Personaggi
Nino D’Angelo torna dal vivo con “I miei meravigliosi anni ’80 Estate 2025”. Tour estivo parte il 13 giugno da Palermo
NINO D’ANGELO torna dal vivo con “I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI ’80 Estate 2025”, il tour estivo in partenza il 13 giugno da Palermo.
STADIO DIEGO ARMANDO MARADONA di Napoli,
i sold out nei palasport italiani e il tour internazionale
NINO D’ANGELO
PROSEGUE L’INCREDIBILE TOUR
“I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI ’80 Estate 2025”
IN PARTENZA IL 13 GIUGNO DA PALERMO
Biglietti in prevendita dalle ore 14.00 di domani
https://bit.ly/ninoestate2025
Dopo il grande successo del suo concerto – evento allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli, il 29 giugno, di fronte a più di 40 mila spettatori, i sold out nei palasport italiani e il tour internazionale dall’Europa all’America, NINO D’ANGELO torna dal vivo con “I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI ’80 Estate 2025”, il tour estivo che lo vedrà in tutta Italia, in partenza il 13 giugno dal Teatro Verdura di Palermo.
Questo il calendario del tour “I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI ’80 Estate 2025”, prodotto e organizzato da Trident Music:
13 giugno – Palermo – Teatro di Verdura
14 giugno – Catania – Villa Bellini
17 luglio – Firenze – Villa Demidoff (“MusArt”)
20 luglio – Campobasso – Area Eventi Nuovo Romagnoli
23 luglio – Roma – Cavea, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
11 agosto – San Pancrazio Salentino (Brindisi) – Forum Eventi
19 agosto – Apricena (Foggia) – SUONINCAVA, Cava dell’Erba
22 agosto – Pescara – Porto Turistico
Dalle ore 14.00 di domani, venerdì 31 gennaio, i biglietti del tour saranno disponibili in prevendita su https://bit.ly/ninoestate2025 ,Ticketone.it, su Ticketmaster.it e nei punti di vendita abituali. Per ulteriori informazioni consultare il sito: https://www.tridentmusic.it/.
Il “ragazzo della curva B” celebrerà, oltre 40 anni di straordinaria carriera con una grande festa anni ’80, attraverso i brani entrati nel cuore di più generazioni come “A’ Discoteca”, inno nelle discoteche italiane negli anni ’80, “Jamaica” con il suo ritmo coinvolgente, ” Popcorn e Patatine” pezzo che ha accompagnato l’omonimo film e racconta la bellezza di un amore spensierato, “Maledetto Treno” un brano toccante dal testo commovente e tante altre hit, senza dimenticare “Napoli”, recentemente diventato ufficialmente l’inno della squadra azzurra.
La carriera di Nino D’Angelo è stata segnata da una vasta produzione artistica e dalla sua versatilità come cantante, attore e musicista. Sei partecipazioni al Festival di Sanremo, un David di Donatello, un Ciak d’Oro, un Nastro d’Argento e un Globo d’oro per le musiche del film musical “Tano da morire” di Roberta Torre, co-conduttore del DopoFestival nel 1998, direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Napoli e un concerto al Teatro Real San Carlo per omaggiare Sergio Bruni. Sono solo alcuni dei momenti salienti di una carriera iniziata nel 1976 e che da allora ha visto Nino D’Angelo diventare uno degli artisti più amati dal pubblico e dalla critica. Tra i momenti più emozionanti della sua vita, il murales tributo dell’artista Jorit a San Pietro a Patierno, commissionato dagli stessi abitanti del quartiere napoletano dove è nato, come omaggio per essere sempre stato vicino al popolo con le sue opere.
Cultura
Il Commissario Cucci ricevuto dal Premier albanese Edi Rama: “ambasciatore del Parco e della vite ad alberello di Pantelleria”
TIRANA. Italo Cucci, commissario straordinario del Parco Nazionale di Pantelleria, è stato ricevuto con grande cordialità dal premier albanese Edi Rama in occasione di una visita a Tirana. Nel corso dell’incontro, Cucci ha avuto l’opportunità di parlare del Parco Nazionale di Pantelleria, donando al presidente la pubblicazione sulla Vite ad Alberello di Pantelleria, realizzata dall’Ente in occasione del decennale dal riconoscimento della Pratica UNESCO e condividendo l’importanza di promuovere e tutelare il patrimonio naturale dell’isola.
“Essere ambasciatori di Pantelleria nel mondo è un onore e un impegno – ha dichiarato Cucci – l’isola è un patrimonio straordinario di natura, storia e cultura che merita di essere raccontato e valorizzato anche a livello internazionale”.
