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Salute

Pantelleria, ancora problemi al Centro Dialisi. Un paziente “Ci servono gli OSS fissi”

Direttore

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Ancora problemi al Centro Dialisi di Pantelleria, situato nei locali del nosocomio Nagar.

La segnalazione ci perviene da un paziente, il quale non solo evidenzia le rotture di alcuni elementi dei locali adibiti, quali:
1) tapparelle rotte da 6 anni;

2) televisori, ben tre donati 3 anni fa al Centro, da un dializzato di Napoli che viene spesso a soggiornare sull’isola, mai messi in funzione. Le sedute sono molto lunghe, durano tra le 4 e le 5 ore, per te giorni la settimana. I dializzati devono stare per tutto quel tempo immobili sui lettini: la distrazione  della TV può rendere meno noiose e fastidiose.

E fin qui… ma v’è di più:

3) l’assenza di una linea telefonica fissa che metta in comunicazione con il resto dell’ospedale. Per cui, se serve l’intervento di un medico, bisogna andare a cercarlo personalmente.

4) l’assenza di un OSS fisso. Stando a quanto ci riferiscono, talvolta l’operatore verrebbe preso “in prestito” dal Pronto Soccorso, o deve occuparsi di più situazioni.

Al momento, sono 10 i panteschi bisognosi della terapia, ma se ne stanno aspettando altri due. Questo comporterebbe una doppia turnazione delle sedute, perchè le postazioni sono 10. Ancor più urgente si farà l’esigenza di un OSS stabile nel Centro, per la garanzia di una maggiore efficienza sotto tutti i profili del Centro.

5) da quando il direttore responsabile è andato in pensione, 3 mesi fa, la sua figura non sarebbe stata coperta da alcuno.

Ecco, questo è quanto ci viene riferito e denunciato su una struttura di vitale importanza, per tante persone. 10, 12 dializzati non sono pochi e la vita di tutti loro dipende da  macchinari e persone per il resto della loro esistenza, spesso.

 mesi

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Salute

Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità Mangiacavalli (FNOPI): «Una Carta Valoriale: salute come bene comune»

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Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità
Mangiacavalli (FNOPI): «Una Carta Valoriale per una visione etica della salute come bene comune»

 

“Tutti insieme, con i presidenti delle Federazioni e dei Consigli nazionali delle professioni sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, abbiamo voluto identificare e declinare un elenco di parole che esprimano i sensi fondamentali dell’agire per la cura delle persone e delle comunità” ha dichiarato la Presidente FNOPI – Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche – Barbara Mangiacavalli, in occasione del Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità presentando la “Carta Valoriale del Mondo della Salute”.

“Questo documento definisce i principi fondamentali che guidano i professionisti sanitari: centralità della persona, dignità, cura, relazione, competenza, responsabilità, libertà, multiprofessionalità ed equità. Un impegno corale per una sanità che mette al centro l’essere umano e promuove una visione etica della salute come bene comune”.

La Carta Valoriale

FNO_Carta Valoriale _Giubileo 2025_ (1)

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Salute

Andrea Bocelli, “Riconoscente agli infermieri: sono indispensabili”

Redazione

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Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità

Andrea Bocelli, “Riconoscente agli infermieri: sono indispensabili”

 

“Desidero esprimere la mia ammirata riconoscenza nei confronti della grande famiglia degli infermieri: quella di assistere gli infermi è un’avventura professionale ed esistenziale complessa, delicata, appassionate e sovente non adeguatamente riconosciuta. Un lavoro socialmente indispensabile. Mi piace, in proposito, citare Florence Nightingale, la quale sottolinea quanto l’assistenza infermieristica sia un’arte, poiché richiede “devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o con un gelido marmo, ma con il corpo umano, il tempio dello spirito di Dio”.

 In un messaggio, letto da Andrea Farinet, Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, durante il convegno internazionale di studio Many worlds, one health, il celebre tenore Andrea Bocelli ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro degli infermieri. All’evento – inserito nell’ambito delle celebrazioni del Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità e organizzato dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute e promosso dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI – hanno preso parte autorevoli relatori internazionali, referenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e, per la prima volta, anche dell’Organizzazione mondiale della sanità animale.
 

Bocelli si è detto molto interessato al tema del convegno “pur se la ragione – ha osservato – lo collega fatalmente all’amara, celebre riflessione che indica lo squilibrio tra i ricchi e i poveri quale la più antica e ferale malattia del mondo. Ancor più quando la carenza di risorse economiche va a pregiudicare, a coloro che soffrono, il diritto alla cura. Eppure “l’assistenza agli infermi deve avere la precedenza e la superiorità su tutto” come già San Benedetto, millecinquecento anni fa, aveva scritto”.

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Sanità, Giuliano (UGL): “100.000 infermieri in meno nei prossimi 5 anni, un esercito fantasma che si proietta cupo sul futuro dell’Italia”

caterina murana

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Cercasi infermieri disperatamente
 
“Cercasi infermieri disperatamente. È questa la missione, ai limiti dell’impossibile, che attende la sanità italiana costretta a scontrarsi con una cronica carenza di personale, una delle cause scatenanti del malcontento dei cittadini oramai privati del loro lecito diritto all’assistenza e alle cure” dichiara il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano.

“Le proiezioni attuali -prosegue – dicono che nel giro di 5 anni potrebbero mancare tra i 60mila ed i 100mila infermieri. Un autentico esercito fantasma che si proietta cupo sul futuro dell’Italia. Il depauperamento delle fila della nobile professione pensata da Florence Nightingale è determinato dall’innalzarsi di richieste di pensionamento anticipato e, soprattutto, dalle dimissioni volontarie che trovano  le proprie radici dal mancato adeguamento al rialzo degli emolumenti ponendo l’Italia tra i fanalini di coda rispetto alle altre nazioni europee, tanto da far recentemente dichiarare all’ Assessore al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso: sono la colonna portante della sanità pubblica del nostro Paese e ricevono stipendi da fame.
Fattori rilevanti sono poi la quotidiana serie di aggressioni e i casi di burn out per l’esposizione prolungata a condizioni lavorative estenuanti, stressanti ed esaurienti. Così le altre nazioni offrendo stipendi assolutamente più alti, possibilità di crescita professionale, formazione all’avanguardia, welfare mirato e luoghi di lavoro confortevoli e sicuri diventano mete privilegiate per i nostri professionisti pronti ad abbandonare l’Italia per emigrare all’estero. L’emorragia è costante come confermato dalla cancellazione dall’albo professionale, negli ultimi 4 anni, di 42.713 infermieri, 10.320 nel solo 2024.
Le misure tampone messe in atto fino ad oggi non hanno prodotto risultati confortanti.
La professione infermieristica non è più attrattiva per i giovani ed il ricambio generazionale per rimpolpare le fila è, in questo scenario, impensabile. La mancata firma del rinnovo del ccnl non ha fatto che peggiorare ulteriormente la già grave situazione. Per questo rilanciamo con forza la proposta di un patto nazionale, scevro da pregiudizi ideologici, dove tutte le parti coinvolte dovranno contribuire fattivamente per trovare le soluzioni adeguate prima del crollo irreversibile del SSN” conclude il sindacalista.

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