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Sicilia, Elio Ficarra vice segretario regionale dell’UDC

Redazione

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FICARRA NOMINATO VICE SEGRETARIO REGIONALE DELL’UDC. TERRANA: “RISORSA UMANA E POLITICA DI VALORE. LAVOREREMO INSIEME PER RENDERE ANCORA PIÙ SOLIDE LE FONDAMENTA DEL PARTITO IN SICILIA” “Ti auguro un proficuo lavoro affinchè i principi del nostro movimento politico possano essere sempre più presenti e possa crescere sempre più sul territorio, anche con il tuo contributo. Sono più che sicuro che lavoreremo in grande sinergia, in una terra come la Sicilia dove il nostro partito è già in forte crescita ed è pronto a tanti, grandi successi”. È quanto scrive il segretario regionale siciliano dell’Udc, Decio Terrana, nella lettera di nomina, a vice segretario regionale dell’Udc per la Sicilia occidentale, del consigliere comunale di Palermo Elio Ficarra che, a dicembre 2020, aveva aderito all’Udc. E Terrana, si legge ancora nella missiva, ha espresso a Ficarra l’alto valore politico che rappresenta, “considerate le tue esperienze e le riconosciute competenze professionali e umane, rilevato l’interesse e l’impegno nel promuovere i principi moderati promossi dall’Udc Italia”. “Cosciente del gravoso impegno che mi attende, nel ruolo di vice segretario regionale dell’Udc, – ha detto il consigliere Elio Ficarra – voglio, innanzitutto, ringraziare il coordinatore regionale del partito Decio Terrana, per la fiducia che mi ha manifestato con questo prestigioso incarico”. “I mesi trascorsi – ha aggiunto Ficarra – hanno tracciato importanti e ambiziosi punti di approdo politici, con un lavoro di tessitura sul territorio che ho svolto e che voglio considerare come una nuova partenza e non di arrivo. Quindi c’è ancora tantissimo lavoro da fare. Diversi amministratori e non soltanto quelli, hanno sposato il progetto politico dell’Udc in una visione moderna di un partito che affonda, orgogliosamente, le sue radici nel nostro Paese, fatto di tradizioni e valori cristiani”. segue

“I problemi che vive la Sicilia – ha continuato il neo vice segretario regionale Udc – sono atavici e quasi tutti irrisolti. Se penso a quelli legati alle reti infrastrutturali ormai vetuste e da riammodernare; alla mobilità urbana delle città; al settore della raccolta dei rifiuti; ai servizi che riguardano il settore turistico, quest’ultimo volano primario di un’economia oggi sofferente. Per non parlare delle gravi conseguenze provocate dal Covid in tutte le aree produttive dell’Isola”. “Quindi desidero iniziare questo mio nuovo incarico politico – ha detto, infine, Ficarra – lanciando un appello a tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio di idee, di contenuti, di legalità, di cultura e di lavoro che la nostra isola rappresenta. Ideali ai quali non potranno sottrarsi gli uomini e le donne siciliane di buona volontà, protagonisti e protagoniste nell’Udc, in quell’Agorà di discussione e di confronto per l’avvio di una nuova stagione politica di cambiamento”.

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Politica

Trapani, cittadinanza onoraria alle ONG: insorge Gioventù Nazionale

Marilu Giacalone

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Il nostro movimento politico esprime fermamente la propria opposizione alla proposta di concedere la cittadinanza onoraria agli equipaggi delle ONG operanti nel nostro Mar Mediterraneo. Riteniamo che tale iniziativa rappresenti non solo un atto simbolico discutibile, ma anche un pericoloso cedimento nei confronti di pratiche che non sempre rispecchiano i valori e gli interessi della nostra comunità.Le ONG, pur avendo un ruolo che può sembrare nobile, non sono esenti da critiche. La loro presenza spesso solleva interrogativi sulla gestione dei flussi migratori e sul rispetto delle leggi italiane. La concessione della cittadinanza onoraria a queste organizzazioni potrebbe essere interpretata come un riconoscimento di un’azione che, in molti casi, non è in linea con le politiche nazionali né tantomeno con quelle di tranchida che vietò lo sbarco a 250 migranti nel 2020 e che oggi è in cerca di un passaggio verso un nuovo porto politico.
In un periodo storico segnato da sfide globali significative, è fondamentale riconnettersi con le esigenze primarie della nostra città. Dobbiamo difendere i diritti dei cittadini trapanesi  e garantire che le risorse e l’attenzione siano rivolte a coloro che vivono in questa città e che ne hanno realmente bisogno. La nostra priorità deve essere il benessere dei trapanesi, non l’elogio di organizzazioni esterne che operano in contesti complessi e controversi.
Inoltre, riteniamo che la concessione della cittadinanza onoraria a queste ONG possa inviare un messaggio sbagliato, alimentando un clima di divisione piuttosto che di integrazione. La vera inclusione sociale si costruisce attraverso il dialogo, l’ascolto e l’impegno diretto con i cittadini, e non attraverso atti burocratici che possono allontanare anziché unire.
Invitiamo tutti i membri del consiglio comunale a riflettere attentamente su questa proposta e a considerare le reali esigenze della nostra comunità. È tempo di dire “no” a iniziative che non fanno il bene di Trapani e sono lontane dai valori di sovranità, sicurezza e identità che ci contraddistinguono.

