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Pantelleria, Sindaco Campo e giunta: risposta a richiesta di dimissioni primo cittadino

Redazione

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Rimaniamo stupiti dalla lettura della nota che i rappresentanti delle forze politiche isolane hanno recapitato al Sindaco, alla Giunta, ai Consiglieri Comunali non firmatari e, addirittura, al Prefetto.

Possibile che chi dichiara di essere rappresentante di una forza politica abbia così poca conoscenza delle nozioni basi dell’educazione civica da aspettarsi che il Prefetto provveda a far dimettere il Sindaco e la maggioranza che ha vinto le elezioni?

Certo, potevamo aspettarcelo da chi, dopo due anni che siede in Consiglio, non conosce la differenza tra voto contrario ed astensione per sua stessa ammissione o da chi si fa scrivere le interrogazioni e poi non è in grado di argomentarle o spiegarle, ma non certo da coloro che vorrebbero dare lezioni di politica e di buona amministrazione agli altri, dall’alto del piedistallo in cui si sono posti da soli, eretto fuori dagli scranni comunali, ai quali non sono giunti per il mancato favore elettorale.

Partiamo dalla fine

I sottoscrittori chiedono un incontro a Sua Eccellenza il Prefetto di Trapani per rappresentare “lo stato di profonda incertezza amministrativa in cui versa la nostra isola, avvolta in problematiche che spesso non trovano soluzione anche a causa dell’isolamento istituzionale in cui l’amministrazione comunale è caduta”.

Ci piacerebbe tanto sapere quale sarebbe questa profonda incertezza amministrativa di cui parlano. Quella dipesa dal fatto che la maggior parte di loro non ha nessun consigliere eletto in Consiglio Comunale? L’Amministrazione Comunale votata dai cittadini panteschi non ha incertezze. Sa cosa deve fare e ogni giorno opera per trovare soluzioni agli annosi problemi che affliggono Pantelleria. Semmai bisognerebbe chiedersi come mai questi ‘scienziati della politica’ che in passato hanno operato senza alcuna incertezza amministrativa, poi abbiano lasciato in eredità ai panteschi tante problematiche.

Probabilmente perché sono memori del fatto che l’amministrazione che ci ha preceduto aveva perso la maggioranza in Consiglio già il giorno dopo le elezioni e per tale ragione ha dovuto preoccuparsi di sopravvivere per tutta la durata della consiliatura invece che risolvere i problemi dell’isola?

Isolamento istituzionale

Riguardo all’isolamento istituzionale, poi, dovrebbero spiegare in che ambito si è manifestato.

Questa amministrazione in due anni è riuscita ad ottenere una quantità di finanziamenti mai vista prima per opere infrastrutturali che si trascinano da decenni, facendo da spalla anche allo stesso Parco Nazionale che senza gli uffici comunali nulla avrebbe potuto raccogliere.

Ha stipulato un patto di collaborazione con il Libero Consorzio grazie al quale sono potuti iniziare i lavori dell’edificio dell’Istituto Superiore (ricordano tutti la presa di posizione di questa amministrazione e non certamente delle forze politiche che chiedono le dimissioni – https://www.pantellerianotizie.it/2019/08/01/pantelleria-aggiudicati-i-lavori-nuova-scuola-campo-soddisfazione/) e presto potranno essere appaltati quelli di sistemazione delle strade della ex Provincia Regionale. Opere finanziate diversi anni fa e che solo oggi, con il lavoro di un’amministrazione ‘isolata’, hanno potuto avere inizio.

Comprendiamo che chi ha utilizzato i rapporti istituzionali e politici per raccattare poltrone non sia in grado di capire queste cose. Nessun componente di questa Amministrazione e maggioranza consiliare avrebbe mai accettato che il proprio Sindaco (raggiunto qualche mese prima da un avviso di garanzia per vari reati riconducibili alla questione Girgenti Acque) fosse nominato anche Presidente del Parco mentre era ancora in carica, rivestendo il duplice ruolo di controllore e controllato, per cui comprendiamo perché alcuni dei firmatari sono sorpresi che il Sindaco Campo non abbia chiesto e ottenuto altri incarichi. Altrettanto non comprendiamo le ragioni per cui chi ha in passato condannato tali politiche, oggi si accodi a tali personaggi.

Adesso andiamo nello specifico alle altre accuse formulate nella missiva.

Zona Franca

Si accusa l’attuale Amministrazione di non aver dato risposte riguardo la ‘Zona Franca Extradoganale’, ricordando che nel 2016 “tutte le forze politiche isolane” si erano sedute attorno ad un tavolo riuscendo a produrre un’adeguata istanza sugli opportuni tavoli istituzionali.

