Segui i nostri social

Cultura

Pantelleria sorprende sempre. L’arte a 360° concentrata nella Perla Nera del Mediterraneo

Redazione

Pubblicato

-

Esposizione al Castello Medievale, organizzata dal Centro Giamprocaro, ed è subito meraviglia

L’amministrazione comunale ha offerto al Centro Culturale Vito Giamporcaro la possibilità di usare alcune salette vuote del Castello Barbacane di Pantelleria. Anna Rita Gabriele con le sue conoscenze territoriali e personali ha coinvolto alcuni personaggi locali e non, rendendoli protagonisti di un’iniziativa che inizialmente era più problematica di “Indiana Jones”.

  •  Un fotografo nato a Pantelleria ma cresciuto e trapiantato a Milano da ormai 63 anni.
  • Due signore di Tracino ma radicate su tutto il territorio isolano, abituate all’uso degli acquerelli, carboncini e colori vari.
  • Una ex insegnante da sempre abituata alla manipolazione del colore in mixer di tecniche e, dei/delle quali in pochi conoscevano le capacità.

Dal 27 luglio al 31 agosto 2024 con le loro esposizioni e la loro presenza hanno permesso una visita più gradita ai visitatori, per lo più turisti, che hanno optato per una visita alla “fortezza” pantesca.
La lettura di alcune poesie e l’ esposizione di alcuni cimeli originali hanno altresì permesso di ricordare il Reverendo, Cavaliere del Regno, Canonico Andrea Ferrandes nell’ 81° anniversario della sua dipartita (29-7-1943).

– Carboncino ed acquerello – ANNA VINCENZA FERRANDES.
– Pastelli ed acquerelli- CATERINA FERRERI (CATY).
– Tecniche miste – LUIGINA GABRIELE.
– Fotografie – F. V. FERRANDES.

Per il Direttivo del CCVG è stata una bellissima esperienza, per conoscere e fare valorizzare Forme d’Arte e di cultura che prendono stimolo con semplicità da questa ns.isola intrisa di energia propositiva e spesso inaspettata anche nelle piccole cose.
Il confronto costruttivo con il Maestro Cossyro è stato la ciliegina sulla torta, per una crescita o per una ripartenza consapevole.
Ringraziamo tutti i partecipanti e
ci auguriamo di ripetere la mostra anche con altri artisti che avranno voglia di esporre le proprie opere.

Anna Rita Gabriele

Cultura

Italia un Paese di scrittori (che non leggono)

Redazione

Pubblicato

il

 

L’Italia, si dice spesso, è il Paese dei santi, poeti e navigatori. Ma oggi, forse, sarebbe più corretto aggiornarlo così: il Paese degli scrittori. Perché scrivere, in Italia, sembra piacere molto più che leggere. Non importa che il nostro amato Dante si rigiri nella tomba: siamo un popolo di aspiranti autori, ma di libri letti neanche l’ombra.

Prendiamo per esempio i dati dell’ISTAT: meno del 40% degli italiani ha letto un libro nell’ultimo anno. Tuttavia, se si dovesse chiedere quanti abbiano provato a scriverne uno, probabilmente ci troveremmo di fronte a un’altra statistica sorprendente. Siamo un popolo che ama parlare, e oggi, grazie ai social, anche scrivere. Blog, post su Facebook, storie Instagram, poesie improvvisate su TikTok… gli italiani amano lasciare il segno. Ma leggere? Beh, quello è un altro discorso.

 

Scrivere sì, leggere no: il paradosso italiano

Italo Calvino ci aveva già visto lungo, ironizzando su questa tendenza: “Scrivere è sempre un lavoro da dilettanti, leggere è una professione”. In Italia, però, sembra che la professione del lettore non interessi a molti. Al massimo, qualche poesia di circostanza al matrimonio dell’amico, un aforisma su un biglietto d’auguri, oppure la lista della spesa.

Montanelli, dal suo pulpito di polemiche sagaci, era chiaro: “In Italia, chi legge è una minoranza e chi scrive è una moltitudine. Il guaio è che i secondi non leggono neanche i primi.” Ma perché leggere, quando si può benissimo passare il tempo a scrivere l’ennesima autobiografia di una vita che nessuno ha chiesto di conoscere? E così ci ritroviamo con centinaia di nuovi titoli nelle librerie, che nessuno sfoglia, ma che tutti vogliono pubblicare.

