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Sociale

Marsala, tavolo tecnico tra istituzioni contro la violenza minorile

Matteo Ferrandes

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Un Osservatorio territoriale su abuso e maltrattamento minorile: a Marsala un tavolo tecnico interistituzionale

Enti, istituzioni, professionisti e associazioni insieme per contrastare la violenza minorile nel territorio

 

Si è svolto ieri mattina al Complesso San Pietro di Marsala, alla presenza di istituzioni ed esperti il primo tavolo tecnico interistituzionale per la creazione di un Osservatorio Territoriale su abuso e maltrattamento minorile, promosso nell’ambito del progetto «Ri-tessere legami – La relazione come cura», finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia.

Un incontro operativo di confronto e interscambio fra le varie professionalità in campo (funzionari, psicologi, educatori, assistenti sociali, avvocati, docenti, ecc.), per ridurre ogni forma di violenza sui minori attraverso azioni educative, di sensibilizzazione, di tutela, accoglienza e cura.

In Italia sono 77.493 i minori in carico ai servizi sociali per maltrattamento. E il 91,4% degli abusi avviene all’interno della famiglia. Sono questi i dati più aggiornati sulla violenza infantile in Italia, provenienti dalla seconda indagine nazionale sul maltrattamento all’infanzia e all’adolescenza, realizzata da Terre des Hommes e CISMAI. Numeri che rivelano la dimensione epidemiologica della violenza sui minori nel nostro Paese e confermano quanto sia urgente lavorare per arginare questo fenomeno. Il progetto, che coinvolge i comuni di Marsala e Mazara del Vallo, è attuato dalla Cooperativa PEGA s.c.s. Onlus (Capofila) e l’Associazione Archè Onlus (in ATS), in collaborazione con l’Osservatorio Dispersione Scolastica – area Marsala-Petrosino, l’Associazione Metamorfosi – Centro antiviolenza, l’Associazione C.I.F. – Consultorio Familiare.

L’obiettivo è di ridurre ogni forma di violenza sui minori attraverso un lavoro sulla prevenzione primaria (educazione alla salute, alla genitorialità, alla sessualità, alla educazione emotiva ed affettiva e al rispetto di sé e dell’altro), prevenzione secondaria (interventi utili a far emergere le situazioni di abuso, maltrattamento e trascuratezza) e prevenzione terziaria (interventi di presa in carico per la cura del minore vittima di violenza e dei suoi legami genitoriali per evitare l’evoluzione in possibili psicopatologie).

Dopo una fase introduttiva e di presentazione delle azioni progettuali è seguita una fase operativa di confronto e dibattito con un focus group sugli aspetti fondanti e gli obiettivi comuni del tavolo tecnico interistituzionale.

“Si tratta di un importante lavoro per ridefinire insieme il concetto di rete tra istituzioni, esperti ed equipe che coinvolga a più livelli professionalità e competenze quotidianamente impegnate nel settore, per creare insieme una struttura in grado di consentire un futuro migliore per i minori e le famiglie che vivono situazioni di abuso e maltrattamento” affermano Michela Pipitone e Maria De Vita, referenti della cooperativa PEGA onlus.  Prossima tappa del percorso è la definizione di un Gruppo di coordinamento composto da rappresentanti degli Enti istituzionali (ASP, NPI, Procura, Prefettura, USSM, Osservatorio dispersione scolastica, docenti GOSP delle scuole, Servizi Sociali) ed Enti del Terzo settore (Centri Antiviolenza, Associazioni di genitori, altre realtà associative) con il compito di censire i casi di abuso e maltrattamento minorile, promuovere la condivisione e lo scambio di buone prassi in modo da attivare percorsi diretti alla sperimentazione di modalità e strumenti condivisi per la presa in carico dei minori e delle famiglie, per aiutare a riconoscere e ad affrontare i primi segnali di abuso e maltrattamento e per incoraggiare le vittime a denunciare. Inoltre, ove necessario, verranno attuati protocolli d’intesa per sensibilizzare e contrastare il fenomeno della violenza sui minori e formulati percorsi formativi, integrati e multidisciplinari, rivolti alle forze dell’ordine, avvocati, insegnanti GOSP, operatori sociali, operatori sociosanitari, operatori dei centri antiviolenza, ecc.  Un secondo tavolo tecnico è previsto per il 31 marzo a Mazara del Vallo per coinvolgere in modo capillare risorse e competenze anche in quel territorio di riferimento.  A breve inoltre saranno attivati canali di comunicazione, sportelli di ascolto e aiuto e una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sul tema.

