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Economia

Pantelleria, assessore Parisi risponde al PD sul diniego al restauro della chiesa del Cimitero

Redazione

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Nota dell’Assessore Angelo Parisi in risosta al comunicato del Partito Democratico con cui sollevava la questione dello stato di fatiscenza in cui versa la chiesa del Cimitero di Pantelleria Centro, argomento portato in consiglio comunale. Ivi la richiesta di lavori di intervento trovava il diniego dell’assise.

Qualche giorno fa, il PD locale, con un comunicato a firma del segretario, ha accusato l’Amministrazione comunale e la maggioranza consiliare di “essere slegati dalla realtà locale”, perché in Consiglio Comunale è stato bocciato un emendamento presentato dai Consiglieri Gabriele e Della Gatta con il quale si chiedeva di destinare 150.000 euro dell’avanzo libero per la ristrutturazione della chiesetta del cimitero del capoluogo. Secondo il segretario Cappadonna, la mancata approvazione dell’emendamento si traduceva nella volontà politica di non intervenire sulla chiesetta del Cimitero. Resto sorpreso da tali affermazioni che riportano solo una parte di quanto discusso in Consiglio Comunale, mostrano la evidente mancata comprensione di quanto ho spiegato in quell’assise e cercano di disinformare diffondendo artatamente una versione dal sapore prettamente elettorale.

I motivi

Prima di tutto bisogna chiarire che l’emendamento, così come proposto, si sarebbe risolto con un nulla di fatto in quanto, trattandosi di un importo superiore a 100 mila euro, bisognava anche emendare il DUP.

Cosa che invece non era stata prevista dall’emendamento a firma dei Consiglieri Della Gatta e Gabriele. In soldoni, approvare quell’emendamento avrebbe solo significato impegnare inutilmente quei soldi senza poi poterli effettivamente spendere, non rendendoli alla stesso tempo disponibili per finanziare altri emendamenti.

A Cappadonna che dice che alla cittadinanza poco importa di questi tecnicismi, rispondo che non bisogna prenderla in giro la cittadinanza, dicendo che con l’approvazione dell’emendamento si sarebbe ristrutturata la chiesetta e, soprattutto, non bisogna mentire dicendo che la mancata approvazione si traduce nella volontà politica di non sistemare la chiesetta.

Per fortuna il video della seduta è disponibile online, per cui tutti possono vedere e ascoltare gli interventi riguardanti la discussione sull’emendamento. Guardando la registrazione del video, ci si può rendere conto che il Presidente del Consiglio si è adoperato comunque per far presentare un emendamento al DUP, anche sospendendo la seduta, ma ciò non è stato possibile a causa dell’impossibilità di acquisire nel corso della stessa tutti i pareri obbligatori.

Mi meraviglia molto invece constatare che il Segretario Pd Cappadonna nulla ha avuto a commentare a proposito di ciò che ho detto riguardo la situazione in cui versava il Cimitero del capoluogo al momento del nostro insediamento. Situazione che ci ha lasciato in eredità l’amministrazione appoggiata dal PD, che con la sua inerzia ha fatto sì che venissero a mancare i loculi per le tumulazioni e si dovessero occupare temporaneamente quelli del Cimitero di Khamma. In questi anni, siamo stati costretti a superare questa emergenza spendendo ben 270 mila euro di risorse comunali per creare circa 150 nuovi loculi. Ci sarebbe piaciuto intervenire per la manutenzione della chiesetta, ma dovevamo scegliere se far tumulare le salme nel Cimitero del capoluogo o fare un intervento di manutenzione della chiesetta.

Negli ultimi mesi, poi, grazie al lavoro di ricognizione fatto dall’Assessore Ferreri e dal nuovo Caposettore, abbiamo scoperto che nel Cimitero del Capoluogo ci sono oltre 500 loculi e quasi 1.500 cellette con concessione scaduta.

Più di 270 loculi hanno una concessione scaduta addirittura nel 2015 e in questi anni avrebbero dovuto essere liberati per poter essere nuovamente concessi ed evitare di esaurire i posti.

La mancata estumulazione di tali loculi ha contribuito a provocare quella situazione di mancanza di posti che ci ha costretti a spendere 270 mila euro per intervenire in emergenza.

