Salute
Sanità – Attenzione massima a Pantelleria: presto ultimata Casa della Comunità
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Attenzione massima a Pantelleria affinché l’insularità si trasformi da problema a opportunità grazie alla realizzazione di una foresteria per i sanitari nella costruenda Casa della Comunità
È il percorso che Ferdinando Croce, Direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, ha voluto intraprendere per la più lontana delle isole della provincia, ottenendo importanti risultati per gli abitanti di Pantelleria ed illustrandoli al sindaco Fabrizio D’Ancona nel corso di una conferenza di servizio tenutasi nei locali del Distretto sanitario, alla presenza, tra gli altri, di Danilo Palazzolo, Direttore amministrativo aziendale, di Luca Fazio, Direttore del locale Distretto Sanitario e di Francesco Costa, direttore della UOC Gestione tecnica.
Croce, prima, ha visitato i reparti dell’Ospedale “Nagar”, i laboratori e la cucina, accompagnato da Marisa Di Piazza, Direttore medico del Presidio Ospedaliero, individuando gli interventi che verranno realizzati entro alcuni mesi. Quindi, ha effettuato un sopralluogo nella costruenda Casa della Comunità che sorge tra l’Ospedale e il Distretto sanitario.
“I lavori alla Casa di Comunità procedono speditamente – afferma Croce – rispetteremo la scadenza del 31 gennaio 2026 e, probabilmente riusciremo anche ad anticipare quella data. Ritengo che sia molto importante la presenza della foresteria, attraverso la quale offriremo un servizio in più ai professionisti che verranno a Pantelleria. Qui c’è quella integrazione totale tra Ospedale, Distretto e Presidio che rappresenta un modello virtuoso che possiamo raccontare ai tavoli nazionali”.
Croce, nel corso della conferenza di servizio con il sindaco dell’isola, ha riepilogato le azioni intraprese dall’Asp, a partire dall’assunzione di tre medici in servizio esclusivamente all’Ospedale “B. Nagar”: la radiologa Cammareri alla quale è stata affidata la responsabilità dell’Unità Operativa, il cardiologo Biava e il dottore Cambiano, per la Medicina di Emergenza-Urgenza. “Siamo consapevoli – continua Croce – che occorre migliorare sempre più e che dobbiamo aumentare l’offerta, soprattutto per quanto riguarda l’area Materno-Infantile che richiede grandi attenzioni”.
Foto da Facebook
Salute
LUTTO PERINATALE. ARS approva sostegno per donne vittime. Caronia: “Intervento di civiltà”
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“L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato oggi, all’interno del collegato alla Finanziaria, lo stanziamento di 100mila euro per il 2025 destinati al servizio specialistico di supporto psicologico per le donne che affrontano il trauma della perdita perinatale. Un risultato importante che testimonia la sensibilità delle istituzioni verso un dramma che colpisce in Sicilia circa 4 donne ogni 1000 gestanti, la percentuale più alta d’Italia.”
Lo dichiara Marianna Caronia, deputata regionale di Noi Moderati, che sottolinea: “Questo finanziamento permetterà di attivare un servizio essenziale e specializzato per sostenere le donne e le famiglie che vivono il profondo trauma della perdita di un bambino durante la gravidanza o nelle prime ore di vita. Un evento drammatico che può avere conseguenze devastanti sia sul piano psicologico che fisico, e che richiede un supporto professionale specifico e dedicato.”
“Il servizio prevede l’intervento di personale specializzato con competenze specifiche nel campo del lutto perinatale, in grado di fornire il necessario sostegno psicologico e di accompagnare le donne nell’elaborazione di questo trauma. Verranno attivati percorsi personalizzati che includeranno supporto individuale, di coppia e, dove richiesto, familiare, con l’obiettivo di prevenire l’insorgere di patologie psicologiche post-traumatiche e accompagnare le donne nel difficile percorso di elaborazione del lutto.”
“Si tratta di un servizio necessario, che risponde a un bisogno concreto troppo spesso sottovalutato o affrontato senza le dovute competenze specialistiche. Con questo stanziamento, la Regione si impegna a garantire un supporto professionale adeguato a chi vive questa dolorosa esperienza”, conclude Caronia.
Economia
Sanità, 700mila euro extra per abbattimento liste d’attesa di prestazioni specialistiche nell’ASP di Trapani
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Fondi extra budget a strutture e specialisti privati convenzionati per l’abbattimento delle liste d’attesa delle prestazioni specialistiche ambulatoriali anche per il 2025 . Il direttore generale dell’Asp Trapani Ferdinando Croce ha convocato i rappresentanti dei privati convenzionati con l’Azienda per annunciare l’autorizzazione dell’Assessorato all’utilizzo di ulteriori risorse economiche da destinare a esami di laboratorio e strumentali e a visite specialistiche. I fondi, circa 700 mila euro, sono derivanti dall’avanzo di gestione 2024 per l’abbattimento delle liste d’attesa.
“Un clima di grande collaborazione ha caratterizzato l’incontro con i privati convenzionati – ha detto Croce – a conferma che non esiste una sanità pubblica e una sanità privata ma un’unica sanità territoriale e questa è la filosofia di fondo di questa importante collaborazione. Per questo li ringrazio per la disponibilità dimostrata per dare un ulteriore apporto all’effettuazione delle prestazioni specialistiche, contribuendo così alla riduzione dei tempi che intercorrono tra la prenotazione e l’erogazione del servizio, a vantaggio dell’utente”.
Salute
Pantelleria, un’isola senza nascite. Dal 2018 non più un pantesco, etnia destinata all’estinzione
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Pantelleria senza punto nascita attivo dal 2018.
