Sociale
Palermo, Don Ciotti e arcivescovo Lorefice in confronto con giovani di GenerAzioni,
Uniamo le forze per generare cambiamento” “La città della cura deve dialogare con la città della rabbia”
Don Luigi Ciotti e l’arcivescovo Lorefice si confrontano con i giovani di GenerAzioni, rinnovato percorso di formazione sociopolitica dell’istituto Arrupe
PALERMO – Solo unendo e valorizzando le forze più sane della società possiamo pensare al cambiamento che porti a trasformazioni concrete per una città più giusta. A dirlo, ognuno, con parole diverse, sono stati, questa mattina don Luigi Ciotti, presidente di Libera e l’arcivescovo Corrado Lorefice, in occasione dell’incontro avvenuto presso l’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe. A moderare l’incontrò, in occasione del trentennale del martirio di padre Puglisi, è stato p. Gianni Notari, direttore dell’istituto.
“Il nostro deve essere un impegno – ha detto p. Gianni Notari – per nulla scontato che richiede il significativo coinvolgimento di tutti. Non possiamo sempre vivere delegando tutto agli altri per stare solo nei circuiti ristretti che ci fanno perdere la visione importante di insieme. Ci facciamo solo del male se non ci interessiamo in maniera piena a quello che accade, sforzandoci di fare la nostra parte. Oggi siamo davanti a delle logiche sovraniste a cui sta bene avere dei cittadini morti che accettano tutto passivamente. A tutto questo dobbiamo reagire se vogliamo diventare costruttori concreti di speranza. Abbiamo tante belle realtà sociali che devono riprendere in mano l’esercizio di una democrazia che punta al bene autentico della comunità”.
“Dobbiamo partire sempre dalle storie e dal volto delle persone che vivono le nostre città – ha affermato don Luigi Ciotti -. Cittadinanza significa corresponsabilità. Oggi, purtroppo, si passa ,sempre di più, dall’ecosistema all’egosistema, fatto solo di interessi privati e di individualismi. Dobbiamo essere consorti accomunati dagli stessi valori che vanno vissuti in profondità. Viviamo una crisi etica prima che economica. Bisogna avere il coraggio di guardarci dentro per avere una visione ampia e collettiva. Dobbiamo unire le nostre forze per un’azione etica, sociale e politica. La politica nasce per governare la città e garantire la giustizia sociale. Politica è etica della comunità e servizio per il bene comune. Prima di tutto deve prendersi cura delle persone più fragili; se la politica non fa questo tradisce la sua essenza e non è politica ma è un’altra cosa. La responsabilità è la spina dorsale della democrazia. Il cambiamento ha bisogno di ognuno di noi. Solo dalle relazioni di prossimità possiamo costruire città aperte creative e sostenibili. Il cambiamento nasce dall’intelligenza collettiva. Dobbiamo capire se di fronte al male dobbiamo sempre occuparci del sintomo o andare alla radice ed in profondità per essere attori del cambiamento sociale e culturale vero. La città della rabbia e della violenza va avanti a discapito della città della cura. Nonostante questo, dobbiamo avere il coraggio di valorizzare le cose belle e positive che ci sono che generano vita. La città della cura deve imparare a dialogare con la città della rabbia. Non dimentichiamo l’intreccio profondo tra persone e città, persone e luoghi. La sofferenza dei singoli per noi è sofferenza urbana. Dobbiamo impegnarci per una carità che non sostituisca la giustizia ma la provochi. Ricordiamoci che i più pericolosi sono i neutrali e anche i mormoranti. La paura si vince incontrandosi e non blindandosi. La responsabilità è architrave di ogni processo educativo. Ricordiamoci dei nostri giovani che dobbiamo valorizzare nei loro percorsi inediti. Per agire è necessario unire tutte le forze etiche e sociali. Ricordiamoci che ancora oggi nel nostro Paese i poveri restano poveri e, soprattutto, non sono persone libere”.
L’arcivescovo, in una parte del suo intervento, ha ricordato la figura di p. Pino Puglisi, leggendo un pensiero tratto da un manoscritto che è stato recentemente ritrovato.
“Oggi non si può cambiare e rigenerare una città se non si sta profondamente dentro di essa – ha sottolineato l’arcivescovo Corrado Lorefice – e se non si respirano gioie, ansie, trepidazioni e fragilità. Occorre avere la forte capacità di compassione che significa custodire un cuore capace di fare propria la sofferenza e la fragilità dell’altro. La compassione è capace di leggere e avviare processi in grado di rigenerare la città. Per questo, bisogna stare nella strada perchè questa ci insegna molto. Nella strada, ci sono i giovani, gli anziani, le famiglie e c’è pure la bellezza e la bruttezza. Per stare nella città bisogna avere lo sguardo dal basso. La condivisione è la forza della rigenerazione umana della città. Noi cristiani siamo pure cittadini e, pertanto, dobbiamo, oggi più di ieri, custodire anche la Carta costituzionale. Oggi, c’è una comunità cristiana che è capace di vivere la passione morale. Passione morale è passione per la giustizia e per il bene comune. Ricordiamo sempre p. Pino Puglisi. Il riscatto e la generazione del nuovo nascono sempre da uomini e donne che scelgono di impegnarsi con anima e corpo nel giusto e per il giusto”.
