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Ambiente

Pantelleria, un lettore scrive: l’enigma del Piano del Parco, fra indicazioni evasive e il silenzio dei cittadini

Redazione

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Un lettore ci scrive

Ci sarebbe da chiedersi, caro Direttore, se a fronte dell’atto di indirizzo deliberato qualche mese fa dal Consiglio Comunale – finalizzato a proporre modifiche al documento “Verso il piano del Parco” ritenuto forse troppo “vincolistico” e che presto plasmerà il nuovo Piano del Parco Nazionale – la risposta ufficiale, se c’é stata come si mormora, non sia apparsa talmente evasiva da far sorgere interrogativi.
Nel silenzio che ha accolto le precise indicazioni del Comune di Pantelleria, si percepirebbe una reticenza quasi inspiegabile a intraprendere i cambiamenti suggeriti.
È curioso come, in un’epoca in cui la trasparenza dovrebbe essere il nostro vessillo, le risposte ufficiali appaiano sfuggenti come per evitare di sconvolgere equilibri consolidati.
Ancor più inquietante, tuttavia, è il silenzio dei cittadini, che sembrano subire passivamente tali decisioni.
Invece di alzare la voce e chiedere chiarezza, molti accettano lo status quo, come se l’indifferenza fosse diventata la norma.
Questa passività, in un contesto in cui il nostro patrimonio naturale meriterebbe una cura attenta e condivisa, lascia spazio a domande scomode: siamo veramente disposti a rinunciare al nostro diritto di sapere e di partecipare attivamente al destino del nostro territorio?

di Taglio Basso

Ambiente

È Online lo Sportello Agricoltura dell’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria

Redazione

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Con l’obiettivo di una comunicazione più capillare, efficace e completa l’ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha incrementato i contenuti del sito istituzionale con la creazione di una sezione interamente dedicata al settore agricolo:

 https://www.parconazionalepantelleria.it/pagina.php?id=11

 In home page, cliccando sul banner “Sportello Agricoltura” si aprirà la pagina dedicata, suddivisa in quattro sezioni: bandi e contributi; eventi e corsi; modelli e documenti; offerte di lavoro. All’interno di esse si trovano gli elenchi con moduli e documenti scaricabili.

È già possibile visionare, fra le varie comunicazioni, l’avviso della Regione Siciliana relativo alla disponibilità di barbatelle di vite per la corrente annata agraria; il bando Isi Inail 2024/2025; i corsi di aggiornamento professionale gratuiti. Nella sezione modelli e documenti sono disponibili le tabelle per l’analisi chimica dei terreni di Pantelleria; lo studio sul carbonio nel suolo dell’isola; la scheda di denuncia per i danni causati dal coniglio selvatico; la tabella del fabbisogno lavoro per ettaro.

Il servizio digitale integra quello fisico che il Parco di Pantelleria rende disponibile a tutti con il riferimento dell’agronomo Davide Emma (agricoltura@parconazionalepantelleria.it Tel. 0923 569412) che riceve presso gli uffici del Parco il martedì e il giovedì dalle ore 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 17.30.

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Ambiente

Cambiamento climatico influenza la nidificazione delle tartarughe. Le caretta tornano nei nidi dove nascono

Redazione

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Uno studio ha scoperto che ogni anno le tartarughe caretta tornano prima nei loro consueti luoghi di nidificazione per compensare l’aumento delle temperature

di Beatrice Raso da Meteoweb.eu

 

Una nuova ricerca dimostra che le tartarughe rispondono al cambiamento climatico nidificando prima. I ricercatori che monitorano la nidificazione delle tartarughe verdi e delle tartarughe caretta a Cipro hanno scoperto che ogni anno tornano prima nei loro consueti luoghi di nidificazione per compensare l’aumento delle temperature. Nelle tartarughe marine, la temperatura determina il sesso biologico della prole: nascono più femmine quando fa più caldo, mentre le schiuse con successo sono minori quando fa troppo caldo. Le tartarughe hanno anche una “filopatria natale”, il che significa che tornano a nidificare nella zona in cui sono nate.

Un team di ricerca dell’Università di Exeter e della Society for the Protection of Turtles prevede, sulla base di tre decenni di dati, che entro il 2100 non verrà praticamente prodotta alcuna nuova prole di tartaruga caretta, a meno che le tartarughe non contrastino le temperature più elevate anticipando la stagione della nidificazione. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.

