètika
Saranno trenta le opere di Salvo Nero, in mostra da Artètika per Ti l’Eggo, di varie misure, su tela, su carta e una piccola scultura. La trentunesima opera sarà realizzata in estemporanea, a partire da una tela bianca, dal giorno del vernissage a quello della chiusura dell’esposizione e sarà ispirata al fil rouge, invisibile agli occhi, che unisce chi si ama. Ci sono ritratti che emergono da fogli protocollo, tutti scarabocchiati con tanto di lista della spesa, pennelli sporchi di colore, blatte che camminano sopra lettere d’amore amare. Opere bruciate, strappate o fintamente bruciate, strappate, sporcate e stropicciate. Uova al tegamino, lampadine e mandarini, pacchi di posta, oggetti quotidiani che diventano arte. Divertente, ammiccante, riflessiva.
“Poliedrico, un po’ grafico, un po’ pubblicitario, molto artista. Salvo Nero comunica i suoi stati d’animo con una enorme facilità nel farsi capire da tutti. Dal dolore di un cuore spezzato al riguardo per l’ambiente con i racconti degli incendi” commenta la gallerista Gigliola Beniamino Magistrelli. “Oltre alla maestria del disegno – aggiunge il curatore Giorgio Lo Stimolo -, c’è molto di più, una mano, la scioltezza di chi l’arte del tratto la possiede. Un incontestabile virtuosismo, un accenno un po’ beffardo che dice guardami lo so fare, è nella mia natura. Provocatorio e talentuoso”.
Chi è Salvo Nero
Salvo Nero, pittore autodidatta palermitano classe 1984 è stato stimolato inizialmente dai cartoni animati e dai pittori della sua città natale. La sua fibra creativa si sveglia molto presto attraverso il disegno che non lascerà mai più. Si orienta verso studi di grafica pubblicitaria e si cimenta sui muri della sua città, trovando nel writing un modo d’espressione libero. Attraverso i fumetti e la scoperta dello statunitense Geof Darrow, s’innamora del dettaglio, che diviene una caratteristica essenziale della sua opera. In seguito, lascia il limite delle vignette per donarsi all’acquarello, olio e, infine, l’acrilico, che diviene il suo mezzo principale. Attraverso i disegni della pittrice inglese Jenny Saville s’innamora dell’artista conterraneo Lucian Freud. S’interessa alla pittura del reale e si dedica al grande formato, una formula che gli assicura riconoscimento e diverse mostre monografiche. Si divide tra Palermo e Cardiff, due città in cui vive e lavora attualmente.
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