Comunicati stampa
Pantelleria vuole Nascere al Sindaco, l’analisi dettagliata dalla chiusura ad oggi: oltre 50 parti nel 2020 fuori dall’isola
Caro Sindaco, abbiamo letto con attenzione le sue ultime dichiarazioni in merito alla situazione sanitaria isolana ed alcune sue considerazioni ci disorientano e ci confondono perché sono completamente in antitesi con la posizione assunta in precedenza dalla sua Amministrazione che inizialmente sosteneva: “L’urgenza di avere un Punto Nascita a Pantelleria per permettere alle mamme pantesche di non dover affrontare un viaggio pesante e stressante per andare a partorire in Sicilia…”
Quando ora scrive che “il Punto Nascita è previsto nel Piano sanitario” a quale Piano si riferisce? Non certo al Piano Aziendale ASP del 2019 e del 2020 visto che il Punto Nascita di Pantelleria è stato cancellato nel gennaio 2019 dal decreto sulla Rete Ospedaliera siciliana a firma dell’Assessore Razza, quando a Pantelleria governava già l’attuale Giunta. Quindi sono trascorsi due anni che potevano essere utili e sufficienti a chiedere eD ottenere che venissero rimosse le criticità del Reparto pantesco che impedivano la riconferma della deroga. Che cosa ha fatto, caro sindaco, fino ad ora per farlo riaprire? Lettere e comunicati, un ricorso al TAR, i cui esiti ben conosciamo, uno sciopero della fame sospeso in tutta fretta dicendo “Se non otteniamo la riapertura siamo pronti a riprendere la battaglia!”
Una battaglia iniziata dal Comitato “Pantelleria Vuole Nascere” che inizialmente sembrava appoggiata anche dalla sua Amministrazione. Peccato che di fronte a risultati che tardano a venire ora Lei si chieda: “…mantenere un Punto Nascita aperto senza avere il personale sufficiente e le strutture minime richieste, mettendo a rischio partorienti e nascituri, è frutto di alta politica o di opportunismo politico sulla pelle delle donne pantesche?” UNA POLITICA DI CHI?
Affermare ora che il reparto non è mai stato in sicurezza e che servono interventi specifici, non è la stessa cosa che scriveva nei comunicati e che diceva nelle dirette web. Caro sindaco, cosa si intende dire? Forse che la riapertura del 2017 era fuori regola? Che i medici in servizio nel Reparto hanno lavorato non in sicurezza facendo nascere i bimbi panteschi fino a febbraio 2020 sotto la propria responsabilità personale in barba alla normativa? Non crediamo proprio! Ci si dimentica che dal novembre 2017 era attivo un crono programma e si applicava il “doppio binario”, che è stato improvvisamente smontato a fine 2019. Noi ribadiamo la fiducia e l’appoggio alle figure sanitarie (medici, ostetriche e infermieri) che hanno saputo gestire un reparto, inserito in un ospedale di frontiera, affrontando giorno dopo giorno le difficoltà che si presentavano. E comunque… siete al governo del territorio da due anni che evidentemente non sono bastati per ottenere i potenziamenti necessari, continuando il percorso già avviato in precedenza, pur nelle difficoltà dei bandi spesso andati deserti. La sua Amministrazione non può dire che non sapeva e il suo Assessore con delega alla Sanità avrebbe dovuto avere rapporti costruttivi, di stimolo e di vigilanza, con l’Azienda Sanitaria.
Ci si dimentica, infatti, che la deroga avrebbe potuto continuare, anche dopo la scadenza dei due anni di validità stabiliti dalla legge, se l’ASP avesse presentato ed attivato il NUOVO CRONO PROGRAMMA come richiesto a luglio 2019 dalla Regione, proprio con l’obiettivo di concedere la proroga. Particolare che emerge chiaramente dalla risposta del TAR che avete ricevuto a seguito del ricorso presentato dal Comune di Pantelleria. Perché la sua Amministrazione non ha sollecitato l’ASP ad attivarsi per iniziare un percorso virtuoso per rimediare in tempo alle piccole criticità strutturali che nessuno ha mai sottovalutato e che appunto erano rimediabili con finanziamenti contenuti? Eppure ci avete sempre riferito di avere avuto un quotidiano e collaborativo rapporto con l’ex direttore Generale ASP, dott. Damiani (arrestato lo scorso maggio per le vicende tristemente note) che dirigeva l’Azienda quando il Punto Nascita è stato sospeso e che ha sempre negato un confronto con il Comitato Pantelleria Vuole Nascere.
