Ambiente
Vini da viticoltura sostenibile, il marchio SOStain Sicilia conquista i mercati scandinavi: la prima certificazione regionale italiana quotata nel prestigioso report Intertek
Tra i punti chiave del disciplinare SOStain, il contenimento del peso delle bottiglie:
3.552 tonnellate di CO2 in meno con quelle leggere made in Sicily in vetro riciclato finora prodotte
Il marchio SOStain che certifica i vini da viticoltura sostenibile prodotti in Sicilia fa breccia nei mercati monopolistici scandinavi. Il disciplinare della fondazione SOStain Sicilia, attiva da cinque anni, ha infatti ottenuto il rating del prestigioso studio internazionale curato da Intertek per conto dei monopoli che in Svezia (Systembolaget), Norvegia (Vinmonopolet), Finlandia (Alko) e Islanda (Vinbudin) gestiscono, con criteri estremamente selettivi, la vendita degli alcolici oltre una certa gradazione.
Per i vini siciliani a marchio SOStain è la conquista del più alto livello di competitività nelle gare di fornitura indette dalle società di proprietà statale per le importazioni nei quattro paesi nordici, dove per tradizione e cultura è massima l’attenzione all’impatto ambientale dei prodotti, anche da parte dei consumatori. SOStain è la prima e unica certificazione regionale italiana presa in considerazione dal report Intertek, tra le quarantuno quotate su scala mondiale (di livello nazionale le altre tre del Belpaese presenti in elenco, tra cui le ministeriali SQNPI e VIVA).
Gli standard di riferimento in base ai quali lo studio valuta le certificazioni riguardano quarantadue diversi indicatori, scelti per analizzare gli aspetti sia ambientali che socio-economici della sostenibilità nelle pratiche di coltivazione come nelle altre fasi del ciclo produttivo. I quattro monopoli scandinavi utilizzano poi le informazioni fornite dal report per la determinazione dei requisiti nei bandi di gara, per la mappatura del rischio connesso ai prodotti e per la guida agli acquisti dei clienti.
“Questo risultato rappresenta un importante riconoscimento – afferma Alberto Tasca, presidente della fondazione SOStain Sicilia – per l’impegno collettivo della Fondazione SOStain Sicilia e dei vitivinicoltori siciliani che hanno scelto di collaborare per costruire un modello virtuoso di sostenibilità. La forza del progetto sta nel lavoro di squadra, nella condivisione di valori e pratiche tra produttori che, insieme, dimostrano come sia possibile generare un impatto positivo per l’ambiente, per la società e per l’economia del territorio. Essere inseriti nell’élite internazionale delle certificazioni di sostenibilità dai monopoli scandinavi non è solo motivo di orgoglio per la Sicilia, ma anche la prova che il nostro modello, aperto e replicabile, può diventare un punto di riferimento per altri territori, in Italia e nel mondo. È inoltre una grande opportunità strategica per promuovere i nostri vini, ambasciatori della Sicilia, in mercati dove l’attenzione all’ambiente è fondamentale. Per noi, prendersi cura del territorio significa integrare agricoltura, paesaggio e sviluppo economico e sociale in un sistema condiviso, capace di generare metodo e armonia per la comunità”.
Efficienza energetica, bottiglie leggere e riduzione della CO2 nell’aria: il bilancio annuale di SOStain
Le alte valutazioni ricevute dal programma SOStain nel report Intertek in tema di tutela dell’ambiente fanno eco ai dati consolidati esposti nel report 2024 del comitato tecnico scientifico che assiste la fondazione, coordinato da Lucrezia Lamastra, docente dell’Università del Sacro cuore di Piacenza. Le cifre indicano una chiara progressione di risultati rispetto ai parametri fissati dal programma stesso: in un campione di otto aziende vitivinicole SOStain esaminato, ad esempio, l’uso di tecnologie per l’efficientamento energetico ha fatto scendere a 0,41 kilowattora il consumo medio per litro di vino (performance superiore alla media nazionale delle aziende certificate VIVA), con una conseguente riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera pari a 930 tonnellate. Un dato che, proiettato su tutti e 44 i produttori oggi aderenti a SOStain, porta a stimare un taglio della CO2 superiore a cinquemila tonnellate per anno.
A ciò si aggiunge l’ulteriore riduzione delle emissioni di gas climalteranti derivante dal controllo del peso della bottiglia di vetro, che è uno dei requisiti prescritti dal protocollo SOStain alle aziende associate. Si tratta di un fattore spesso responsabile di oltre il 50% delle emissioni collegate a una bottiglia di vino, e anche su questo parametro le aziende SOStain hanno avuto una performance migliore rispetto alla media nazionale. Al risultato concorrono la produzione e l’impiego della speciale bottiglia leggera “Cento per cento Sicilia”, nata da una collaborazione con O-I e Sarco, con il successivo coinvolgimento dell’Anci. Questa bottiglia, già in uso per alcuni vini a marchio SOStain, ha un peso di appena 410 grammi (per il formato da 0,75 litri la media nelle aziende italiane certificate VIVA si attesta a 590 grammi) ed è ottenuta al 90% da vetro riciclato, raccolto per intero sul territorio siciliano. Circa 10 milioni gli esemplari realizzati a tutto il 2024, con un conseguente taglio della CO2 pari a 3.552 tonnellate complessive, equivalenti alle emissioni generate ogni anno da 640 persone.
