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Salute

Palermo, il commissario Costa su Covid-19: “Sta finendo. Dati falsati”

Giuliana Raffaelli

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Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo, solleva dubbi sulla lettura dei dati riportati quotidianamente nei bollettini e afferma che, ormai, il virus sta diventando endemico.

Non è il primo medico a dirlo. In questi giorni il dibattito italiano è infatti molto acceso. Un esempio su tutti, Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, che in una intervista del 7 gennaio al Corriere della Sera, ha affermato: “Il Covid sta diventando un virus stagionale. A questo punto serve fare chiarezza e non lanciare allarmi sui numeri dei contagi degli ultimi giorni”.

Alcuni Stati, inoltre, hanno già ritenuto finita la pandemia e sono pronti a entrare nella fase di “strategia Covid zero”. Strategia che mette al bando vaccinazioni obbligatorie e lockdown. Stati che non ritengono più credibile imporre ai loro cittadini, dopo due anni da inizio pandemia, restrizioni né tantomeno vaccinazioni ogni 3-4 mesi, che è stato dimostrato essere molto lesive nei confronti del sistema immunitario (ultimo ad affermarlo è l’Agenzia europea del farmaco, l’11 gennaio).

In una intervista a Live Sicilia il commissario Costa ha detto “Il Covid sta finendo. Nel senso che sta diventando endemico e si sta avviando, in un tempo non lungo, a convivere con noi. Questo è quello che stiamo osservando”.

A Palermo la situazione negli ospedali sta decisamente migliorando. “Stiamo cominciando a respirare”, afferma Costa.

Il vero problema sembrerebbe essere nella lettura dei dati e il loro successivo report. Facciamo il caso semplice di una persona si rompe una gamba e va in ospedale. Lì gli verrà fatto il tampone. Se questo risulta positivo, ma la persona sta bene e ha “solo” una gamba rotta, verrà comunque conteggiato tra i posti letto occupati per Covid.

Altro esempio. Un caso reale all’ospedale di Partinico. In terapia intensiva c’è un ragazzo con doppio vaccino positivo al Sars-CoV-2. Questo ragazzo risulta conteggiato tra i malati di Coronavirus. Ma è lì per un incidente stradale. “Così si rischia di falsare i conteggi” conclude Costa.

Mentre molte Regioni chiedono l’esclusione dei positivi asintomatici dal conteggio dei ricoveri Covid, il Cts (l’organo che con competenza supporta il nostro Governo nelle attività di coordinamento atte a superare l’emergenza epidemiologica) frena. Secondo gli esperti del Governo questo modus operandi non deve cambiare.

E così Comuni e Regioni ripiombano nell’incubo di lockdown e restrizioni, come sta già accadendo a molti, anche in Sicilia.

(Credit immagine: sanitainsicilia.it)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Salute

Andrea Bocelli, “Riconoscente agli infermieri: sono indispensabili”

Redazione

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Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità

Andrea Bocelli, “Riconoscente agli infermieri: sono indispensabili”

 

“Desidero esprimere la mia ammirata riconoscenza nei confronti della grande famiglia degli infermieri: quella di assistere gli infermi è un’avventura professionale ed esistenziale complessa, delicata, appassionate e sovente non adeguatamente riconosciuta. Un lavoro socialmente indispensabile. Mi piace, in proposito, citare Florence Nightingale, la quale sottolinea quanto l’assistenza infermieristica sia un’arte, poiché richiede “devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o con un gelido marmo, ma con il corpo umano, il tempio dello spirito di Dio”.

 In un messaggio, letto da Andrea Farinet, Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, durante il convegno internazionale di studio Many worlds, one health, il celebre tenore Andrea Bocelli ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro degli infermieri. All’evento – inserito nell’ambito delle celebrazioni del Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità e organizzato dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute e promosso dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI – hanno preso parte autorevoli relatori internazionali, referenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e, per la prima volta, anche dell’Organizzazione mondiale della sanità animale.
 

Bocelli si è detto molto interessato al tema del convegno “pur se la ragione – ha osservato – lo collega fatalmente all’amara, celebre riflessione che indica lo squilibrio tra i ricchi e i poveri quale la più antica e ferale malattia del mondo. Ancor più quando la carenza di risorse economiche va a pregiudicare, a coloro che soffrono, il diritto alla cura. Eppure “l’assistenza agli infermi deve avere la precedenza e la superiorità su tutto” come già San Benedetto, millecinquecento anni fa, aveva scritto”.