L’incontro si è inserito nel contesto di una visita ufficiale che ha incluso anche la firma di un accordo di collaborazione tra l’agenzia di stampa Italpress, di cui Cucci è direttore editoriale, e l’agenzia di stampa albanese ATA
Cultura
Pantelleria, mia cugina Angela Errera: ricordi, affetti e stima in un grande dolore collettivo
Angela Errera si è spenta forse nel modo in cui lei avrebbe sempre voluto: tra le acque benefiche e gradevoli della “zotta” del Caldo a Gadir
E’ difficile superare il dolore e lo sgomento, ma questi sentimenti trovano conforto tra i tanti ricordi piacevoli, l’affetto e la stima.
Angela Errera era mia cugina, da parte di madre, e si è spenta forse nel modo in cui lei avrebbe sempre voluto: tra le acque benefiche e gradevoli della “zotta” del Caldo a Gadir.
Appena uscita la notizia, mi sono arrivati tanti messaggi a spingermi a scrivere un pezzo di cronaca, ma ho voluto attendere che si placassero le emozioni forti del momento, anche per riguardo a lei, a suo nipote Giuseppe e al fratello Giovanni, che fra un mese compie novantatre anni.
La notizia ha reso attonita una intera comunità: chi l’ha conosciuta bene, chi anche solo di vista, tutti uniti da un comune sentire che si racchiude nel dolore e nel dispiacere.
Ora, con Giuseppe, stiamo raccogliendo le idee, per dare testimonianza in poche righe, su una donna, una persona fuori dal comune, di una tenacia, di una cultura, legame alla terra e di generosità rare.
Le origini
Angela era figlia del medico Giuseppe Errera, figlio a sua volta della Zà Annareddra Gabriele in Errera, detti Vanni de l’Acqua, di Khamma Fuori. Nata il 18 gennaio 1943 a Monreale, quando i familiari venivano allontanati da Pantelleria, in quel momento al centro delle vicende belliche della II guerra mondiale assieme alla mamma Ada, genovese, non ha mai conosciuto il padre, medico segretario politico, deporta
to, dopo la conquista dell’isola, e morto in prigionia in America, lasciandola orfana appena nata. Anche i fratelli patirono molto di quella precoce morte, sotto ogni profilo, e la ferita è rimasta sempre aperta e sgorgante di un dolore mai spento.
Tra gravi difficoltà, fatte anche fame e povertà, con fatica e dolore, in una diaspora verso Genova, città natale della madre, dopo avere perso quasi tutto a Pantelleria (la casa paterna fatta esplodere per le necessità di documentazione dei successi anglo-americani dei combat-film), riuscirono a creare una propria vita. Angela, dopo le magistrali e la laurea in lingue straniere, si è “fatta le ossa” nell’insegnamento elementare nell’entroterra rurale genovese, fatto di pluriclassi dalla prima alla quinta, come in allora avveniva. Poi, anche grazie alle sue capacità linguistiche, con piena fluenza nell’inglese, tedesco, francese, e altre lingue, è stata chiamata all’insegnamento nella Scuola Europea, prima a Karlsruhe, in Germania, poi a fondare la sezione italiana della Scuola Europea in Gran Bretagna (Culham – Abingdon on Avon – Oxfordshire), in un continuo confronto e connessione tra multiformi culture, esperienze di apprendimento, metodiche di insegnamento, nel periodo vero di costruzione “intellettuale” dell’Europa Unita.
Il ritorno a Pantelleria
Al termine delle esperienze estere, “Angela ’a maestra” (come spesso era menzionata qui sull’isola) ha deciso di seguire il richiamo delle sue radici e tornare a Pantelleria a continuare nell’insegnamento. Pur potendo ambire a livelli superiori della scuola, è rimasta fedele al suo credo della formazione nelle prime tappe dell’istruzione, vedendo nel proprio compito non solo quello di trasferimento di nozioni, ma soprattutto di dare gli strumenti ai propri alunni della consapevolezza di sé e del ragionamento, di correlazione con la realtà, l’ambiente, la cultura, la capacità di confronto, relazione ed espressione, trovandosi ad affrontare spesso difficoltà e contrasti rispetto ad un dogmatico approccio scolastico. Ma tanti suoi alunni, ancora la ricordano con tanto tanto affetto.
L’incarnato olivastro ad incorniciare gli occhi indecisi tra il color ambra e il marrone, e quella voce pacata e garbata erano i caratteri esteriori di una persona schiva, riservata, mai invadente o banale, era difficile entrare nel profondo di lei, ma una volta che avevi aperto la porta giusta ti rapiva con i suoi racconti, i suoi insegnamenti, la sua filosofia di vita.
