Trasporti
Stop ai collegamenti Sicilia-Isole Minori. Caronte & Tourist: “Regione non paga da 9 mesi”
Dipendenti marittimi e amministrativi retribuiti al 50%
Sono le conclusioni del procuratore Tiziano Minuti: «Saremo costretti a erogare solo il 50% delle retribuzioni a tutti i dipendenti, marittimi e amministrativi»
I collegamenti con le Isole Minori, sempre a rischio, sempre nel disagio, adesso saranno soggetti ad ulteriori allarme.
Minuti, in una missiva inviata ai sindacati di categoria, ha così spiegato:
«Nonostante le continue sollecitazioni, la Regione non ha ancora onorato il debito nei confronti dell’azienda che ha ormai raggiunto un ordine di grandezza ben più preoccupante con servizi resi da più di nove mesi e non ancora liquidati – si legge -. In assenza di fatti nuovi nelle prossime ore, saremo costretti a erogare solo il 50% delle retribuzioni a tutti i dipendenti, marittimi e amministrativi».
E poi «l’inspiegabile prolungamento sine die del sequestro di navi della nostra flotta, tutte bidirezionali a ponte unico (le cosiddette zattere), costringe a utilizzare navi a doppio ponte nelle tratte dove ciò si rivela ampiamente diseconomico, con un aggravio di costi soprattutto di quello del lavoro. Gli attuali contratti con la pubblica amministrazione non garantiscono adeguata redditività e nonostante il più volte richiesto intervento di riequilibrio non pare essere all’orizzonte una loro revisione risolutiva: vedi inflazione e aumenti dei costi anche del bunker. Tutto ciò comporterà una riorganizzazione che investirà il personale anche per quanto riguarda i tempi di imbarco dei marittimi, le turnistiche nonché il servizio agli utenti che dovrà adattarsi ai livelli di traffico stagionale sulla base di analitiche statistiche che fotografano una situazione invernale di oggettiva sovrabbondanza nel rapporto addetti-passeggeri, con quel che ne consegue in termini di costo».
«Siamo certi che ancora una volta non mancherà l’apporto responsabile delle organizzazioni sindacali a un percorso inevitabile per mettere in sicurezza i conti della società salvaguardando i livelli occupazionali e liberando risorse che potranno essere utilizzate virtuosamente anche nei confronti dei collaboratori».
Trasporti
Egadi, criticità nei collegamenti marittimi. Forgione “Apriremo confronto con governo e compagnie di navigazione”
C𝐫𝐢𝐭𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐧𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐦𝐚𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐄𝐠𝐚𝐝𝐢, 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐮𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢. 𝐅𝐨𝐫𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞: “𝐀𝐩𝐫𝐢𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐧𝐚𝐯𝐢𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞”
Il Consiglio comunale di #Favignana chiede un pacchetto di interventi urgenti per risolvere le annose criticità dei trasporti marittimi tra le isole #Egadi e la terraferma.
L’Assemblea, riunitasi mercoledì in seduta aperta per discutere delle problematiche dei trasporti, ha approvato all’unanimità un apposito atto d’indirizzo per avviare un confronto con il governo regionale.
L’importante documento, redatto sulla base delle segnalazioni di cittadini, associazioni locali e rappresentanti del settore turistico, include un elenco di interventi mirati da presentare all’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità e alle compagnie di navigazione marittima, al fine di migliorare l’efficienza dei servizi, garantire tariffe agevolate per i residenti e supportare le attività economiche e sociali dell’arcipelago.
𝐋𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐠𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐠𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐢𝐬𝐨𝐥𝐞
– Trasporto gratuito per tutti gli studenti a prescindere dall’Isee, con copertura finanziaria regionale, per agevolarne l’accesso all’istruzione. Attualmente l’agevolazione è garantita solo ad alcune fasce con fondi comunali;
– Tariffe agevolate per i nativi dell’arcipelago, i loro familiari, i familiari dei residenti, e per associazioni sportive e di volontariato senza scopo di lucro, proprietari di seconde case, con abbonamenti non vincolati a limiti temporali ristretti ma di almeno sei mesi;
– Applicazione di tariffe ridotte per il trasporto di ambulanze e carri funebri, così da garantire tempestività ed economicità per i servizi di pubblica utilità;
– Potenziamento e rimodulazione degli orari dei mezzi con una copertura completa durante tutta la giornata. Adeguamento degli orari dei traghetti alle esigenze del territorio, con partenza da Trapani tutti i pomeriggi, compresi periodi invernali e la Domenica;
– Garantire un numero minimo di posti per residenti su ogni tipologia di mezzo di trasporto, anche nei periodi di alta affluenza turistica;
– Introduzione della possibilità di trasportare colli tracciabili contenenti beni di prima necessità e beni deperibili sui mezzi veloci, con priorità di imbarco per questi beni e per i residenti;
– Esenzione dal pagamento per i dipendenti pubblici che operano all’interno dell’arcipelago e per i dipendenti statali residenti che viaggiano verso la terraferma per lavoro;
– Introduzione di un periodo di alta stagione turistica dal 1° maggio al 31 ottobre, per sostenere la continuità dei servizi e rispondere alla domanda crescente nei mesi di maggiore afflusso;
– Sostituzione del sistema di sollevamento della passerella dell’isola di Favignana o il ripristino dello scalandrone di attracco, per migliorare la sicurezza e l’accessibilità ai traghetti;
– Promozione di una legge-voto dell’Assemblea Regionale Siciliana per sollecitare il Parlamento nazionale a varare una legge quadro che consideri le peculiarità e le esigenze delle isole minori italiane.
