Segui i nostri social

Comunicati stampa

Pantelleria, Fumuso lancia il progetto “Le strade della Memoria”

Redazione

Pubblicato

-

Riceviamo e pubblchiamo

Lettera aperta al Signor Sindaco Enzo Campo

Progetto  “Le strade della memoria”

 

Rendiamo Pantelleria un museo a cielo aperto sulla storia dell’Isola, attraverso i suoi personaggi, intitolandogli strade e piazze. Così che le guide non parleranno solo delle bellezze dell’isola ma anche della sua storia e identità attraverso le persone che la migliorarono. Per questo motivo  Signor Sindaco, sono contrario a “ Piazza degli studenti”, come nome per l’area pedonale ex via Taranto. Intitoliamola invece “ Piazza dei Professori, Di Bartolo e Salerno. Abbiamo tante altre persone che aspettano di essere onorate: i sindaci Vincenzo Almanza e Don Giovanni Errera, il notaio Angelo D’Aietti, Carmelo Gigante, Andrea Salsedo l’anarchico pantesco morto a New York che aspetta la giusta riabilitazione , almeno da parte della sua isola. Il dottore Giovanni Errera, i morti dell’insurrezione del 1848 e del 1948. I nostri politici: Pino Guida,segretario del PCI, Diego Mangiapanelli segretario del PSI, Silvia segretario del PRI e l’Ing. Girolamo Sechi segretario del MSI. Ed infine ultimo ma il più grande di tutti per come amò l’isola il Prof. Sebastiano Tusa e il nostro rimpianto Rosario Di Fresco. Per questo lanciamo una petizione per avere il vostro appoggio. Parliamo un pò di loro e delle loro storie brevemente.

 

Caro Sindaco, sicuramente Le sarà arrivato sul suo tavolo, la proposta del PD locale di intitolare l’ex via Taranto, oramai zona pedonale, in “Piazza degli studenti” .

Io sono contrario questa proposta ! Come lei ben sa, ho intrapreso da tempo, diverse battaglie per il riconoscimento della Senatrice Liliana Segre e per l’ingegnere Francesco Ciriminna, cosa condivisa peraltro.

Persone queste assieme ad altri nomi, secondo me, danno lustro all’Isola, in quanto hanno dato e danno all’Isola e che meritano di essere contracambiate con uno riconoscimento.

 Per questo motivo, per queste mie battaglia, non mi sembra giusto intitolare questa zona pedonale,” Piazza degli studenti”. Ci sono troppe persone meritevoli d’essere ricordate prima di incominciare a intitolare strade e piazze con nomi di fantasia..Quindi niente di personale, solo coerenza con  una battaglia già intrapresa da tempo

 Visto che questo è un piazzale, una zona pedonale accanto all’Istituto Superiore, perché non ricordare due grandi personaggi che si sono spesi per la scuola?  Parlo del Professore Di Bartolo e parlo anche del Professore Salerno. Veramente due persone che nell’ambito della scuola sono state due figure importanti di riferimento e che  ancora oggi sono ricordate.

 Visto che parliamo di cultura, vorrei citare il notaio D’aietti,  figura fondamentale per Pantelleria. L’unico che fece tante ricerche in ambito storiografico, che poi trovarono il giusto sviluppo  nel libro sulla storia dell’isola di Pantelleria. Fatto questo che ne fa veramente un personaggio unico nell’isola. E questa unicità, questa importanza della figura del notaio D’aietti la si può notare da un piccolo aneddoto che vi racconto. Io amo i libri di Andrea Camilleri ! Non quelli di Montalbano, ma gli altri libri scritti da Camilleri. Diceva Andrea Camilleri, io scrivo sul commissario Montalbano, perchè così mi finanzio l’uscita degli altri libri. Andrea Camilleri si rivolse al notaio D’aietti per avere la documentazione sui moti del 1848 a Pantelleria, per  il libro “ la strage dimenticata”. Questo libro parla di quei 114 morti e dei moti del 1848 in Sicilia. Ricordo 1848, quindi in piena lotta per l’unità d’Italia, in piena lotta per il Risorgimento italiano, e queste vittime caddero per questa idea. Nessuna lapide , nessun riconoscimento, né in Sicilia né tantomeno qua a Pantelleria fu dato a quei morti per il Risorgimento Italiano e Pantesco. Ben 172 anni sono passati!