Antonio Jacopo Triscari presidente del circolo Tricolore Ardente di GIOVENTÙ NAZIONALE della città di Trapani.

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Cronaca

Pantelleria – Referendum Parco, opinione dei cittadini: la parola a Salvatore Puccio

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Si torna a parlare del referendum, argomento che ha creato posizioni opposte negli esponenti politici e nei cittadini non militanti.

Ecco un lettore e noto pantesco, Salvatore Puccio, cosa scrive

Egregi direttori,

Io, Salvatore Puccio, faccio parte del comitato del referendum consultivo del parco. Sono meno educato e meno politico del nostro coordinatore Mustacciuoli ed in tutti gli incontri, tenuti nei circoli, ho messo benzina sul fuoco per fare capire la gravità proibizionistica del Piano del Parco che fa a pugni con l’ottimo Statuto dello stesso, nato grazie all’ l’opera secolare del contadino che lo ha fortemente antropizzato.
Inconcepibile e significativo l’aver levato dal logo del parco il sottotitolo “DOVE ANCHE L’UMANITÀ È PATRIMONIO” (era stato voluto ed approvato all’unanimità dal presidente, dal direttore del parco, dalla società Roncaglia, realizzatrice del logo, dai settanta corsisti ed insegnanti dell’ASTA , alta Scuola di turismo ambientale.

Assurdo vantarsi dell’alberello Pantesco, pratica agricola patrimonio mondiale dell’umanità, quando l’istituto vite e vino statale/regionale, a piana Ghirlanda, abolisce la decantata “squasatura delle conche dell’alberello” finalizzate a raccogliere le gocce di umidità necessarie alla sua sopravvivenza.

I suggerimenti

Vorrei che il Parco chiedesse e ottenesse l’esenzione dell’IVA e la fiscalizzazione degli oneri sociali per tutta l’isola, trasporti compresi, le facilitazioni per il ripristino dei terreni agricoli, la possibilità di recuperare gli antichi dammusi, con l’aggiunta di cubatura per un servizio igienico, la possibilità di ottenere l’abitabilità per metterli a reddito anche a scopo turistico.

Necessari sarebbero inoltre il miglioramento e la messa in sicurezza di tutte le strade, ma anche dei tagliafuoco e dei sentieri.

E poi la creazione di caditoie e bacini di raccolta di acque meteoriche, considerato il cambiamento climatico.

Auspicabile l’assunzione a tempo indeterminato di forestali e braccianti, attualmente impiegati per tre/quattro mesi e poi messi in cassa integrazione per 8/9 mesi.

Ci si rende conto che tutto ciò richiede volontà e tempi tecnici di realizzazione. Del resto Roma non è stata costruita in un solo giorno.
Un valido sistema per salvare l’agricoltura eroica potrebbe essere, e non a titolo esaustivo, la creazione di una carta settimanale di servizi a pagamento, con scontistica, per chi viene a Pantelleria.
Assieme alla tassa di sbarco, può essere usata per incentivare le produzioni agricole dell’isola affinché possano raggiungere l’autosufficienza agroalimentare.

Le feste, i convegni, i viaggi, che pontificano l’operato del Parco, sono accettabili e logici solo se affiancati ad aiuti tangibili e consistenti che, allo stato attuale, il Parco e forse anche il Comune non chiedono e quindi non ottengono.

Auguri per un’isola auto sostenibile ed autosufficiente grazie ad un aiuto ventennale, attivato da un Parco ANTROPIZZATO e non solo vessatorio e punitivo.

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Politica

Referendum sul parco, Leali per Pantelleria “Presenteremo mozione politica”

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L’inammissibilità del Referendum circa il Piano del Parco, presentata dal Comitato ad oc, presso la casa comunale di Pantelleria, ha scatenato le reazioni non solo del promotore stesso della figura giuridica di manifestazione popolare per eccellenza, ma anche di alcune fazioni politiche.
Già pubblicata la posizione del PD, nelle parole di Giuseppe La Francesca.
Adesso Leali per Pantelleria, che pensa ad una mozione politica.

Capiamo meglio nel testo che segue:

La bocciatura dei quesiti referendari da parte del comitato dei garanti non deve far disperdere il lavoro svolto e portato avanti dal comitato promotore così come non si può non tener conto della sottoscrizione da parte di tutti i presidenti di circolo dell’isola.
L’idea è quella di impegnare l’amministrazione comunale con una mozione politica che tenga conto delle perplessità e dei timori oggetto del referendum negato, che se passerà in aula impegnerà il sindaco, quale componente della comunità del parco a portare avanti le istanze della cittadinanza. Nel frattempo chiediamo che vengano ripresi i lavori in commissione consiliare di confronto con il Parco Nazionale per il redigendo Piano del Parco. Sarà nostra cura portare la questione in seno al consiglio comunale.

È quanto affermato dal gruppo consiliare Leali per Pantelleria

Per ricostruire:

Pantelleria – Comitato referendum, La Francesca (PD) favorevole al ricorso contro inammissibilità

Pantelleria, Mustacciuoli – Comitato Referendum, ricorso contro dichiarazione illegittimità

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