Politica
Servizio Sanitario Nazionale strumento di eguaglianza ed emancipazione che si sta smantellando. Il punto di Rifondazione Comunista
La salute come diritto umano fondamentale:
Il Servizio Sanitario Nazionale uno strumento di eguaglianza ed emancipazione che si sta smantellando
Quest’anno l’OMS ha scelto come tema per la giornata internazionale della salute del 7 aprile “My health, my right”: la salute come diritto umano fondamentale.
Negli ultimi anni la pandemia del Covid-19 ha messo in luce la straordinarietà e allo stesso tempo tutti i limiti di un Sistema sanitario che non possiamo dare per scontato, svelando al contempo anche lo stato di salute generale delle nostre società.
In spregio all’art. 32 della nostra costituzione che sancisce l’universalità del diritto alla salute, infatti, la malattia non colpisce tutti allo stesso modo e non tutti abbiamo le stesse possibilità di cura.
I nuovi fenomeni globali (pandemie, migrazioni, cambiamenti climatici) e il concomitante aumento del disagio psichico e dei fenomeni di dipendenza e fragilità sociale, si uniscono a un progressivo indebolimento dei sistemi di protezione sociale. Precarietà e povertà generano crescente insicurezza in larghe fasce della popolazione e vanno di pari passo con l’inesorabile declino e impoverimento dei servizi sociosanitari pubblici.
Lo smantellamento della sanità pubblica italiana è un processo iniziato alla fine degli anni ’80 del secolo scorso e portato avanti, con cinica perseveranza, da tutti i governi, di centrosinistra e centrodestra, che si sono succeduti, nell’illusoria, miope e nefasta visione di un “privato” più efficiente e performante del “pubblico”. Una visione “aziendalistica” della sanità che si accompagna a una crescente “mercificazione” della salute.
Il risultato lo abbiamo sotto i nostri occhi!
Lo dicono anche i 14 scienziati di fama che hanno firmato un appello al governo affinché allinei il finanziamento del SSN agli standard europei (dal previsto 6,2% del PIL, all’8%) “perché un SSN che funziona non solo tutela la salute ma contribuisce anche alla coesione sociale” dicono in conclusione.
Una sanità pubblica povera per i poveri. E una sanità pubblica che viene ulteriormente impoverita dall’infiltrazione del privato, nella misura in cui le prestazioni più redditizie (visite specialistiche, diagnostica, piccola chirurgia) vengono monopolizzate dal privato e dal privato convenzionato, in quanto il pubblico non è messo nelle condizioni di garantire tempi di attesa ragionevoli, mentre gli interventi più complessi e più onerosi vengono, appositamente, lasciati al settore pubblico.
La garanzia della cura all’interno del servizio sanitario pubblico è stata messa seriamente a repentaglio sul territorio nazionale e regionale maggiormente nelle aree più periferiche e interne e soprattutto per le persone con più fragilità. Lo strutturale allungamento delle liste di attesa crea insopportabili discriminazioni tra chi può pagare e chi invece addirittura rinuncia a curarsi.
Questa corsa al modello a “stelle e strisce” si palesa anche nella sempre maggiore preponderanza delle grandi compagnie assicurative che hanno fiutato il business e il giorno in cui la qualità della nostra salute e la stessa nostra aspettativa di vita dipenderanno dal tipo di assicurazione che abbiamo potuto permetterci si avvicina rapidamente.
Lo scellerato progetto dell’Autonomia differenziata, inoltre, con la marcata accentuazione del divario tra Nord e Sud del paese in termini di diritto alla salute, non fa che contribuire all’agonia di un servizio pubblico abbandonato a un destino tragico.
Nella giornata internazionale della salute Rifondazione comunista Sicilia vuole esprimere la propria solidarietà nei confronti delle famiglie dei piccoli pazienti, del personale medico, infermieristico e sanitario del reparto di CCPM – Cardio Chirurgia Pediatrica del Mediterraneo dell’ospedale di Taormina, a rischio di chiusura.
Il reparto, struttura di eccellenza e punto di riferimento anche per la regione Calabria e per tutta l’area del Mediterraneo è al centro di una complessa vicenda che muove dal famigerato decreto Balduzzi.
Fu istituito nel 2010 grazie alla collaborazione con l’ospedale Bambino Gesù di Roma. Dal 2016 la responsabilità gestionale e sanitaria del Centro è passata alla Asp di Messina e al Bambino Gesù è affidata l’attività di consulenza e formazione continua. Dovrà chiudere a seguito dell’apertura di analogo reparto presso l’ospedale civico di Palermo (gestito anche in questo caso da un ospedale privato, il San Donato di Milano) perché il decreto Balduzzi dispone che ci può essere una sola struttura ogni 5 milioni di abitanti. Si va avanti a proroghe. Attualmente fino al 31 luglio prossimo.
Si può fare qualcosa? Secondo noi sì.