Quindi la domanda a cui il PD dovrebbe rispondere è dove sono stati i loro amministratori dal 2015 al 2018?

Per questa situazione lasciataci non esprimono indignazione? Come mai non hanno dato impulso agli uffici competenti perché procedessero alle estumulazioni ordinarie dei loculi con concessione scaduta? Se la chiesetta del Cimitero è così importante, come mai non l’hanno ristrutturata loro? O dobbiamo credere che 4 anni fa fosse perfetta e il degrado di cui parlano si è verificato nell’ultimo periodo?

Eppure, la situazione dei Cimiteri di Pantelleria dovrebbero conoscerla bene, visto che un noto esponente del loro partito si occupa da molti anni della gestione dei Cimiteri panteschi. Troppo comodo non far nulla per anni, lasciare un Cimitero al collasso per la mancanza di posti causata anche dalla loro inerzia, non ristrutturare la chiesetta e poi accusare chi è venuto dopo, perché ha dovuto risolvere la questione dei posti, dovendo rimandare la ristrutturazione della chiesetta.

In ogni caso, le chiacchiere stanno a zero, quel che conta sono i fatti.

All’inerzia dell’Amministrazione Gabriele noi abbiamo risposto realizzando 150 nuovi loculi e facendo pubblicare gli avvisi per far sì che nei prossimi mesi si liberino i primi 109 loculi e le prime 1.158 cellette con concessione scaduta, così da ristabilire la disponibilità di posti per i prossimi anni.

Come ho ben spiegato, a chi vuole sentire e capire e non fare campagna elettorale, si sta valutando una proposta di project financing formulata da un privato che intende gestire tutti i Cimiteri di Pantelleria, nella quale è prevista anche la ristrutturazione della chiesetta del Cimitero del capoluogo. Ristrutturazione che avverrebbe con risorse private, senza bisogno di distogliere risorse dal bilancio comunale.

Quindi, quando andremo a chiedere i voti, noi ci presenteremo con fatti e numeri che dimostrano che sul fronte dei lavori pubblici abbiamo intercettato oltre 100 milioni di euro di risorse per interventi che i panteschi aspettavano da anni.

L’elenco è lungo, ma tra queste opere ne voglio citare solo alcune attese da decenni dalla popolazione: i 31 milioni di euro provenienti dal PNRR per ristrutturare completamente gli alloggi popolari lasciati in stato di abbandono da tanti anni e dove le persone che ci abitano hanno diritto di vivere in modo dignitoso; l’ultimazione dei lavori della scuola media dopo anni di abbandono; i 2,5 milioni per la realizzazione dell’asilo nido con la demolizione del “mostro” di via Roma; il milione di euro per la messa in sicurezza della Grotta di Sataria; i 2,5 milioni di euro che permetteranno di ristrutturare i vicoli storici del centro storico e una buona parte dei marciapiedi del centro abitato. E tanto altro.

Senza dimenticare, poi, la convenzione con il Libero Consorzio di Trapani grazie alla quale sono state realizzate la nuova scuola superiore, la manutenzione straordinaria delle strade che collegano Rekale con Tracino e la concessione del Miriam sul quale si sta lavorando per realizzare una struttura per gli anziani.

Perché va bene il rispetto per i morti, ma la priorità devono sempre essere i vivi.

Economia

Sicilia, blackout e maltempo: la soluzione sono le smart grid

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Le smart grid, o reti elettriche intelligenti, rappresentano una trasformazione profonda delle reti elettriche tradizionali

Pochi giorni fa, una violenta ondata di maltempo ha travolto la Sicilia, portando con sé alluvioni, venti fortissimi e gravi disagi. Migliaia di famiglie sono rimaste senza corrente, mentre infrastrutture chiave hanno subito danni significativi. Questo non è un caso isolato: eventi climatici estremi come questi stanno diventando sempre più frequenti e intensi, aggravati dal cambiamento climatico.

Di fronte a queste sfide, la domanda è urgente: come possiamo rendere il nostro sistema energetico più sicuro e resiliente? Una risposta innovativa arriva dalle smart grid, reti intelligenti capaci di monitorare, gestire e adattarsi rapidamente alle condizioni critiche, garantendo maggiore efficienza e continuità del servizio.

Cosa sono le smart grid e perché sono importanti?
Le smart grid, o reti elettriche intelligenti, rappresentano una trasformazione profonda delle reti elettriche tradizionali, nate per rispondere alle esigenze di un mondo in rapida evoluzione. 

A differenza delle reti convenzionali, progettate per distribuire energia in una direzione (dalle centrali agli utenti finali), le smart grid operano come sistemi bidirezionali. Questo significa che non solo distribuiscono energia, ma sono anche in grado di riceverla, ad esempio da fonti rinnovabili installate dai consumatori stessi, come i pannelli solari domestici.

Le smart grid si basano su un’integrazione avanzata di tecnologie digitali e strumenti innovativi che consentono di:

Monitorare in tempo reale la domanda e l’offerta di energia: grazie a sensori e dispositivi connessi, queste reti rilevano immediatamente variazioni nei consumi, adattando l’erogazione dell’energia per soddisfare le esigenze specifiche di ogni area. Questo permette di ridurre sprechi e sovraccarichi;
Integrare fonti rinnovabili come il solare e l’eolico: le smart grid sono progettate per gestire la natura intermittente delle fonti rinnovabili, come il sole o il vento, bilanciando la loro produzione con le necessità di consumo. Questo favorisce una transizione energetica più sostenibile;
Ripristinare rapidamente l’alimentazione in caso di guasti: in caso di blackout o danni causati da eventi climatici estremi, i sistemi intelligenti individuano in pochi istanti la causa del problema e possono reindirizzare il flusso di energia per garantire continuità.
Come le smart grid affrontano il maltempo
Blackout prolungati causati da linee elettriche danneggiate;
Sovraccarichi di rete dovuti a improvvisi picchi di domanda;
Interruzioni nella distribuzione in aree isolate o difficili da raggiungere.
Le smart grid offrono soluzioni innovative per mitigare questi rischi:

Rilevamento automatico dei guasti: i sensori identificano immediatamente le interruzioni, riducendo i tempi di risposta;
Distribuzione dell’energia decentralizzata: grazie a fonti rinnovabili locali, le comunità possono continuare ad avere accesso all’energia anche durante guasti estesi;
Resilienza integrata: sistemi come batterie e microgrid assicurano che l’elettricità sia disponibile nei momenti critici.
Le smart grid, quindi, non sono solo un’innovazione tecnologica, ma una necessità per creare un sistema energetico che sia al tempo stesso efficiente, sostenibile e pronto a resistere alle sfide del futuro.

Esempio pratico: il caso della Sicilia
Come accennato, pochi giorni fa, una serie di alluvioni ha lasciato senza energia migliaia di abitazioni siciliane. Se fosse stata presente una smart grid, i danni sarebbero stati gestiti in modo molto più efficace. 

Ecco una tabella che confronta le principali differenze tra una rete elettrica tradizionale e una smart grid, evidenziando come quest’ultima potrebbe garantire maggiore sicurezza, rapidità d’intervento e resilienza durante eventi climatici estremi:

Il futuro delle smart grid in Italia
Per rendere le smart grid una realtà diffusa, è necessario investire in tecnologie avanzate e infrastrutture. Il Governo italiano, con il supporto del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ha già stanziato fondi per modernizzare la rete elettrica e aumentare l’integrazione delle rinnovabili: sono stati stanziati circa 3,6 miliardi di euro per progetti legati alla transizione energetica, molti dei quali riguardano la realizzazione e il potenziamento delle smart grid.

Vantaggi per la Sicilia
Le smart grid potrebbero trasformare la gestione dell’energia nella regione, offrendo:

Riduzione dei blackout: meno interruzioni durante il maltempo;
Maggiore sostenibilità: uso più efficiente delle fonti rinnovabili locali: infatti, una maggiore integrazione delle rinnovabili riduce la dipendenza dai combustibili fossili e abbassa le emissioni di CO2;
Risparmi economici: meno danni alle infrastrutture e costi di riparazione ridotti, grazie a una gestione più efficiente della rete e all’ottimizzazione dei consumi.
In questo grafico abbiamo riassunto l’impatto delle smart grid sulla durata dei blackout annuali. I dati simulati mostrano come una rete tradizionale possa essere soggetta a lunghe interruzioni durante eventi climatici estremi, mentre l’adozione di una smart grid riduce significativamente il tempo di inattività, migliorando la resilienza energetica e garantendo un servizio più affidabile per i cittadini.

