Lavori Pubblici
Pantelleria- Ist. Almanza, l’Assessore Parisi risponde a Michela Silvia: attacco politico all’amministrazione

Cara Direttrice,
ho letto la lettera inviatale dalla Sig.ra Michela Silvia relativa all’inaugurazione del nuovo edificio della scuola superiore e, francamente, credo sia superfluo considerare le supposizioni (sbagliate) fatte dalla signora e ampiamente smentite dalle immagini e da quanti erano presenti.
È fin troppo evidente che lo scopo della lettera della Sig.ra Silvia è prettamente quello di attaccare politicamente l’Amministrazione Comunale di Pantelleria, rea, stavolta, di aver accettato l’invito ricevuto dall’Istituzione scolastica e dal Libero Consorzio che hanno organizzato inaugurazione e convegno e di aver offerto il rinfresco di coffee break e light lunch.
Approfitto, però, per rispondere all’unica domanda interessante della solita lettera illividita a cui la signora ci ha ormai abituato, cioè: cos’ha fatto quest’Amministrazione per le scuole dell’isola?
Vista l’ignoranza dimostrata, se non malafede, è bene dare risposte chiare e puntuali per informare la Signora Silvia e la cittadinanza tutta di quanto già ampiamente divulgato in questi quasi 5 anni, anche grazie alla Sua testata, ma che evidentemente è bene ribadire e ricordare:
1) Nel 2018, appena insediati ci siamo ritrovati con le classi della scuola media ospitate in diversi edifici a causa dei lavori che da diversi anni interessavano la struttura di Via San Nicola. Un cantiere fermo a causa degli imprevisti rilevati in sede d’opera e delle difficoltà finanziarie dell’impresa esecutrice. Servivano ulteriori risorse per completare i lavori. Risorse, quantificate in 620.000 euro, che questa Amministrazione ha stanziato con fondi del bilancio comunale. Nel 2021 i ragazzi, finalmente, sono tornati nella loro sede naturale, dopo anni di disagi. Da qualche mese sono in corso anche i lavori per ultimare l’aula magna e che renderanno fruibile la palestra.
2) Nel 2021, è stato consegnato anche l’edificio scolastico di Tracino. Non è merito di questa amministrazione, visto che il cantiere era iniziato prima che ci insediassimo. Noi ci siamo solo accertati che i lavori proseguissero senza intoppi e che la nuova sede scolastica fosse consegnata nel più breve tempo possibile.
3) Sono in fase di conclusione i lavori di riqualificazione della Scuola di Rekhale che, ricordo, ospiterà anche una cucina industriale che potrà servire tutte le scuole dell’isola, consentendo di attivare il tempo prolungato, come avviene nel resto del Paese.
4) Sono state aggiudicate le gare per i lavori di efficientamento energetico dei plessi scolastici Collodi – Salibi e Scauri per un importo complessivo di quasi 1 milione di euro e a breve inizieranno i lavori.
5) Grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Istruzione, con i fondi del PNRR, di quasi 2 milioni di euro, si abbatterà l’edificio che da decenni troneggia in Via Roma, e che doveva ospitare una struttura per anziani, per realizzare un nuovo edificio scolastico in cui sarà ospitato l’asilo nido comunale e un centro per bambini e famiglie.
6) Diversi interventi di manutenzione hanno riguardato, oltre agli altri, anche il plesso scolastico di Corso Umberto I. Tra questi, quello che ha previsto la completa sostituzione del vecchio tappeto antitrauma del cortile interno, così da consentire ai bambini di poter svolgere anche attività fisica all’aperto.
7) Potrebbe sembrare irrilevante, ma anche nella realizzazione del nuovo plesso scolastico siamo intervenuti dialogando con il Libero Consorzio Comunale. Dialogo che ha portato ad affidare la direzione lavori del primo lotto all’Ufficio tecnico comunale, nonché la progettazione definitiva, direzione lavori e verifica progettuale della palestra i cui lavori inizieranno a breve.
Concludendo, posso affermare che a Pantelleria non c’è un plesso scolastico di competenza comunale su cui non si sia intervenuto in questi quasi 5 anni, nonostante anche i due anni di fermo causati dal Covid, come del resto ha ben illustrato anche l’Ing. Gambino al Convegno organizzato dalla Scuola.
Quindi affermare il contrario, lasciando intendere tra le righe che ci siano degli edifici scolastici comunali fatiscenti o pericolanti, significa solo mentire. Così come si mente se si comincia a sciorinare la solita cantilena pre-elettorale del “si sono ricordati di fare le cose solo in campagna elettorale”.
