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Marsala, per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne in scena “Il Ladro”

Redazione

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Al Teatro Impero stasera, 21 novembre alle ore 21, andrà in scena la pièce teatrale intitolata “Il Ladro” per la regia di Giacomo Frazzitta, interpretata da Alessia Angileri e Nino Scardino, con la voce di Lucrezia Benigno, musiche a cura di Gregorio Caimi, Fabio Gandolfo e Alessio Cordaro e con la partecipazione del Coro dell’Officina Artistica Carpe Diem. Al termine dello spettacolo la presidente del Tribunale di Trapani Alessandra Camassa interverrà sul tema: “Il valore di essere donna”. Si tratta di una produzione del Movimento artistico culturale città di Marsala, in collaborazione con il Comune di Marsala e la commissione pari opportunità. L’ingresso è gratuito
 
L’anima delle donne, nella loro essenza. È questo il tema dello spettacolo “Il Ladro” che andrà in scena stasera, 21 novembre, alle ore 21, al Teatro Impero di Marsala nell’ambito della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Si tratta di un evento presentato dal Comune di Marsala in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità presieduta dall’avvocata Roberta Anselmi, realizzato con il Movimento artistico culturale città di Marsala, con inoltre il patrocinio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, insieme con lo Sportello Antiviolenza presso la Procura della Repubblica.
 
La Pièce, la cui regia è di Giacomo Frazzitta, sarà messa in scena già stamattina alle 9,30 per uno spettacolo dedicato alle scuole. Interpreti gli attori: Alessia Angileri e Nino Scardino, con le musiche dal vivo curate da Gregorio Caimi, Fabio Gandolfo e Alessio Cordaro e la voce di Lucrezia Benigno con la partecipazione del Coro dell’Officina artistica Carpe Diem. In particolare a calcare il palcoscenico saranno: Loredana Salerno, Marilena Colicchia, Federica Rallo, Francesca Sammartano e Laura Figlioli. L’ingresso è gratuito.
 
La storia si snoda tutta in una notte, in una imprecisata città siciliana: una giovane donna va a fare una denuncia, poiché le hanno rubato i sogni. A raccogliere la denuncia è un Brigadiere il quale comincia a scrivere a macchina in maniera molto precisa e la storia assume un’aria assurda e surreale, toccando in questo modo le tematiche attuali che vedono le donne tristemente protagoniste.
 
Terminata la pièce teatrale, a salire sul palcoscenico sarà la Presidente del Tribunale di Trapani, dottoressa Alessandra Camassa, che chiuderà la serata con un intervento sul tema: “Il Valore di essere Donna”.

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Ambiente

Pantelleria, estumulazioni al Cimitero di Scauri: scadenze e istanze

Direttore

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Il Comune di Pantelleria ha pubblicato avviso relativo all’estumulazione presso il Cimitero di Scauri.

Di seguito tutti i dettagli:

A partire dal mese di Gennaio dell’anno 2025, salvo anticipazione del termine per motivi di urgenza, si proceda ad eseguire la estumulazione ordinaria delle salme poste nei loculi delle Serie 9 ubicate nel cimitero di Scauri, le cui concessioni cimiteriali sono scadute e/o il cui utilizzo avviene da un tempo superiore a quello previsto dal Regolamento comunale dei servizi Funebri e Cimiteriali (cfr.art. 30), come da allegato elenco.