Mesi, anni di rimpallo delle responsabilità da parte di una Azienda Sanitaria assente e di una politica distratta, unitamente ad un continuo rimando di “colpe” addebitate sempre a chi c’era prima. Esattamente cosa avete chiesto voi “per abbassare il disagio delle donne pantesche”? E cosa avete ottenuto? Registriamo un cambio di bandiera che ricorda tanto la favola della “Volpe e l’Uva”: quando non si ottiene una cosa la si denigra. Quindi ora si afferma che il reparto non può aprire perchè mai stato in sicurezza, che servono nuove strumentazioni, nuovi locali e prescrizioni, adeguamenti secondo noi mai attenzionati prima da una Azienda Sanitaria in tutt’altre faccende affaccendata. Promesse, comunicati, attese e poi sentire nei mesi scorsi la ciliegina sulla torta quando il nuovo Commissario ASP, Paolo Zappalà, ha dichiarato in diretta che il Punto Nascita di Pantelleria non è fra le sue priorità.
Non si nasce più a Pantelleria ma si sbandiera un grande progetto di cambiamento e due milioni di euro previsti per l’Ospedale di Pantelleria. Ci auguriamo sia reale e a breve termine. Nel frattempo oltre 50 parti sono stati espletati fuori isola durante quest’anno in piena pandemia, 50 signor sindaco non 20! L’attenzione viene puntata sul potenziamento dei servizi territoriali, sull’aumento dei posti letto e del personale ospedaliero…. secondo una rete ospedaliera in cantiere da anni, sicuramente necessaria a Pantelleria, ma mai arrivata a buon fine. E IL PUNTO NASCITA?
Con cuore ci auguriamo che qualcuno riesca finalmente a prendersi il merito della riapertura definitiva del Punto Nascita che per i panteschi è sicuramente una priorità. Le auguriamo buon lavoro, sindaco, perché tanto c’è ancora da fare.
Il comitato “Pantelleria Vuole Nascere”
(La foto di copertina risale al 26 marzo 2020 e dovrebbe riferirsi all’ultimo parto sull’isola. Ecco di seguito il link dell’articolo: Fiocco rosa. A Pantelleria si continua a nascere ed è il momento di Alma)
Comunicati stampa
Le Soste di Ulisse cambia nome con La Sicilia di Ulisse: cultura, turismo, enogastronomia al centro del progetto
Questa operazione di renaming non è solo una questione di branding, ma rappresenta un impegno profondo verso il patrimonio siciliano e la volontà di mettere in risalto ciò che rende l’isola unica nel suo genere
La Sicilia è un’isola ricca di storia, cultura e tradizioni, un luogo che ha affascinato viaggiatori e letterati nel corso dei secoli. Oggi, un’importante iniziativa mira a celebrare e promuovere ulteriormente questa meravigliosa terra: Le Soste di Ulisse ha cambiato il proprio nome in La Sicilia di Ulisse.
Questa operazione di renaming non è solo una questione di branding, ma rappresenta un impegno profondo verso il patrimonio siciliano e la volontà di mettere in risalto ciò che rende l’isola unica nel suo genere. Il profondo legame con la Sicilia, terra di ospitalità, sapori e aromi eccellenti si deve comprendere sin dal nome: ecco perché Le Soste di Ulisse ha avviato un’importante operazione di renaming, diventando La Sicilia di Ulisse. La volontà è quella di rafforzare ulteriormente l’appartenenza a questa terra con il suo ricco patrimonio storico, culturale e gastronomico, celebrando al contempo la narrazione epica legata al viaggio dell’eroe omerico.
“Siamo fieri di presentare il nostro nuovo nome, La Sicilia di Ulisse, che riflette la volontà di mettere al centro il territorio siciliano e le sue eccellenze” – spiega il Presidente Tony Lo Coco – “È fondamentale per noi associati fare squadra, unendo le forze delle realtà locali per offrire ai viaggiatori un’esperienza unica, autentica e radicata nelle tradizioni della nostra isola. Con il nuovo direttivo, che ho l’onore di guidare, ci stiamo impegnando per sviluppare progetti di rilievo nazionale e internazionale con l’obiettivo di dare nuovo slancio all’Associazione”.
Riunendo oltre cinquanta tra i migliori ristoranti, cantine e strutture ricettive della Sicilia, l’Associazione ha contribuito negli anni a valorizzare il patrimonio culturale e culinario della regione. Con il nuovo nome – La Sicilia di Ulisse – si vuole ora sottolineare l’identità di questa realtà legata al territorio e il ruolo di collettore di eccellenze che permette ai visitatori di vivere l’isola attraverso sapori, tradizioni e storie millenarie. Il richiamo a Ulisse non è casuale: rappresenta l’idea di un viaggio epico e ricco di scoperte, che si svolge in un territorio pieno di tesori nascosti. Nell’Odissea si narra che, dopo molte peripezie, Ulisse raggiunse la Sicilia, una terra fertile, ricca di prodotti tipici e tradizioni che ancora oggi affascinano chi la visita. L’Associazione invita i viaggiatori a vivere l’isola proprio come moderni Ulisse, scoprendone le meraviglie e lasciandosi incantare dai suoi segreti.
