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Regione Siciliana

Sicilia – Vaccini, ok dell’Aifa alla terza dose. Musumeci attende indicazioni per procedere

Giuliana Raffaelli

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Dopo che l’agenzia europea del farmaco (Ema) si è dichiarata favorevole alla somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid-19, anche il Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) dà il via libero a procedere.

Da fine settembre si potrà quindi iniziare con la terza somministrazione. Ma non sarà per tutti. Essa è riservata ai pazienti immunodepressi, come ad esempio i trapiantati o i malati oncologici.

Si procederà, poi, con la vaccinazione degli anziani over 80, degli ospiti delle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e dei sanitari a rischio di contagio.

Tra settembre e ottobre verranno quindi vaccinate circa 500 mila persone, che rientrano nella categoria dei pazienti fragile e immunodepressi. Da novembre si potrebbe proseguire con 4,2 milioni di over 80, 350 mila ospiti delle Rsa e, da gennaio, con 1,85 milioni di operatori sanitari.

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in occasione di una visita nella città di Messina, ha dichiarato di essere in attesa di ricevere precise indicazioni da Roma per iniziare con la somministrazione della terza dose. “Bisogna fare tutto ciò che è possibile per aggredire questo virus criminale. Non appena da Roma arriveranno le indicazioni e soprattutto il Governo avrà formalizzato sulla terza dose, noi come Regione Siciliana ci adopereremo, sperando che la riluttanza di una sparuta minoranza di siciliani nei confronti del vaccino possa essere superata”.

La Regione Siciliana sta per ora lavorando per completare la vaccinazione del personale scolastico, ferma all’80% (in alcune regioni italiane si è quasi arrivati al 100%). Musumeci pensa all’allontanamento dal posto di lavoro di docenti o personale Ata che non intendono vaccinarsi, magari affidando loro compiti che non prevedono il contatto ravvicinato con gli studenti. “Chi sta a contatto coi nostri figli o nipoti, o chi fa il medico, deve essere vaccinato o è incompatibile con la propria funzione” chiosa Musumeci.

Ma queste affermazioni sembrano in netto contrasto con quanto deciso dai suoi collaboratori, assessori regionali all’istruzione Roberto Lagalla e alla salute Ruggero Razza, che solo pochi giorni fa avevano deciso per il tampone gratuito (pagato dalla Regione Siciliana) per il personale scolastico non vaccinato.

Sarebbe quindi forse meglio parlare “di chi non ha il Green pass”, non “di chi non è vaccinato”.

Ricordiamo infatti che la scuola riparte, dal 13 settembre, con lo strumento Green pass. E il Green pass si ottiene in tre modi: dopo la vaccinazione, dimostrando che si è guariti dal Covid-19 entro i sei mesi, con tampone negativo della durata di 48 ore.

Attualmente non c’è obbligo vaccinale per i docenti. Ma obbligo di Green pass. Anche se le ultimissime notizie parlano di un Governo al lavoro per rendere obbligatorio il vaccino per questa categoria. Che potrebbe entrare in vigore già da ottobre.

Musumeci si dichiara anche molto soddisfatto per il calo dei contagi in Sicilia e per quello del numero dei ricoveri. Dopo essere stata raggiunta da quasi 5 milioni di turisti durante l’estate, la regione torna a vedere calare il numero dei positivi. Ancora presto per potere dire che si sia invertita la tendenza. Secondo il presidente trinacrio “serve più prudenza e più disponibilità al vaccino. Non ci sono altre soluzioni, noi le abbiamo studiate tutte in questi mesi dai vaccini nei comuni montani, a quelli nelle Isole minori. Non sappiamo più cosa fare. Chi ha deciso di non vaccinarsi non lo farà. Chi è indeciso spero tenga conto del fatto che il 90% dei ricoverati non è vaccinato”.

(Credit immagine: Vladimir Fedotov on Unsplash)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

Cultura

La “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu” è la prima De.Co. del Comune di Ragusa.