Non si capisce se si tratta di un’accusa all’attuale Amministrazione o dell’ammissione di non essere stati in grado di ottenere quanto richiesto.

Infatti, se nel 2016 è stato partorito questo importante documento ed è stato presentato sugli opportuni tavoli istituzionali, allora come mai fino al 2018, quelli che non erano ‘istituzionalmente isolati’, non sono riusciti ad ottenere tale importante risultato? Quindi anche il loro fallimento sarebbe colpa di questa Amministrazione?

Informiamo i sottoscrittori, che la Zona Franca Extraterritoriale non è una competenza comunale, ma nazionale e in quell’ambito, questa Amministrazione ‘istituzionalmente isolata’ ha spinto con i propri rappresentanti politici per accelerare l’approvazione del DDL Isole Minori in Parlamento. DDL che, ricordiamo, è stata la prima legge calendarizzata in Senato in questa legislatura e che è stata licenziata dal Senato già nell’ottobre del 2018.

Purtroppo una volta approdata alla Camera è stata boicottata dal Presidente della Commissione Ambiente (della Lega) per ragioni prettamente politiche (le isole non sono Nord). La decisione della Lega di abbandonare il Governo Conte I, ha fatto sì che quella norma fosse riposta in un cassetto in attesa di tempi migliori (il cambio del Presidente di Commissione avvenuta l’estate scorsa). Qualche rappresentante locale della Lega ha forse pensato di spendersi per far sì che le isole minori non subissero le conseguenze di tali giochetti politici? Non ci risulta affatto, anzi…

Allo stesso modo, qualche rappresentante locale del Partito Democratico ha pensato di parlare all’attuale Presidente della Commissione Ambiente della Camera (del PD) per provare a sbloccare l’iter di discussione del DDL Isole minori e calendarizzare il provvedimento? Non ci risulta affatto, anzi…

Quindi le cose sono due. O i rappresentanti locali di queste due forze politiche sono loro ‘politicamente isolati’ oppure non si spendono per il bene dell’Isola, al solo fine di poter accusare l’attuale Amministrazione di non riuscire ad ottenere la Zona Franca Extraterritoriale.

Ancora una volta i panteschi dovranno pagare i giochetti di questi pseudo-politici o meglio politicanti della domenica ‘civicamente impegnati per cercare di dare risposte e serenità’ alla comunità isolana.

Noi abbiamo continuato a fare pressioni ai nostri rappresentanti politici e sappiamo che dopo l’approvazione della Finanziaria, salvo imprevisti, l’iter dovrebbe finalmente sbloccarsi. Comunque stiano tranquilli i politicanti locali, perché l’eventuale approvazione della Legge non sarà un successo di questa Amministrazione, ma un successo per Pantelleria e i panteschi tutti.

 

Questione Sanità

Viene detto che dopo “diverse azioni politiche e amministrative congiunte e condivise tra le diverse istituzioni” era stato trovato un equilibrio nelle prestazioni essenziali ed indifferibili, salvo poi subire arresti e retrocessioni, quale la chiusura del Punto Nascita.

Anche qui, più che un’accusa, sembra di trovarsi davanti ad un mea culpa.

Non si capisce come mai un problema dato per risolto si sia poi manifestato nuovamente. Forse perché piuttosto che risolverlo si era preferito mettere una toppa? Il Punto Nascita è previsto nel piano sanitario, ma a condizione che sia sicuro ovvero che ci siano le infrastrutture e il personale adeguato. Cosa che non c’è mai stata!

Quindi, anche in questo caso, bisogna chiedersi come mai dei politici tanto capaci e non “isolati” non abbiano risolto tale problematica visto che il Punto Nascita è stato chiuso pur essendo prevista la deroga alla sua apertura?

E come mai, questi politici attenti alle problematiche della comunità non si sono mai opposti al mantenimento di una struttura che non garantiva le condizioni minime di sicurezza alle partorienti?

Mantenere un Punto Nascita aperto senza avere il personale sufficiente e le strutture minime richieste, mettendo a rischio partorienti e nascituri, è frutto di alta politica o di opportunismo politico sulla pelle delle donne pantesche?

Questa Amministrazione ha più volte chiesto il potenziamento della struttura al fine di garantire il mantenimento del Punto Nascita in deroga, ma di fronte alle obiezioni postate dall’istituzione competente riguardo le condizioni di sicurezza che al momento non sono garantite, non ha potuto fare altro che prendere atto di tale decisione, chiedendo che almeno si abbassi il disagio a chi deve partorire. Ma la battaglia per il Punto Nascita continua.