Il nome segna anche l’inizio di un nuovo capitolo per l’Associazione, con il nuovo direttivo insediatosi ad aprile 2024. Accanto al presidente Tony Lo Coco operano il vicepresidente Luciano Pennisi e i consiglieri Marco Baglieri, Accursio Craparo, Giovanni Guarneri, Giuseppe La Rosa, Carla Maugeri, Salvatore Campisi e Francesca Planeta. Ad affiancare il lavoro del nuovo direttivo ci sono Pino Cuttaia, in qualità di past president, e Nino Graziano, presidente onorario.
“La Sicilia di Ulisse” non vuole solo promuovere l’ospitalità e l’enogastronomia, ma si impegna a supportare l’intero sistema delle piccole realtà locali, valorizzando le eccellenze e incentivando un turismo sostenibile e di qualità.
www.lasiciliadiulisse.it
La Sicilia di Ulisse
Da oltre vent’anni l’Associazione si impegna a valorizzare le meraviglie della Sicilia, offrendo ai viaggiatori l’opportunità di vivere un’esperienza completa e autentica, fatta di sapori, paesaggi e prodotti che racchiudono l’anima mediterranea dell’isola. Fondata nel 2002 da un gruppo di chef visionari, l’Associazione riunisce le eccellenze siciliane nei settori dell’ospitalità, della gastronomia e della viticultura. Attraverso un portale e una APP, La Sicilia di Ulisse si presenta in modo chiaro e strutturato sul mercato, rendendo accessibile la sua offerta esclusiva. Oggi, l’Associazione conta 52 soci, di cui 36 tra ristoranti e pasticcerie storiche e 16 hotel di charme, oltre a 21 cantine partner per un numero complessivo di 1.400 addetti e un fatturato generato stimato di 140 milioni di euro. Da aprile 2024 il presidente dell’Associazione è Tony Lo Coco.
Comunicati stampa
Beer Fest, a Punta Secca (RG) dal 4 al 6 Agosto
Beer Fest, tre giorni per promuovere la birra artigianle nel borgo di Punta Secca, il borgo marinaro frazione di Santa Croce Camerina, reso celebre dalla fortuna Fiction de “Il Commissario Montalabano”.
Birra alla spina, street food e musica dal vivo, alla scoperta di uno dei borghi più affascinati della Sicilia Sud-Orientale
C’è grande fermento a Punta Secca, il borgo marinaro del Ragusano, per la prima edizione del Beer Fest:
l’atteso Festival che dal 4 al 6 agosto, mira a promuovere la birra artigianale nell’ambito del panorama
enogastronomico della Sicilia Sud-Orientale.
Il Beer Fest, promosso ed organizzato dall’associazione Glocal, con il contributo dell’associazione Sikelia e il
patrocinio del comune di Santa Croce Camerina è il primo festival della birra artigianale che vedrà Il borgo
marinaro impegnato per tre sere a promuovere la birra artigianale siciliana.
Al centro del Beer Fest c’è la celebrazione delle eccellenze brassicole artigianali dei 4 birrifici siciliani che parteciperanno al primo appuntamento del Beer Fest.
Sarnno 4 i birrifici presenti La protagonista assoluta sarà la birra artigianale proposta dai 4 birrifici presenti, provenienti da tutta la Sicilia, da Scicli, Vittoria, Niscemi e Palermo. Alla prima edizione del Beer Fest parteciperanno il birrificio Kuturi, il birrificio Pasì, il birrificio Terre A Sud Est ed infine dal birrificio, Birra del Genio.
Un viaggio sensoriale del gusto e dell’olfatto che inizia dalla birra artigianale di Scicli, il birrificio più a sud d’Italia e termina con la birra che arriva dal birrificio di Palermo
Per 3 giorni a Punta Secca la frazione balneare di Santa Croce Camerina, dal 4 al 6 agosto, a partire dalle 19.30 fino alla mezzanotte, la gente locale e i turisti avranno l’opportunità di conoscere e degustare le birre artigianali dei 4 birrifici. Birra artigianale siciliana, analcolica, light, normale, speciale, doppio malto, accompagnata da cibo e musica dal vivo. Ognuna delle birre proposte dai questi 4 birrifici, ha una storia unica da raccontare
Non ci sarà tuttavia solo la birra artigianale, ma anche lo street food in pizza Faro con un’area attrezzata per i bimbi in Piazza Concordia e tanta musica dal vivo in piazza Faro, per tre giorni che si preannunciano indimenticabili nello splendido borgo di Punta Secca Le tante varietà di birra artigianale, sono pronte a rinfrescare e a soddisfare i tanti estimatori e curiosi che parteciperanno all’atteso primo Festival della famosa bevanda al malto e luppolo.