Barbara Conti

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La "scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu" è la prima De.Co. del Comune di Ragusa.

La “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu” è la prima De.Co. del Comune di Ragusa, presentato lo scorso 26 Marzo, il marchio che caratterizzerà i prodotti d’eccellenza e il primo disciplinare, il marchio De.Co. del Comune di Ragusa e il primo disciplinare per la “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”

Ragusa- La "scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu" è la prima De.Co. del Comune di Ragusa. La famosa “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”, uno dei prodotti da tavola frutto di tradizioni secolari, è il primo prodotto che potrà fregiarsi del marchio De.Co., ovvero denominazione comunale d’origine, istituito dal Comune di Ragusa.

Martedì 26 marzo, al Ccc Ragusa “Mimì Arezzo”, la presentazione ufficiale sia del marchio che del primo disciplinare, quello appunto dedicato alla tipica focaccia ragusana, redatto dal lavoro di studio e ricerca di un’apposita commissione di esperti.

A presentare il nuovo marchio sono stati il sindaco Peppe Cassì e Giorgio Massari, assessore comunale allo Sviluppo Economico e Promozione della Città. E’ stato l’illustratore Carlo Blangiforti a realizzare il bozzetto grafico poi scelto per essere il logo. Si tratta di un disegno che raffigura la tartaruga “Testudo hermanni”, un animale noto per la sua simpatia e saggezza, che ha da sempre accompagnato la vita delle persone nei giardini, in campagna e nelle città delle nostre zone. Nel logo, il carapace della tartaruga è arricchito da dettagli significativi del paesaggio locale, come i caratteristici muretti a secco e il profilo del Monte Racì, evidenziando la fusione armoniosa tra la natura e l’opera dell’uomo nel territorio ragusano.

La “scaccia rausana co pummaroru e cosacavadu”, la regina della tavola iblea, rappresenta un’eccellenza culinaria del territorio ragusano. Il metodo di produzione richiede una preparazione artigianale che rende unico il prodotto. L’impasto, realizzato con semola di grano duro, acqua, olio extravergine di oliva, lievito madre o di birra e sale, deve essere tirato sottilissimo e piegato più volte su se stesso durante la fase di farcitura. E’ questo il vero segreto di successo, la caratteristica che la contraddistingue. Gli ingredienti, essenziali e di qualità, comprendono la passata di pomodoro, il formaggio cosacavadu locale semistagionato a scaglie sottili, meglio se Ragusano Dop, il basilico fresco e l’olio extravergine di oliva Dop Monti Iblei. Questo rigido disciplinare assicura l’autenticità e la genuinità del prodotto, preservandone la tradizione e la tipicità.

“Con il marchio De.Co. iniziamo dalla nostra famosa scaccia, di cui tutti apprezziamo le qualità – spiega il sindaco Peppe Cassì – con l’obiettivo di promuoverla ancor di più e anche di tentare di allargarne la presenza sul mercato oltre i nostri confini. Da questo momento, chi vuole produrre e commercializzare la scaccia ragusana, se lo farà seguendo il disciplinare, potrà beneficiare e fregiarsi di questo marchio del Comune di Ragusa”.
L’assessore Massari ha sottolineato l’importanza del disciplinare, spiegando che “è un documento che stabilisce come deve essere fatto il prodotto. Come nel caso della scaccia ragusana, crediamo che sia uno strumento per tenere insieme identità e cultura ed economia locale”.