Esistono i presupposti e le condizioni per una deroga, a partire dalle oggettive difficoltà di collegamento per via del dissesto delle infrastrutture, dei trasporti, della rete di comunicazione viaria che interessano, drammaticamente, la nostra isola. Perché la cura non si esaurisce con l’intervento chirurgico in questi casi ma si prolunga per anni e anni, sia per i controlli periodici, sia per le terapie.
Chiudere il reparto e dirottare i piccoli pazienti sull’ospedale palermitano rischia purtroppo di creare un ulteriore nocumento ai piccoli e di avere ripercussioni, e non solo teoriche, sul loro “diritto alla salute”.
Siamo vicini ai bambini, alle loro famiglie, dunque. E siamo vicini ai medici e agli operatori sanitari di Taormina che non si sono ancora arresi e che lottano per garantire un servizio di qualità.
In questa giornata internazionale della salute auspichiamo un nuovo e radicale cambiamento di rotta delle politiche socio-sanitarie nel nostro paese. Azione necessaria e indifferibile per il pieno rispetto dell’art.32 della costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale e per la salvaguardia e il rilancio di un sistema sanitario nazionale, equo, accessibile, universale, contro i tagli e lo smantellamento dei servizi sociosanitari pubblici.
Non solo il 7 aprile!
Stefania De Marco, Segretaria Circolo “Lidia Menapace” costa ionica messinese
Nicola Candido, Segretario regionale Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europ
Politica
LeAli per Pantelleria: attendiamo risposte dall’amministrazione su come intende impegnare oltre 3 milioni di euro
Giorno 25 novembre importante consiglio comunale con punto all’ordine del giorno : approvazione assestamento bilancio 24-26
Stamani si sono tenuti i lavori di commissione propedeutici per la trattazione del punto in consiglio. Si apprende che su un avanzo di amministrazione di circa 3 milioni e 600 mila euro, l’amministrazione comunale intende impegnare tali somme in svariati progetti, investimenti e servizi, per esempio: 385 mila euro per promozione turistica, 350 mila per il sevizio idrico.
“Poco o nulla ci è stato riferito nello specifico- dichiara il gruppo consiliare Leali per Pantelleria. Ci aspettiamo che in sede di consiglio venga a relazionare in aula la giunta, sindaco o assessori, per dirci cosa intendono fare nello specifico con oltre 3 milioni di euro. Quale strategia si intenda adottare per il rilancio dell’economia dell’isola. Quale misure per garantire un aiuto alle fasce più deboli, quali misure per garantire il welfare sociale. Nessuna delle voci di impegno di risorse economiche per esempio riguarda l’asilo nido. Su questo ci saremmo aspettati maggiore determinazione da parte dell’amministrazione – spiegano dal gruppo LeAli per Pantelleria.
Dal canto nostro, in attesa di conoscere le specifiche da parte dell’amministrazione comunale, abbiamo presentato ben 5 emendamenti: per la mensa scolastica, per borse di studio per gli studenti universitari, un incentivo allo sport, andando incontro alle giovani generazioni e alle famiglie, per la messa in sicurezza e acquisto di nuove attrezzature per i parchi giochi, per la scuola di Scauri.
Ci attendiamo- conclude la nota del movimento consiliare Leali per Pantelleria- risposte e una strategia complessiva, non semplici interventi spot, che rischiano in assenza di visione, di vanificare anche le risorse a disposizione. Stiamo a vedere”
Politica
Pantelleria, secondo Consiglio Comunale di novembre. Tra i punti: bilancio e Piano Particol. Centro
Una seconda convocazione di Consiglio Comunale è stata fissata per il giorno 25 novembre 2024, dalle ore 10.30.
Di seguito lo stralcio della descrizione
Politica
Favignana, Il Consigliere Giangrasso si dimette da Capogruppo di “Vivere le Egadi”
Favignana, 11 novembre 2023 – “Il Consigliere Comunale di Favignana, Pietro Giangrasso, ha formalizzato questa mattina le sue dimissioni irrevocabili dal ruolo di Capogruppo del gruppo consiliare “Vivere le Egadi – Forgione Sindaco.”
Eletto nella lista guidata dal Sindaco Forgione e nominato Capogruppo nel dicembre 2023, Giangrasso ha spiegato che la decisione è frutto di esigenze personali, che gli impediscono di proseguire con l’impegno e la serenità necessarie per il ruolo. “Rappresentare la comunità Egadina come Capogruppo è stato per me un privilegio e un onore, lavorando con dedizione per portare avanti i progetti e le iniziative del gruppo che si era e si è prefissato,” ha dichiarato Giangrasso.
Il Consigliere ha espresso gratitudine al Sindaco Forgione e ai colleghi di “Vivere le Egadi” per la fiducia e il sostegno, estendendo i suoi ringraziamenti alla Presidente del Consiglio, agli altri Capigruppo e ai Consiglieri indipendenti per la collaborazione istituzionale.
Giangrasso ha infine augurato buon lavoro al suo successore, auspicando che il gruppo consiliare proseguirà con slancio e dedizione il percorso intrapreso a favore della comunità delle Isole Egadi.
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