Cultura
Registrata per la prima volta l’attività cerebrale dei polpi
Un gruppo di scienziati è riuscito a registrare l’attività cerebrale di polpi che si muovono liberamente, inserendo elettrodi e un registratore di dati direttamente all’interno delle creature
Di Aldea Bellantonio da Meteoweb.eu
Un gruppo di scienziati è riuscito a registrare l’attività cerebrale di polpi che si muovono liberamente, inserendo elettrodi e un registratore di dati direttamente all’interno delle creature. Lo studio, pubblicato su Current Biology, rappresenta un passo importante per capire come il loro cervello controlla il comportamento e per scoprire le basi fondamentali dell’intelligenza e della cognizione.
L’attività cerebrale dei polpi
“Il polpo è l’animale perfetto da studiare come confronto con i mammiferi se vogliamo capire come funziona il cervello”, ha spiegato il dottor Tamar Gutnick, primo autore e ricercatore postdottorato presso l’Unita’ di Fisica e Biologia dell’Okinawa Institute of Science and Technology (OIST). “Hanno un grande cervello, un corpo incredibilmente unico e abilità cognitive avanzate che si sono sviluppate in modo completamente diverso rispetto a quelle dei vertebrati”. Misurare le onde cerebrali dei polpi si è rivelato una vera e propria sfida tecnica. A differenza dei vertebrati, i polpi sono molli e quindi non hanno un cranio su cui ancorare l’apparecchiatura di registrazione per impedire che venga rimossa.
“I polpi hanno otto braccia potenti e ultra-flessibili, che possono raggiungere ovunque sul loro corpo”, ha detto il dott. Gutnick. “Se provassimo ad attaccare fili su di loro, li strapperebbero immediatamente, quindi avevamo bisogno di un modo per mettere l’attrezzatura completamente fuori dalla loro portata, mettendola sotto la loro pelle”.
Lo studio
I ricercatori hanno scelto dei piccoli registratori di dati leggeri, originariamente progettati per monitorare l’attività cerebrale degli uccelli in volo. Il team ha adattato i dispositivi per renderli impermeabili, ma comunque sufficientemente piccoli da adattarsi facilmente all’interno dei polpi.
Le batterie, che dovevano funzionare in un ambiente a bassa pressione, hanno consentito fino a 12 ore di registrazione continua. I ricercatori hanno scelto l’Occtopus cyanea, noto anche come polpo diurno, come modello animale, a causa della sua maggior dimensione. Hanno anestetizzato tre polpi e impiantato un registratore in una cavità nella parete muscolare del mantello. I ricercatori hanno poi impiantato gli elettrodi in un’area del cervello del polpo chiamata lobo verticale e lobo frontale medio superiore, la zona più accessibile. Questa regione cerebrale è anche ritenuta importante per l’apprendimento visivo e la memoria, processi cerebrali che il dott. Gutnick è particolarmente interessato a comprendere.
Attività simili ai mammiferi
Una volta completato l’intervento chirurgico, i polpi sono stati riportati nella vasca di casa e monitorati tramite video. Dopo cinque minuti, i polpi si sono ripresi e hanno trascorso le successive 12 ore dormendo, mangiando e muovendosi nella vasca, mentre veniva registrata la loro attività cerebrale. Il registratore e gli elettrodi sono stati quindi rimossi dai polpi e i dati sono stati sincronizzati con il video.
I ricercatori hanno identificato diversi modelli distinti di attività cerebrale, alcuni dei quali erano simili per dimensioni e forma a quelli osservati nei mammiferi, mentre altri erano oscillazioni lente e di lunga durata che non erano state descritte prima.
In copertina immagine da canvas
Cronaca
Pantelleria – Filippo Panseca, il cordoglio del Sindaco
Il Comune di Pantelleria piange la scomparsa di Filippo Panseca, artista visionario e cittadino amato
Con grande tristezza, l’Amministrazione Comunale di Pantelleria si unisce al dolore per la scomparsa di Filippo Panseca, uno degli artisti più innovativi e significativi del panorama culturale internazionale.
Filippo è deceduto nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2024, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità pantesca, che lo ha sempre accolto con affetto e stima.
Filippo Panseca ha scelto Pantelleria come sua casa, un luogo dove ha voluto invecchiare e dove ha continuato a realizzare opere che univano arte, tecnologia e riflessione sociale.
La sua visione artistica e il suo impegno culturale hanno segnato una generazione e hanno trasformato l’isola in un luogo di ispirazione per molti artisti e visitatori provenienti da tutto il mondo.
La sua arte, capace di fondere l’innovazione tecnologica con la tradizione, ha portato Pantelleria a essere conosciuta anche per il suo contributo alla cultura contemporanea.
