Cultura
RestART dal 22 luglio al 10 settembre musei, oratori, chiese, palazzi e carceri aprono le porte in notturna con concerti, teatralizzazioni, incontri e visite esclusive
Inizia RestART, il festival che apre in notturna alcuni tra i più importanti siti della città e parte subito forte con l’apertura speciale di Palazzo Gangi, occasione unica per poter ammirare la magnificenza e la sontuosità della meravigliosa dimora dove Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale danzarono il famoso valzer del Gattopardo di Visconti; alla Casa Florio si inaugura la mostra “Attimi, i Florio in bianco e nero” dove si potrà ammirare una selezione inedita degli scatti originali provenienti dalla collezione della famiglia che raccontano l’ambiente e le atmosfere della belle epoque. Al Museo Salinas, proposti da Coopculture, vengono organizzati dei laboratori – gioco per i bambini nei quali verranno narrati le storie dei mitici eroi; ed apre per l’occasione l’incredibile Casa Museo Stanze al Genio, collezione unica di maioliche siciliane e non, appassionatamente raccolte da Pio Mellina che accoglierà i visitatori raccontando la storia di questo meraviglioso luogo di charme. Sabato inizieranno le passeggiate esperienziali all’orto botanico, curate da Coopculture, dove, alla luce di torce, ci si muoverà tra le ombre ed i profumi di questo luogo incantato, tra serre ottocentesche, il mastodontico ficus e la spettacolare grande vasca delle ninfee. Sempre sabato, la prima delle teatralizzazioni inserite nel festival a villa Pottino, dove il fantasma della zia Mimmi, interpretata da Stefania Blandeburgo, accoglierà i visitatori battibeccando con la nipote, Geraldina Piazza, e raccontando le storie della famiglia.
Tutte le info e le prenotazioni sul sito www.restartpalermo.it N.B. Tutti i giorni e gli orari per le Visite e per gli Eventi Speciali vanno verificati all’interno del sito www.restartpalermo.it
Ufficio stampa RestART
Casa Florio presenta “Attimi, i Florio in bianco e nero” dal 22/07 al 10/09 2022
La Palazzina dei Quattro Pizzi è uno degli edifici più particolari che caratterizzano l’architettura palermitana dovuto, come in molti casi, alla famiglia Florio. Fu proprio Vincenzo Florio ad acquistare nel 1830 il complesso della tonnara all’Arenella, commissionando all’amico Carlo Giachery la trasformazione di quest’ultimo in nobile residenza. In occasione di “Palermo RestArt 2022”, Casa Florio per la prima volta darà l’opportunità ai visitatori di ammirare parte degli originali, anche inediti, selezionati dall’archivio fotografico di famiglia. La mostra si pone l’obiettivo di far rivivere al visitatore quegli “Attimi” dell’Epopea che fu dei Florio dalla fine dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, attraverso scatti di importanti fotografi dell’epoca e non solo, ma anche tramite suggestive fotografie private che svelano l’intimità dei protagonisti. Già per il secondo anno Casa Florio si impegna nel promuovere e valorizzare la storia e la memoria della famiglia, attraverso un’efficace esposizione museale che consenta al visitatore di conoscere dal vivo tutti quei documenti e oggetti per anni prerogativa esclusiva di note pubblicazioni editoriali. La mostra “Attimi, i Florio in bianco e nero” sarà fruibile dal 22 luglio al 10 settembre 2022 al costo di 8€ È possibile acquistare il biglietto: Sul portale di Restart Palermo: https://app.restartpalermo.it/prenotazione-eventi/index/restart-palermo?e=42 Oppure direttamente in struttura a Casa Florio sita in via Discesa Tonnara 4B, PA Per maggiori informazioni scrivere a info@casaflorio.org oppure chiamare al numero +39 391 3242207. La segreteria risponderà tutti i giorni, dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Cronaca
Pantelleria – Filippo Panseca, il cordoglio del Sindaco
Il Comune di Pantelleria piange la scomparsa di Filippo Panseca, artista visionario e cittadino amato
Con grande tristezza, l’Amministrazione Comunale di Pantelleria si unisce al dolore per la scomparsa di Filippo Panseca, uno degli artisti più innovativi e significativi del panorama culturale internazionale.
Filippo è deceduto nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2024, lasciando un vuoto incolmabile nella comunità pantesca, che lo ha sempre accolto con affetto e stima.
Filippo Panseca ha scelto Pantelleria come sua casa, un luogo dove ha voluto invecchiare e dove ha continuato a realizzare opere che univano arte, tecnologia e riflessione sociale.
La sua visione artistica e il suo impegno culturale hanno segnato una generazione e hanno trasformato l’isola in un luogo di ispirazione per molti artisti e visitatori provenienti da tutto il mondo.
