Cultura
Pantelleria, al CineTeatro San Gaetano va in scena “Pi stasira ridemo” – 27 e 28 aprile con un grande cast

Domenica 27 e lunedì 28 aprile 2025, sul palcoscenico del CineTeatro San Gaetano di Scauri, in Pantelleria, andrà in scena “Pi stasira ridemu”, realizzato dall’Associazione Arte e Spettacolo Pantelleria, con la partecipazione di Mago Plip, direttamente da Sicilia Cabaret.
Un cast squisitamente pantesco composto da Consolo francesca, Raffaele Simone, Rodo Giuseppe Julio, Tea Bonfiglio, Caterina Pavia, Federica Marino, Salvatore Maddalena, Raffaele Joseph.
La compagnia, dopo anni di inattività, ha deciso di portare a teatro, qualcosa di diverso, dalla solita commedia, optando per delle serate di cabaret e sketchs, per poter finalmente tornare a far divertire la gente, il tutto in vernacolo.
Video promo
Spettacolo
“Io … Riccardo Cocciante” a Taormina, nuove date per il grande artista

DOPO IL SUCCESSO DELLE
CINQUE DATE EVENTO
AL TEATRO ARCIMBOLDI DI MILANO
RICCARDO COCCIANTE
AGGIUNGE DUE NUOVE E IMPERDIBILI DATE
ALLO SPETTACOLO
“IO…RICCARDO COCCIANTE”
TEATRO ANTICO
TAORMINA
10 AGOSTO 2025
PIAZZA DEL PLEBISCITO
NAPOLI
22 SETTEMBRE 2025
Biglietti disponibili online da venerdì 11 aprile alle ore 14:00 e in tutti i punti vendita autorizzati da mercoledì 16 aprile alle ore 14:00.
L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei
comunicati ufficiali. Per ulteriori informazioni: www.vivoconcerti.com
Giovedì 10 aprile 2025 – Dopo aver conquistato il pubblico milanese con cinque
indimenticabili serate al TAM Teatro Arcimboldi lo scorso marzo, Riccardo Cocciante
aggiunge due nuovi appuntamenti live allo spettacolo “IO…RICCARDO COCCIANTE”
– prodotto da Vivo Concerti – ancora una volta in palcoscenici unici che coniugano storia,
emozione e arte: domenica 10 agosto al Teatro Antico di Taormina, e lunedì 22
settembre in Piazza del Plebiscito a Napoli. Le nuove date si aggiungono alle tappe già
annunciate di Trieste, Verona, Roma e Lucca.
I live di “IO…RICCARDO COCCIANTE” rappresentano un’occasione unica per ascoltare dal
vivo uno degli artisti e compositori di maggior successo in Italia e all’estero che, con oltre 40
album pubblicati in tre lingue, ha conquistato il cuore di intere generazioni, regalando al
pubblico un'esperienza unica e indimenticabile.
“IO…RICCARDO COCCIANTE” sarà un vero e proprio viaggio che attraverserà il vasto
repertorio di Riccardo Cocciante con i suoi indimenticabili successi, tra cui "Bella
senz’anima", “Quando finisce un amore”, “Era già tutto previsto” e “Margherita”, brano che
ha ricevuto un ulteriore riconoscimento, ottenendo la certificazione di platino lo scorso 18
novembre.
Lo spettacolo unico farà tappa il 10 maggio al Teatro Politeama Rossetti di Trieste, il 13
maggio all'Arena di Verona, il 6 e l'8 giugno alle Terme di Caracalla a Roma, il 12 luglio
al Lucca Summer Festival, il 10 agosto al Teatro Antico di Taormina (ME) e, infine, il 22
settembre in Piazza del Plebiscito a Napoli.
