Cultura
Oggi la Giornata Internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari
26 settembre 2013.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite pone al centro delle sue discussione il tema del disarmo nucleare, riconosciuto come condizione essenziale per garantire la pace e la sicurezza internazionale. La Risoluzione che ne scaturisce (A/RES/68/32) sceglie questo giorno per la riflessione sul tema e fa appello alla necessità di “adottare con urgenza una Convenzione globale sulle armi nucleari con la finalità di proibire il possesso, lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il ricorso – o la sola minaccia a ricorrervi – di armi nucleari e di provvedere alla totale distruzione di quelle esistenti”.
La giornata di oggi deve, quindi, rappresentare un’opportunità per accrescere la consapevolezza sui costi sociali, economici e di sicurezza che gli arsenali nucleari comportano e sui concreti benefici che deriverebbero dal loro completo smantellamento.
Il tema del disarmo nucleare è stato un obiettivo cruciale delle Nazioni Unite già dalla prima Risoluzione dell’Assemblea Generale nel 1946. Negli anni successivi la discussione è stata ampliata e ha portato gli Stati membri a siglare il “Trattato di non proliferazione nucleare”.
Ma per quanto la comunità internazionale sia quasi unanime nel condividere l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari, continuano i dissensi in merito a modalità e tempistiche per raggiungere il traguardo. Cresce la preoccupazione da parte della popolazione mondiale, ma la dottrina della deterrenza nucleare rappresenta ancora oggi un elemento costitutivo delle politiche di sicurezza di molti Stati. Ricordiamo che più della metà della popolazione mondiale vive in Paesi che fanno parte di alleanze nucleari o sono dotati di armamenti nucleari. Al 2014 ancora nessuna arma nucleare è stata fisicamente smantellata in virtù del Trattato di non proliferazione nucleare del 1968, né sono in corso negoziati per giungere l’obiettivo.
Ma andiamo indietro nel tempo e raccontiamo una terribile storia.
75 anni fa, nell’agosto 1945, la prima bomba atomica fu sganciata sulla città giapponese di Hiroshima. Sadako Sasaki è una bambina di due anni. Al momento del bombardamento solo un chilometro la divide dal centro dell’esplosione. Miracolosamente sopravvive agli effetti immediati, ma dieci anni dopo le viene diagnosticata la leucemia. Secondo una leggenda giapponese chiunque riesca a realizzare mille origami a forma di gru potrà esprimere un desiderio. La piccola Sasaki, nella stanza dell’ospedale, inizia a piegare fogli di carta. Finita la carta usa involucri di medicinali e qualunque altro contenitore disponibile. Ma le sue condizioni peggiorarono e muore prima di raggiungere l’obiettivo di 1.000 gru. Dopo la sua morte i suoi amici continuano a piegare fogli di carta in memoria della piccola Sasaki. Oggi le gru di origami sono diventate un potente simbolo di un mondo senza armi nucleari.
Un’ultima informazione. Nel 2017 la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN – International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) è insignita del Premio Nobel per la Pace per la sua leadership nell’attività di divieto di armi nucleari basato su trattati. La ICAN, fondata nel 2007 in Australia, è l’organizzazione globale non governativa che più di ogni altro sta facendo sforzi per raggiungere l’obiettivo di mondo senza armi nucleari. Di seguito la motivazione del Premio: “per il suo lavoro per attirare l’attenzione sulle conseguenze umanitarie catastrofiche di qualsiasi uso di armi nucleari e per i suoi sforzi pionieristici per ottenere un trattato di proibizione di tali armi”.
Fermiamoci un attimo e riflettiamo per non dimenticare.
di Giuliana Raffaelli
Cultura
Pantelleria – Mensa scolastica, al via affidamento servizio di refezione
Il Comune di Pantelleria, per mezzo di avviso pubblico, avvia il procedimento di acquisizione e selezione delle candidature finalizzate all’individuazione degli operatori per l’affidamento del servizio di mensa scolastica per gli alunni della Sezione della Scuola dell’Infanzia e della classe prima della Scuola Primaria dell’Istituto Omnicomprensivo di Pantelleria, per l’anno scolastico 2024/2025.
Il documento integrale
Cultura
Trapani, celebrazioni della Virgo Fidelis patrona dei Carabinieri, dell’83° della Battaglia di Culqualber e della Giornata dell’Orfano
TRAPANI. CELEBRAZIONI DELLA VIRGO FIDELIS, PATRONA DELL’ARMA DEI CARABINIERI, DEL 83° ANNIVERSARIO DELLA “BATTAGLIA DI CULQUALBER” E
DELLA “GIORNATA DELL’ORFANO”
Si è appena conclusa, presso la Basilica Maria Santissima Annunziata “Madonna di Trapani”, la Santa Messa in onore della Virgo Fidelis, celeste Patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Alla messa, celebrata dal Vescovo di Trapani, S.E. Mons. Pietro Maria Fragnelli, hanno partecipato
il Vicario del Prefetto di Trapani, Dott.ssa Laura Pergolizzi, il Questore di Trapani, Dott. Giuseppe
Felice Peritore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Mauro Carrozzo, il sindaco
di Trapani, altre autorità Civili e Militari, i vertici delle Forze di Polizia e Vigili del Fuoco oltre ai
parenti dei caduti e delle vittime del dovere
La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata
alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri
che ha per motto: “Nei Secoli Fedele”.