Sotto la voce “nati” del registro dell’Anagrafe solo marsalesi e trapanesi. La proposta Mustacciuoli
E’ solo un lontano ricordo recarsi all’ospedale di Pantelleria e poter partorire.
La vicenda inizia nel 2012, quando il Punto Nascita viene chiuso e già da qui i panteschi non sono stati in silenzio.
Dal 2012 al 2018 ci sono state delle aperture transitorie del punto nascita, registrando alcune nascite avvenute sull’isola ma solo in determinati periodi. Ci troviamo di fronte a una situazione poco chiara che colpisce Pantelleria da tanti anni, troppi. E non finisce qui.
Tutto si complica nel 2019, in seguito al D.A. della Regione Siciliana che, in forza di quanto disposto dal D.M. Balduzzi 2/04/2015 n. 70, stabilisce la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno. Poco dopo arriva la pandemia, complicando ancora di più la vita delle neo mamme pantesche: un’emergenza nell’emergenza.
Per aiutare le gestanti, la regione Sicilia versa loro un contributo, ma a parto compiuto. Anche questo aspetto ci lascia molti dubbi e perplessità.
Le neo mamme devono avere le disponibilità economiche per completare la loro gravidanza, dovendo trasferirsi fuori dall’isola tra Marsala, Mazara del Vallo, Trapani e anche Palermo; dovendo soggiornare almeno da 20 giorni prima della scadenza della gravidanza.
La donna in gravidanza può prendere un aereo e raggiungere la terraferma in circa 30 minuti, oppure può prendere la nave, un mezzo di trasporto solo apparentemente più economico. Basti pensare alla durata del viaggio, sei lunghe ore, e diventa ancora più oneroso se la futura mamma ha bisogno di portare con sé la macchina.
La voce dei panteschi
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In prima linea troviamo il comitato “Pantelleria Vuole Nascere“, un gruppo sociale che chiede il riconoscimento del diritto di nascere a Pantelleria, molto attivo per la conquista di un diritto che ci viene negato. Tra le varie iniziative, ricordiamo il sit-in svolto davanti l’ospedale, iniziato il 2 settembre 2020 per denunciare la sospensione delle attività della sala parto. Proprio in questo periodo lanciano lo slogan #perilmiopartoiononparto, poi diventato manifesto del gruppo.
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Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Spata, l’attuale assessore Massimo Bonì e alcuni panteschi di Aprilia
Non solo cittadini comuni, ma anche i personaggi politici dell’isola hanno espresso la loro voce. Pensiamo a Giuseppe Spata, ex Presidente del Consiglio Comunale di Pantelleria, presente a una manifestazione svoltasi sei anni fa a Roma. Ricordiamo anche l’ex sindaco di Pantelleria, Vincenzo Campo, che nel 2020 si recò davanti l’ospedale e iniziò uno sciopero della fame come segno di protesta.
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L’allora sindaco Campo, vice Caldo e Vallini, in sciopero della fame davanti il presidio ospedaliero di Pantelleria
Un diritto negato
Si pensi a una donna pantesca in gravidanza con un figlio piccolo di cinque anni. È costretta ad andarsene per mettere al mondo un’altra vita. Decide di prendere l’aereo. Valigie in macchina e direzione aeroporto. Ultimi abbracci con i familiari e poi il bambino domanda: “mamma, perché vai via?” E lei prova a dire qualcosa, ma come puoi spiegarlo? Ultimi abbracci (adesso ultimi per davvero) e via. La mamma fa i controlli e sale sull’aereo. Probabilmente è sola, perché i familiari e gli amici non possono assentarsi per un mese dal lavoro, o forse no, magari qualcuno è riuscito a partire con lei anche solo per qualche giorno. Posto 10 A, si siede. Gli assistenti di volo iniziano a dire le solite cose, ma oggi non li ascolta. L’aereo parte,ma l’occhio cade giù e vede Pantelleria. Inevitabilmente, non può fare a meno di immaginare un punto nascita attivo. Così si perde tra i suoi pensieri: pensa alle più fortunate, alle donne che possono partorire nel luogo in cui vivono, affiancate dalle persone più care. Pensa un po’, possono anche continuare a vivere normalmente, come sempre, senza trasferirsi in un’altra città.Così continua il viaggio in aereo, un viaggio breve, ma ricco di emozioni e riflessioni. Atterra a Trapani, ma non vede l’ora di tornare a Pantelleria, con il bimbo o bimba tra le braccia. Inizia a immaginare gli occhi felici della sua famiglia che, come da tradizione, si chiederanno: “a cu somigghia?”
In queste condizioni è plausibile pensare che molte donne evitino di rimanere incinta e pensare a metter su famiglia, per le troppe complicazioni che una maternità comporta.
Pantelleria ha il compito di impegnarsi affinché le donne possano vivere il lieto evento della nascita nella terra che amano e in cui vivono.
Proposta di legge di Mustacciuoli
Nella nostra isola è sempre acceso l’interesse per questo tema, come dimostra, in ultimo in termini di tempo, una proposta di legge promossa da Aurelio Mustacciuoli, residente pantesco attivo nelle varie problematiche dell’isola, e Filippo Panseca, artista da poco scomparso e molto legato a Pantelleria.
L’iniziativa nasce per permettere ai figli di genitori residenti sull’isola di essere registrati come nati a Pantelleria, nonostante il parto avvenga altrove. Sembra una proposta ragionevole, considerando che la nostra isola riprenderebbe a registrare nascite, un’isola la cui popolazione è caratterizzata sempre più da anziani.
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