La sua arte, capace di fondere l’innovazione tecnologica con la tradizione, ha portato Pantelleria a essere conosciuta anche per il suo contributo alla cultura contemporanea.
Il cordoglio del Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona
Filippo Panseca non era solo un artista, ma un pantesco di adozione. La sua arte e il suo spirito indomito hanno arricchito il nostro territorio e ci hanno insegnato quanto sia importante il legame tra arte, natura e innovazione.
Filippo ha fatto di Pantelleria un punto di riferimento per la cultura, un angolo del mondo dove la bellezza non si fermava mai.
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo, ma la sua eredità continua a vivere attraverso le sue opere, che resteranno per sempre nella memoria collettiva di tutti noi.
A nome di tutta l’Amministrazione Comunale e della comunità di Pantelleria, esprimiamo il nostro più sentito cordoglio e siamo vicini alla sua famiglia in questo momento di grande dolore.
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Pantelleria perde un artista, un amico e un conoscitore devoto e raffinato
E’ morto all’età di 84 anni, Filippo Panseca, l’istrionico artista palermitano, naturalizzato per tutta la sua carriera a Milano.
Tuttavia, aveva conosciuto Pantelleria, negli anni ’70, dove ha vissuto gli ultimi anni, fino alla fine, avvenuta questa notte.
Inutile l’intervento presso l’Ospedale Nagar: un infarto letale si è preso gioco di lui e l’ha strappato all’affetto dei suoi cari, i figli, la nipotina figlia di Giorgia, la moglie.
Era così legato alla nostra isola che non solo si è trasferito come molti fanno per ritrovare se stessi o vivere con una scadenza della vita diversa, ma anche per continuare a dare libero sfogo alla sua creatività, alla sua vena artistica.
Aveva creato un villaggetto, presso i sesi, e poi un museo, dove raccoglieva il suo sapere e la sua generosa vitalità.
Ci aveva colpito in molte occasioni, per la sua indole, ma sapere che era stato il creatore del garofano come simbolo del Partito Socialista di Bettino Craxi, oltre che della piramide multimediale per i comizi del premier, avevano dato spiegazioni a molte domande sull’essenza di Panseca, lo spessore dell’artista e l’animo di quell’uomo, dai capelli lunghi e i kaftani indossati con quello stile e quella amabilità che lo hanno reso da sempre unico.
Il cordoglio sui social si sta arricchendo di ora in ora, parlando della genialità e della simpatia, della preparazione e della capacità sociale di Filippo Panseca.
Tra tutti cogliamo quello di Bobo Craxi: “Filippo Panseca lascia un segno nell’arte contemporanea. il suo eclettismo ha saputo unire il gesto d’artista all’impegno civile.
Piango l’amico caro, il compagno, l’uomo che ha vissuto il suo tempo ed ha disegnato e immaginato l’Italia da Pantelleria a Milano, passando per Rimini e Palermo.”
Le condoglianze più sentite dalla nostra redazione, che negli anni si è arricchita di contenuti grazie al M° Filippo Panseca.
Cultura
Il Cous Cous Fest ad Algeri per la Settimana della cucina italiana nel mondo
Due chef di San Vito Lo Capo, in rappresentanza dell’Italia, vincono la gara di cous cous con il team locale
Il Cous Cous Fest è sbarcato ad Algeri per la nona edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo organizzata dall’Ice in collaborazione con l’Ambasciata italiana in Algeria e l’Istituto italiano di cultura di Algeri. Antonio Vultaggio e Calogero Bascio, chef di San Vito Lo Capo, sono i testimonial scelti per rappresentare l’Italia nell’ambito dell’iniziativa, un appuntamento annuale organizzato dal Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale con il supporto dell’Agenzia ICE per il commercio estero, volta a valorizzare la tradizione culinaria italiana nel mondo e le eccellenze del settore agroalimentare ed enogastronomico italiano, sostenendo le esportazioni del settore.
“Si tratta di un’importante occasione – ha detto il sindaco di San Vito Lo Capo, Francesco La Sala – per fare conoscere la cultura, i sapori e la tradizione gastronomica siciliana che rendono San Vito Lo Capo e il Cous Cous Fest due eccellenze italiane e per celebrare le comuni radici mediterranee che legano l’Italia all’Algeria”.
La settimana si è aperta con una cena inaugurale, che si è svolta nella residenza dell’Ambasciatore italiano in Algeria, Alberto Cutillo. I due chef sanvitesi hanno partecipato anche ad una competizione di cous cous che ha messo a confronto la tradizione italiana con quella algerina, aggiudicandosi la vittoria sul team di chef locali. Diversi gli appuntamenti in programma che racconteranno, anche a tavola, il rapporto tra dieta mediterranea e cucina delle radici, creando un ponte tra culture diverse ma con tanti punti in comune.
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