Cultura
Pandoro e panettone le delizie di ogni Natale. Storia e leggende spiegate da Daniele Ciani

In pochi anni sono diventati i dolci tipici e irrinunciabili delle feste di Natale e Capodanno, non solo in Italia ma in gran parte del mondo.
Entrambi sono prodotti a base di farina, uova, burro, zucchero e lievito.
Il pandoro è di origine Veronese e nella versione attuale, a forma di cono tronco con scanalature nei fianchi che formano una stella a otto punte nella base, nacque nel 1894 per opera di Domenico Melegatti su disegno del pittore impressionista Angelo Dall’oca Bianca.
Ma le origini sono ben più antiche anche se, come spesso avviene, non sicure, perché legate a leggende e storie popolari.
Alcune fonti lo farebbero derivare dalla brioche francese e dal “pan de oro” dolci serviti frequentemente nelle tavole dei Dogi e aristocratici della Repubblica di Venezia.
Forse più semplicemente deriva dal dolce veronese del 1200 a forma di stella, il famoso “nadalin”. Comunque questo dolce soffice, dorato, profumato di vaniglia necessita di una lunga lavorazione per incorporare i vari ingredienti e viene lievitato tre volte con altrettanti periodi di riposo ben stabiliti e con temperature precise. Normalmente viene servito spolverizzandolo con zucchero a velo ma, da qualche anno, cosa che fa storcere il naso ai “puristi”, lo si trova anche farcito di crema o ricoperto di cioccolato.
Il panettone è di origine Milanese e la sua nascita è attribuita al pasticcere Paolo Biffi che nel 1857 preparò e donò a Papa Pio IX questo dolce.
La forma e la confezione attuale va però attribuita ad Angelo Motta che a metà del 1900 creò il cilindro di 30 cm, sormontato da una cupoletta e avvolto da carta oleata.
Le leggende sulla nascita del panettone battono in quantità quelle del pandoro e alcune sono legate ad un certo “Toni”.
Toni o Ton, vissuto quando regnava Ludovico il Moro, è il solito personaggio che, pur essendo di umili origini, riesce a risolvere i problemi nella vita dei nobili. Una volta è un giovane sguattero della corte che al pranzo di Natale presenta come nuova ricetta il dolce che si era bruciato, dandogli il nome di Pane del Toni ( in dialetto “panatun” ).
Un’altra volta è un fornaio della cui figlia si innamora un nobile che ,per conquistarla, si finge apprendista e crea un pane con burro, pieno di uvetta e canditi dedicandolo al “suocero”…. Pane del Toni.
Personalmente penso che il nome possa derivare, come dice uno studioso del 1700, dal” pane di tono” ossia pane di lusso, pane arricchito che si preparava nel periodo Natalizio, oppure dal termine dialettale milanese “panett”, panetto di pasta che lievitato diventa un pane grande, un panettone.
Dal 2005 è diventato Dolce Tipico Italiano e tutelato da un disciplinare che ne descrive ingredienti e dosi.
A livello alimentare le due delizie Natalizie sono tra le più caloriche ed il panettone in particolare è considerato una vera insidia perché è uno dei dolci meno sazianti.
Andrebbe abbinato ad una bevanda calda senza zucchero, che aumenta il senso di sazietà; ma come si fa a rinunciare ad un bel bicchiere di vino dolce moscato spumante che oltre tutto serve anche di Buon Augurio per le Feste e per il Nuovo Anno?
Cin Cin !
Daniele Ciani
Cultura
Scuola, studiare il siciliano: 500mila euro dalla Regione per 2ª edizione di “Non solo Mizzica”

Scuola, studiare il siciliano: la Regione finanzia la seconda edizione di “Non solo Mizzica”
Presidenza della Regione
Promuovere lo studio delle tradizioni, della cultura e del dialetto siciliano tra i banchi di scuola. È l’obiettivo del progetto “Non solo Mizzica – Il siciliano, la lingua di un popolo”, giunto alla seconda edizione grazie a un nuovo finanziamento di 500 mila euro della Regione Siciliana per il biennio 2025-2026.
L’assessorato regionale dell’Istruzione e formazione professionale ha emanato una circolare destinata agli istituti scolastici con sede in Sicilia. Sono due le tipologie di finanziamento per iniziative curriculari ed extracurriculari da realizzare nelle scuole: le azioni di “tipo A”, che riguardano gli istituti di ogni ordine e grado, da finanziare con un importo massimo di cinquemila euro ciascuna; quelle di “tipo B”, destinate ai progetti di partenariato tra istituti superiori con un liceo coreutico-musicale nel ruolo di capofila, per un costo massimo finanziabile di 40 mila euro ciascuno.
«Con questa iniziativa – sottolinea l’assessore Mimmo Turano – diamo ai nostri studenti l’opportunità di conoscere le tradizioni linguistiche e culturali della nostra terra. Sostenere percorsi di studio della lingua siciliana significa contribuire a “fare memoria”, tramandare conoscenza e riscoprire un patrimonio culturale unico, straordinario e dalle radici antiche».
Le attività potranno riguardare, tra l’altro, studi e ricerche sui dialetti locali (anche in collaborazione con università, centri di ricerca, associazioni culturali ed esperti), poesie, detti, canti, nenie, filastrocche, “cunti”, secondo i diversi codici espressivi (fonici/uditivi, visivo/gestuali), incontri e giornate studio organizzati anche in forma aggregata tra più scuole, Meta finale, anche nella seconda edizione, sarà una manifestazione pubblica con artisti siciliani, personalità del mondo della cultura e dello spettacolo in veste di testimonial.
Cultura
6 aprile Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace

Io ho un sogno: far scoppiare la pace e sostituirmi ad ogni guerra
Fausto Desideri
Il 6 aprile si celebra in tutto il mondo Giornata mondiale dello sport per lo sviluppo e la pace, istituita nel 2013 dall’Assemblea Generale dell’Onu per promuove l’importanza dell’attività sportiva come strumento di pace e legame tra i popoli.
Fausto Desideri, poeta ispirato che spesso si esprime in rima e in vernacolo romanesco, ha sintetizzato lo spirito di questa giornata con un toccante e sagace componimento in versi.
Io sono lo Sport,
nella vita sono la competizione positiva
dai cento volti,
io sono lo sport,
sono il testimone del tempo
che ha per confini quattro elementi :
l’aria dove volare coi sogni,
il fuoco dove conservare l’antica fiamma della passione,
l’acqua dove far nuotare le eccellenze dell’uomo,
la terra dove,
correndo dietro la perfezione,ognuno migliora se stesso.
Io sono il passato, il presente, il futuro.
Vite innumerevoli ho visto,
sofferenze e gioie mi hanno cantato,
scese come pioggia su di me.
Sono l’albero dei desideri
dove i frutti sono la felicità.
Sono la pietra miliare
nella via di mezzo dei popoli,
la via che conduce alla pace
e che la dona a due viandanti: giovinezza e vecchiaia.
Sono stato, sono e sarò il tollerante amante di ogni etnia,
di ogni politica di ogni religione.
Sono stato, sono, sarò l’Athanor dove il femminile ed il maschile
vivono abbracciati
… come vuole
mia madre umanità.
Su di me si è riposato
il piacere ed il dolore
sotto me vorrei sepolte
illusioni, collera e vanità.
Io sono lo sport,
la competizione positiva
di corpi, anima, mente e spirito.
… Io ho un sogno: far scoppiare la pace e sostituirmi ad ogni guerra
Fausto Desideri
Cultura
Pantelleria, calendario delle festività: scuole chiuse e tutti a casa

E’ stata lunga dal 6 gennaio, aspettare per una pausa di riposo e godereccia, in famiglia o tra amici.
E ancora non è finita: quest’anno dobbiamo aspettare il 17 aprile per la pausa pasquale dalle attività scolastiche.
Quando chiude la scuola per l’anno 2024/2025 – eccetto esami
Nelle scuole di ogni ordine e grado operanti in Sicilia per l’anno scolastico
2024/2025, le lezioni hanno avuto inizio il 12 settembre 2024. I giorni di scuola
sono determinati in 207 e/o 206 e avranno termine il 7 (sabato) giugno 2025
Per tale ricorrenza religiosa, la Regione Siciliana ha stabilito i seguenti giorni:
vacanze di Pasqua: dal 17 aprile 2025 al 22 aprile 2025
I giorni di festività sono, in verità solo la domenica 20 aprile 2025, Pasqua e il lunedì dell’Angelo che cade il 21 aprile 2025.
Ma dal 21 in batter d’occhio ci ritroviamo alla Festa della Liberazione (o semplicemente il 25 aprile), è una festa nazionale della Repubblica Italiana, che si celebra ogni 25 aprile per commemorare la liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal fascismo, a coronamento della resistenza italiana al nazifascismo
– 25 aprile 2025: Festa della Liberazione
Tempo una settimana e ci ritroviamo ad una ricorrenza che ci porta tutti a cambiare indumenti, per passare definitivamente alle t-shirt di cotone, calzature leggere e sole sul volto da godere sugli scogli panteschi.
La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori viene celebrata il 1º maggio di ogni anno in molti paesi del mondo (negli Stati Uniti d’America e Canada nel primo lunedì di settembre), per ricordare tutte le lotte per i diritti dei lavoratori, originariamente nate per la riduzione della giornata lavorativa.
– 1° maggio 2025: Festa del Lavoro;
Chiudiamo questa serie di ferie con la Festa della Repubblica. La Festa della Repubblica Italiana è una festa nazionale italiana, istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, con la celebrazione principale che avviene a Roma. La Festa della Repubblica Italiana è uno dei simboli patri italiani.
– 2 giugno 2025: Festa della Repubblica.
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