No. Noi abbiamo lavorato sempre. Per quanto possibile persino nei due anni bui e terribili della pandemia e sempre abbiamo informato la cittadinanza su ciò che abbiamo fatto. Che possa essere sfuggito a qualche cittadino che segue poco media e social può essere comprensibile. Che sia sfuggito alla Signora Silvia, “esperta onnisciente” della politica un po’ meno. Se non altro perché la politica si fa con i contenuti e le proposte, non con le menzogne.
Proprio chi parla di “regole elementari del dibattito politico” non dovrebbe dimenticare che la regola principale è quella di non mentire.
Poco male. Continui pure con queste boutade. Ci darà piacevolmente l’occasione di ribadire cosa abbiamo fatto e rinfrescare la memoria a quanti si fingono smemorati e di informare quanti ancora non sanno.
Angelo Parisi
Assessore alla pubblica istruzione e all’edilizia scolastica
Lavori Pubblici
Sicurezza Isole minori, 30milioni dalla Regione per i porti di Pantelleria, Egadi, Eolie, Pelagie

Isole minori, prevenzione rischio sismico nei porti: la Regione presenta 12 progetti
Presidenza della Regione
Sono dodici i progetti di consolidamento e prevenzione del rischio sismico nelle strutture portuali delle isole minori con cui la Regione Siciliana parteciperà all’avviso pubblico emanato dalla Presidenza del Consiglio, dipartimento Casa Italia. Lo ha deciso la giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e mobilità, Alessandro Aricò. «Abbiamo fatto una selezione delle progettualità da sottoporre all’avviso – sottolinea Aricò – dando risposta alle esigenze di molti scali marittimi dei nostri arcipelaghi con l’obiettivo di metterli in sicurezza, ancora di più dopo i danni subiti dai recenti episodi di maltempo.
Puntiamo su lavori di consolidamento di molti approdi, dalle Eolie alle Egadi, sino a Lampedusa e Pantelleria.
Il nostro dipartimento ha svolto un serrato lavoro che ci consentirà di aderire all’avviso entro l’imminente scadenza».
Il termine per presentare i progetti è fissato entro la mezzanotte del 7 febbraio. Il budget complessivo è di 30 milioni, l’importo massimo di finanziamento concedibile è di 5 milioni per ciascuna isola.
Questi i progetti individuati dall’assessorato, per un valore complessivo di oltre 33 milioni di euro:
- Eolie: lavori di adeguamento sismico, di consolidamento e di riqualificazione dei porti di Santa Marina, Rinella e Scalo galera a Malfa, nell’isola di Salina; degli approdi di Alicudi, Filicudi e Panarea; del porto Pignataro e del pontile di Acquacalda a Lipari; del molo di protezione civile a Ficogrande a Stromboli.
- Egadi: opere di manutenzione straordinaria degli approdi e realizzazione dell’impianto di illuminazione al porto di Favignana.
- Pelagie: interventi di messa in sicurezza delle banchine di Molo Favaloro a Lampedusa, per rafforzare gli ormeggi dei mezzi navali di soccorso.
- Pantelleria: rafforzamento della diga di sopraflutto del porto di Scauri per la realizzazione di un approdo alternativo.
Aeronautica Militare
OPERAZIONE GHOSTNETS: 30 “reti fantasma” recuperate tra Augusta e Siracusa

RECUPERATE TRA AUGUSTA E SIRACUSA
ISPRA SALVA FLORA E FAUNA
60.000 metri quadrati di fondale ispezionati, centinaia quelli finalmente liberati da reti lunghe fino a 260 metri che tornano a respirare e a ripopolarsi; liberate specie protette rimaste intrappolate
Ben 60.000 metri quadrati di fondale marino ispezionati, oltre 30 reti fantasma lunghe fino a 260 metri (pari all’incirca a un grattacielo di 100 piani) recuperate a una profondità di 40-60 metri e centinaia i metri quadrati di fondale finalmente liberati: è il risultato dell’operazione “Ghostnets” condotta da ISPRA lungo la costa siciliana, tra Augusta e Siracusa. L’intervento, parte del progetto MER (Marine Ecosystem Restoration) finanziato dal Pnrr, è stato realizzato con il supporto della RTC Ghostnets (CASTALIA, CONISMA e MAREVIVO) e ha permesso di recuperare varie tipologie di reti: a strascico, da posta, grovigli di cime, lenze e nasse e di liberare specie protette rimaste intrappolate. “Con questa operazione, centinaia di metri quadrati di habitat pregiati potranno gradualmente tornare a “respirare” e favorire la ricolonizzazione da parte delle specie marine circostanti. “Questa campagna di recupero è un grande passo avanti per la tutela dei nostri mari – spiegano i ricercatori di ISPRA – ma rimane fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza tra gli operatori del settore e continuare a investire in tecnologie e politiche di prevenzione”. Tutto questo è stato reso possibile dalla Legge 60/2022 “Salva Mare” che ha qualificato le reti abbandonate e recuperate come rifiuti urbani da riciclare o smaltire.