Per il resto, questa Amministrazione ‘isolata’ ha chiesto ed ottenuto degli importanti risultati a rafforzamento delle prestazioni ambulatoriali, si veda l’oncologo e lo psicologo, ma il più saliente è l’approvazione del progetto aziendale in materia di ottimizzazione e potenziamento dell’assistenza sanitaria nell’Isola di Pantelleria da parte dell’ASP di Trapani che, a regime, porterà ad incrementare di 26 unità, tra medici, infermieri, OSS e amministrativi, il personale presente nell’Ospedale B. Nagar, oltre che all’acquisto di tecnologia sanitaria quali un ecografo di fascia alta, un impianto di osmosi inversa per emodialisi ed i materiali a corredo, 3 ecografi per i poliambulatori distrettuali e un ecocolordoppler. Questo progetto è stato già deliberato dall’Asp ed ha mosso già i primi passi con il bando per amministrativi ed a breve seguiranno tutti gli altri bandi per un valore di circa 2 milioni di euro in aggiunta a ciò che abbiamo già ed alle riconosciute professionalità del nostro sistema sanitario. Chiedere al dott. Luca Fazio per conferma.

Capitolo siti strategici

Grotta di Sateria, Tombe Bizantine, Sesi, stufe di Kazen. I firmatari sostengono che “ancora oggi rimangono abbandonati al proprio destino”.

Anche in questo caso si nota un’ammissione di colpa.

Quell’ancora oggi, infatti, significa che lo erano anche prima. Anche quando alcuni di loro amministravano, quindi.

Allora ci spieghino come mai queste menti politiche eccelse adesso imputano a questa Amministrazione responsabilità che partono da loro. Spieghino piuttosto ai panteschi come mai hanno abbandonato al loro destino dei siti che ritengono strategici.

Noi ci siamo da subito attivati sia per costringere gli Enti competenti, quale il Parco Archeologico, ad intervenire e per cercare di trovare i finanziamenti necessari a mettere in sicurezza la Grotta di Sateria. Anche in questo caso, noi ‘politici di basso livello’ riteniamo che non si possa mantenere fruibile al pubblico un sito altamente rischioso per l’incolumità pubblica.

Capitolo agricoltura

Anche in questo caso si accusa l’Amministrazione di “non lavorare in sinergia con i vari attori” preferendo andare allo scontro istituzionale.

Domanda: chi sarebbero questi attori con cui non si lavora in sinergia?

Forse il Parco Nazionale?

Lo stesso Parco che per volere del Presidente non ha preso una posizione forte contro la modifica al disciplinare voluto dal Consorzio DOC?

Oppure il Comune dovrebbe “lavorare in sinergia” con chi intende distruggere i prodotti di nicchia panteschi, scippando loro il nome e il mercato?

Questa amministrazione si è fatta promotrice del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per la variazione alla DOC Sicilia sullo zibibbo in blend.

Ricordiamo alcune date fondamentali che hanno segnato il declino del nostro prodotto simbolo:

2015: Variazione al disciplinare della DOC Sicilia con inserimento del vitigno Zibibbo

2017: Variazione al disciplinare della DOC Sicilia per lo zibibbo in blend

2019: nonostante le opposizioni dello stesso Consiglio Comunale pantesco, ma direi anche delle forze politiche locali (muro contro muro, quindi scontro), variazione al disciplinare della DOC Pantelleria per l’introduzione in etichetta della scritta ‘Sicilia’.

Che dire anche del bistrattato cappero di Pantelleria, unico ed inimitabile, che nel 2016 riceveva un attacco dal nascituro disciplinare del cappero di Salina?

Questa amministrazione ha provato ad intervenire in Europa (merito riconosciuto anche da uno dei sottoscrittori) perché oramai lo Stato Italiano l’aveva approvato senza opposizioni, non riuscendoci per mancanza di titolarità.

Chi c’era nel 2016 e poteva, anzi doveva intervenire?

Capitolo caro benzina

L’attuale Amministrazione, a detta dei sottoscrittori, è colpevole di non aver fatto scendere il prezzo dei carburanti. Quindi, secondo loro, il prezzo viene deciso dalle Amministrazioni comunali?

Se è così spieghino come mai non lo hanno fatto quando potevano, visto che anche quando l’Isola era “ben amministrata” da loro, il prezzo dei carburanti era identico anzi più alto.