Camilleri racconta nel libro, che la notizia dei moti del 48 in tutta Italia, arrivò in ritardo qui a Pantelleria. Allora i patrioti e i liberali locali appena saputo, scesero in piazza e ci furono i moti di Pantelleria. Quando questi moti furono repressi in tutt’Italia, anche questi liberali e tutti quelli che scesero a manifestare, furono arrestati e portati al Castello. Quì e furono tutti uccisi in un modo veramente orribile. I fedeli al regime borbonico con a capo il capo mafioso locale per ringraziare le autorità Borboniche cacciate da Pantelleria ,si vestirono,, come se andassero  a caccia e dalle vedette delle torri del Castello spararono agli insorti, come una caccia alla quaglia: uccisero tutti gli insorti! Caderò ben 17 persone, però il nome di questi morti, negli annali ufficiali non si trova.Il notaio D’aietti ebbe l’idea di cercarli invece su quelli della chiesa e quì li ritrovo.  A distanza di 172 anni, una targa che ricordi quei nomi, quei morti per il Risorgimento Pantesco ancora non c’è !

 Questo per dire l’importanza che ebbe il notaio D’aietti.  Notaio D’aietti che per iniziativa personale, sottolineo personale, dell’allora direttore della scuola elementare, l’ingegnere Minoli , gli fu riconosciuta e intitolata l’aula di educazione fisica.  Ma fuori dall’ambito della scuola, ancora la politica stenta a dargli un giusto riconoscimento.

E in campo storiografico perché non parlare della figura di Carmelo Gigante.  Anch’egli si adoperò, ricercò e pubblicò quel libro “Cossura”; veramente non pubblicò in quanto lo diede come fonte di ricerca storica su Pantelleria, alle biblioteche. E’ un personaggio da ricordare e da onorare,  secondo me.  Ma tornando ai moti del 1848, bisogna anche dire che cento anni dopo, e cioè nel 1948 ci furono nuovamente i moti a Pantelleria, nel periodo del dopoguerra. Ci furono delle vittime, e ancora oggi in via Roma, non c’è una targa che ricordi quelle vittime.  Mi piace ricordare un episodio di quel momento tragico e parliamo del dottore Giovanni Errera, conosciuto a Pantelleria come” un dottore Già Già”.

 Allora studente di Medicina, alla vista di di quei feriti e moribondi si adoperò per curarli.E visto che la farmacia,a due passi era chiusa, ruppe la porta con un calcio, entrò e prese tutto quanto gli occorreva .Corse verso le persone a terra sanguinanti e li medicò, incurante di qualche schioppettata che gli cadeva addosso. Anzi si rivolse verso chi gli sparava e si strappò la camicia e disse,” Mirate bene al petto !”. Così finirono di sparare e finì anche quella carneficina. Fu anche lui arrestato assieme agli altri partecipanti, e dovete subire la gogna della prigione perché aveva esercitato la professione medica senza essere laureato.

Continuando il nostro percorso di persone che sono degne di essere ricordate e onorate, ho fatto da poco, un post per poterlo ricordare bene; parlo del maresciallo Gaspare Siracusa, l’uomo che per primo capito il segnale dei sopravvissuti della tragedia del dirigibile Italia.L’uomo che salvò e indirizzo gli aiuti. Il marconista della Tenda Rossa, Giuseppe Biagi passò come un eroe e mentre il nostro Gaspare Siragusa, come  un uomo che fece solo il proprio dovere.

E perché non ricordare Andrea Salsedo l’emigrante pantesco a New York ?  Morto per mano della polizia è fatto passare per suicida? Per Sacco e Vanzetti ci è voluto un film internazionale e la mobilitazione del Popolo Americano per la sua riabilitazione, cosa che noi non possiamo fare, perché non abbiamo la forza.  Almeno diamogli il giusto riconoscimento, la giusta riabilitazione da parte della sua isola.

 Ripeto ci sono tanti personaggi che si sono spesi per l’isola e che attendono di essere onorate e ricordate, prima di incominciare a dare nomi di fantasia.

Anche nell’ambito della politica ci sono nomi da onorare. Il Presidente del Consiglio, Erik Vallini  ha voluto sentire il mio parere, perché l’aula del consiglio comunale, ancora non ha un nome, non è intitolata a nessuno!  Non ha un nome dopo oltre 70 anni di vita repubblicana! Io ho fatto due nomi.  Non gli ho dato un nome solo, perché secondo me i due sindaci, benché facessero parte di opposte schieramenti, anche se i contrasti tra di loro furono molto aspri, furono quelli più seguiti, che più incarnano lo spirito dell’ Isola. E mi riferisco al sindaco Vincenzo Almanza e a Don Giovanni Errera, al secolo “ Don Giuvannuni”.Due nomi che assieme si completano e rispecchiano l’intera isola.