CALENDARIO AGGIORNATO:
Sabato 10 maggio 2025 – Trieste @ Teatro Politeama Rossetti
Martedì 13 maggio 2025 – Verona @ Arena di Verona
Venerdì 6 e Domenica 8 giugno 2025 – Roma @ Terme di Caracalla
Sabato 12 luglio 2025 – Lucca @ LUCCA SUMMER FESTIVAL c/o Piazza Napoleone
Domenica 10 agosto 2025 – Taormina (ME) @ Teatro Antico – NUOVA DATA
Lunedì 22 settembre 2025 – Napoli @ Piazza del Plebiscito – NUOVA DATA
I biglietti saranno disponibili online a partire da venerdì 11 aprile alle ore 14:00 e in
tutti i punti vendita autorizzati da mercoledì 16 aprile alle ore 14:00.
Per ulteriori informazioni:
www.vivoconcerti.com
L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati
non presenti nei comunicati ufficiali.
BIO
Riccardo Cocciante, uno dei più prolifici artisti e compositori europei di successo, rappresenta un fenomeno
unico nell'industria musicale internazionale, cantando non solo in italiano, spagnolo e francese, ma realizzando
per ognuna di queste tre lingue, produzioni diverse. In molti paesi, alcuni dei suoi più grandi successi sono ormai
diventati classici. Con più di 40 album al suo attivo, innumerevoli concerti, una ricca lista di collaboratori musicali
di prestigio, Riccardo Cocciante esplora tutti i campi e i processi creativi, dalla composizione di canzoni destinate
alla sua interpretazione, alla composizione con e per altri artisti, passando per il casting e la direzione di giovani
interpreti per le sue opere popolari, confrontandosi con una grande quantità di espressioni musicali: dalle canzoni
alle opere musicali, dalle colonne sonore per il cinema fino alle rigorose musiche per il teatro. Cresciuto in una
realtà multilingue – nato a Saigon (Vietnam) da madre francese e padre italiano, vissuto a Roma dall’età di undici
anni – ha conosciuto varie culture e assorbito molteplici influenze riuscendo a esplorare esperienze artistiche
anche molto diverse tra loro. La sua è un’educazione musicale da autodidatta, che presuppone quindi una forte
volontà e una tensione al perfezionismo uniti a un forte spirito indipendente e cosmopolita. Dall’incontro con Luc
Plamondon nasce l’idea di Notre Dame de Paris. Un autentico successo planetario. Notre Dame de Paris va oltre
le convenzioni, riuscendo a costruire un genere di spettacolo fedele alle idee di Cocciante: una nuova forma
d’opera popolare contemporanea che affonda le proprie radici nella grande tradizione europea del dramma in
musica e si mescola alle tecniche moderne dei concerti e delle regie degli spettacoli live, indimenticabili anche
Giulietta e Romeo e Piccolo Principe. Nel 2022 l’acclamato Notre Dame de Paris ha celebrato vent’anni di
successi in Italia – debuttava per la prima volta in italiano il 14 marzo del 2002 al GranTeatro di Roma – con una
tournée che ha portato nei teatri della nostra Penisola oltre 4.5 milioni di spettatori, approdando in due decadi in
49 città per un totale di 181 appuntamenti e 1.548 repliche complessive. Tuttora allestimenti di Notre Dame de
Paris, interpretato in nove lingue diverse, si susseguono in varie parti del mondo e, a partire da febbraio 2026,
tornerà ad incantare il pubblico sui palchi italiani.
Cultura
Proverbi marinareschi a Pantelleria / 13 – Tuttu lu gran sirenu di lu mari ‘na vampidda d’amuri ‘un pò astutari

Senza pilotu nun camina varca
Senza pilota non naviga (alcuna) barca.
È un detto perentorio, Ciò che era chiaro per ogni marinaio,
doveva esserlo anche per i componenti di una famiglia, che senza una guida sicura andava
inesorabilmente a sbattere sugli scogli della vita.
Sciloccu chiaru e tramuntana scuru, mettiti ‘n mari senza scantu
Scirocco chiaro e tramontana scura, mettiti in mare senza paura.
Proverbio citato anche da Giovanni
Verga nei suoi Malavoglia. È legato alle vecchie costumanze marinaresche siciliane, in cui
s’interpretavano gli elementi della natura per come comportarsi nelle cose di mare.
Si veni è varca e si resta è scogghiu
Se viene è barca e se resta (ferma) è scoglio.