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Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina Diritti Umani attivo nella Giornata Mondiale contro violenza sulle donne

Redazione

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina Diritti Umani in occasione della Giornata
Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, vuole
porre la sua attenzione su una tematica dolorosa e, purtroppo, sempre attuale che è quella della
violenza di genere.
Questa importantissima ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 1999. La
data è stata scelta per ricordare il sacrificio di Patria, Minerva e Maria Teresa, tre sorelle che, a
causa della loro militanza politica contro il regime del dittatore dominicano Rafael Leonida Trujillo,
furono brutalmente trucidate nel 1960. Le sorelle Mirabal, fervide attiviste politiche della
Repubblica Dominicana e sostenitrici del “Movimento 14 giugno”, mentre stavano andando in auto
a far visita ai loro mariti (anch’essi incarcerati per la loro militanza politica), furono fermate dalla
polizia, condotte in una piantagione di canna da zucchero e, dopo indicibili torture, gettate in un
precipizio per simulare un incidente. L’opinione pubblica comprese subito che si era trattato di un
efferato assassinio. L’eco di tale tragedia si diffuse, però, solo dopo la morte del dittatore. E il
sacrificio delle donne fu noto al mondo intero solo nel 1999, quando questa storia intrisa di violenza
e di disuguaglianza di genere giunse sul tavolo dell’assemblea dell’Onu il quale pochi anni prima,
nel 1993, nella Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne emanata
dall’Assemblea Generale ONU, aveva definito violenza sulle donne “ogni atto di violenza basato
sul genere che risulti, o potrebbe risultare in, sofferenza e danni fisici o psicologici per le donne,
incluse le minacce di tali atti, la coercizione o l’arbitraria deprivazione della libertà, che occorra in
pubblico o nella vita privata”.
Anche l’Italia, dal 2005, celebra il ricordo di tutte le donne vittime di violenza. Perché ancora oggi,
a distanza di 64 anni dall’assassinio delle sorelle Mirabal, a casa, a scuola, a lavoro, per strada, su
internet, una donna su tre (secondo i dati forniti dall’Onu) subisce violenza fisica e psicologica. Nel
nostro Paese sono stati inizialmente i Centri Antiviolenza e le Case delle Donne sparse sul territorio,
a celebrare questa giornata. In seguito, si è sviluppato in modo graduale l’interesse anche da parte
delle istituzioni locali e nazionali che hanno sostenuto iniziative e progetti per divulgare e
diffondere la necessità di essere vicini alle donne che subiscono ogni giorno abusi e violenze di ogni
tipo, violenze che sempre più spesso portano a drammatici epiloghi.
A livello globale è doveroso ricordare la campagna internazionale di attivismo che dura 16 giorni,
dal 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, al 10
dicembre, Giornata mondiale dei Diritti Umani. Si tratta di un’iniziativa globale per contrastare la
violenza contro le donne e le ragazze. E’ stata avviata nel 1991; originariamente fu chiamata
campagna “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”, attualmente è conosciuta in tutto il
mondo con il nome di 16 Days of Activism against Gender-based Violence.
In tale contesto, l’ONU nel 2015 ha lanciato la campagna “UNiTE by 2030 to End Violence
Against Women”, con l’obiettivo di promuovere nella società civile la sensibilizzazione sul tema,
invitare all’attivismo rispetto al superamento del problema, nonché condividere le conoscenze e le
esperienze acquisite per la prevenzione e l’eradicazione della violenza sulle donne e le ragazze.
La campagna ONU, nota comunemente come “Orange the world”, ha nell’arancione – colore che
simboleggia un futuro luminoso e ottimista, libero da questo tipo di violenza – il filo conduttore che
lega le varie iniziative ed eventi. Per tale motivo i sedici giorni di attivismo sono noti anche come
“orange days”.
Il Coordinamento Nazionale Docenti Diritti Umani, alla vigilia di una giornata così importante per i
difensori dei Diritti Umani ribadisce con tutta la sua forza che in una società avanzata, civile e
democratica non devono trovare posto alcuno i soprusi e i maltrattamenti alle donne. Pe tale

