Palermo
Sicilia, 18 nuovi direttori per la sanità
Tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre, la Sicilia vedrà 18 nuovi nomi alla dirigenza di: 9 Asp territoriali, 3 azienda ospedaliere Policlinico (Palermo, Catania e Messina), 5 aziende ospedaliere (Arnas Civico di Palermo, Arnas Garibaldi di Catania, Cannizzaro di Catania, Papardo di Messina e Villa Sofia-Cervello di Palermo) e l’Ircss Bonino Pulejo di Messina. Dallo scorso 22 maggio, al momento le stesse poltrone sono occupate da commissari delegittimati dalla Corte Costituzionale: questi erano dirigenti prorogati dall’ex Presidente della Regione Sicilia Crocetta. I candidati ai 18 posti sono ben 82 di cui verranno vagliate severamente i curricula e le idoneità dall’Assessore alla Salute Ruggero Razza. Marina Cozzo
Elezioni
Roberto Lagalla si candida a sindaco di Palermo
L’attuale assessore alla Formazione professionale della giunta Musumeci dovrebbe annunciare la candidatura nella sede dell’agenzia di stampa Italpress.
Lagalla, oggi iscritto nell’Udc, starebbe pensando a una candidatura che vede il coinvolgimento di diverse esperienze civiche che hanno dato il loro impegno per la città. E proprio in questi frangenti starebbe contattando il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci per informarlo della propria decisione e annunciare le dimissioni da assessore per fine mese. Non ci sono notizie, invece, sulla comunicazione agli altri alleati della coalizione.
Lagalla rompe gli indugi, dunque, dopo che in questi giorni Forza Italia ha lanciato il nome di Francesco Cascio – sebbene il coordinatore regionale Gianfranco Micciché abbia un bel da fare nel respingere i malumori di una parte del partito -, Fratelli d’Italia spinge su Carolina Varchi e la Lega pensa a Francesco Scoma. Una decisione, dunque, che alimenta la burrascosa campagna elettorale interna al centrodestra, in cui si inseriscono le decisioni per le regionali
Elezioni
Amministrative, Giarrusso (M5S): “Basta errori: 19mila palermitani mi chiedono aiuto sul sindaco”
“Quello che sta succedendo a Palermo sulla scelta del candidato sindaco è desolante, ed è specchio degli errori che vengono commessi dal Movimento a causa di chi cerca di promuovere se stesso e rendere eterna la propria carriera politica, alla faccia dei nostri valori e della regola dei due mandati”, dichiara schietto l’eurodeputato Dino Giarrusso, commentando le vicissitudini legate alla candidatura Miceli oggi tramontata.
“Dobbiamo assumerci delle responsabilità: 19mila palermitani -di cui oltre 11mila nel solo comune di Palermo- mi hanno scelto per rappresentarli in Europa ed oggi mi scrivono sgomenti per come si è mosso finora il Movimento e purtroppo l’intero Centrosinistra. Mio malgrado ho dovuto raccontagli che finora alcuni esponenti del M5S sono arrivati a chiedere alla nostra vicepresidente Paola Taverna che io non partecipassi ai tavoli per discutere delle elezioni alle porte, dove invece si sono seduti persino portavoce eletti in altre province. I risultati di questo modo di agire, indegno e antitetico ai nostri valori sono sotto gli occhi di tutti: un disastro che attivisti elettori e cittadini non meritano.
“La vicenda Miceli rappresenta plasticamente ciò che il Movimento NON deve mai più fare. L’unica strada è ricominciare a coinvolgere la base, non avere paura di chi ha consenso e smetterla di dividersi su tutto come qualcuno fa, tentando disperatamente di mantenere rendite di posizione”, continua Giarrusso, che conclude con una richiesta esplicita “Per Palermo devono decidere i cittadini palermitani e i loro rappresentanti a tutti i livelli, dalla circoscrizione al Parlamento Europeo. E così dovrà essere per le elezioni regionali e sopratutto per la scelta dei referenti locali.
“Oggi votiamo nuovamente per la leadership di Conte, ed io ritengo indispensabile che i nostri iscritti siano presto chiamati anche a scegliersi i referenti locali, non avallando una nomina dall’alto ma scegliendo fra chi vorrà candidarsi a quei ruoli, in piena democrazia diretta”, conclude Giarrusso.
Cronaca
Palermo, aggressione al giornalista Michele Sardo: scattava foto per servizio di cronaca
Ieri sera, nella centralissima Piazza Ottavio Ziino, il giornalista Michele Sardo veniva aggredito verbalmente e malmenato.
Il professionista, direttore di Palermo Live, si trovava a svolgere il proprio lavoro di cronaca, scattando foto con il proprio cellulare, ad un distributore di benzina in fiamme, quando ad un tratto due individui hanno cominciato ad inveire contro di lui, strappandogli via il telefonino e colpendolo brutalmente.
Sardo, al momento dell’arrivo dei soccorsi del 118, stava per avere un attacco di cuore, poi rientrato senza conseguenze.
Tutta la stampa siciliana è insorta contro un simile vile gesto verso un collega, mentre svolgeva la propria attività.
Anche il Consiglio dell’Ordine della Regione Siciliana ha condannato l’evento e i suoi esecutori, in una città sempre molto violenta.
Noi della redazione esprimiamo a Michele, uomo dai modi gentili e grande professionista, la nostra solidarietà come anche come colleghi intenti a difendere uno dei principi fondamentali del giornalismo: la libertà di informazione.
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