 Mi sembra anche giusto e doveroso ricordare anche altri personaggi che si sono adoperati per il bene comune in politica.Il segretario del PCI Pino Guida, quello del PSI Diego Mangiapanelli e quello del PRI Silvia, e in ultimo l’ing. Sechi del MSI. E chissà quanti altri ho dimenticato. Tutte queste persone attendono che l’isola gli dia il giusto riconoscimento, la giusta onorificenza per il loro operato.Infine ricordiamo il professore Tusa che ad un anno di distanza dalla sua tragica scomparsa ancora si stenta a dargli un giusto riconoscimento. Abbiamo un museo accanto alla Smede, sarebbe giusto intitolarglielo. A questo proposito ricordiamo Rosario Di Fresco l’alter Ego del professore Tusa. Con la sua associazione “Archeo Panta” tanto ha fatto per aiutare le scuole di archeologia per aiutarli logisticamente e nel custodire reperti. Insomma d’essere stato il braccio destro del professore Tusa.

 Per questo dico, rendiamo Pantelleria un museo aperto sulla storia dell’Isola attraverso i suoi personaggi, intitolando gli strade e piazze. Così che le guide non parleranno solo delle bellezze dell’isola ma anche della sua storia e identità attraverso le persone che la migliorarono.Per questo motivo  signor Sindaco, sono contrario a “ Largo degli studenti”.come nome per l’area pedonale ex via Taranto. Ripeto, intitoliamo una “ Piazza dei Professori Di Bartolo e Salerno.

 

Fumuso Angelo

 

Pubblicità
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Comunicati stampa

Le Soste di Ulisse cambia nome con La Sicilia di Ulisse: cultura, turismo, enogastronomia al centro del progetto

Barbara Conti

Pubblicato

il

Le Soste di Ulisse celebra la Sicilia di Ulisse

Questa operazione di renaming non è solo una questione di branding, ma rappresenta un impegno profondo verso il patrimonio siciliano e la volontà di mettere in risalto ciò che rende l’isola unica nel suo genere

La Sicilia è un’isola ricca di storia, cultura e tradizioni, un luogo che ha affascinato viaggiatori e letterati nel corso dei secoli. Oggi, un’importante iniziativa mira a celebrare e promuovere ulteriormente questa meravigliosa terra: Le Soste di Ulisse ha cambiato il proprio nome in La Sicilia di Ulisse.

Questa operazione di renaming non è solo una questione di branding, ma rappresenta un impegno profondo verso il patrimonio siciliano e la volontà di mettere in risalto ciò che rende l’isola unica nel suo genere. Il profondo legame con la Sicilia, terra di ospitalità, sapori e aromi eccellenti si deve comprendere sin dal nome: ecco perché Le Soste di Ulisse ha avviato un’importante operazione di renaming, diventando La Sicilia di Ulisse. La volontà è quella di rafforzare ulteriormente l’appartenenza a questa terra con il suo ricco patrimonio storico, culturale e gastronomico, celebrando al contempo la narrazione epica legata al viaggio dell’eroe omerico.

“Siamo fieri di presentare il nostro nuovo nome, La Sicilia di Ulisse, che riflette la volontà di mettere al centro il territorio siciliano e le sue eccellenze” – spiega il Presidente Tony Lo Coco – “È fondamentale per noi associati fare squadra, unendo le forze delle realtà locali per offrire ai viaggiatori un’esperienza unica, autentica e radicata nelle tradizioni della nostra isola. Con il nuovo direttivo, che ho l’onore di guidare, ci stiamo impegnando per sviluppare progetti di rilievo nazionale e internazionale con l’obiettivo di dare nuovo slancio all’Associazione”.

Riunendo oltre cinquanta tra i migliori ristoranti, cantine e strutture ricettive della Sicilia, l’Associazione ha contribuito negli anni a valorizzare il patrimonio culturale e culinario della regione. Con il nuovo nome – La Sicilia di Ulisse – si vuole ora sottolineare l’identità di questa realtà legata al territorio e il ruolo di collettore di eccellenze che permette ai visitatori di vivere l’isola attraverso sapori, tradizioni e storie millenarie. Il richiamo a Ulisse non è casuale: rappresenta l’idea di un viaggio epico e ricco di scoperte, che si svolge in un territorio pieno di tesori nascosti. Nell’Odissea si narra che, dopo molte peripezie, Ulisse raggiunse la Sicilia, una terra fertile, ricca di prodotti tipici e tradizioni che ancora oggi affascinano chi la visita. L’Associazione invita i viaggiatori a vivere l’isola proprio come moderni Ulisse, scoprendone le meraviglie e lasciandosi incantare dai suoi segreti.