L’impatto delle reti abbandonate
La diffusione di reti da pesca abbandonate (ALDFG – Abandoned, Lost or Discarded Fishing Gear) è cresciuta negli ultimi decenni a causa dell’intensificarsi dell’attività di pesca e dell’impiego di materiali sintetici, più economici e resistenti ma anche più dannosi per l’ambiente rispetto alle fibre vegetali utilizzate per reti tradizionali, come la canapa. Queste reti continuano a esercitare la cosiddetta “pesca fantasma”, pur non essendo più sottoposte al controllo umano, restano attive e continuano a catturare flora e fauna marina. In particolare, i danni provocati dalle reti riguardano:
Praterie di Posidonia oceanica: subiscono danni fisici, come ombreggiamento e abrasione, che uccidono o sradicano le piante.
Coralligeno: le specie sessili vengono strappate, spezzate, ricoperte e abrase, subendo gravi ripercussioni.
Fauna marina vagile: rimane intrappolata o ferita dalle reti, che continuano la loro azione di cattura anche dopo aver perso ogni controllo.
Le operazioni sul campo
Dopo una fase preliminare di ricognizione, che ha permesso di mappare e caratterizzare i fondali con strumentazione specializzata (Multibeam per la batimetria, Side Scan Sonar per l’individuazione di oggetti sommersi e ROV per la raccolta di immagini e dati in tempo reale), sono stati ispezionati circa 60.000 m² di fondale. L’intervento in acqua è stato eseguito da OTS (Operatori Tecnici Subacquei), supportati da due imbarcazioni per il recupero e lo stoccaggio delle reti.
Gli OTS si immergono tramite una “stage” o “gabbia” collegata alla nave di supporto e restano costantemente in contatto con la superficie attraverso un “cordone ombelicale” multifunzione (fornisce aria o miscele respiratorie, comunicazioni audio/video e assistenza). Una volta localizzate le reti, gli operatori le sganciano dal fondale, tagliandole se necessario in sezioni maneggevoli, per poi fissarle a cavi o sagole che consentono di sollevarle con un verricello fino in superficie.
Tecnologia e lavoro di squadra
L’operazione è stata condotta utilizzando strumenti tecnologici avanzati:
Multibeam per mappare il fondale e individuare le reti;
Side Scan Sonar per una scansione dettagliata degli oggetti sommersi;
ROV (Remotely Operated Vehicle) per monitorare e raccogliere dati in tempo reale.
Sul campo, gli Operatori Tecnici Subacquei (OTS) hanno operato in sicurezza, utilizzando un sistema di sollevamento con verricelli per recuperare le reti, garantendo la conservazione degli habitat sottostanti e minimizzando l’impatto sugli organismi rimasti intrappolati, come ceranti (anemoni cilindriche), ricci diadema, magnose (simili ad aragoste “schiacciate”) e madrepore a grappolo, tutte specie protette. Prima dell’avvio della rimozione, sono state liberate anche alcune cernie brune.
Una volta portate le reti a bordo, si è proceduto a un setaccio meticoloso per consentire la fuoriuscita di ulteriori esemplari di ricci matita, stelle marine, piccoli scorfani, ricci di prateria e svariati crostacei, salvaguardando così il maggior numero possibile di organismi marini.
Verso l’economia circolare
Le reti recuperate verranno ora trasportate per lo smaltimento e, dove possibile, avviate al riciclo, contribuendo a promuovere l’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale dei rifiuti marini.
Lavori Pubblici
Pantelleria, limitazioni navigazione per indagine geomorfologica

La Capitnaeria di Porto di Pantelleria, a firma del suo comandante Vincenzo De Falco, ha emesso ordinanza n. 1/25 di data odierna, dove si prescrive la limitazione alla navigazione nell’area circostante i lavori di indagine geomorfologica.
Tale operazione sarà condotta a bordo della nave Ievoli Cobalt e l’interdizione valida già a partire da oggi 7 gennaio e avrà durata fino al giorno 15 aprile 2025.
Il documento integrale
m_inf.A4725D3.CPPAN_REG_ORDINANZE(R).0000001.07-01-2025
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