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Salute

Sanità, Giuliano (UGL): “100.000 infermieri in meno nei prossimi 5 anni, un esercito fantasma che si proietta cupo sul futuro dell’Italia”

caterina murana

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Cercasi infermieri disperatamente
 
“Cercasi infermieri disperatamente. È questa la missione, ai limiti dell’impossibile, che attende la sanità italiana costretta a scontrarsi con una cronica carenza di personale, una delle cause scatenanti del malcontento dei cittadini oramai privati del loro lecito diritto all’assistenza e alle cure” dichiara il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano.

“Le proiezioni attuali -prosegue – dicono che nel giro di 5 anni potrebbero mancare tra i 60mila ed i 100mila infermieri. Un autentico esercito fantasma che si proietta cupo sul futuro dell’Italia. Il depauperamento delle fila della nobile professione pensata da Florence Nightingale è determinato dall’innalzarsi di richieste di pensionamento anticipato e, soprattutto, dalle dimissioni volontarie che trovano  le proprie radici dal mancato adeguamento al rialzo degli emolumenti ponendo l’Italia tra i fanalini di coda rispetto alle altre nazioni europee, tanto da far recentemente dichiarare all’ Assessore al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso: sono la colonna portante della sanità pubblica del nostro Paese e ricevono stipendi da fame.
Fattori rilevanti sono poi la quotidiana serie di aggressioni e i casi di burn out per l’esposizione prolungata a condizioni lavorative estenuanti, stressanti ed esaurienti. Così le altre nazioni offrendo stipendi assolutamente più alti, possibilità di crescita professionale, formazione all’avanguardia, welfare mirato e luoghi di lavoro confortevoli e sicuri diventano mete privilegiate per i nostri professionisti pronti ad abbandonare l’Italia per emigrare all’estero. L’emorragia è costante come confermato dalla cancellazione dall’albo professionale, negli ultimi 4 anni, di 42.713 infermieri, 10.320 nel solo 2024.
Le misure tampone messe in atto fino ad oggi non hanno prodotto risultati confortanti.
La professione infermieristica non è più attrattiva per i giovani ed il ricambio generazionale per rimpolpare le fila è, in questo scenario, impensabile. La mancata firma del rinnovo del ccnl non ha fatto che peggiorare ulteriormente la già grave situazione. Per questo rilanciamo con forza la proposta di un patto nazionale, scevro da pregiudizi ideologici, dove tutte le parti coinvolte dovranno contribuire fattivamente per trovare le soluzioni adeguate prima del crollo irreversibile del SSN” conclude il sindacalista.

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Salute

 Benessere animale. Caronia e Mancuso (NM): “Servono collaborazioni istituzionali e Servizio Veterinario di Base nazionale”

Redazione

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“Il benessere animale si costruisce attraverso la collaborazione tra
tutti gli attori coinvolti, pubblici e privati a tutti i livelli”. Con
questa premessa, la deputata regionale Marianna Caronia e il
consigliere comunale Giuseppe Mancuso (Noi Moderati) lanciano un
appello alle amministrazioni locali siciliane, a partire dal Comune di
Palermo, ad avviare percorsi di collaborazione inter-istituzionale,
prendendo spunto dalle conclusioni del convegno “Salute Unica: Verso
un nuovo welfare per gli animali di famiglia”, svoltosi nei giorni
scorsi a Palermo.

Durante l’incontro è stato anche presentato il Disegno di Legge
nazionale per l’istituzione del Servizio Veterinario di Base,
attualmente in fase di elaborazione da parte degli onorevoli Saverio
Romano e Michela Vittoria Brambilla, che punta a garantire una rete di
assistenza veterinaria pubblica essenziale per gli animali
d’affezione.

“Questa iniziativa – spiegano Caronia e Mancuso – ha dimostrato che
istituzioni, enti di ricerca e associazioni possono lavorare insieme
per risultati concreti, coniugando benessere animale, salute di
comunità e ottimizzazione delle risorse. Ora serve tradurre quel
modello in azioni operative, coinvolgendo in primo luogo i Comuni, che
sono il primo presidio territoriale. L’istituzione del Servizio
Veterinario di Base, su cui stanno lavorando i colleghi parlamentari,
rappresenterà un ulteriore passo avanti per una tutela strutturata e
diffusa.”

“Auspichiamo che, a partire dal Comune di Palermo – che con la nuova
amministrazione ha mostrato particolare attenzione al tema – si
possano avviare collaborazioni istituzionali per rafforzare
l’operatività, condividere dati e buone pratiche, e favorire
l’aggiornamento continuo del personale, anche in sinergia con le
associazioni animaliste.”

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