Il nome segna anche l’inizio di un nuovo capitolo per l’Associazione, con il nuovo direttivo insediatosi ad aprile 2024. Accanto al presidente Tony Lo Coco operano il vicepresidente Luciano Pennisi e i consiglieri Marco Baglieri, Accursio Craparo, Giovanni Guarneri, Giuseppe La Rosa, Carla Maugeri, Salvatore Campisi e Francesca Planeta. Ad affiancare il lavoro del nuovo direttivo ci sono Pino Cuttaia, in qualità di past president, e Nino Graziano, presidente onorario.

“La Sicilia di Ulisse” non vuole solo promuovere l’ospitalità e l’enogastronomia, ma si impegna a supportare l’intero sistema delle piccole realtà locali, valorizzando le eccellenze e incentivando un turismo sostenibile e di qualità.

 www.lasiciliadiulisse.it

La Sicilia di Ulisse

Da oltre vent’anni l’Associazione si impegna a valorizzare le meraviglie della Sicilia, offrendo ai viaggiatori l’opportunità di vivere un’esperienza completa e autentica, fatta di sapori, paesaggi e prodotti che racchiudono l’anima mediterranea dell’isola. Fondata nel 2002 da un gruppo di chef visionari, l’Associazione riunisce le eccellenze siciliane nei settori dell’ospitalità, della gastronomia e della viticultura. Attraverso un portale e una APP, La Sicilia di Ulisse si presenta in modo chiaro e strutturato sul mercato, rendendo accessibile la sua offerta esclusiva. Oggi, l’Associazione conta 52 soci, di cui 36 tra ristoranti e pasticcerie storiche e 16 hotel di charme, oltre a 21 cantine partner per un numero complessivo di 1.400 addetti e un fatturato generato stimato di 140 milioni di euro. Da aprile 2024 il presidente dell’Associazione è Tony Lo Coco.

Leggi la notizia

Comunicati stampa

Beer Fest, a Punta Secca (RG) dal 4 al 6 Agosto

Redazione

Pubblicato

il

Beer Fest, a Punta Secca dal 4 al 6 Agosto

Beer Fest, tre giorni per promuovere la birra artigianle nel borgo di Punta Secca, il borgo marinaro frazione di  Santa Croce Camerina, reso celebre dalla fortuna Fiction de “Il Commissario Montalabano”.
Birra alla spina, street food e musica dal vivo, alla scoperta di uno dei borghi più affascinati della Sicilia Sud-Orientale 

C’è grande fermento a Punta Secca, il borgo marinaro del Ragusano, per la prima edizione del Beer Fest: l’atteso Festival che dal 4 al 6 agosto, mira a promuovere la birra artigianale nell’ambito del panorama enogastronomico della Sicilia Sud-Orientale.
Il Beer Fest, promosso ed organizzato dall’associazione Glocal, con il contributo dell’associazione Sikelia e il patrocinio del comune di Santa Croce Camerina è il primo festival della birra artigianale che vedrà Il borgo marinaro impegnato per tre sere a promuovere la birra artigianale siciliana.

Al centro del Beer Fest c’è la celebrazione delle eccellenze brassicole artigianali dei 4 birrifici siciliani che parteciperanno al primo appuntamento del Beer Fest.

Sarnno 4  i birrifici presenti La protagonista assoluta sarà la birra artigianale proposta dai 4 birrifici presenti, provenienti da tutta la Sicilia, da Scicli, Vittoria, Niscemi e Palermo. Alla prima edizione del Beer Fest parteciperanno il birrificio Kuturi, il birrificio Pasì, il birrificio Terre A Sud Est ed infine dal birrificio, Birra del Genio.

Un viaggio sensoriale del gusto e dell’olfatto che inizia dalla birra artigianale di Scicli, il birrificio più a sud d’Italia e termina con la birra che arriva dal birrificio di Palermo

Per 3 giorni a Punta Secca la frazione balneare di Santa Croce Camerina, dal 4 al 6 agosto, a partire dalle 19.30 fino alla mezzanotte, la gente locale e i turisti avranno l’opportunità di conoscere e degustare le birre artigianali dei 4 birrifici. Birra artigianale siciliana, analcolica, light, normale, speciale, doppio malto, accompagnata da cibo e musica dal vivo. Ognuna delle birre proposte dai questi 4 birrifici, ha una storia unica da raccontare

Non ci sarà tuttavia solo la birra artigianale, ma anche lo street food in pizza Faro con un’area attrezzata per i bimbi in Piazza Concordia e tanta musica dal vivo in piazza Faro, per tre giorni che si preannunciano indimenticabili nello splendido borgo di Punta Secca Le tante varietà di birra artigianale, sono pronte a rinfrescare e a soddisfare i tanti estimatori e curiosi che parteciperanno all’atteso primo Festival della famosa bevanda al malto e luppolo.