Questa Amministrazione ha agito per far sì che il principale fornitore all’ingrosso di carburanti e il principale consumatore di gasolio dell’isola si sedessero attorno ad un tavolo e raggiungessero un accordo per far in modo che il fornitore potesse ripartire i costi fissi su una quantità maggiore di carburante. Ricordiamo che era stato il fornitore a dire che si sarebbe arrivati ad abbassare il prezzo anche meno della terraferma (https://www.paconline.it/wordpress/2019/06/18/pantelleria-prezzo-carburante-nautilus-dipende-tutto-dalla-smede/) . Quindi, bisogna rivolgersi a loro se non è stata mantenuta la parola data. In ogni caso la soluzione al caro carburanti nelle isole minori non può certo essere quello di raccattare qualche cent di euro ai rivenditori, ma di trovare soluzioni alternative sfruttando le risorse che non comportano bolletta, come ad esempio il trasporto elettrico. Ma comprendiamo che bisogna avere una visione strategica per capirlo.

Castello Medievale

Ricordiamo che il Castello Medievale è stato occupato abusivamente per alcuni decenni da chi ha “ben” amministrato l’Isola. Questa Amministrazione, come sa bene una delle sottoscrittrici della missiva, ha da subito preso contatti con l’Agenzia del Demanio per mettere in regola il possesso della struttura ottenendo una concessione gratuita, ma dovendo regolarizzare il passato. Una volta ottenuta la concessione, si è riscontrato che c’erano alcune cose importanti da fare, aggiornare gli impianti antincendio e di sicurezza, ragion per cui non era possibile permettere la fruizione pubblica del Castello senza aver prima trovato le risorse ed operato i lavori necessari. La concessione si è ottenuta solo ad inizio 2020, ma è sopraggiunta l’emergenza Covid ad impedire i lavori e la fruizione del Castello. Siamo tutt’ora in emergenza, ma i lavori sono già previsti e, sperando non ci siano altri peggioramenti nella situazione, il Castello riaprirà in primavera.

Questione strada del Lago

Come sapranno i sottoscrittori della lettera, ad ottobre 2018 un blocco si è staccato dal costone roccioso sovrastante la via del Lago, rischiando di colpire uno scuolabus pieno di bambini che si stavano recando a scuola. Altri blocchi si erano già staccati in precedenza, ma la solita politica del “tiriamo a campare” aveva pensato di risolvere il problema rimuovendo i massi e riaprendo la strada, non eliminando affatto il pericolo. Ma non è così che si risolvono i problemi, caso mai si peggiorano le situazioni, tant’è che il fenomeno si è ripetuto ancora una volta nel 2018.

Questa Amministrazione, di concerto con gli esperti della sicurezza, ha scelto di risolvere il problema alla radice mettendo in sicurezza l’intero costone roccioso e si è da subito mossa interagendo con l’Ufficio per il Rischio Idrogeologico in Sicilia per cercare di accorciare i tempi, bandire la gara e affidare i lavori per un progetto fermo dal 2016.

La gara è stata bandita nei primi mesi del 2019 (tempi record per la burocrazia italiana) e, dopo le verifiche delle offerte, i lavori sono stati consegnati nei primi mesi del 2020. Attualmente i lavori sono in corso, dopo aver subito anch’essi diversi fermi dati da questioni inerenti al bando, all’emergenza Covid e ad una serie di imprevisti rilevati nella struttura del costone. Una volta finiti, ci consegneranno un costone e una strada messi in sicurezza.

Infine questione stagione turistica

Capiamo che per alimentare polemiche si debba anche sparare alto con le cifre, ma ci piacerebbe sapere da dove è stata presa la cifra di 210.000 euro di cui si parla nella missiva. Stiamo ancora ricevendo i rendiconti per le liquidazioni degli spettacoli, quindi nemmeno questa Amministrazione sa quanto sarà la spesa finale, perché come ben sa chi si è occupata di questo settore, non sempre i contributi richiesti corrispondono a quanto effettivamente viene rendicontato da chi ha presentato i progetti, ma questa cifra citata è davvero sorprendente.

Forse ci si riferisce agli anni in cui era Assessore una delle firmatarie della lettera?

Ma a prescindere da questi numeri da tombola natalizia, è chiaro che solo chi non ha alcuna visione di ciò che serva ad un’isola che vive principalmente di turismo può sostenere che i soldi spesi per gli eventi estivi siano uno “sperpero di denaro pubblico”. Non solo gli eventi sono stati apprezzati da turisti e isolani, ma espressamente richiesti dagli operatori turistici dell’isola che a luglio, prima che iniziasse la programmazione, lamentavano serate vuote e chiedevano a gran voce una programmazione da proporre ai propri clienti. In moltissimi ci hanno fatto i complimenti e ringraziato a fine stagione e questo, in un’isola avara di concessioni, è molto significativo.

Per non parlare del fatto che la maggior parte degli eventi hanno fatto da vetrina a tanti artisti panteschi, perché si è voluta dare la possibilità a tanti bravissimi artisti locali di esibirsi ed essere conosciuti a chi visita l’isola in estate, azione che doveva essere già portata avanti negli anni precedenti.

Non ultimo, anzi fondamentale, le somme impegnate per gli artisti non isolani hanno permesso di dare ristoro alle attività isolane provate dalla crisi economica conseguente alla pandemia, infatti parte delle risorse impegnate per la stagione estiva sono rimaste sull’isola e, quindi, sono andate in circolo all’interno dell’economia isolana tra soggiorni, ristorazione, noleggi, service, ecc.

Certo, che questa cosa non sia compresa dai firmatari non ci stupiamo troppo, anche se è singolare che alcuni di essi abbiano partecipato agli stessi eventi o siano stati tra gli imprenditori locali che hanno giovato di queste presenze. Ovviamente, è inutile commentare quanti, tra i firmatari, hanno pubblicamente definito le manifestazioni antimafia e culturali ‘noiose’, ‘spreco di soldi’ e ‘incomprensibili’ perché il livello si commenta da sé. Sembra di sentire chi sostiene che con la cultura non si mangia, salvo poi, in alcuni casi, sputare nel piatto in cui si sta mangiando e si è sempre mangiato.

Quando c’erano loro… non c’era il maltempo!

In quella lettera degna di un romanzo distopico di bassa lega, le accuse rivolte all’amministrazione si spingono fino a darci la colpa del maltempo.

Sembra che l’isolamento conseguente al mare agitato che non ha permesso la navigazione nei primi giorni di dicembre fosse colpa anch’esso di questa Amministrazione.

Evidentemente ‘quando c’erano loro’ avevano in dotazione una bacchetta magica e sapevano come calmare vento e mare, così che i traghetti arrivassero sempre in orario.

Purtroppo questa Amministrazione è composta da comuni mortali e nulla può di fronte agli eventi meteorologici.

Però si può intervenire in altro modo per limitare i disagi provocati dai periodi di isolamento. Basta guardare al passato e far tesoro della capacità di resilienza dei nostri avi. Loro, infatti, hanno saputo adattare le loro abitudini e il territorio per poter sopravvivere in un’isola impervia, non facile da coltivare, priva di sorgenti di acqua sufficienti ai loro fabbisogni. Si sono adoperati e hanno trasformato il territorio per renderlo coltivabile.

Perché le uova, gli ortaggi, il grano o la carne devono arrivare solo da fuori Pantelleria quando negli ultimi anni sono stati abbandonati oltre 3000 ettari di terreni agricoli? Questi giorni di isolamento ci hanno insegnato una cosa importante: dobbiamo iniziare a tornare a coltivare grano e ortaggi per far fronte alla domanda interna, allevare galline e mucche per far fronte alla domanda di uova e carne, sfruttare tutte le risorse di cui abbiamo bisogno e ridare vita all’isola nel rispetto del territorio e della sua ecosostenibilità.

Non sarà la soluzione all’isolamento provocato dal maltempo, ma sarebbe un ottimo inizio per tornare alla vocazione originaria del territorio e per avere una base sicura per i periodi di emergenza.

Certo, servirebbe l’aiuto di quelle istituzioni nate per dare sollievo all’agricoltura pantesca e di cui ancora non si è vista traccia, ma questa è un’altra storia e introdurla qui equivarrebbe ad aprire un altro vaso di Pandora e un’altra ferita ancora aperta in molti dei firmatari (con memoria da pesce rosso).

In questa farsa paradossale che crediamo non abbia precedenti nella Storia di questo Paese, vogliamo ricordare ai politicanti della domenica di studiare prima di scrivere, perché per rimuovere un Sindaco votato dai cittadini c’è un solo modo: approvare una mozione di sfiducia in Consiglio Comunale.

Visto che da quanto leggiamo, si è formato questo nuovo gruppo misto di minoranza formato da tre Consiglieri Comunali, fuoriusciti dagli originari gruppi di appartenenza con i quali erano stati eletti, invitiamo i firmatari della lettera a muoversi nelle sedi istituzionali opportune e a presentare una mozione di sfiducia.

Tre Consiglieri già sono dalla loro parte.

Ne devono convincere altri cinque per arrivare agli otto necessari.

Ci meravigliamo anche dell’irrituale chiamata in causa dei Consiglieri di opposizione non firmatari del documento, come se il lavoro di alcuni Consiglieri di opposizione avesse valore e quello di chi non è allineato al ‘gruppo dei soliti noti’ non sia degno di alcuna considerazione.

Ecco, questa è un’altra differenza che segna il passo e parla di ‘collaborazione e serenità amministrativa’: noi rispettiamo il lavoro delle opposizioni quando c’è ed è costruttivo.

Concludiamo questa necessaria risposta chiedendo umilmente scusa a Sua Eccellenza il Prefetto per essere stato tirato in ballo in un momento di emergenza nazionale che vede gli ufficiali di Governo in prima linea per coordinare e guidare tutte quelle azioni necessarie a limitare il contagio da Covid.

In fede,

Erik Vallini, Presidente del Consiglio Comunale Sabina Esposito, Vice Presidente del Consiglio Comunale

Antonio Perrone, Consigliere Comunale

Stefano Scaltriti, Consigliere Comunale

Graziella Francesca Di Malta, Consigliere Comunale

Maurizio Caldo, Vice Sindaco

Antonio Maria Gutterez, Assessore

Angelo Parisi, Assessore

Francesca Marrucci, Assessore

Vincenzo Vittorio Campo, Sindaco di Pantelleria

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Le Soste di Ulisse cambia nome con La Sicilia di Ulisse: cultura, turismo, enogastronomia al centro del progetto

Barbara Conti

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Le Soste di Ulisse celebra la Sicilia di Ulisse

Questa operazione di renaming non è solo una questione di branding, ma rappresenta un impegno profondo verso il patrimonio siciliano e la volontà di mettere in risalto ciò che rende l’isola unica nel suo genere

La Sicilia è un’isola ricca di storia, cultura e tradizioni, un luogo che ha affascinato viaggiatori e letterati nel corso dei secoli. Oggi, un’importante iniziativa mira a celebrare e promuovere ulteriormente questa meravigliosa terra: Le Soste di Ulisse ha cambiato il proprio nome in La Sicilia di Ulisse.

Questa operazione di renaming non è solo una questione di branding, ma rappresenta un impegno profondo verso il patrimonio siciliano e la volontà di mettere in risalto ciò che rende l’isola unica nel suo genere. Il profondo legame con la Sicilia, terra di ospitalità, sapori e aromi eccellenti si deve comprendere sin dal nome: ecco perché Le Soste di Ulisse ha avviato un’importante operazione di renaming, diventando La Sicilia di Ulisse. La volontà è quella di rafforzare ulteriormente l’appartenenza a questa terra con il suo ricco patrimonio storico, culturale e gastronomico, celebrando al contempo la narrazione epica legata al viaggio dell’eroe omerico.

“Siamo fieri di presentare il nostro nuovo nome, La Sicilia di Ulisse, che riflette la volontà di mettere al centro il territorio siciliano e le sue eccellenze” – spiega il Presidente Tony Lo Coco – “È fondamentale per noi associati fare squadra, unendo le forze delle realtà locali per offrire ai viaggiatori un’esperienza unica, autentica e radicata nelle tradizioni della nostra isola. Con il nuovo direttivo, che ho l’onore di guidare, ci stiamo impegnando per sviluppare progetti di rilievo nazionale e internazionale con l’obiettivo di dare nuovo slancio all’Associazione”.

Riunendo oltre cinquanta tra i migliori ristoranti, cantine e strutture ricettive della Sicilia, l’Associazione ha contribuito negli anni a valorizzare il patrimonio culturale e culinario della regione. Con il nuovo nome – La Sicilia di Ulisse – si vuole ora sottolineare l’identità di questa realtà legata al territorio e il ruolo di collettore di eccellenze che permette ai visitatori di vivere l’isola attraverso sapori, tradizioni e storie millenarie. Il richiamo a Ulisse non è casuale: rappresenta l’idea di un viaggio epico e ricco di scoperte, che si svolge in un territorio pieno di tesori nascosti. Nell’Odissea si narra che, dopo molte peripezie, Ulisse raggiunse la Sicilia, una terra fertile, ricca di prodotti tipici e tradizioni che ancora oggi affascinano chi la visita. L’Associazione invita i viaggiatori a vivere l’isola proprio come moderni Ulisse, scoprendone le meraviglie e lasciandosi incantare dai suoi segreti.

Il nome segna anche l’inizio di un nuovo capitolo per l’Associazione, con il nuovo direttivo insediatosi ad aprile 2024. Accanto al presidente Tony Lo Coco operano il vicepresidente Luciano Pennisi e i consiglieri Marco Baglieri, Accursio Craparo, Giovanni Guarneri, Giuseppe La Rosa, Carla Maugeri, Salvatore Campisi e Francesca Planeta. Ad affiancare il lavoro del nuovo direttivo ci sono Pino Cuttaia, in qualità di past president, e Nino Graziano, presidente onorario.

“La Sicilia di Ulisse” non vuole solo promuovere l’ospitalità e l’enogastronomia, ma si impegna a supportare l’intero sistema delle piccole realtà locali, valorizzando le eccellenze e incentivando un turismo sostenibile e di qualità.

 www.lasiciliadiulisse.it

La Sicilia di Ulisse

Da oltre vent’anni l’Associazione si impegna a valorizzare le meraviglie della Sicilia, offrendo ai viaggiatori l’opportunità di vivere un’esperienza completa e autentica, fatta di sapori, paesaggi e prodotti che racchiudono l’anima mediterranea dell’isola. Fondata nel 2002 da un gruppo di chef visionari, l’Associazione riunisce le eccellenze siciliane nei settori dell’ospitalità, della gastronomia e della viticultura. Attraverso un portale e una APP, La Sicilia di Ulisse si presenta in modo chiaro e strutturato sul mercato, rendendo accessibile la sua offerta esclusiva. Oggi, l’Associazione conta 52 soci, di cui 36 tra ristoranti e pasticcerie storiche e 16 hotel di charme, oltre a 21 cantine partner per un numero complessivo di 1.400 addetti e un fatturato generato stimato di 140 milioni di euro. Da aprile 2024 il presidente dell’Associazione è Tony Lo Coco.

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Beer Fest, a Punta Secca (RG) dal 4 al 6 Agosto

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Beer Fest, a Punta Secca dal 4 al 6 Agosto

Beer Fest, tre giorni per promuovere la birra artigianle nel borgo di Punta Secca, il borgo marinaro frazione di  Santa Croce Camerina, reso celebre dalla fortuna Fiction de “Il Commissario Montalabano”.
Birra alla spina, street food e musica dal vivo, alla scoperta di uno dei borghi più affascinati della Sicilia Sud-Orientale 

C’è grande fermento a Punta Secca, il borgo marinaro del Ragusano, per la prima edizione del Beer Fest: l’atteso Festival che dal 4 al 6 agosto, mira a promuovere la birra artigianale nell’ambito del panorama enogastronomico della Sicilia Sud-Orientale.
Il Beer Fest, promosso ed organizzato dall’associazione Glocal, con il contributo dell’associazione Sikelia e il patrocinio del comune di Santa Croce Camerina è il primo festival della birra artigianale che vedrà Il borgo marinaro impegnato per tre sere a promuovere la birra artigianale siciliana.

Al centro del Beer Fest c’è la celebrazione delle eccellenze brassicole artigianali dei 4 birrifici siciliani che parteciperanno al primo appuntamento del Beer Fest.

Sarnno 4  i birrifici presenti La protagonista assoluta sarà la birra artigianale proposta dai 4 birrifici presenti, provenienti da tutta la Sicilia, da Scicli, Vittoria, Niscemi e Palermo. Alla prima edizione del Beer Fest parteciperanno il birrificio Kuturi, il birrificio Pasì, il birrificio Terre A Sud Est ed infine dal birrificio, Birra del Genio.

Un viaggio sensoriale del gusto e dell’olfatto che inizia dalla birra artigianale di Scicli, il birrificio più a sud d’Italia e termina con la birra che arriva dal birrificio di Palermo

Per 3 giorni a Punta Secca la frazione balneare di Santa Croce Camerina, dal 4 al 6 agosto, a partire dalle 19.30 fino alla mezzanotte, la gente locale e i turisti avranno l’opportunità di conoscere e degustare le birre artigianali dei 4 birrifici. Birra artigianale siciliana, analcolica, light, normale, speciale, doppio malto, accompagnata da cibo e musica dal vivo. Ognuna delle birre proposte dai questi 4 birrifici, ha una storia unica da raccontare

Non ci sarà tuttavia solo la birra artigianale, ma anche lo street food in pizza Faro con un’area attrezzata per i bimbi in Piazza Concordia e tanta musica dal vivo in piazza Faro, per tre giorni che si preannunciano indimenticabili nello splendido borgo di Punta Secca Le tante varietà di birra artigianale, sono pronte a rinfrescare e a soddisfare i tanti estimatori e curiosi che parteciperanno all’atteso primo Festival della famosa bevanda al malto e luppolo.

Materie prime pure, di alta qualità sono il cardine delle tante ricette delle birre alla spina presenti.

Musica e street Food alla Prima edizione del Beer Fest Ad allietare e divertire il pubblico durante le tre serate, dal 4 al 6 agosto a partire dalle ore 22:00, ogni sera si esibirà in Piazza Faro un gruppo diverso. Inizieranno domenica 4 agosto, i Farabutti Band – lunedì 5 agosto sarà la volta dei Queentessenza Experience Band – ed infine martedì 6 agosto, sarà il gruppo Radio Freccia- Ligabue Tribute Band – a chiudere la prima edizione del Beer Fest

Dal 4 al 6 agosto, a Punta Secca, a partire dalle 19.30 fino alle ore 24.00, sarà possibile immergersi nell’atmosfera della splendida località marittima per assaporare le birre artigianali e partecipare a tre concerti dal vivo per trascorrere tre serate magiche, dove luce, birra, buon cibo e musica si fondono per vivere un’atmosfera da sogno alla scoperta del meraviglioso mondo della birra artigianale e del borgo marinaro reso celebre dalla Fiction RAI de “ Il Commissario Montalbano “

Le birre siciliane dell’Estate sono pronte a placare il caldo e l’arsura di birra e di Festa, per tre serate coinvolgenti e indimenticabili sotto l’ombra del Faro di Punta Secca

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Ragusa, al via “Il Contadino al Castello” di Donnafugata: filiera corta e prodotti di qualità

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Produttori e consorzio di tutela promuovono le bontà locali e il consumo consapevole grazie alla sottomisura 16.4 del Psr finanziato dal GAL Terra Barocca

Puntando sulla divulgazione e la maggiore conoscenza della filiera corta e dei suoi buonissimi prodotti, si è svolta ieri pomeriggio al parco del Castello di Donnafugata, il primo appuntamento del progetto “Il Contadino al Castello” promosso da un’ats formata da imprese agricole e consorzi di tutela (Cerasuolo di Vittoria Docg e Ragusano Dop).

Da un lato la promozione della filiera, dall’altro la valorizzazione dei prodotti agroalimentari locali, incentivando il consumo consapevole e sostenibile dei prodotti del territorio, secondo gli obiettivi del progetto finanziato dal GAL Terra Barocca tramite la sottomisura 19.2/16.4 del PSR Sicilia 2014-2022, teso a creare una rete tra operatori del settore primario per valorizzare e promuovere la domanda e l’offerta di prodotti locali.

I produttori, veri protagonisti del progetto, hanno voluto porre in degustazione alcune delle eccellenze enogastronomiche iblee com il vino Cerasuolo di Vittoria DOCG, famoso per il suo colore rosso rubino e il bouquet di sapori che si richiamo ai frutti rossi e spezie, o ancora il formaggio Ragusano DOP che ha deliziato i presenti con il suo sapore deciso e aromatico, mentre l’olio extravergine di oliva Dop Monti Iblei, con le sue note fruttate, ha arricchito il buon pane realizzato con grani antichi come il “senatore Cappelli”.

Divulgazione e approfondimenti anche su mandorle, carrube e miele, tutte produzioni biologiche, così come su altri formaggi tradizionali di latte vaccina aromatizzati con capuliato e origano. Un momento di grande interesse è stato il talk di approfondimento che ha visto la partecipazione di Lina Lauria del consiglio nazionale di Slow Food Italia, di Vincenzo Maidani,  presidente regionale di Slow Food Marche, e di Barbara Conti, nota food blogger di “Fantasia in Cucina” sulla piattaforma di Giallo Zafferano.
Durante il dibattito, dinanzi ad un pubblico fortemente interessato, sono stati discussi temi cruciali come la sostenibilità, l’importanza del consumo consapevole e le strategie per promuovere i prodotti della filiera corta.

L’evento ha visto una nutrita partecipazione di residenti e turisti, desiderosi di scoprire e degustare i prodotti tipici della zona. Il progetto “Il Contadino al Castello” continua con una serie di eventi programmati che si svolgeranno nelle prossime settimane, ciascuno con l’obiettivo di celebrare la ricca tradizione enogastronomica iblea. Per saperne di più è possibile seguire i canali social e il sito www.ilcontadinoalcastello.it 



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