2) l’avvio alla cremazione, previa autorizzazione dell’Ufficiale dello Stato Civile, dei resti mortali eventualmente non completamente mineralizzati relativi ai defunti elencati negli appositi elenchi relative alle estumulazioni ordinarie, parte integrante del presente atto, per i quali non sia stato dimostrato interesse da parte dei familiari, dopo che siano trascorsi 30 giorni dall’affissione del presente atto; dopodichè le ceneri saranno depositate per non oltre ulteriori 90 giorni dalla data di cremazione presso il deposito del Cimitero di riferimento dove era stata tumulata la salma e successivamente collocate nel cinerario comune in caso di mancata diversa opzione dei familiari o eredi;

INVITA

I parenti/eredi di tutti i defunti oggetto di estumulazione ordinaria, di cui agli allegati elenchi, che hanno interesse a recuperare i resti mortali per depositarli in sepolture private ovvero in cellette ossario comunali dietro presentazione di apposita istanza, a rivolgersi entro il 20 Dicembre 2024 all’Ufficio Stato Civile, ubicato presso la sede municipale, piano terra, per disporre sulla destinazione dei resti mortali dei propri cari.

L’ufficio è aperto al pubblico secondo i seguenti orari: lunedì – mercoledì – giovedì – venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 martedì, dalle ore 17.00 alle ore 18.00

Eventuali comunicazioni e/o richieste di informazioni possono essere fatte telefonicamente chiamando il n. 0923/695049 o il n. 0923/695023, ovvero mediante posta elettronica all’indirizzo: protocollo@pec.comunepantelleria.it

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Economia

Authentic Pantelleria Island, scopri i vantaggi dell’affitto del tuo dammuso senza pensieri

Redazione

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Con la gestione senza pensieri Authentic Pantelleria Island, l’affitto del dammuso smetterà di essere una preoccupazione. Venerdì 29 novembre alle ore 15 presso il Mursia Wellness Hotel
 
Pantelleria Island mette a disposizione dei proprietari e del loro dammuso un team di esperti per occuparsi di tutti gli aspetti fiscali, normativi e burocratici.

Sappiamo che non basta però gestire la normativa fiscale per rendere produttivo un dammuso. Occorre fare promozione, gestire l’ospite, lavare e cambiare la biancheria, verificare ed effettuare manutenzione ordinaria e molto altro ancora.
Faremo tutto questo al posto del proprietario.

Con Authentic il proprietario avrà infatti  la garanzia di essere seguito passo dopo passo nel complicato mondo degli affitti, dalle pratiche burocratiche fino alla totale gestione della locazione. Insomma è arrivato il momento di posizionare il dammuso nel giusto posto che merita all’interno del mercato turistico e per farlo mettiamo a disposizione un team pronto a gestire ogni passaggio.

Se siete interessati ad avviare un percorso di locazione turistica del vostro dammuso, se siete già nel mondo degli affitti e desiderate ricevere una mano per la gestione o semplicemente siete curiosi di conoscere questo nuovo progetto.

L’appuntamento è per venerdì 29 novembre alle ore 15 presso il Mursia Wellness Hotel. Per coloro che non si trovano sull’isola potranno scrivere ad info@pantelleriaisland.it e vi verrà fornito il link per accedere alla riunione online.

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News

Storia e ricetta della mostarda siciliana

Redazione

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A MUSTARDA RI VINU CUOTTU RA ZIA MARIA: STORIA E RICETTA…

“Na tavola, na segghia e panaru cinu ri mustarda e na chitarra; nun ce autru ca risia n’ uomunu pi
siri filici a nuvembri na nostra amata Sicilia…”

