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Pantelleria

Pantelleria, “Vi racconto mio padre: Vito D’Ancona”, l’eroe salvò un bambino

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Il Comandante rimase ferito per salvare un bambino nella corsa di cavalli nel 1975. Da allora tutti lo ricordano come un eroe

E’ stato celebrato lo scorso 13 novembre il decennale dalla scomparsa di Vito D’Ancona.

Alla cerimonia avvenuta nel cimitero di Pantelleria hanno partecipato il comandante della Municipale isolana, Vito Simonte, amici e parenti intimi.

Tra questi ultimi, il nostro assessore Antonio Maria Gutterez, pronipote profondamente legato e affezionato al compianto Comandante de Vigili Urbani dell’isola.

E’ grazie all’assessore che veniamo a conoscenza di questa toccante storia e del personaggio straordinario che ne è protagonista.

Attraverso Gutterez abbiamo chiesto a Claudio D’Ancona, di raccontarci suo padre.

Ecco la sua lettera in esclusiva:

“Vi racconto mio padre: Vito D’Ancona”

“Di mio padre ho dei ricordi molto profondi e nitidi, ho vissuto un po’ sempre nell’ombra del suo possente esempio e della sua preziosa guida, anche se a volte essere figli del Comandante dei Vigili Urbani in un piccolo paese com’è la mia splendida isola dove ti conoscono tutti, ha i suoi lati positivi ma anche negativi: anche da piccoli bisogna stare alle regole o, come si dice da noi, filare dritti perché sei sempre il figlio del Comandante.

Ricordo che la divisa per lui era la sua seconda pelle, non esistevano domeniche o feste importanti poichè se il dovere lo chiamava in servizio, lui era sempre pronto in prima linea ad essere disponibile per la sua isola.

Era strano per me, con gli occhi di un bambino, vederlo abbigliato in borghese: mi sembrava di essere di fronte ad un evento particolare.

Ho imparato ed ho apprezzato nel tempo i valori che mi ha trasmesso, verso la legalità, verso il rispetto dei doveri e la sua abnegazione verso il prossimo, che gli ha fatto nel tempo conquistare il cuore dei suoi isolani. Tale era la sua dedizione verso il lavoro e il rispetto delle regole che mio padre veniva chiamato: Vito Fastidio.

Era un uomo tutto d’un pezzo, corretto, onesto e rispettoso del prossimo e delle leggi: per lui tutti erano uguali e tutti dovevano essere trattati nello stesso modo. Se sbagliava qualcuno non aveva importanza chi fosse “ La legge è uguale per tutti e va applicata e rispettata“ e chiunque andava rispettato.

A qualcuno magari poteva dare fastidio il suo modo di essere amico di tutti, vicino a tutti ma capace di fare rispettare le Leggi e le regole della vita ed essere così, un punto importante di riferimento per la sua isola e punto di educazione per le nuove generazioni.

Diceva “ la divisa deve essere usata con eleganza e non farne uno strumento di potere.” Ma deve essere punto di forza educativo verso la gente bastone e carota era il suo sistema: “io ti avviso che stai sbagliando, ti do la possibilità di rimediare ma se ricadi nello stesso errore non c’è scampo ”.

Nel tempo, pur andando in pensione, è rimasto l’amico di tutti, l’ex comandante dei Vigili Urbani, padre per tante persone che sono cresciute e invecchiate nel tempo della sua vita.

Ecco perché, ancora oggi, se a qualcuno delle vecchie generazioni si chiede “chi era Vito Fastidio?“ si lascia andare a qualche lacrima di commozione, ricordando e ripercorrendo aneddoti e storie che forse oggi sembrano strani, ma che, allora, avevano il valore e il sapore dell’umiltà, della bontà della professionalità e del rispetto che oggi va pian piano scemando.

“ Ah… quando c’era Vito Fastidio le cose funzionavano “ questa è la frase che ogni tanto sentivo in giro dire dai panteschi amici e non poiché apprezzavano il suo essere signore nel lavoro e nell’amicizia e nei rapporti umani.

Ecco perché Vito D’Ancona rimane ancor oggi per la sua isola un punto di riferimento storico che vive nei ricordi e nella memoria dei suoi concittadini più anziani che non lo dimenticano e lo tramandano attraverso i racconti alle nuove generazioni che ahimè non l’hanno conosciuto,”

Vito D’Ancona eroe di Pantelleria

Ma pochi sanno o forse ricordano che il comandante D’Ancona fu un vero eroe dell’isola, salvando a rischio della propria vita quella di un bambino.

Correva l’anno 1976, a Pantelleria durante il giorno di Ferragosto si usava fare la gara dei cavalli lungo la pista del Lago di Venere.

All’epoca il graduato aveva già 63 anni e si distinse con un gesto a dir poco eroico e che mise a repentaglio la propria incolumità.

Migliaia (si parla anche di diecimila) erano le persone che affollavano i bordi del percorso di un torneo paragonabile a quelli di Siena e di Asti.

All’epoca non vi era alcuna protezione per gli spettatori: nè transenne nè altro che convogliasse il pubblico in una zona di sicurezza. I cavalli erano già partiti, il primo giro stava per concludersi, la folla premeva sulla pista e gli animali infastiditi davano già i primi segni di nervosismo.