Conclusione

Il maltempo in Sicilia rappresenta una sfida significativa, ma le smart grid offrono un’opportunità unica per migliorare la resilienza energetica e garantire una fornitura affidabile anche in condizioni estreme. Investire in queste tecnologie non è solo una necessità per affrontare i cambiamenti climatici, ma anche un passo fondamentale per costruire un futuro più sostenibile ed efficiente per l’intera isola.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/sicilia-maltempo-smart-grid/

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Economia

Santa Ninfa, “Un giorno da pecora”: festa della carne ricotta e formaggi il 23 e 24 novembre

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La carne di pecora ma anche la ricotta, un prodotto realizzato dal latte degli ovini.
Questo e tant’altro si potranno degustare nel week-end del 23 e 24 novembre a Santa Ninfa in occasione dell’iniziativa “Un giorno da pecora”, promossa dal Comune e giunta alla decima edizione. La novità di quest’anno è che la festa si svolgerà in due giorni: si inizia nel pomeriggio di sabato con l’inaugurazione degli stands in piazza Libertà e in via G. Garibaldi per poi continuare nella giornata di domenica con le degustazioni che si svolgeranno di mattina e pomeriggio. Sabato sera anche spazio alla musica col concerto gratuito di Lorenzo Fragola in piazza. Protagonista indiscussa sarà, però, la pecora del Belìce. Si tratta di una razza ovina le cui origini risalgono a ripetuti incroci tra ovini di razza Pinzirita, Comisana e Sarda e al successivo meticciamento selettivo e riproduzione in consanguineità. La particolarità di questa razza è data dalla produzione di un latte molto adatto all’industria casearia. Infatti è ricco di materia grassa e di proteine ed è particolarmente adatto alla filatura. Questa sua caratteristica, infatti, consente la produzione della “Vastedda della Valle del Belìce”, un formaggio a pasta filata interamente prodotto da latte ovino che porta il marchio Dop ed è anche un Presidio Slow Food. «L’iniziativa, la cui prima edizione si è svolta nel 2014, oltre all’aspetto prettamente culinario, è l’occasione per valorizzare il nostro territorio – spiega il sindaco Carlo Ferreri – perché chi arriverà in città per la festa avrà modo di apprezzare anche i nostri siti d’interesse culturale che rimarranno aperti, dalle chiese ai Musei. Anche quest’anno, così come già avvenuto nelle passate edizioni, ci sarà spazio anche per gli hobbisti che esporranno cimeli antichi e pezzi unici». Tra gli stands ci saranno anche produttori di formaggi da latte da pecora e pasticceri che offriranno dolci fatti con la ricotta di ovino: dai cannoli alle “cassatelle”. E poi spazio per i più piccoli con giochi, giostre e attrazioni.

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Cultura

Mensa scolastica: Leali per Pantelleria presenta emendamento per 30 mila euro

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Nella seduta del consiglio comunale del 12 Novembre è stato approvato il regolamento per la mensa scolastica. Un passo importante
– dichiara Casano- così da mettere nelle condizioni gli uffici di procedere al più presto all’affidamento del servizio mensa e quindi del tempo prolungato nelle scuole.

“Stando all’indagine condotta da Cittadinanza Attiva – spiega in una nota il gruppo consiliare Leali per Pantelleria- in Sicilia la compartecipazione delle famiglie al servizio mensa si attesa intorno agli 80 euro mensili, circa 4 euro a pasto. Pertanto in sede di assestamento di Bilancio come Gruppo consiliare Leali per Pantelleria abbiamo presentato un emendamento per destinare 30 mila euro per il servizio mensa, così da abbattere l’eventuale costo a carico delle famiglie.

Ci auguriamo- conclude il gruppo Leali per Pantelleria – che la proposta venga accolta e votata dall’aula

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