La passione per la terra
A Pantelleria, ritiratasi dall’insegnamento, riaffiorarono in lei i legami ancestrali, familiari e passionali con la terra, mutandosi in coltivatrice, sempre in un approccio di nuove esperienze, cominciando a lavorare i suoi terreni, producendo uva, olive, e poi vino, olio, preservando dall’abbandono i coltivi in zone difficili impervie dell’isola, quali Cala Cottone e il Khaggiar, introducendo i metodi di produzione biologica e biodinamica. Per lungo periodo è stata anche apicoltrice, producendo miele, con passione e rispetto per le api, e anche battendosi per le problematiche del settore, come in particolare il riconoscimento della presenza della varroa sull’isola.
Anche nelle brevi esperienze della produzione di vini, tra riaffiorare delle passioni per l’insegnamento, che l’hanno portata anche a insegnare in Cina, l’ha sempre affrontata come assorbimento di esperienze e di recupero delle antiche tradizioni, in particolare dei metodi di vinificazione del passito, spesso quasi “giocando” o sperimentando con Marco De Bartoli, trovandosi in un comune intento di scambio di esperienze e di confronto.
Così di lei, Sebastiano De Bartoli
A tal proposito, Sebastiano De Bartoli, il figlio del compianto Marco, ha voluto manifestare a Giuseppe con toccanti parole, quella che è l’essenza del legame di Angela con la terra e con Pantelleria: “Caro Giuseppe, non sai quanto mi dispiace per Angela. Ma come il suo nome, Lei per me era un vero angelo. Lei è stata una persona che mi ha dato dei grandi insegnamenti e quant’altro. Poche persone sapevano vivere in contatto con la natura e il fatto che sia stata la natura stessa a riprendersela la dice lunga. Pace alla sua anima, ma – in questo caso – al corpo perché lei di anima era una che, secondo me, l’aveva in pace con se stessa.”
Ciao Ciao Angelina, sarai sempre nei nostri cuori.
Marina e Giuseppe
Per chi desidera salutare Angela Errera, può partecipare alla messa che si terrà presso la Chiesa San Francesco di Khamma, lunedì 27 gennaio ore 15.00.
Cultura
Pantelleria, chef Andrea Bottacin diventa ambasciatore del Gran Galà del Gambero rosso a Mazara
Bottacin: “Sono felice dopo tanto tempo di essermi rimesso in gioco sulla terra ferma e dopo neanche un mese prendere un riconoscimento del genere ringrazio Mazara e tutta la Sicilia casa mia ormai da anni.“
Andrea Bottacin, è stato premiato come ambasciatore del Gran Galà del gambero rosso di Mazzara del Vallo.
Lo chef del mare, di origini padovane, ma ormai residente a Pantelleria da molto tempo, non smette di mettersi alla prova, sperimentare, osare e con risultati notevoli, al punto da essere stato premiato, appunto, come ambasciatore del gambero rosso mazarese.
Bottacin, infatti, da qualche mese, sta “svernando” nella patria del ricercato crostaceo, e tra un impiattamento e l’altro ha conquistato la stima e la fiducia dei degustatori presenti al Gran Galà del Gambero Rosso di Mazara del Vallo.
La manifestazione, organizzata egregiamente, dai fratelli Natale e Piero Campisi, mira a valorizzare e promuovere le eccellenze locali, con il supporto della Regione Siciliana.
Bottacin così dichiara: “Sono felice dopo tanto tempo di essermi rimesso in gioco sulla terra ferma e dopo neanche un mese prendere un riconoscimento del genere ringrazio Mazara e tutta la Sicilia casa mia ormai da anni.“
E Bottacin ne è diventato ambasciatore, ora resta da scoprire dove arriveranno le sue ambasciate. Di certo non si fermeranno a Mazara.
Sappiamo quanto lo chef sia eclettico e conosciamo molto bene il suo talento che lo ha portato perfino davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Partito dalla lontana Padova, ha attraversato l’Italia, per fermarsi per un breve periodo a Lampedusa fino allo sbarco a Pantelleria, che lo ha conquistato con il suo mare, la sua gente, la sua cultura e dove ormai vive e lavora da diversi anni.
Ivi, ha portato avanti il suo progetto “Fishing Academy & Cousin”, con cui insegna la pesca d’altura, in barca e quanto si cattura finisce sui fornelli della sua Frau.
In copertina, insieme ad Andrea Bottacin, i Campisi con dei piatti dello chef pantesco
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