Materie prime pure, di alta qualità sono il cardine delle tante ricette delle birre alla spina presenti.

Musica e street Food alla Prima edizione del Beer Fest Ad allietare e divertire il pubblico durante le tre serate, dal 4 al 6 agosto a partire dalle ore 22:00, ogni sera si esibirà in Piazza Faro un gruppo diverso. Inizieranno domenica 4 agosto, i Farabutti Band – lunedì 5 agosto sarà la volta dei Queentessenza Experience Band – ed infine martedì 6 agosto, sarà il gruppo Radio Freccia- Ligabue Tribute Band – a chiudere la prima edizione del Beer Fest

Dal 4 al 6 agosto, a Punta Secca, a partire dalle 19.30 fino alle ore 24.00, sarà possibile immergersi nell’atmosfera della splendida località marittima per assaporare le birre artigianali e partecipare a tre concerti dal vivo per trascorrere tre serate magiche, dove luce, birra, buon cibo e musica si fondono per vivere un’atmosfera da sogno alla scoperta del meraviglioso mondo della birra artigianale e del borgo marinaro reso celebre dalla Fiction RAI de “ Il Commissario Montalbano “

Le birre siciliane dell’Estate sono pronte a placare il caldo e l’arsura di birra e di Festa, per tre serate coinvolgenti e indimenticabili sotto l’ombra del Faro di Punta Secca

Leggi la notizia

Comunicati stampa

Ragusa, al via “Il Contadino al Castello” di Donnafugata: filiera corta e prodotti di qualità

Redazione

Pubblicato

il

Produttori e consorzio di tutela promuovono le bontà locali e il consumo consapevole grazie alla sottomisura 16.4 del Psr finanziato dal GAL Terra Barocca

Puntando sulla divulgazione e la maggiore conoscenza della filiera corta e dei suoi buonissimi prodotti, si è svolta ieri pomeriggio al parco del Castello di Donnafugata, il primo appuntamento del progetto “Il Contadino al Castello” promosso da un’ats formata da imprese agricole e consorzi di tutela (Cerasuolo di Vittoria Docg e Ragusano Dop).

Da un lato la promozione della filiera, dall’altro la valorizzazione dei prodotti agroalimentari locali, incentivando il consumo consapevole e sostenibile dei prodotti del territorio, secondo gli obiettivi del progetto finanziato dal GAL Terra Barocca tramite la sottomisura 19.2/16.4 del PSR Sicilia 2014-2022, teso a creare una rete tra operatori del settore primario per valorizzare e promuovere la domanda e l’offerta di prodotti locali.

I produttori, veri protagonisti del progetto, hanno voluto porre in degustazione alcune delle eccellenze enogastronomiche iblee com il vino Cerasuolo di Vittoria DOCG, famoso per il suo colore rosso rubino e il bouquet di sapori che si richiamo ai frutti rossi e spezie, o ancora il formaggio Ragusano DOP che ha deliziato i presenti con il suo sapore deciso e aromatico, mentre l’olio extravergine di oliva Dop Monti Iblei, con le sue note fruttate, ha arricchito il buon pane realizzato con grani antichi come il “senatore Cappelli”.

Divulgazione e approfondimenti anche su mandorle, carrube e miele, tutte produzioni biologiche, così come su altri formaggi tradizionali di latte vaccina aromatizzati con capuliato e origano. Un momento di grande interesse è stato il talk di approfondimento che ha visto la partecipazione di Lina Lauria del consiglio nazionale di Slow Food Italia, di Vincenzo Maidani,  presidente regionale di Slow Food Marche, e di Barbara Conti, nota food blogger di “Fantasia in Cucina” sulla piattaforma di Giallo Zafferano.
Durante il dibattito, dinanzi ad un pubblico fortemente interessato, sono stati discussi temi cruciali come la sostenibilità, l’importanza del consumo consapevole e le strategie per promuovere i prodotti della filiera corta.

L’evento ha visto una nutrita partecipazione di residenti e turisti, desiderosi di scoprire e degustare i prodotti tipici della zona. Il progetto “Il Contadino al Castello” continua con una serie di eventi programmati che si svolgeranno nelle prossime settimane, ciascuno con l’obiettivo di celebrare la ricca tradizione enogastronomica iblea. Per saperne di più è possibile seguire i canali social e il sito www.ilcontadinoalcastello.it 



Leggi la notizia

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza