Ambiente
Pantelleria, Parco e Marevivo organizzano percorso fi educatore ambientale nell’ambiente marino
Il parco Nazionale di Pantelleria in collaborazione con l’associazione Ambientalista Marevivo organizza un percorso formativo volto a formare esperti nella conoscenza e tutela dell’ambiente marino
ll parco Nazionale di Pantelleria in collaborazione con Marevivo ha programmato lo sviluppo di un
percorso formativo per educatori ambientali con una preparazione più specificatamente finalizzata alla
conoscenza del patrimonio marino dell’isola.
L’intervento è di estrema importanza perché vuole realizzare un approccio integrato alla tutela del
patrimonio naturale, che comprenda sia l’ambiente terrestre che quello marino.
Il mare e la terra sono strettamente interconnessi e influenzano reciprocamente i loro ecosistemi.
Un'azione di tutela non può considerarsi efficace se non considera questa interdipendenza e se non
adotta un approccio olistico, volto a valorizzare tutto il patrimonio dell’Isola.
Ma la valorizzazione di un patrimonio passa necessariamente attraverso il sapere e la diffusione della
conoscenza. La formazione di professionisti specializzati anche nel patrimonio marino rappresenta un
passo in avanti significativo in questa direzione.
Una preparazione specifica permette di offrire ai visitatori un'esperienza più positiva e coinvolgente,
trasmettendo conoscenze interessanti e appassionandoli alla tutela dell'ambiente.
L’inizio del percorso che si compone di 75 ore formative suddivise in attività frontali teoriche e pratiche
che saranno curate da esperti di lunga esperienza e si concluderà con un tirocinio che coinvolgerà anche
le scuole dell’Isola. L’inizio è previsto il 20 gennaio 2024 ed è possibile presentare la domanda di
partecipazione consultando il bando e compilando gli allegati che è possibile scaricare dal sito
https://www.parconazionalepantelleria.it/ e da quello di Marevivo Sicilia https://www.marevivosicilia.it/ .
La partecipazione è aperta a 20 candidati ed è gratuita, e alla fine del percorso, a tutti coloro che hanno
conseguito sufficienti profitti e raggiunto il monte ore di frequenza previsto, sarà rilasciato un attestato di
partecipazione.
Agli aspiranti partecipanti è richiesto il possesso del diploma, esperienza nel settore o svolgimento di un
ruolo d’interesse e l’attitudine a svolgere attività coerenti con la figura in uscita.
Il programma prevede l’approfondimento di contenuti quali: la biologia, la geologia e l’archeologia
marina, ma anche l’analisi dell’attività di pesca, la conoscenza del ruolo che rivestono le aree marine
protette e gli obiettivi raggiunti attraverso la salvaguardia, ed ancora l’ecologia marina che consente di
conoscere i problemi ai quali è esposto il mare e come è possibile prepararsi alle grandi sfide imposte dai
cambiamenti climatici, dall’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e dall’inquinamento.
E’ importante anche conoscere le iniziative che possono essere condotte per coinvolgere le scuole e tutta
la comunità nel processo di conoscenza del patrimonio naturale dell’Isola perché tuti possano sentirsi
ambasciatori della valorizzazione e della e tutela.
La comunità pantesca è tra le poche, forse l’unica, che nel processo di inserimento del territorio in un
sistema di protezione, si è mostrata compatta e pronta a collaborare, consapevole che dalla bellezza della
natura e dal suo rispetto dipenda il benessere personale della gente, dalla salute all’economia, il tutto in
un’ottica di sviluppo sostenibile sentito e duraturo.
È strategico poter contare su professionisti dotati di competenze adeguate per realizzare progetti
d’informazione ed educazione ambientale, capaci di progettare organizzare attività didattiche nelle scuole
per sensibilizzare le nuove generazioni alla tutela dell'ambiente marino, applicare metodologie attive e
coinvolgenti, promuovere progetti di citizen science e collaborare al raggiungimento di forme di turismo
più sostenibile.
Il termine di scadenza per presentare domanda di partecipazione scade il 10 gennaio 2025.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Associazione Ambientalista MAREVIVO Delegazione
Regionale Sicilia : mail: sicilia@marevivo.it – tel. 334 70 59 354
Ambiente
Solstizio d’inverno, oggi la notte più lunga dell’anno
Il giorno più corto dell’anno annuncia l’inizio della stagione fredda: questa giornata così breve coincide con il solstizio d’inverno
Il 21 dicembre 2024, alle ore 10.21 ora italiana “scatta” il Solstizio d’Inverno 2024, dando inizio all’inverno astronomico.
Il Sole si troverà alla sua massima distanza al di sotto dell’equatore celeste, e sarà minimo l’arco apparente da Sud/Est a Sud/Ovest, cosa che lo renderà il giorno più corto dell’anno. Successivamente il Sole comincerà a risalire verso l’equatore celeste e le ore di luce aumenteranno gradualmente fino a raggiungere il culmine fra sei mesi, nel solstizio d’estate.
Il solstizio, che si verifica due volte ogni anno, è causato dalla diversa inclinazione dell’asse di rotazione della Terra rispetto al piano dell’eclittica (piano dell’orbita su cui il nostro pianeta ruota intorno al sole).
Questa differenza causa, nel corso dell’anno, un moto apparente del Sole nel cielo terrestre, che nel nostro emisfero fa sì che raggiunga il suo punto di elevazione massima rispetto all’orizzonte in corrispondenza del solstizio d’estate e quella minima nel solstizio d’inverno. Nonostante i solstizi ricorrano ogni anno con cadenza annuale, si tratta, in realtà, di un artificio introdotto dai nostri calendari: la data esatta tende a ritardare di circa 6 ore ogni anno ed è per questo che sono stati creati gli anni bisestili che servono proprio a recuperare il ritardo accumulato (24 ore ogni 4 anni), evitando che si crei una sfasatura tra il nostro calendario e le variazioni climatiche stagionali.
