Regione Siciliana
Migranti positivi, l’on. Donato: focolaio nella missione Conte. A Palermo in arrivo clandestini respinti da Malta
COMUNICATO STAMPA
CORONAVIRUS, MIGRANTI POSITIVI DA BIAGIO CONTE, FRANCESCA DONATO (LEGA): “UN FOCOLAIO CHE METTE A RISCHIO I 700 OSPITI DELLA MISSIONE, MENTRE AL PORTO DI PALERMO STANNO ARRIVANDO 275 CLANDESTINI RESPINTI DA MALTA”
“Senza voler fare dell’allarmismo gratuito, devo constatare che, alla luce degli ultimi dati di positività da coronavirus, e in particolare quelli che riguardano i tre migranti ospitati presso la struttura Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, il pericolo di un eventuale nuovo lockdown in Sicilia potrebbe essere reale. Un’eventualità che deve essere scongiurata con un intervento fermo e deciso, perché sarebbe davvero una catastrofe per la tenuta sociale e l’economia della nostra isola”. È quanto afferma l’europarlamentare della Lega Francesca Donato.
“La mia preoccupazione è che proprio la struttura di Biagio Conte, che ospita ben 700 persone, possa diventare un focolaio senza controllo. Anche perché allo stato attuale la Missione Speranza e Carità è inadeguata sotto ogni profilo sanitario a tutelare dal rischio di contagio coloro che vi risiedono e che la visitano”.
“Non è tollerabile che si continui ad ignorare il problema che coinvolge i tantissimi sbarchi di clandestini. Un’irresponsabilità che non può celarsi dietro il presunto diritto all’accoglienza che, in realtà, non sussiste nemmeno in capo alla stragrande maggioranza degli immigrati irregolari. Servono, dunque, soluzioni serie, concrete e drastiche come l’evacuazione immediata della missione di via Archirafi, il trasferimento di tutti i suoi ospiti in strutture idonee site in altre regioni (visto che la Sicilia ne è priva) e l’attuazione immediata dei respingimenti, a partire da quelli verso la Tunisia, con una deroga alle ridicole ‘quote’ concordate dal Ministro Lamorgese che limitano i rimpatri a soli 40 a settimana”.
“Inoltre – ha aggiunto l’europarlamentare – segnalo che Malta in queste ore ha negato lo sbarco di ben 275 migranti che, imbarcati sull’ONG Open Arms, si stanno dirigendo verso il Porto di Palermo. Nessuno sanziona Malta o attacca il Governo maltese per queste violazioni? Se i respingimenti li fa Malta, nessuno obietta, mentre da noi non si può nemmeno parlarne? Tutto questo è inaccettabile, soprattutto adesso, a fronte di una situazione sanitaria ad altissimo rischio per i cittadini siciliani”.
“Se è legittimo per Malta rifiutare di accogliere i clandestini – ha concluso la Donato – deve esserlo a maggior ragione per l’Italia, in cui i casi di migranti irregolari positivi al Covid-19 si moltiplicano e rischiano di innescare una nuova bomba epidemica. L’Italia e la Sicilia in primis, non possono permetterselo”.
Cultura
La “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu” è la prima De.Co. del Comune di Ragusa.
La “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu” è la prima De.Co. del Comune di Ragusa, presentato lo scorso 26 Marzo, il marchio che caratterizzerà i prodotti d’eccellenza e il primo disciplinare, il marchio De.Co. del Comune di Ragusa e il primo disciplinare per la “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”
Ragusa- La famosa “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”, uno dei prodotti da tavola frutto di tradizioni secolari, è il primo prodotto che potrà fregiarsi del marchio De.Co., ovvero denominazione comunale d’origine, istituito dal Comune di Ragusa.
Martedì 26 marzo, al Ccc Ragusa “Mimì Arezzo”, la presentazione ufficiale sia del marchio che del primo disciplinare, quello appunto dedicato alla tipica focaccia ragusana, redatto dal lavoro di studio e ricerca di un’apposita commissione di esperti.