Il comandante D’Ancona, preoccupatissimo, non perdeva di vista i destrieri.

Tra essi ve ne era uno in particolare che dava cenni di grande nervosismo.

Vito D’Ancona quasi a voler proteggere la folla lo seguiva di corsa lungo il percorso. Ed era lì quando all’improvviso il cavallo deragliando dalla sua traiettoria, si dirigeva imbizzarrito verso un bambino che coi genitori incitava i fantini.

D’Ancona con una tempestività straordinaria e un coraggio esemplare, si lanciava sul bambino allontanandolo dall’ completamente senza controllo e che gli si faceva addosso.

Poi, affrontava il cavallo nel tentativo di fermarlo, ma nell’impresa il nostro comandante veniva ferito al volto e al costato.

Trasportato sanguinante all’Ospedale Nagar, gli venivano diagnosticate fratture, ferite e lesioni, ma per fortuna nulla che potesse mettere in serio pericolo la sua vita.

Un atto valoroso che ha evitato probabili tragedie tra la folla di panteschi che da lì lo hanno tributato con attestazioni di stima e chiamato: l’eroe del lago.

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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Cultura

Pantelleria in pellegrinaggio a Roma per il Giubileo

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La Chiesa Madre SS Salvatore di Pantelleria, per il periodo dal 27 al 31 marzo 2025, organizza un viaggio di pellegrinaggio a Roma, in occasione del Giubileo.
Il tour prevede la visita alle principali basiliche, monumenti e palazzi della capitale e, naturalmente, al Vaticano.

Le adesioni dovranno pervenire entro il termine del 9 dicembre 2024, presso Agenzia Vivere Pantelleria di C.so Umberto I di Pantelleria.

Tutte le info: 0923 916307

Riportiamo di seguito nuovamente la locandina per una migliore visibilità delle caratteristiche del viaggio da non perdere come momento culturale, conviviale e, non per ultimo, spirituale.

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Pantelleria

Pantelleria l’imperdibile: al mondo 11ª “a place to be”

Nicoletta Natoli

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La classifica del 2023 del Time delle 50 mete imperdibili in tutto il mondo

Per un soffio Pantelleria ha mancato la top ten, ma ci viene da dire che l’importante è esserci!
La scorsa settimana la rivista Time ha pubblicato la sua annuale classifica dei luoghi da scoprire nel mondo, e tra questi all’undicesimo posto rientra proprio la nostra perla del Mediterraneo.

“Tutto cambia perché nulla cambi”

Sembrando quasi un moderno Gattopardo, all’inizio del suo articolo online dedicato a Pantelleria la giornalista Julia Buckley sostiene che di solito su questa “isola assonnata” nulla cambia. Ma, poco dopo, di fatto è lei stessa a smentirsi, disegnandone un ritratto in evoluzione.
Dalle sue parole si legge che il soffiare dei venti di questo “puntino vulcanico” nel Mediterraneo tra la Sicilia e la Tunisia, in realtà sta trasformando le sue montagne in un paesaggio verdeggiante e ondeggiante. Mentre, i flussi di lava nera stanno facendo mutare l’aspetto del suo litorale.

L’importanza del Parco

Secondo la rivista, l’apertura del Parco Nazionale nel 2016 è stata determinante per poter considerare Pantelleria una delle destinazioni imperdibili nel mondo. Grazie alla presenza di quest’area naturale protetta, infatti, l’isola è diventata una meta da visitare tutto l’anno e non soltanto nei mesi estivi.

Foto di e con Mario Squitieri

Nel centro del suo articolo la Buckley prosegue con il suo ritratto “gattopardiano”, raccontando come il vento del cambiamento sia arrivato a Pantelleria insieme alla prima direttrice del parco nel 2021.

Lago di Venere. Foto di Mario Squitieri

Perché Pantelleria?

Partendo dalla macchia mediterranea e dalle orchidee, e continuando con una passeggiata su una bici elettrica riscaldata dalla nebbia che aleggia dalle montagne, la giornalista ci conduce fino alla fine del suo articolo. Con gli immancabili capperi, i dammusi e lo zibibbo a fare da cornice, ci porta anche lungo i nuovi sentieri di trekking, dipingendo le altre bellezze del panorama dell’isola. Naturalmente, non ci fa mancare una visita al Museo Vulcanologico.

Dopo aver letto il ritratto del Time, ci viene da dire che la nostra Pantelleria sarà anche rimasta fuori dalla “top” ten, ma per noi è sempre il top!

 

Chiesa San Vincenzo – Faro Punta Spadillo. Foto di Mario Squitieri

Nicoletta Natoli

Tutte le foto sono per concessione di Mario Squitieri. In copertina: Pantelleria vista africana

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Ambiente

Incendio-Pantelleria, Evacuati Armani e Tardelli

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Evacuati Villaggio Armani e Villa Tardelli.

L’incendio che ha colpito, in modo particolare e quasi inaspettato, Gadir ha visto l’allontanamento degli abitanti delle due residenze VIP dell’isola.

La situazione sembrerebbe preoccupante nella zona Centro-Orientale dell’isola, sempre rigogliosa di un verde profumato e lussureggiante, come tratto da un dipinto di Monet, e mai intaccata, finora, da calamità simili.

 

 

 

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