Il 21 dicembre il Sole resta sopra l’orizzonte qualche minuto in meno rispetto al giorno 13: ne deriva che, nonostante la tradizione, Santa Lucia non è “il giorno più corto che ci sia“. Da cosa deriva quindi questa credenza popolare? Santa Lucia era il giorno più corto prima del 1582 quando la sfasatura fra calendario civile e calendario solare era tanto grande che il solstizio d’inverno cadeva fra il 12 e il 13, rendendo effettivamente il 13 dicembre il giorno più corto dell’anno.
Cos’è il solstizio d’inverno
Il termine solstizio, deriva dal latino “sol” (sole) e “sistere” (fermarsi): significa “sole stazionario”, e in astronomia, il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima, rispettivamente nel mese di giugno (20/21 giugno) e dicembre (21/22 dicembre). Come detto, il solstizio ritarda ogni anno circa 6 ore rispetto all’anno precedente, più precisamente di 5 ore 48 minuti e 46 secondi, e si riallinea forzosamente ogni 4 anni, in corrispondenza dell’anno bisestile, introdotto per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario.
Nel giorno del solstizio d’inverno, i raggi del Sole arrivano a noi fortemente inclinati e “indeboliti”, l’insolazione è minima, e le ore di luce sono poche. Il motivo va ricercato nell’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano di rivoluzione terrestre. Il 21 dicembre, l’inclinazione rispetto a questo piano è massima, e l’emisfero boreale riceve meno irraggiamento. Quanto più ci si sposta verso Nord, partendo dall’equatore, quanto più sarà corta la durata del giorno.
Il solstizio d’inverno è anche il giorno in cui si ha la maggior differenza fra la durata del dì e della notte. Nell’emisfero australe, accade esattamente l’opposto: a quelle latitudini è il solstizio d’estate.
Il moto del Sole (bisognerebbe parlare in realtà di “moto apparente”, perché come sappiamo è la Terra a muoversi), tornerà a cambiare pochi giorni dopo il solstizio, con relativo allungamento delle giornate. E’ per questo che da millenni i giorni intorno al solstizio sono segnati da importanti feste e celebrazioni, di cui il Natale è solo l’ultima dimostrazione.
Inoltre, per una curiosa coincidenza, il 21 dicembre è legato a due eventi epocali per la scienza. Il 21 dicembre 1898 Marie e Pierre Curie scoprirono il radio, mentre 70 anni dopo, nel 1968, fu lanciato l’Apollo 8, la prima missione nucleare con equipaggio umano. Il solstizio ispirò il frammento 66 dell’opera di Eraclito di Efeso, fu allegoricamente cantato da Omero nell’Odissea e da Virgilio nel sesto libro dell’Eneide. Esso è denominato Alban Arthuan (rinascita del dio sole) dai Gallo-Celti, Yule (ruota dell’anno) dai Germani, Jun (ruota solare) dagli Scandinavi, July (tempesta di neve) dai Finnici, Juula dai Lapponi e Karatciun (il giorno più corto) dai Russi.
In copertina immagine notturna di Gadir, presso Pantelleria ©ilgiornaledipantelleria
Ambiente
Pantelleria – Eden di Vicolo Colombo: dalla raccolta firme alle azioni legali
Scatenata la solidarietà pantesca
Dopo la nostra pubblicazione di ieri, sulla salvaguardia del giardinetto realizzato da una privata cittadina in Vicolo Colombo di Pantelleria, si è scatenata la solidarietà verso la stessa, l’ambiente e la bellezza.
Anche la nostra redazione ha ricevuto molte espressioni di vicinanza all’autrice di quel piccolo spazio di paradiso, la signora Allegretti Graziella, classe 1937.
Intanto sull’isola si sono mobilitati, prendendo informazioni.
Così, mentre qualcuno ha pensato ad una raccolta firme, altri si sono mossi per sensibilizzare i proprietari e la ditta.
Anche il Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona, si sta interessando sulla soluzione possibile, per evitare la demolizione di una chicca, una minuscola ma ricca area di verde, realizzata negli anni con amore costante.
Del resto quella piccola viuzza è rappresentativa della storia dell’isola e rimane lì silente e discreta, regalando scorci ameni. La sua peculiarità è genericamente riconosciuta e privarla di un decoro rigoglioso sarebbe denudarla e privarla di un pezzo di vita e senso.
Ambiente
Pantelleria, salviamo il piccolo eden di Vicolo Colombo
“All’attenzione del Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona.”
Questo l’incipit di un post dell’attenta e sensibile Giusy Orefice, per segnalare l’imminente disfacimento dell’eden in miniatura, realizzato in Vicolo Colombo.
Ma leggiamo cos’altro ci spiega
La Signora Graziella Allegretti, da moltissimi anni, ha realizzato e si prende cura, in maniera del tutto disinteressata, di un angolo di giardino, in via Colombo, divenuto attrazione turistica da cumulo di rifiuti e macerie qual era.
Si è recato da lei il capocantiere incaricato dall’ acquirente di una vicina abitazione, intenzionato ad estirpare tutte le piante del giardino per farne una zona giorno all’aperto.. Il Comune può fare qualcosa per salvare questo delizioso angolo, divenuto patrimonio di tutti coloro che percorrono il vicolo ???
Grazie!
Non sappiamo quanto il sindaco possa fare, trattandosi di proprietà privata, ma forse un tentativo di compromesso tra le esigenze abitative dei nuovi proprietari e la conservazione del lussureggiante verde, realizzato negli anni con amore, dedizione e generosità, in uno dei pochi vicoli storici del centro di Pantelleria.
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