A presentare il nuovo marchio sono stati il sindaco Peppe Cassì e Giorgio Massari, assessore comunale allo Sviluppo Economico e Promozione della Città. E’ stato l’illustratore Carlo Blangiforti a realizzare il bozzetto grafico poi scelto per essere il logo. Si tratta di un disegno che raffigura la tartaruga “Testudo hermanni”, un animale noto per la sua simpatia e saggezza, che ha da sempre accompagnato la vita delle persone nei giardini, in campagna e nelle città delle nostre zone. Nel logo, il carapace della tartaruga è arricchito da dettagli significativi del paesaggio locale, come i caratteristici muretti a secco e il profilo del Monte Racì, evidenziando la fusione armoniosa tra la natura e l’opera dell’uomo nel territorio ragusano.
La “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”, la regina della tavola iblea, rappresenta un’eccellenza culinaria del territorio ragusano. Il metodo di produzione richiede una preparazione artigianale che rende unico il prodotto. L’impasto, realizzato con semola di grano duro, acqua, olio extravergine di oliva, lievito madre o di birra e sale, deve essere tirato sottilissimo e piegato più volte su se stesso durante la fase di farcitura. E’ questo il vero segreto di successo, la caratteristica che la contraddistingue. Gli ingredienti, essenziali e di qualità, comprendono la passata di pomodoro, il formaggio cosacavadu locale semistagionato a scaglie sottili, meglio se Ragusano Dop, il basilico fresco e l’olio extravergine di oliva Dop Monti Iblei. Questo rigido disciplinare assicura l’autenticità e la genuinità del prodotto, preservandone la tradizione e la tipicità.
“Con il marchio De.Co. iniziamo dalla nostra famosa scaccia, di cui tutti apprezziamo le qualità – spiega il sindaco Peppe Cassì – con l’obiettivo di promuoverla ancor di più e anche di tentare di allargarne la presenza sul mercato oltre i nostri confini. Da questo momento, chi vuole produrre e commercializzare la scaccia ragusana, se lo farà seguendo il disciplinare, potrà beneficiare e fregiarsi di questo marchio del Comune di Ragusa”.
L’assessore Massari ha sottolineato l’importanza del disciplinare, spiegando che “è un documento che stabilisce come deve essere fatto il prodotto. Come nel caso della scaccia ragusana, crediamo che sia uno strumento per tenere insieme identità e cultura ed economia locale”.
Tra i relatori intervenuti anche i componenti della commissione che ha redatto il disciplinare, esperti del settore gastronomico, storici, e rappresentanti delle istituzioni locali come Giorgio Flaccavento, storico, esperto di tradizioni, usi e costumi locali; Gaetano Cosentini, antichista, ricercatore, insegnante di greco e latino; Lina Lauria, docente di scienze degli alimenti e consigliere nazionale Slow Food; Carmelo Iacono, presidente della Confraternita dei Cenacolari dell’Antica Contea; Andrea Roccaro, Cna Ragusa e consigliere regionale dell’Ordine Tecnologi Alimentari Sicilia e Sardegna; Danilo Tomasi, vicepresidente Confcommercio e ristoratore; Salvatore Scollo, Confimprese Iblea e ristoratore. Della commissione ha fatto parte anche lo chef stellato Ciccio Sultano.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con diverse realtà locali, tra cui il Donnafugata Farmuseum – museo del prodotto contadino, l’Ecomuseo Carat e la destinazione turistica unica Enjoy Barocco. Un ringraziamento speciale è stato rivolto all’istituto alberghiero Ferraris di Ragusa, i cui studenti, coordinati dai docenti Giorgio Comitini e Gianluca Leggio, hanno curato il servizio buffet dell’evento, abbinando le “scacce” ai pregiati vini biologici della cantina Horus.
L’appuntamento si è concluso con la degustazione delle scacce preparate secondo il disciplinare De.Co., confermando l’entusiasmo e l’apprezzamento del pubblico per questa iniziativa che mira a valorizzare e promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio.
Politica
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Regione Siciliana
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