Sociale
Pantelleria, approvato Piano di Zona 2021: 190mila euro in interventi per famiglia, socio-sanitari e anziani
Con nota prot. 55029 del 21/11/2024, l’Assessorato Regionale alla Famiglia e delle Politiche Sociali ha definitivamente approvato il Piano di Zona 2021.
Questo risultato arriva dopo un percorso non privo di difficoltà:
Il Piano, presentato il 01/06/2023 per il parere di congruità, era stato restituito il 19/10/2023 per una revisione tecnica necessaria.
Grazie a un intenso lavoro di istruttoria e confronto, il Piano è stato ripresentato il 06/05/2024, con tutte le modifiche richieste.
Gli interventi previsti
Gli interventi previsti dal Piano, per un investimento complessivo di € 189.688,43, permetteranno di realizzare importanti servizi per la comunità:
- Centro Famiglia – € 98.796,06
- Servizi in favore di anziani – € 31.614,74
- Rafforzamento dei servizi socio-sanitari – € 39.518,42
- Rafforzamento della struttura distrettuale – € 19.759,21
Sociale
Pantelleria – Giornata violenza sulle donne, il Rotary Club dedica targa a Rosanna Belvisi e Anna E. Fontana
Il Rotary Club di Pantelleria, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, scoprirà una targa in Piazzetta Unesco, in memoria di Rosanna Belvisi e Anna Elisa Fontana.
L’evento rientra in quello più grande, organizzato dal Comune di Pantelleria e che prevede un corteo da Piazza Cavour fino a Piazzetta Unesco, dove verrà istallata la panchina rossa precedentemente esposta sotto il Castello Medievale.
Le due donne di Pantelleria, barbaramente uccise dai propri compagni, sono rimaste nella memoria dell’isola come emblema del femminicidio.
Il Rotary, per non dimenticare e coltivando sempre con slancio il sociale, nella persona del suo presidente Mimmi Panzarella, inciderà i loro nomi nel cuore cittadino dell’isola.
Sociale
Mazara del V., appello del Cardinale Zuppi “Guardare al Mediterraneo e ai migranti con l’occhio dell’incontro”
«GUARDARE AL MEDITERRANEO E AI MIGRANTI CON L’OCCHIO DELL’INCONTRO»
DA MAZARA DEL VALLO L’APPELLO DEL PRESIDENTE CEI CARD. MATTEO ZUPPI
«Dobbiamo guardare al Mediterraneo e ai migranti con l’occhio della storia, a volte faticosa e cruenta, e quello dell’incontro, sennò questo diventa scontro. Bisogna difendere sempre la vita, perché nessuno la perda e poi dobbiamo considerare il mare Mediterraneo come il mare nostrum e non un mare di nessuno dove la vita non conta più niente». È quanto ha ribadito il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ieri a Mazara del Vallo per l’assemblea diocesana convocata dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella. Quella di Mazara del Vallo è stata una dei primi incontri territoriali diocesani per il cardinale Arcivescovo di Bologna dopo l’assemblea sul Sinodo che si è svolta a Roma lo scorso week-end. Il cardinale Zuppi è intervenuto in Cattedrale parlando ai fedeli: «Cosa vuole dire essere cristiani? Mettersi la medaglia? Essere cristiani significa essere una comunità battesimale, nessuno è spettatore, nessuno è estraneo. Siamo uguali? No, ma dobbiamo costruire tutti insieme la comunità». Poi ha parlato della bellezza della prossimità: «La conseguenza è che trovo il mio prossimo – ha detto – abbiamo tutto reso dovere senza spiegare l’amore. Se vedo qualcuno che ha bisogno l’aiuto e la chiave è la compassione». Poi un passaggio del cardinale sulle relazioni: «Sono aumentate moltissimo le malattie delle relazioni che sono nel profondo – ha detto – ossia ci sono tante persone, compresi i giovani, che stanno chiusi a casa e che noi dovremmo guarda con l’amore. Abbiamo tante sofferenze, tante stranezze, tante tristezze ma è anche tanto frutto delle difficoltà delle relazioni. Ho paura che un eccesso di medicalizzazione senza la prossimità non aiuta. Io posso mandare tutti gli esperti, ma se sono solo rimango tale». Il Sinodo, ha spiegato il cardinale Zuppi, «è un’opportunità meravigliosa di decidere le cose insieme, capirle. Prendiamola sul serio, partecipiamo ma dobbiamo sentirla con l’amore e così aiutare questo corpo umano che è la Chiesa nella sua bellezza, in una generazione che ne è lontana e che tante volte cerca delle risposte ma non le trova».
VESCOVO: «FACCIAMOCI TRAVOLGERE DAL FERVORE» – «Il fervore è il sale della testimonianza cristiana, è il lievito della sua perenne vivacità. A tutti chiedo uno slancio per superare scoraggiamento e pessimismo, dobbiamo intraprendere nuove vie dell’entusiasmo spirituale». Lo ha detto a conclusione dell’incontro in Cattedrale il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella. E il Vescovo ha aggiunto: «Girando le comunità parrocchiali vedo germogli nuovi – ha detto – grazie alla Consulta giovanile che ci sta mettendo in dialogo, adulti e giovani».
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