Il Consiglio comunale ha incaricato il sindaco e l’Amministrazione di attivarsi al fine di mettere in campo tutte le azioni necessarie per l’avvio di un confronto con il governo e l’Assemblea Regionale Siciliana e le compagnie di navigazione.
“Oggi, con l’approvazione di un atto di indirizzo importante, il Consiglio comunale ha compiuto un passo fondamentale per la tutela del diritto alla mobilità dei nostri cittadini”, dice il sindaco Francesco Forgione. “Vogliamo aprire un confronto diretto con la Regione Siciliana e con le società di navigazione per far sì che il tema dei trasporti rispetti lo spirito della nostra Costituzione. Questo significa garantire non solo la continuità territoriale tra le piccole isole e la terraferma, ma anche il riconoscimento del valore sociale, culturale e umano di chi vive nel nostro arcipelago. Non chiediamo privilegi, ma il diritto a condizioni adeguate per chi vive, abita o possiede una casa nelle nostre isole. Queste istanze – prosegue il sindaco – le presenteremo unitariamente alla Regione Siciliana, che ha il dovere di dare risposte chiare. Chiederemo alle Commissioni dell’Assemblea Regionale Siciliana di stanziare risorse e fondi adeguati nella prossima legge di bilancio e solleciteremo anche il governo nazionale, che negli ultimi anni ha tagliato sei milioni e mezzo di euro per il trasporto pubblico nelle piccole isole provocando una disparità di trattamento che purtroppo la Regione non ha ancora colmato con fondi propri. Continueremo a lottare – conclude il sindaco – perché ogni abitante delle nostre isole possa sentirsi tutelato e riconosciuto nei suoi diritti fondamentali”.
Trasporti
Isole Egadi, Armetta denuncia ennesima debacle dell’amministrazione Forgione
Mi duole rilevare ancora una volta come l’incapacità politica di Forgione determini situazioni di imbarazzo e vergogne politiche senza precedenti. Mi sono personalmente impegnata e spesa, come consigliere comunale, per aprire un dialogo diretto e sereno tra il Consiglio comunale e l’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricó.
Il Consiglio ha elaborato un documento importante e schietto con alcune richieste importanti per migliorare la situazione dei collegamenti marittimi verso le Egadi. Eppure mancano sul documento le firme di due dei quattro consiglieri di maggioranza: Bevilacqua e Galuppo, che sono anche parte della Giunta di governo, ricoprendo addirittura Galuppo il ruolo di assessore ai Trasporti e vicesindaco.
Non vengano a dirmi che gli assessori non firmano atti di indirizzo, perché è una scusa ridicola. Non sostenere una iniziativa del Consiglio comunale sul tema dei trasporti è ingiustificabile e inqualificabile.
Questa amministrazione, senza direzione, senza competenze e interamente spaccata, dovrebbe correre ai ripari almeno per la fase finale del mandato.
Ma l’arroganza è tanta. Nessuno sente il dovere di fare un passo indietro. Nemmeno per il bene della collettività. Questo succede quando si investe e ci circonda delle persone sbagliate.
Economia
Aumento accise 2025: stangata da 245,6 milioni all’anno
Nel 2025, il governo italiano prevede un allineamento delle accise su benzina e diesel per rispettare gli impegni europei. L’aumento graduale di un centesimo all’anno sulle accise del diesel e la riduzione della stessa misura sulla benzina comporteranno cambiamenti nel panorama fiscale, con possibili impatti sui consumatori.
Di quanto aumenteranno le accise sul gasolio nel 2025?
Le accise sul gasolio sono attualmente fissate a 0,617 euro al litro, mentre quelle sulla benzina ammontano a 0,728 euro al litro. Il piano del governo, in linea con le direttive europee del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), prevede un aumento di un centesimo per litro ogni anno fino al 2030. Questo incrementerà progressivamente le accise sul diesel, portandole in prossimità di quelle della benzina, che subiranno una riduzione della stessa misura. La rimodulazione delle aliquote mira a bilanciare il carico fiscale tra i due carburanti senza incrementare drasticamente il costo complessivo per i consumatori nel breve termine. Inoltre, non verranno applicate ulteriori accise sulle bollette della luce e sulle bollette del gas.
Perché il governo ha deciso di adottare questa politica fiscale?
La decisione di intervenire sulle accise risponde a una duplice esigenza: migliorare l’efficienza del sistema fiscale e sostenere la transizione ecologica, riducendo i sussidi ambientali dannosi (SAD). La Commissione europea ha infatti raccomandato all’Italia di equiparare le accise sui carburanti per garantire una tassazione più equa e incentivare l’uso di veicoli meno inquinanti. Attualmente, l’Italia applica una tassazione inferiore sul diesel rispetto alla benzina, una situazione non giustificata sotto il profilo ambientale.
Quali saranno le conseguenze per i consumatori?
L’aumento delle accise sul diesel potrebbe avere diverse conseguenze per gli automobilisti e le imprese. Secondo Assoutenti, un incremento di un centesimo annuo comporterebbe un aumento di circa 0,61 euro per un pieno da 50 litri, considerando anche l’IVA. Su base annua, il costo totale per i proprietari di veicoli diesel potrebbe arrivare a 245,6 milioni di euro, aumentando a 1,23 miliardi di euro se l’incremento dovesse essere applicato per cinque anni consecutivi.
Inoltre, il rialzo dei costi del carburante potrebbe riflettersi sui prezzi delle merci, data la forte dipendenza del settore logistico dal diesel. Tuttavia, le agevolazioni per gli autotrasportatori potrebbero mitigare l’impatto su questa categoria specifica, limitando l’aumento dei costi di trasporto.
Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/aumento-accise-2025
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