 

La “tragedia” della lettura

Se pavese diceva che “un paese che non legge è un paese senza futuro”, potremmo aggiungere che un paese che scrive senza leggere è un paese schizofrenico. Antonio Gramsci, con il suo spirito critico, ci avrebbe probabilmente bacchettati: “Formare una coscienza critica richiede lettura e riflessione, non solo parole.” Eppure, il mondo editoriale italiano è invaso da aspiranti scrittori che si credono il nuovo Proust. Il problema? Non hanno mai letto nemmeno Alla ricerca del tempo perduto. E come potrebbero? Il tempo perduto è tutto impiegato a postare selfie letterari su Instagram.

Norberto Bobbio, filosofo di grande levatura, avrebbe detto che questa carenza di lettori mina la stessa democrazia. Perché la lettura è confronto, apertura mentale. Scrivere senza leggere, invece, è solo un monologo infinito, una gara a chi urla più forte.

 

Librerie deserte, bacheche piene

Nel frattempo, le librerie italiane continuano a chiudere. Più di 700 hanno serrato le porte nell’ultimo anno, e chi resta aperto deve fare i conti con clienti che entrano solo per chiedere dove si trova l’angolo caffè. Umberto Eco, che dei libri aveva fatto una missione di vita, avrebbe probabilmente alzato le mani al cielo: “La televisione è diventata un elettrodomestico, i libri no”. Se avesse vissuto l’epoca degli e-book, probabilmente sarebbe stato più pessimista.

E mentre gli italiani continuano a ignorare i libri, il numero di autopubblicazioni cresce. Si aprono gruppi Facebook di aspiranti scrittori, si avviano start-up editoriali per chiunque voglia vedere il proprio nome in copertina. Ma la verità, citando Woody Allen, è che “chi non legge, non ha niente da dire”. Eppure, in Italia, tutti sembrano avere qualcosa da scrivere.

 

Una razza in via d’estinzione?

Così, ci ritroviamo a essere il Paese di scrittori che non legge. Un paradosso degno di Luigi Pirandello, che sarebbe perfetto per un suo dramma moderno: personaggi in cerca di un autore, ma senza mai averne letto uno. Forse è questo il destino della nostra cultura: estinguere i lettori e moltiplicare gli scrittori, in una spirale infinita di parole senza peso

Davide ROmano

Leggi la notizia

Cultura

Gangi, avviato corso di alfabetizzazione per stranieri

Redazione

Pubblicato

il

GANGI, AVVIATO CORSO ALFABETIZZAZIONE PER STRANIERI SOTTOSCRITTA CONVENZIONE CON CENTRO PROVINCIALE PER ISTRUZIONE ADULTI

Avviato a Gangi corso di alfabetizzazione per stranieri, firmata convenzione tra il CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), Comune di Gangi e istituto comprensivo Francesco Paolo Polizzano.Già 21 gli studenti che frequentano le lezioni.

Una necessità quella dell’attivazione dei corsi dall’arrivo nel comune madonita di diversi giovani argentini che hanno preso la residenza per acquisire la cittadinanza italiana. Si tratta di ragazzi discendenti di avi italiani, molti di origine gangitana. Ad organizzare i corsi è il CPIA Palermo 2 che ha sede amministrativa a Termini Imerese.

Il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti è una tipologia di istituzione scolastica autonoma dotata di un proprio organico e di uno assetto didattico/organizzativo focalizzato sull’apprendimento permanente. La didattica prevede percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana finalizzato al rilascio dell’attestazione di conoscenza della lingua italiana, con la possibilità del conseguimento del titolo conclusivo del I ciclo di Istruzione (ex licenza Media) ma anche un secondo percorso didattico per l’assolvimento dell’obbligo formativo e finalizzato al rilascio di certificazioni delle competenze legate al pieno esercizio della cittadinanza attiva.

“Sono 21 i ragazzi già frequentanti il corso – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – a questi giovani stranieri vogliamo offrire la possibilità di imparare la lingua italiana e facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro. Si tratta di giovani con un livello di istruzione elevato. Abbiamo avuto, e per questo lo ringrazio, la disponibilità del preside dell’istituto comprensivo “Polizzano”, il professor Francesco Serio, che ci ha concesso i locali della scuola elementare del plesso di San Paolo. Questi corsi sono anche un’importante momento di socializzazione e potranno essere seguiti anche da cittadini italiani che ne hanno necessità. Ringrazio per l’impegno e la collaborazione nell’aver raggiunto questo obiettivo la presidente del consiglio comunale Concetta Quattrocchi e l’assessore alla pubblica istruzione Roberto Franco e ancora per la disponibilità il dirigente del Cpia Fabio Pipitò”.

La presidente del consiglio comunale Concetta Quattrocchi e l’assessore alla pubblica istruzione Roberto Franco dichiarano: “Questo percorso formativo proposto permetterà di raggiungere e sviluppare non solo le competenze linguistiche di base utili nel quotidiano, ma anche quelle culturali e sociali che sono patrimonio irrinunciabile di ciascun individuo e che consentiranno di raggiungere il proprio benessere personale. Sarà, sicuramente, un forte momento arricchente che rafforzerà ulteriormente i legami tra i nostri ospiti e la comunità gangitana”.