Davanti a qualcosa vista in lontananza sul mare
occorre sempre aspettare per vedere se è barca che si avvicina o scoglio che, per sua natura, è
immobile. Questo vale anche nella vita, in cui i progetti accarezzati non sempre si concretizzano e
quindi restano fermi, come scogli, all’orizzonte dei desideri.
Tuttu lu gran sirenu di lu mari ‘na vampidda d’amuri ‘un pò astutari
Tutta la grande distesa del mare una piccola fiamma d’amore non la può spegnere.
Bellissimo e
fascinoso detto, che è poi pura poesia. Qui il dialetto siciliano davvero innamora e incanta ancora.
I
nostri avi sono stati dei giganti nel coniare, direi cesellare, un piccolo detto proverbiale che, senza
tema di smentite, è un canto ovvero un inno all’amore, quello vero, che non conosce ostacoli di
sorta e che tutto supera. È l’amore di Didone che letteralmente “brucia” per il suo Enea. È l’amore
di Giulietta e Romeo che sfida e oltrepassa perfino la morte.
Più prosaico l’altro detto siciliano per esaltare l’irresistibile forza dell’amore, che recita: “Quannu i
dui si vonnu, i tri nun ci ponnu” (Quando i due si vogliono, i tre non ci possono).
Noi, per rifarci la bocca da quest’ultimo, citiamo alcuni versi di “Brucia la terra” del Padrino, che è
uno struggente canto all’amore nel bel dialetto siciliano:
Brucia la luna n’cielu
e ju bruciu d’amuri,
focu ca si consuma
comu lu me cori.
U mari è mmoddu ma ṛumpi u duru
Il mare è molle ma rompe il duro. Col tempo la diuturna onda del mare, seppure molle, frantuma il duro scoglio e alla fine lo trasforma in minuscoli granelli di sabbia. Si dice di persona o situazione che, col passare del tempo, riesce ad infrangere gli ostacoli più duri e apparentemente insuperabili.
U pisci d’ammare è destinatu cu l’avi a manciare
Il pesce del mare è destinato a chi lo deve mangiare.
Proverbio amarissimo, che recita l’ineluttabile
fatalità del destino di ogni essere vivente. Tutto è già stato deciso e fissato, per ognuno di noi,
dall’inizio dei tempi. Incredibile che un insignificante, a prima vista, proverbio possa essere così
profondamente filosofico.
Fortunatamente, per chi crede, c’è il cristiano “libero arbitrio” in
ossequio ai dettami del Signore ad Adamo: “È dato ai tuoi figli di distinguere il bene dal male,
pertanto agiscono con piena libertà”.
(13 – continua)
Orazio Ferrara
Cultura
Scicli, 5 maggio inaugurazione del MACC Museo Arte Contemporanea del Carmine con un personale di Emilio Isgrò

Nasce a Scicli il MACC Museo d’Arte Contemporanea del Carmine con una personale storica di Emilio Isgrò
Il 5 maggio sarà inaugurato a Scicli il MACC, il Museo d’Arte Contemporanea del Carmine, con una mostra straordinaria del Maestro Emilio Isgrò.
Restaurato grazie ai fondi della Legge del terremoto 1990 e a un finanziamento del Ministero della Cultura, l’ex convento del Carmine accoglierà per l’occasione una ricchissima antologica del Maestro Emilio Isgrò intitolata L’Opera delle formiche.
A darne l’annuncio il sindaco di Scicli Mario Marino.
La mostra che inaugura il MACC è organizzata insieme all’Archivio Emilio Isgrò e presenta opere del grande maestro siciliano dagli anni Sessanta fino alle più recenti ricerche intorno alla Cancellatura, oltre a una grande installazione,
L’Opera delle formiche, che trasforma in modo inedito il grande corridoio centrale del museo.
L’esposizione, a cura di Marco Bazzini e Bruno Corà, si propone come un’ampia ricognizione del percorso creativo dell’artista a partire dagli anni Sessanta, che segnano l’ingresso di Isgrò nel mondo dell’arte dopo il suo esordio come poeta. Una ricca esposizione che si dipana dagli “articoli di giornale” del 1962, a cui seguono due anni dopo le prime cancellature, e continua con i “particolari ingranditi” e le “lettere estratte” degli anni Settanta, per arrivare agli inediti libri cancellati del Gattopardo (1976) fino ai Codici ottomani (2010) e alle cancellature in rosso dei più recenti anni di ricerca. Gli stessi in cui Isgrò porta a un esito del tutto sorprendente la sua pittura attraverso il gioco dei pittogrammi testimoniati in mostra con opere come Palm e Il mare di Odisseo.La mostra tende a valorizzare il rapporto stretto che l’artista ha avuto con la cultura mediterranea (nasce a Barcellona di Sicilia nel 1937) e pone un’attenzione puntuale sull’evoluzione della Cancellatura, che dagli anni Novanta del secolo scorso prende anche le sembianze di api e formiche. Queste ultime sono le protagoniste dell’installazione che si sviluppa nel grande corridoio centrale del museo e che dà il titolo alla mostra. Cesti ricolmi di carrube d’oro, simbolo di ricchezza e di crescita di questo territorio, sono attraversati da uno sciamare di formiche, per poi invadere l’intero ambiente espositivo oltre a irrompere nella piazza su cui si affaccia il complesso museale.
La scelta di un’invasione della città di Scicli da parte di questi insetti, simbolo dell’operosità e della vita comunitaria, è nelle parole di Isgrò:
“Sono un artista italiano e siciliano, cittadino di una Europa che ha bisogno di un’arte non allineata per dare un contributo non puramente decorativo a un mondo in tumulto. Così ho pensato a questa Opera delle formiche come segno di una Sicilia fedele a se stessa che tuttavia sa bene quando è venuto il momento di cambiare. Non più il ficodindia o l’Opera dei pupi, non più la retorica sicilianista, ma le umili formiche che offrono la loro intelligenza operosa a sostegno di un paese che deve entrare tutto intero in Europa se vuole pesare qualcosa”.
La mostra si avvale della presenza di lavori provenienti da importanti collezioni private, tra cui spiccano alcune delle opere presenti nella collezione di Gallerie d’Italia-Intesa Sanpaolo, oltre all’opera Non schiacciatemi per favore realizzata appositamente per la Fondazione Amplifon per sottolineare quel valore della gentilezza che è principio portante delle attività della stessa fondazione, sponsor anche della mostra.
Ancora, tra le opere esposte il nuovo allestimento dell’installazione Non uccidere, ora in collezione MAXXI, realizzata da Isgrò con un’architettura di Mario Botta; un’opera che vuole essere il simbolo universale di tutte le costituzioni e di tutti i princìpi fondanti d’ogni convivenza pacifica e civile tra i popoli. Altra opera di grande suggestione è La lumière de la Liberté, un’emozionante scultura esposta per la prima volta nel 2017 presso la Galleria Tornabuoni nella sua sede di Parigi.
La mostra costituisce un momento importante per la comunità locale e per l’intera Regione, che vede nuovamente restituito alla pubblica fruizione uno spazio che ha l’ambizione di presentarsi come un nuovo polo culturale dedicato all’arte contemporanea e destinato ad attrarre appassionati, studiosi e turisti da tutto il mondo.
L’antologica, aperta dal 6 maggio al 3 novembre 2025, verrà accompagnata da un volume, pubblicato da Allemandi Editore, che include, oltre ai testi dei curatori e dell’artista, anche le immagini dell’allestimento. Il catalogo sarà presentato prossimamente in occasione di uno dei tanti appuntamenti e incontri previsti al MACC in un ricco calendario di approfondimenti e di eventi.
Emilio Isgrò – L’Opera delle formiche
a cura di Marco Bazzini e Bruno Corà
Museo del Carmine
Scicli
6 maggio – 3 novembre 2025
inaugurazione lunedì 5 maggio ore 11.30
Mostra promossa da Comune di Scicli, Archivio Emilio Isgrò, in collaborazione con Intesa Sanpaolo con la partecipazione di MAXXI con il contributo di Regione Sicilia – ARS
Catalogo
Allemandi
Info 0932839247
La mostra è aperta tutti i giorni, 10 -19 – Ingresso 12 €
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