Il ricordo di zia Maria

La cucina della zia Maria era stretta e lunga. Sembrava di starci a malapena lei e la sua adorabile
gatta “Milena” la quale portava goliardicamente un nastrino rosso al collo con un piccolo
campanellino…tale da darle un pizzico di amabile civetteria”. In quel corridoio ingombro di mobili,
lei e la sua amica Iolanda si muovevano tra fornelli, pentole e piatti, come se stessero danzando.
Mi facevano venire in mente due ballerine col grembiule a fiori, coordinate alla perfezione, che
volteggiavano tra pentoloni fumanti da cui usciva ogni ben di dio. C’era sempre un gran daffare in
quel piccolo spazio, eppure era sempre tutto in ordine.
La buona cucina tradizionale siciliana avevo cominciato a conoscerla e ad apprezzarla grazie a loro,
ai loro piatti colorati, con porzioni sempre troppo abbondanti ma talmente buone che poi riuscivi
in qualche modo a finire… A casa mia di queste tradizioni e piatti tradizionali neanche l’ombra;
mia madre già da tempo lavorava all’ospedale e fra il lavoro, la casa e occuparsi delle faccende
domestiche non aveva mai trovato tempo per dedicarsi all’arte della cucina.
La cosa più affascinante di loro due (zia Maria e Iolanda) era che descrivevano i loro piatti ai
fortunati ospiti: ogni ricetta diventava un racconto: la ricerca degli ingredienti, i tempi, i ruoli e la
preparazione. C’erano pietanze che si perdevano nella tradizione e gustarle era un vero privilegio
che la zia e Iolanda rendevano affascinanti con storie e luoghi ai più sconosiuti.
Un piatto molto prelibato per me e che la zia e la sua amica inseparabile erano molto brave a
preparare era “la Mostarda”, un concentrato di usanze, cultura e territorio nel vero senso della
parola.

La storia della mostarda siciliana: tradizione contadina e ingredienti della terra
Non ha niente a che vedere con le mostarde che si mangiano oggi nel nord Italia, salse più o meno
dolci o piccanti, con frutta candita o senza, utilizzate generalmente per accompagnare piatti come
il bollito.
La parola “mostarda" deriva dal latino “mustum ardens", alludendo al mosto di vino reso ardente,
nel senso di piccante, dall’aggiunta di farina di grani di senape. In questo modo un tempo era
possibile conservare un prodotto facilmente deperibile come la frutta. Da qui, in francese è
diventata moût ardent (letteralmente: "mosto che arde”) e infine mostarda.

A ricetta ra zia Maria pi fari a mustarda ri vinu cuottu

Immaginate la mia gioia quando una sera zia Maria mi prese da parte e mi disse “Oggi ti farò la
mostarda… E siccome tu sei un bravo osservatore e sai scrivere, un giorno la descriverai con una
certa precisione”. Subito dopo vidi la zia alle prese con la preparazione della prima mostarda
siciliana in una super cucina adornata di mattonelle in ceramica di colore turchese e mobili in
legno laccati bianchi e decorati da fregi azzurri.
Una ricetta che oggi voglio condividere con voi perché per me è più di un dolce, è la storia di una
parte di Sicilia in un periodo ben preciso della mia adolescenza durante la vendemmia.
La preparazione della mostarda della zia in 3 passaggi…
L’ingrediente di partenza è il mosto, a cui si mescola un po’ di cenere bianca di legno d’ulivo, di
vite o di mandorlo per contrastare l’acidità e mantenerlo dolce.
Il succo così mescolato si lascia riposare per 24 ore, dopodiché va filtrato alcune volte su panni di
lino o canovacci di cotone, per garantire il completo allontanamento delle particelle di cenere. A
questo punto si può congelarlo e scioglierlo quando si decide di preparare la mostarda.
Le dosi: Per ogni litro di succo d'uva si aggiungono 90-100 grammi di farina. Alcuni usano l’amido.
La zia usava la farina 0.
Questa miscela di ingredienti si mette in pentola, quindi su un fornello a fuoco lento mescolando
spesso perché raggiunga lentamente il punto d’ebollizione, quando si aggiunge in pentola una
manciata di mandorle tostate tritate grossolanamente. Quando il liquido si addensa a sufficienza è
pronto per essere versato negli stampi o semplicemente in piattini di ceramica
La mostarda così ottenuta (mustarda ri vinu cuottu, in dialetto siciliano) può essere consumata in
giornata, oppure conservarla più a lungo, così come si fa per la cotognata. Si lascia asciugare al
sole e quando raggiunge il giusto grado di densità si conserva all'interno di bocce di vetro.
“Quando siamo un po’ infelici, torniamo nei luoghi che più amiamo o nei ricordi più amabili. Essi, a
differenza delle persone, hanno sempre qualcosa da dirci”.

Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi

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