Il cordoglio del Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona
Filippo Panseca non era solo un artista, ma un pantesco di adozione. La sua arte e il suo spirito indomito hanno arricchito il nostro territorio e ci hanno insegnato quanto sia importante il legame tra arte, natura e innovazione.
Filippo ha fatto di Pantelleria un punto di riferimento per la cultura, un angolo del mondo dove la bellezza non si fermava mai.
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo, ma la sua eredità continua a vivere attraverso le sue opere, che resteranno per sempre nella memoria collettiva di tutti noi.
A nome di tutta l’Amministrazione Comunale e della comunità di Pantelleria, esprimiamo il nostro più sentito cordoglio e siamo vicini alla sua famiglia in questo momento di grande dolore.
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Pantelleria perde un artista, un amico e un conoscitore devoto e raffinato
E’ morto all’età di 84 anni, Filippo Panseca, l’istrionico artista palermitano, naturalizzato per tutta la sua carriera a Milano.
Tuttavia, aveva conosciuto Pantelleria, negli anni ’70, dove ha vissuto gli ultimi anni, fino alla fine, avvenuta questa notte.
Inutile l’intervento presso l’Ospedale Nagar: un infarto letale si è preso gioco di lui e l’ha strappato all’affetto dei suoi cari, i figli, la nipotina figlia di Giorgia, la moglie.
Era così legato alla nostra isola che non solo si è trasferito come molti fanno per ritrovare se stessi o vivere con una scadenza della vita diversa, ma anche per continuare a dare libero sfogo alla sua creatività, alla sua vena artistica.
Aveva creato un villaggetto, presso i sesi, e poi un museo, dove raccoglieva il suo sapere e la sua generosa vitalità.
Ci aveva colpito in molte occasioni, per la sua indole, ma sapere che era stato il creatore del garofano come simbolo del Partito Socialista di Bettino Craxi, oltre che della piramide multimediale per i comizi del premier, avevano dato spiegazioni a molte domande sull’essenza di Panseca, lo spessore dell’artista e l’animo di quell’uomo, dai capelli lunghi e i kaftani indossati con quello stile e quella amabilità che lo hanno reso da sempre unico.
Il cordoglio sui social si sta arricchendo di ora in ora, parlando della genialità e della simpatia, della preparazione e della capacità sociale di Filippo Panseca.
Tra tutti cogliamo quello di Bobo Craxi: “Filippo Panseca lascia un segno nell’arte contemporanea. il suo eclettismo ha saputo unire il gesto d’artista all’impegno civile.
Piango l’amico caro, il compagno, l’uomo che ha vissuto il suo tempo ed ha disegnato e immaginato l’Italia da Pantelleria a Milano, passando per Rimini e Palermo.”
Le condoglianze più sentite dalla nostra redazione, che negli anni si è arricchita di contenuti grazie al M° Filippo Panseca.
Cultura
Il Cous Cous Fest ad Algeri per la Settimana della cucina italiana nel mondo
Due chef di San Vito Lo Capo, in rappresentanza dell’Italia, vincono la gara di cous cous con il team locale
Il Cous Cous Fest è sbarcato ad Algeri per la nona edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo organizzata dall’Ice in collaborazione con l’Ambasciata italiana in Algeria e l’Istituto italiano di cultura di Algeri. Antonio Vultaggio e Calogero Bascio, chef di San Vito Lo Capo, sono i testimonial scelti per rappresentare l’Italia nell’ambito dell’iniziativa, un appuntamento annuale organizzato dal Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale con il supporto dell’Agenzia ICE per il commercio estero, volta a valorizzare la tradizione culinaria italiana nel mondo e le eccellenze del settore agroalimentare ed enogastronomico italiano, sostenendo le esportazioni del settore.
“Si tratta di un’importante occasione – ha detto il sindaco di San Vito Lo Capo, Francesco La Sala – per fare conoscere la cultura, i sapori e la tradizione gastronomica siciliana che rendono San Vito Lo Capo e il Cous Cous Fest due eccellenze italiane e per celebrare le comuni radici mediterranee che legano l’Italia all’Algeria”.
La settimana si è aperta con una cena inaugurale, che si è svolta nella residenza dell’Ambasciatore italiano in Algeria, Alberto Cutillo. I due chef sanvitesi hanno partecipato anche ad una competizione di cous cous che ha messo a confronto la tradizione italiana con quella algerina, aggiudicandosi la vittoria sul team di chef locali. Diversi gli appuntamenti in programma che racconteranno, anche a tavola, il rapporto tra dieta mediterranea e cucina delle radici, creando un ponte tra culture diverse ma con tanti punti in comune.
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