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ragione, si fa sostenitore attivo di tutte le manifestazioni e/o attività volte alla tutela dei diritti
femminili, tra questi vanno ricordati, perché si legano molto spesso ai casi di violenza femminile,
anche e soprattutto il diritto all’integrità e all’autonomia corporea di essere liberi dalla paura di
violenza sessuale e i diritti riproduttivi.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, rivolge come sempre un
appello al mondo della Scuola affinché si faccia portavoce e garante dei diritti calpestati, in questo
caso, delle donne che riguardano tutta la società civile. Ai docenti/formatori, punto di riferimento
fondamentale dei nostri giovani, chiediamo ancora una volta di celebrare questa importante
Giornata simbolica affinché si accenda negli studenti il desiderio della conoscenza della tematica in
questione e scatti l’urgenza di combattere la violenza di genere. Quest’anno in nome di tutte le
donne vittime innocenti della follia omicida degli uomini, ci sentiamo di ricordare la ventiduenne
Giulia Cecchettin, uccisa brutalmente l’11 novembre di anno fa dall’ex fidanzato. La ragazza, che si
sarebbe dovuta laureare in Ingegneria biomedica all’Università di Padova il 16 novembre, sognava
di diventare illustratrice, infatti frequentava la Scuola Comics di Reggio Emilia. Amava i fumetti
Giulia; il suo profilo social era un diventato uno spazio felice di condivisione per esprimere il suo
talento artistico: semplicità, freschezza, sentimenti puliti, il bello della vita quotidiana e i piccoli e
grandi sogni… c’era solo spazio per le cose belle nei disegni di Giulia. E quel cuore bello che
disegnava il mondo pensiamo sia giusto farlo conoscere ai nostri studenti.
Per questo motivo chiediamo ai colleghi docenti della scuola italiana di ricordare insieme a noi dal
25 novembre al 10 dicembre:
I SOGNI DI GIULIA e guidare gli studenti, già impegnati certamente in tanti importanti momenti
di riflessione e di attivismo, nella raccolta dei disegni di Giulia Cecchettin, per realizzare una
cornice-collage delle sue opere. Saremo come sempre felici di pubblicare sul nostro sito e sulle
rispettive pagine social le piccole, grandi azioni di attivismo quotidiano degli alunni e di
condividere queste ultime con la nostra comunità dei Diritti Umani.
Il CNDDU, inoltre, s’impegna pubblicamente a portare il sogno interrotto di Giulia, di diventare
illustratrice, al Magna Grecia Comics affinché i nostri tanti amici fumettisti possano veicolare
messaggi importanti di contrasto alla violenza di genere e fare in modo che la Nona Arte, la
passione di Giulia, sia un baluardo dei Diritti della donna e quindi dei Diritti Umani.

prof.ssa Rossella Manco
CNDDU

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Pantelleria, approvato Piano di Zona 2021: 190mila euro in interventi per famiglia, socio-sanitari e anziani

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Con nota prot. 55029 del 21/11/2024, l’Assessorato Regionale alla Famiglia e delle Politiche Sociali ha definitivamente approvato il Piano di Zona 2021.
Questo risultato arriva dopo un percorso non privo di difficoltà:
Il Piano, presentato il 01/06/2023 per il parere di congruità, era stato restituito il 19/10/2023 per una revisione tecnica necessaria.

Grazie a un intenso lavoro di istruttoria e confronto, il Piano è stato ripresentato il 06/05/2024, con tutte le modifiche richieste.

Gli interventi previsti

Gli interventi previsti dal Piano, per un investimento complessivo di € 189.688,43, permetteranno di realizzare importanti servizi per la comunità:

  • Centro Famiglia – € 98.796,06
  • Servizi in favore di anziani – € 31.614,74
  • Rafforzamento dei servizi socio-sanitari – € 39.518,42
  • Rafforzamento della struttura distrettuale – € 19.759,21
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Pantelleria – Giornata violenza sulle donne, il Rotary Club dedica targa a Rosanna Belvisi e Anna E. Fontana

Direttore

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Il Rotary Club di Pantelleria, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, scoprirà una targa in Piazzetta Unesco, in memoria di Rosanna Belvisi e Anna Elisa Fontana.

L’evento rientra in quello più grande, organizzato dal Comune di Pantelleria e che prevede un corteo da Piazza Cavour fino a Piazzetta Unesco, dove verrà istallata la panchina rossa precedentemente esposta sotto il Castello Medievale.

Le due donne di Pantelleria, barbaramente uccise dai propri compagni, sono rimaste nella memoria dell’isola come emblema del femminicidio.

Il Rotary, per non dimenticare e coltivando sempre con slancio il sociale, nella persona del suo presidente Mimmi Panzarella, inciderà i loro nomi nel cuore cittadino dell’isola.

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