L’8 Dicembre 1949 Sua Santità Pio XII di v.m., accogliendo l’istanza dell’Ordinario Militare
d’Italia, S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis
Patrona dei Carabinieri”, fissandone la celebrazione liturgica il 21 Novembre, in concomitanza
della presentazione di Maria vergine al Tempio.
La celebrazione di questa giornata è concomitante con la ricorrenza della Battaglia di Culqualber e
la giornata dell’orfano.
LA BATTAGLIA DI CULQUALBER
Il 21 Novembre 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale, ebbe luogo una delle più cruente battaglie in terra d’Africa, nella quale un intero Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culquaber. Alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri fu conferita, per quel fatto d’arme, la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta nell’occasione della partecipazione alla Prima Guerra Mondiale.
GIORNATA DELL’ORFANO
Istituita nel 1996, rappresenta per i Carabinieri e per l’ ONAOMAC un sentito momento di vicinanza alle famiglie dei colleghi scomparsi. L’Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C.), Ente morale fondato il 15 maggio 1948, si propone di assistere gli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri di qualsiasi grado. Oggi l’ O.N.A.O.M.A.C. assiste circa 1000 orfani, a ciascuno dei quali eroga un sostegno semestrale, distinto per fasce d’età, sino al compimento degli studi.
L’assistenza agli orfani disabili è a vita.
Per eventuali donazioni in favore degli orfani: C/C bancario n. 121 B.N.L. IBAN IT77Z0100503344000000000121
C/C postale n. 288019
IBAN IT35Z0760103200000000288019
Cultura
Palermo, Ti l’Eggo: mostra ed estemporanea di Salvo Nero da Artètika. Quando il narcisismo diventa arte
Durante la mostra l’artista realizzerà un’opera dedicata al fil rouge che unisce chi si ama
Perfetto ma non troppo, perché ogni dettaglio fuori posto fa la differenza, rendendo d’impatto un’opera dal tratto rotondo. È la caratteristica principale dello stile del pittore, fumettista, grafico e writer Salvo Nero, diviso tra il narcisismo del proprio ego e il romanticismo del legame invisibile e indissolubile che unisce due innamorati. Da venerdì 22 novembre a sabato 7 dicembre, sarà in mostra con Ti l’Eggo da Artètika, spazio espositivo per l’anima, in via Giorgio Castriota, 15 a Palermo. Il vernissage avverrà venerdì 22, alle ore 18,30, alla presenza dell’artista, delle galleriste Gigliola Beniamino e Esmeralda Magistrelli, del curatore, l’architetto Giorgio Lo Stimolo e del critico Massimiliano Reggiani. La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 19,30. Ingresso libero. Sponsor d’arte Birra Forst e Tenute Cinquanta.
Le opere in mostra per Ti l’Eggo di Salvo Nero da Artètika
Saranno trenta le opere di Salvo Nero, in mostra da Artètika per Ti l’Eggo, di varie misure, su tela, su carta e una piccola scultura. La trentunesima opera sarà realizzata in estemporanea, a partire da una tela bianca, dal giorno del vernissage a quello della chiusura dell’esposizione e sarà ispirata al fil rouge, invisibile agli occhi, che unisce chi si ama. Ci sono ritratti che emergono da fogli protocollo, tutti scarabocchiati con tanto di lista della spesa, pennelli sporchi di colore, blatte che camminano sopra lettere d’amore amare. Opere bruciate, strappate o fintamente bruciate, strappate, sporcate e stropicciate. Uova al tegamino, lampadine e mandarini, pacchi di posta, oggetti quotidiani che diventano arte. Divertente, ammiccante, riflessiva.
“Poliedrico, un po’ grafico, un po’ pubblicitario, molto artista. Salvo Nero comunica i suoi stati d’animo con una enorme facilità nel farsi capire da tutti. Dal dolore di un cuore spezzato al riguardo per l’ambiente con i racconti degli incendi” commenta la gallerista Gigliola Beniamino Magistrelli. “Oltre alla maestria del disegno – aggiunge il curatore Giorgio Lo Stimolo -, c’è molto di più, una mano, la scioltezza di chi l’arte del tratto la possiede. Un incontestabile virtuosismo, un accenno un po’ beffardo che dice guardami lo so fare, è nella mia natura. Provocatorio e talentuoso”.
Chi è Salvo Nero
Salvo Nero, pittore autodidatta palermitano classe 1984 è stato stimolato inizialmente dai cartoni animati e dai pittori della sua città natale. La sua fibra creativa si sveglia molto presto attraverso il disegno che non lascerà mai più. Si orienta verso studi di grafica pubblicitaria e si cimenta sui muri della sua città, trovando nel writing un modo d’espressione libero. Attraverso i fumetti e la scoperta dello statunitense Geof Darrow, s’innamora del dettaglio, che diviene una caratteristica essenziale della sua opera. In seguito, lascia il limite delle vignette per donarsi all’acquarello, olio e, infine, l’acrilico, che diviene il suo mezzo principale. Attraverso i disegni della pittrice inglese Jenny Saville s’innamora dell’artista conterraneo Lucian Freud. S’interessa alla pittura del reale e si dedica al grande formato, una formula che gli assicura riconoscimento e diverse mostre monografiche. Si divide tra Palermo e Cardiff, due città in cui vive e lavora attualmente.
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