Tra i relatori intervenuti anche i componenti della commissione che ha redatto il disciplinare, esperti del settore gastronomico, storici, e rappresentanti delle istituzioni locali come Giorgio Flaccavento, storico, esperto di tradizioni, usi e costumi locali; Gaetano Cosentini, antichista, ricercatore, insegnante di greco e latino; Lina Lauria, docente di scienze degli alimenti e consigliere nazionale Slow Food; Carmelo Iacono, presidente della Confraternita dei Cenacolari dell’Antica Contea; Andrea Roccaro, Cna Ragusa e consigliere regionale dell’Ordine Tecnologi Alimentari Sicilia e Sardegna; Danilo Tomasi, vicepresidente Confcommercio e ristoratore; Salvatore Scollo, Confimprese Iblea e ristoratore. Della commissione ha fatto parte anche lo chef stellato Ciccio Sultano.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con diverse realtà locali, tra cui il Donnafugata Farmuseum – museo del prodotto contadino, l’Ecomuseo Carat e la destinazione turistica unica Enjoy Barocco. Un ringraziamento speciale è stato rivolto all’istituto alberghiero Ferraris di Ragusa, i cui studenti, coordinati dai docenti Giorgio Comitini e Gianluca Leggio, hanno curato il servizio buffet dell’evento, abbinando le “scacce” ai pregiati vini biologici della cantina Horus.

L’appuntamento si è concluso con la degustazione delle scacce preparate secondo il disciplinare De.Co., confermando l’entusiasmo e l’apprezzamento del pubblico per questa iniziativa che mira a valorizzare e promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio.

 

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Politica

L’Ars elegge il nuovo presidente, gli auguri di Schifani. Mercoledì il giuramento della giunta

Matteo Ferrandes

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«Al nuovo presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, vanno le mie congratulazioni e felicitazioni nella convinzione che saprà gestire i lavori d’aula con equilibrio e imparzialità. Sono certo che lavoreremo insieme nell’esclusivo interesse della Sicilia e dei siciliani». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, a margine della seduta inaugurale dell’Ars.

«Era un appuntamento importante, alla luce delle varie tensioni che venivano descritte, che mi pare invece non ci siano state – ha aggiunto – Ho sempre detto che il mio sarà un governo aperto al confronto con le opposizioni e da parte mia non ci saranno mai pregiudiziali. La giunta sarà presentata tra fine settimana e lunedì prossimo, mentre mercoledì ci sarà il giuramento degli assessori all’Ars. I tempi sono scanditi, sono perentori. Occorreva partire e siamo partiti». 

Il governatore è intervenuto anche su alcuni aspetti della composizione della futura giunta di governo, in particolare sull’identikit di chi potrebbe ricoprire l’incarico di assessore alla Salute. «Allo stato attuale – ha detto – sono fortemente concentrato su una figura che credo abbia le caratteristiche per potere rivestire questo ruolo, la dottoressa Giovanna Volo, che è stata manager della sanità, competente, apprezzata da tutto il mondo della sanità pubblica e non ha mai fatto politica. Ritengo possa dare il proprio contributo al nostro governo e una forte spinta ai temi delicati della sanità pubblica, dalle liste d’attesa alle aree d’emergenza. Occorre dare attenzione a quegli aspetti privati della diagnostica strumentale che potrebbero, se finanziati, ridurre le liste d’attesa degli ospedali. Ci siamo già confrontati e devo dire che ho trovato in lei grande competenza ma anche grande disponibilità a rivedere alcuni temi. Non voglio che nella sanità ci siano scontri tra pubblico e privato, che devono integrarsi tra di loro. Non ci devono mai essere steccati quando si parla della salute dei cittadini».
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Regione Siciliana

Assemblea regionale siciliana, il presidente Schifani convoca la prima seduta per il 10 novembre

Marilu Giacalone

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Si terrà giovedì 10 novembre, alle ore 11, la prima seduta della nuova legislatura (XVIII) dell’Assemblea regionale siciliana. Lo ha deciso il presidente della Regione Renato Schifani, che ha appena firmato il decreto di convocazione dell’Aula, con il relativo ordine del giorno: costituzione dell’Ufficio provvisorio del Consiglio di presidenza, giuramento dei settanta deputati ed elezione del presidente dell’Assemblea.

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