Dopo aver posizionato dei registratori di temperatura nei nidi di notte, quando le femmine depongono le uova, e averli recuperati una volta che il nido si è schiuso, i ricercatori hanno stimato che le tartarughe devono nidificare 0,5 giorni all’anno prima per mantenere l’attuale rapporto tra i sessi e 0,7 giorni all’anno prima per evitare la mancata schiusa delle uova.

Ma i loro dati hanno dimostrato che le tartarughe marine nidificano già all’inizio dell’anno: le femmine che tornano hanno anticipato l’inizio della nidificazione di 0,78 giorni all’anno dal 1993. Ciò significa che, almeno per ora, le tartarughe stanno facendo abbastanza per garantire che le loro uova continuino a schiudersi nidificando prima, a temperature più ideali.

La professoressa Annette Broderick ha affermato: “si tratta di una buona notizia, poiché abbiamo dimostrato che queste tartarughe rispondono alle temperature elevate causate dal cambiamento climatico spostandosi verso mesi più freddi per nidificare. Non c’è alcuna garanzia che continuino a farlo, però: dipende molto da quanto aumentano le temperature e anche da cosa mangiano. Se i tempi di produzione in termini di provenienza del cibo cambiano, allora potrebbero iniziare a essere scollegati ecologicamente tra dove si procurano il cibo e dove si riproducono”.

Il team di ricerca ha anche pubblicato uno studio basato su 31 anni di dati raccolti su oltre 600 singole tartarughe verdi che nidificano sulla stessa spiaggia di Cipro del Nord, per vedere cosa influenza il momento in cui iniziano a deporre le uova ogni anno e come possiamo spiegare i progressi a cui abbiamo assistito negli ultimi tre decenni. Il team di ricerca ha scoperto che le singole tartarughe stavano adattando il momento della nidificazione in base alla temperatura del mare, deponendo le uova 6,47 giorni prima per ogni aumento di 1°C della temperatura dell’oceano. Hanno calcolato che la temperatura ha rappresentato circa il 30% dell’avanzamento, con le femmine più esperte e quelle che depongono più covate che nidificano anche prima.

L’autrice principale Mollie Rickwood, del Centro per l’ecologia e la conservazione dell’Università di Exeter, ha affermato: “per sapere se i progressi a cui assistiamo ora continueranno in futuro, è fondamentale comprendere gli effetti combinati dei cambiamenti, ad esempio, nella struttura per età della popolazione e nel modo in cui le singole tartarughe rispondono ai cambiamenti ambientali”. La dottoressa Damla Beton, della Society for Protection of Turtles (SPOT), ha aggiunto: “sebbene le nostre tartarughe sembrino riuscire a far fronte alle attuali temperature in aumento, non è chiaro per quanto tempo riusciranno a farlo prima che le condizioni a Cipro non siano più adatte, ma potrebbero trovare luoghi più freschi nel Mediterraneo dove nidificare”.

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Ambiente

Pantelleria, scuole chiuse per disinfestazione. Ecco quando

Direttore

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Due giorni di chiusura dei plessi scolastici per sanificazione degli ambienti

Il Preside Fortunato DI Bartolo ha chiesto al Comune di Pantelleria l’esecuzione di disinfezione e disinfestazione di tutti i plessi di ogni ordine e grado del nostro territorio.

Considerate favorevoli talune circostanze, l’ente ha fissato la data di chiusura per adempiere alle ridette operazioni di sanificazione degli ambienti scolastici, per i giorni 3 e 4 marzo 2025.

Così si legge da uno stralcio dell’ordinanza del Sindaco Fabrizio D’Ancona:

La chiusura di tutti i plessi scolastici di ogni ordine e grado di questo Comune, di
seguito specificati, per le giornate del 3 e 4 marzo 2025, per consentire a questo Ente
Locale gli interventi di disinfezione e disinfestazione al fine di eliminare gli inconvenienti
igienico sanitari, come richiesto con l’istanza in premessa richiamata e che, limitatamente
l’intervento di disinfestazione e di disinfezione dei due 2 plessi scolastici dell’Istituto
Superiore, restano a carico dell’ Istituzioei Scolastica stessa:
– N. 4 plessi Scuola dell’Infanzia : Collodi, Salibi, Tracino e Rekhale;
– N. 3 plessi Scuola Primaria: Capoluogo, Khamma e Scauri;
– Plesso Scuola Secondaria di primo grado “D. Alighieri” di Via San Nicola;
– N. 2 plessi scolastici dell’Istituto Superiore

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