Leggi la notizia

Cultura

Con Pantelleria Unesco afferma nel mondo il valore culturale dell’agricoltura. Le celebrazioni del decennale con l’on. Barbaro

Direttore

Pubblicato

il

Con Pantelleria l’Unesco afferma nel mondo il valore culturale dell’agricoltura
Le celebrazioni del decennale arricchite dalla presenza del sottosegretario di Stato Barbaro

e dal messaggio del Ministro Lollobrigida

Una giornata storica quella di sabato 14 settembre per Pantelleria quando alla presenza dei
massimi rappresentanti Unesco, delle istituzioni e di tutta la comunità sono state ricordate le
principali tappe dei dieci anni dell’inserimento della pratica della vite ad alberello nella lista dei
patrimoni immateriali dell’umanità. Il commissario straordinario Italo Cucci e la direttrice Sonia
Anelli dell’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria, il sindaco Fabrizio D’Ancona e
l’amministrazione comunale, il presidente del Consorzio dei Vini Doc Pantelleria, Benedetto
Renda, hanno accolto gli ospiti per la scopertura di una targa celebrativa, collocata nella principale
piazza del paese, in segno di ringraziamento e omaggio agricoltori eroici di Pantelleria.

Il mondo agricolo pantesco è stato al centro dell’evento principale nella settimana di
celebrazioni del decennale Unesco a patrimonio immateriale dell’umanità, che si è tenuto presso il
circolo Trieste di Khamma, con la serata istituzionale “10 anni di patrimonio Unesco” durante la
quale sono state presentate le esperienze di valorizzazione della vite ad alberello con gli interventi
di Emanuela Bonomo, Filippo De Nunzio, Francesco Ferreri, in rappresentanza dei viticoltori eroici
di Pantelleria. Dal racconto della loro quotidianità fatta di contatto diretto con la pianta, di saperi
e competenze che si tramandano nel tempo, delle sfide che portano a preservare la pratica
agricola patrimonio dell’Umanità, è emerso il valore dell’essere umano che è il motivo per cui
l’Unesco ha inserito nel 2004, per la prima volta, questa antica tradizione nella Lista del
patrimonio immateriale dell’Umanità, ufficializzandone l’alto valore culturale.


Nel corso della serata sono state consegnate le sculture raffiguranti l’alberello pantesco
per l’impegno nella valorizzazione del riconoscimento Unesco. Il produttore Salvatore Murana e
l’agronoma Graziella Pavia hanno ricevuto l’omaggio in ricordo del lavoro iniziale svolto per la
realizzazione del report che avviò il percorso con l’Unesco; con loro, anche gli ospiti istituzionali,
per l’impegno nella valorizzazione dei patrimoni Unesco. La segretaria Fumiko Ohinata si è detta
stupita delle attività portate avanti in questi dieci anni ed emozionata per i racconti del lavoro
agricolo di Pantelleria che le hanno permesso di toccare l’essenza del patrimonio immateriale
dell’umanità. Dopo l’evento a Parigi nel Palazzo Unesco di Parigi, l’ambasciatore Stellino ha voluto
personalmente rendere grazie alla comunità pantesca per l’evoluzione, i progressi e gli sviluppi
positivi che sono stati condotti. Per la seconda volta presente a Pantelleria, nel giro di pochi mesi,
il sottosegretario di Stato Barbaro ha comunicato gli impegni del Ministero volti allo snellimento
della burocrazia nei Parchi per consentire un’attività di gestione del territorio più veloce e
all’adeguamento della normativa in materia di aree protette per prestare loro adeguata tutela.
Pierluigi Petrillo, Direttore della Cattedra UNESCO dell'Università Unitelma Sapienza, fautore de lpercorso di riconoscimento Unesco per Pantelleria, ha ricordato le tappe di questo traguardo per proiettarsi al futuro.


Un valore aggiunto alla serata è stato dato dalla lettera del ministro all’agricoltura
Lollobrigida, assente alla ricorrenza per altri impegni istituzionali, nella quale ha parlato della
pratica agricola dell’alberello come emblema di conservazione della biodiversità e di riduzione del
rischio idrogeologico; un elemento simbolo di straordinaria eredità che il governo prende come
spunto per raccogliere altrettanti esempi, come il percorso di promozione della candidatura della
cucina italiana e rilancia la ricchezza del Made in Italy protagonista al G7 sull’agricoltura che si
svolgerà la prossima settimana a Siracusa.

Leggi la notizia

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza