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Cultura

Vaccini e vaccino Covid-19: ecco cosa dobbiamo sapere

Giuliana Raffaelli

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Lo sviluppo di un vaccino è un processo lungo e costoso che normalmente richiede anni di studi e sperimentazioni. Prima di poter essere somministrato all’uomo, il vaccino deve superare dai 2 ai 5 anni di rigorose prove precliniche sulla risposta immunitaria che coinvolgono la sperimentazione animale, seguiti da altri anni di somministrazione a soggetti umani. Possono passare quindi da 5 a 7 anni prima che ne siano verificate tollerabilità, efficacia e sicurezza e questa verifica passa attraverso tre fasi principali.

La prima fase è quella della sperimentazione in vitro che serve a stabilire quale sia la composizione qualitativa e quantitativa ideale di un vaccino. In altre parole essa permette di comprendere tipologia e quantità della componente attiva e delle altre sostanze previste.

La seconda fase è quella preclinica nella quale si fa la sperimentazione su animali per testarne la risposta immunitaria e/o eventuali meccanismi avversi.

La fase successiva è la vera e propria sperimentazione clinica sull’uomo. Normalmente essa inizia dopo 2-5 anni dalle iniziali ricerche sulla risposta immunitaria, cui (in genere) seguono altri 2 anni di prove precliniche sugli animali. Essa prevede, a sua volta, 3 fasi:

-    la fase 1 è quella in cui si sceglie un numero di soggetti umani molto ridotto a cui viene somministrato il vaccino per valutarne tollerabilità e sicurezza;

-       se la fase 1 produce risultati positivi si procede alla fase 2 in cui si somministra il vaccino a un altro gruppo di soggetti (sempre esiguo ma superiore a quello della fase 1) per valutarne la risposta immunitaria, unitamente a tollerabilità e sicurezza del vaccino stesso. In questo modo si possono definire dosi e protocolli di somministrazione più adeguati;

-        se la fase 2 produce risultati soddisfacenti, si procede alla fase 3 cioè alla somministrazione del vaccino a un numero di persone più elevato per valutarne la reale funzione preventiva.

Se tutte e tre le fasi vengono superate positivamente, cioè il vaccino risulta sicuro ed efficace e risponde a tutti i requisiti regolatori, allora la casa produttrice può richiedere l’approvazione e procedere a registrazione, produzione e distribuzione su larga scala.

Chi dà l’approvazione? Il ruolo delle Agenzie Regolatorie per la valutazione dell’efficacia e della sicurezza del vaccino

Per essere messo in commercio il vaccino (così come qualunque medicinale) deve superare l’approvazione delle così dette Agenzie Regolatorie. Le principali sono la statunitense FDA (Food and Drug Administration) e l’europea EMA (European Medicines Agency). Tali agenzie vigilano su qualità e sicurezza dei medicinali a tutela della salute dei cittadini.

Ma vediamo più in dettaglio come funziona il sistema normativo europeo per i medicinali. Esso si basa su una rete di circa 50 autorità di regolamentazione dei 31 paesi del SEE (Spazio Economico Europeo, costituito da 28 Stati membri dell’UE più Islanda, Liechtenstein e Norvegia), Commissione europea ed EMA. È proprio questa rete a rendere unico nel suo genere il sistema normativo europeo: essa è sostenuta da un gruppo di circa mille esperti provenienti dagli Stati membri che opera un continuo scambio di informazioni circa la regolamentazione dei medicinali: ad esempio segnalano effetti indesiderati, sorvegliano sulle sperimentazioni cliniche, eseguono ispezioni nei confronti dei produttori di farmaci e controllano le prassi cliniche (fabbricazione, distribuzione e farmaco-vigilanza).

Nel caso specifico dei vaccini, gli esperti analizzano i dati inviati dalle aziende produttrici: questi dati devono dimostrare in modo inequivocabile che i risultati, raccolti su decine di migliaia di individui, sono statisticamente significativi. Solo se i dati convincono gli esperti e superano quindi la loro approvazione, il vaccino può essere messo in commercio. Quindi, se un vaccino viene definitivamente approvato per uso umano dalle Agenzie Regolatorie esso è sicuro ed efficace.

Ebbene, veniamo al caso specifico del Covid-19: il dato di fatto è che dopo soli 9 mesi dallo scoppio della pandemia siamo già alla fase 3 di sperimentazione del vaccino per combattere il virus che l’ha provocata (SARS-CoV-2). Uno sforzo sicuramente titanico da parte delle case farmaceutiche che devono garantire la sicurezza e l’efficacia del loro vaccino. Tempi non strani comunque perché, nell’attuale situazione di emergenza, è stato stabilito un periodo di tempo più ristretto per la sperimentazione dei vaccini che va da 12 e 18 mesi. Un team di esperti di tutto il mondo lavora senza sosta per ridurre il più possibile il tempo per trovare il candidato più efficace.

Seppure molti scienziati applaudono a uno “straordinario risultato della scienza, ottenuto in tempi brevi ma rispettando tutte le norme che regolano gli studi clinici e l’approvazione da parte delle agenzie competenti… di cui andare orgogliosi, anzi, orgogliosissimi”, l’opinione pubblica si pone ancora molte domande sulla sicurezza e sull’efficacia dei vaccini che stanno per arrivare sul nostro territorio. Si tratta infatti di “vaccini in fase di approvazione per uso di emergenza, con risultati che mostrano efficacia del 95% in assenza di effetti collaterali gravi” afferma il virologo Guido Silvestri, professore all’Università di Emory (Atlanta) in un post su Facebook in relazione al dibattito sui vaccini contro il Covid-19. E noi vogliamo proprio cercare di capire cosa vogliono dire “per uso di emergenza” e “in assenza di effetti collaterali gravi”.

Innanzitutto i parametri di riferimento per ottenere una autorizzazione per uso di emergenza sono decisamente inferiori rispetto a quelli richiesti per una piena approvazione. Nel caso di una emergenza, il vaccino deve avere un probabile beneficio, mentre per la piena approvazione deve fornire la prova inconfutabile di un beneficio dimostrato. Ad esempio, l’americana FDA (alla quale verranno sottoposti i dati della Pfizer) prevede che un vaccino, per essere approvato in caso di emergenza, debba avere una efficacia di almeno il 50% e che sono sufficienti due mesi di dati sulla sicurezza su metà dei partecipanti ai trials. Per quanto riguarda invece gli effetti collaterali Pfizer riporta dolori topici nell’area dell’iniezione, affaticamento (2%), brividi e febbre. Dopo che la FDA avrà dato l’approvazione, il vaccino potrà iniziare a essere somministrato.

E mentre si attende che gli esperti delle Agenzie Regolatorie si riuniscano per esaminare i dati forniti dalle case farmaceutiche, lo scorso venerdì (27 novembre) sono già iniziate le operazioni di trasporto nei centri di distribuzione del vaccino della Pfizer. Se ne occuperà la più grande compagnia aerea statunitense, la United Airlines, con una serie di cargo che hanno iniziato i voli (con la preziosa merce) tra l’aeroporto di Chicago e quello internazionale di Bruxelles.

Credit immagine: Pixabay

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

Cultura

Pantelleria – Mensa scolastica, al via affidamento servizio di refezione

Direttore

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Il Comune di Pantelleria, per mezzo di avviso pubblico, avvia il procedimento di acquisizione e selezione delle candidature finalizzate all’individuazione degli operatori per l’affidamento del servizio di mensa scolastica per gli alunni della Sezione della Scuola dell’Infanzia e della classe prima della Scuola Primaria dell’Istituto Omnicomprensivo di Pantelleria,  per l’anno scolastico 2024/2025.

Il documento integrale

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Trapani, celebrazioni della Virgo Fidelis patrona dei Carabinieri, dell’83° della Battaglia di Culqualber e della Giornata dell’Orfano

Redazione

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TRAPANI. CELEBRAZIONI DELLA VIRGO FIDELIS, PATRONA DELL’ARMA DEI CARABINIERI, DEL 83° ANNIVERSARIO DELLA “BATTAGLIA DI CULQUALBER” E

DELLA “GIORNATA DELL’ORFANO”

Si è appena conclusa, presso la Basilica Maria Santissima Annunziata “Madonna di Trapani”, la Santa Messa in onore della Virgo Fidelis, celeste Patrona dell’Arma dei Carabinieri.

Alla messa, celebrata dal Vescovo di Trapani, S.E. Mons. Pietro Maria Fragnelli, hanno partecipato il Vicario del Prefetto di Trapani, Dott.ssa Laura Pergolizzi, il Questore di Trapani, Dott. Giuseppe Felice Peritore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Mauro Carrozzo, il sindaco di Trapani, altre autorità Civili e Militari, i vertici delle Forze di Polizia e Vigili del Fuoco oltre ai parenti dei caduti e delle vittime del dovere La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei Secoli Fedele”.
L’8 Dicembre 1949 Sua Santità Pio XII di v.m., accogliendo l’istanza dell’Ordinario Militare d’Italia, S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissandone la celebrazione liturgica il 21 Novembre, in concomitanza della presentazione di Maria vergine al Tempio. La celebrazione di questa giornata è concomitante con la ricorrenza della Battaglia di Culqualber e la giornata dell’orfano.

LA BATTAGLIA DI CULQUALBER

Il 21 Novembre 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale, ebbe luogo una delle più cruente battaglie in terra d’Africa, nella quale un intero Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culquaber. Alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri fu conferita, per quel fatto d’arme, la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta nell’occasione della partecipazione alla Prima Guerra Mondiale.

GIORNATA DELL’ORFANO

Istituita nel 1996, rappresenta per i Carabinieri e per l’ ONAOMAC un sentito momento di vicinanza alle famiglie dei colleghi scomparsi. L’Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C.), Ente morale fondato il 15 maggio 1948, si propone di assistere gli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri di qualsiasi grado. Oggi l’ O.N.A.O.M.A.C. assiste circa 1000 orfani, a ciascuno dei quali eroga un sostegno semestrale, distinto per fasce d’età, sino al compimento degli studi.

L’assistenza agli orfani disabili è a vita.

Per eventuali donazioni in favore degli orfani: C/C bancario n. 121 B.N.L. IBAN IT77Z0100503344000000000121

C/C postale n. 288019 IBAN IT35Z0760103200000000288019

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Cultura

Palermo, Ti l’Eggo: mostra ed estemporanea di Salvo Nero da Artètika. Quando il narcisismo diventa arte

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Durante la mostra l’artista realizzerà un’opera dedicata al fil rouge che unisce chi si ama
Perfetto ma non troppo, perché ogni dettaglio fuori posto fa la differenza, rendendo d’impatto un’opera dal tratto rotondo. È la caratteristica principale dello stile del pittore, fumettista, grafico e writer Salvo Nero, diviso tra il narcisismo del proprio ego e il romanticismo del legame invisibile e indissolubile che unisce due innamorati. Da venerdì 22 novembre a sabato 7 dicembre, sarà in mostra con Ti l’Eggo da Artètika, spazio espositivo per l’anima, in via Giorgio Castriota, 15 a Palermo. Il vernissage avverrà venerdì 22, alle ore 18,30, alla presenza dell’artista, delle galleriste Gigliola Beniamino e Esmeralda Magistrelli, del curatore, l’architetto Giorgio Lo Stimolo e del critico Massimiliano Reggiani. La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 19,30. Ingresso libero. Sponsor d’arte Birra Forst e Tenute Cinquanta.

Le opere in mostra per Ti l’Eggo di Salvo Nero da Artètika

Saranno trenta le opere di Salvo Nero, in mostra da Artètika per Ti l’Eggo, di varie misure, su tela, su carta e una piccola scultura. La trentunesima opera sarà realizzata in estemporanea, a partire da una tela bianca, dal giorno del vernissage a quello della chiusura dell’esposizione e sarà ispirata al fil rouge, invisibile agli occhi, che unisce chi si ama. Ci sono ritratti che emergono da fogli protocollo, tutti scarabocchiati con tanto di lista della spesa, pennelli sporchi di colore, blatte che camminano sopra lettere d’amore amare. Opere bruciate, strappate o fintamente bruciate, strappate, sporcate e stropicciate. Uova al tegamino, lampadine e mandarini, pacchi di posta, oggetti quotidiani che diventano arte. Divertente, ammiccante, riflessiva.

“Poliedrico, un po’ grafico, un po’ pubblicitario, molto artista. Salvo Nero comunica i suoi stati d’animo con una enorme facilità nel farsi capire da tutti. Dal dolore di un cuore spezzato al riguardo per l’ambiente con i racconti degli incendi” commenta la gallerista Gigliola Beniamino Magistrelli. “Oltre alla maestria del disegno – aggiunge il curatore Giorgio Lo Stimolo -, c’è molto di più, una mano, la scioltezza di chi l’arte del tratto la possiede. Un incontestabile virtuosismo, un accenno un po’ beffardo che dice guardami lo so fare, è nella mia natura. Provocatorio e talentuoso”.

Chi è Salvo Nero

Salvo Nero, pittore autodidatta palermitano classe 1984 è stato stimolato inizialmente dai cartoni animati e dai pittori della sua città natale. La sua fibra creativa si sveglia molto presto attraverso il disegno che non lascerà mai più. Si orienta verso studi di grafica pubblicitaria e si cimenta sui muri della sua città, trovando nel writing un modo d’espressione libero. Attraverso i fumetti e la scoperta dello statunitense Geof Darrow, s’innamora del dettaglio, che diviene una caratteristica essenziale della sua opera. In seguito, lascia il limite delle vignette per donarsi all’acquarello, olio e, infine, l’acrilico, che diviene il suo mezzo principale. Attraverso i disegni della pittrice inglese Jenny Saville s’innamora dell’artista conterraneo Lucian Freud. S’interessa alla pittura del reale e si dedica al grande formato, una formula che gli assicura riconoscimento e diverse mostre monografiche. Si divide tra Palermo e Cardiff, due città in cui vive e lavora attualmente.

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