Materie prime pure, di alta qualità sono il cardine delle tante ricette delle birre alla spina presenti.
Musica e street Food alla Prima edizione del Beer Fest Ad allietare e divertire il pubblico durante le tre serate, dal 4 al 6 agosto a partire dalle ore 22:00, ogni sera si esibirà in Piazza Faro un gruppo diverso. Inizieranno domenica 4 agosto, i Farabutti Band – lunedì 5 agosto sarà la volta dei Queentessenza Experience Band – ed infine martedì 6 agosto, sarà il gruppo Radio Freccia- Ligabue Tribute Band – a chiudere la prima edizione del Beer Fest
Dal 4 al 6 agosto, a Punta Secca, a partire dalle 19.30 fino alle ore 24.00, sarà possibile immergersi nell’atmosfera della splendida località marittima per assaporare le birre artigianali e partecipare a tre concerti dal vivo per trascorrere tre serate magiche, dove luce, birra, buon cibo e musica si fondono per vivere un’atmosfera da sogno alla scoperta del meraviglioso mondo della birra artigianale e del borgo marinaro reso celebre dalla Fiction RAI de “ Il Commissario Montalbano “
Le birre siciliane dell’Estate sono pronte a placare il caldo e l’arsura di birra e di Festa, per tre serate coinvolgenti e indimenticabili sotto l’ombra del Faro di Punta Secca
Comunicati stampa
Ragusa, al via “Il Contadino al Castello” di Donnafugata: filiera corta e prodotti di qualità
Produttori e consorzio di tutela promuovono le bontà locali e il consumo consapevole grazie alla sottomisura 16.4 del Psr finanziato dal GAL Terra Barocca
Puntando sulla divulgazione e la maggiore conoscenza della filiera corta e dei suoi buonissimi prodotti, si è svolta ieri pomeriggio al parco del Castello di Donnafugata, il primo appuntamento del progetto “Il Contadino al Castello” promosso da un’ats formata da imprese agricole e consorzi di tutela (Cerasuolo di Vittoria Docg e Ragusano Dop).
Da un lato la promozione della filiera, dall’altro la valorizzazione dei prodotti agroalimentari locali, incentivando il consumo consapevole e sostenibile dei prodotti del territorio, secondo gli obiettivi del progetto finanziato dal GAL Terra Barocca tramite la sottomisura 19.2/16.4 del PSR Sicilia 2014-2022, teso a creare una rete tra operatori del settore primario per valorizzare e promuovere la domanda e l’offerta di prodotti locali.
I produttori, veri protagonisti del progetto, hanno voluto porre in degustazione alcune delle eccellenze enogastronomiche iblee com il vino Cerasuolo di Vittoria DOCG, famoso per il suo colore rosso rubino e il bouquet di sapori che si richiamo ai frutti rossi e spezie, o ancora il formaggio Ragusano DOP che ha deliziato i presenti con il suo sapore deciso e aromatico, mentre l’olio extravergine di oliva Dop Monti Iblei, con le sue note fruttate, ha arricchito il buon pane realizzato con grani antichi come il “senatore Cappelli”.
Divulgazione e approfondimenti anche su mandorle, carrube e miele, tutte produzioni biologiche, così come su altri formaggi tradizionali di latte vaccina aromatizzati con capuliato e origano. Un momento di grande interesse è stato il talk di approfondimento che ha visto la partecipazione di Lina Lauria del consiglio nazionale di Slow Food Italia, di Vincenzo Maidani, presidente regionale di Slow Food Marche, e di Barbara Conti, nota food blogger di “Fantasia in Cucina” sulla piattaforma di Giallo Zafferano.
Durante il dibattito, dinanzi ad un pubblico fortemente interessato, sono stati discussi temi cruciali come la sostenibilità, l’importanza del consumo consapevole e le strategie per promuovere i prodotti della filiera corta.
L’evento ha visto una nutrita partecipazione di residenti e turisti, desiderosi di scoprire e degustare i prodotti tipici della zona. Il progetto “Il Contadino al Castello” continua con una serie di eventi programmati che si svolgeranno nelle prossime settimane, ciascuno con l’obiettivo di celebrare la ricca tradizione enogastronomica iblea. Per saperne di più è possibile seguire i canali social e il sito www.ilcontadinoalcastello.it
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