Dal programma alla fondazione: un disciplinare in dieci punti e 44 aziende insieme per l’ambiente
SOStain Sicilia è un’associazione no profit di produttori vitivinicoli siciliani che ha l’obiettivo di orientare verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale i modelli di produzione e consumo, attraverso uno specifico programma condiviso, ad oggi, da 44 aziende dell’Isola, di cui 34 hanno già conseguito la certificazione e il marchio SOStain (complessivamente, circa 23,6 milioni di bottiglie e 6.330 ettari di vigneti certificati). Il programma SOStain, avviato da un primo nucleo ristretto di produttori vitivinicoli, ha dato vita nel 2020 all’omonima fondazione, costituita con il contributo Consorzio Sicilia Doc Sicilia e di Assovini Sicilia.
SOStain è l’unico disciplinare a coniugare gli indicatori del programma ministeriale VIVA con altri nove requisiti, anche contestualizzati su base territoriale, tra cui l’uso di tecnologie energeticamente efficienti, il controllo del peso delle bottiglie, la gestione sostenibile del vigneto (per esempio, utilizzo del Disciplinare del Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata – SQNPI, razionalizzazione di consumo idrico, etc.), il divieto di diserbo chimico, la conservazione della biodiversità floristica e faunistica, l’impiego di materie prime locali, l’assenza di residui nei vini e la trasparenza nella comunicazione.
L’impegno della fondazione SOStain Sicilia abbraccia anche progetti di ricerca e innovazione o di impronta etica (bottiglia leggera 100% Sicilia con vetro riutilizzato, riciclo dei tappi, eventi clean up sul territorio), iniziative per la sostenibilità sociale (EduSOStain la più recente), occasioni di confronto scientifico (simposio “Interazioni sostenibili”) e azioni di scouting e formazione continua per le aziende associate.
Ambiente
Parco di Pantelleria a Bruxelles: presentato studio per impianto fotovoltaico all’interno dell’area aeroportuale
l Parco di Pantelleria a Bruxelles per il progetto europeo Clean energy for EU islands: presentato lo studio per un impianto fotovoltaico ibrido all’interno dell’area aeroportuale
Si sono concluse le attività promosse a Bruxelles per il CE4EUI, nell’ambito del progetto europeo Clean energy for EU islands che vede coinvolta l’isola di Pantelleria in collaborazione con il Comune, il Politecnico Torino e SMEDE Pantelleria. Dopo l’apprezzato Forum del Maggio 2024 a Pantelleria, le isole europee si sono riunite per tre giorni a Bruxelles, per prendere parte ai due workshop dedicati al tema della Pianificazione territoriale a supporto della decarbonizzazione delle isole e ai Sistemi elettrici intelligenti per facilitare la decarbonizzazione delle isole: gestione della domanda e flessibilità.
In programma anche la conferenza di networking dal tema “Rafforzare le reti e i sistemi elettrici delle isole dell’UE verso un approvvigionamento al 100% rinnovabile”. La vicinanza alle istituzioni europee ha permesso di portare le istanze delle isole nel loro percorso di transizione energetica all’attenzione di Commissione Europea e Parlamento.
Pantelleria ha portato la sua esperienza all’interno del workshop sulla pianificazione spaziale con l’intervento di Gaspare Inglese, direttore facente funzioni dell’Ente Parco, che ha presentato uno studio di prefattibilità di un impianto fotovoltaico ibrido all’interno dell’area aeroportuale, redatto con il contributo dell’assistenza tecnica del Segretariato U.E., per un impianto fotovoltaico ibrido. Tale impianto potrebbe contribuire ad una crescente penetrazione delle fonti energetiche rinnovabili, portando l’autosufficienza elettrica dell’isola oltre il 50% ed assicurando ridotti impatti paesaggistici ed ambientali, limitando l’utilizzo di suolo.
Il commissario straordinario dell’Ente Parco Nazionale, Italo Cucci, enfatizza l’importanza per l’isola di partecipare ad incontri multinazionali come quello di Bruxelles che, unendo le esperienze e le competenze, permettono di affrontare e risolvere concretamente ambiziose sfide ambientali come quella della decarbonizzazione delle isole.
“I partecipanti si sono riuniti per un confronto tra le esperienze e le esigenze delle isole di tutta Europa, nonché per animare dialogo tra le istituzioni, gli enti regolatori ed i gestori dei sistemi elettrici, e continuare a contribuire ad affrontare l’ambiziosa sfida della decarbonizzazione delle isole europee, nella quale Pantelleria, grazie anche a significativi investimenti pubblici e privati negli ultimi anni, si sta ritagliando un ruolo da protagonista” – ha dichiarato Riccardo Novo, ingegnere energetico del segretariato di Bruxelles.
Ambiente
Tecnologie e Intelligenza Artificiale per la pesca: a Palermo Workshop internazionale della Guardia Costiera italiana e Agenzia Europea di Controllo della Pesca
Si è concluso a Palermo il Workshop dal titolo “Advanced technologies and AI for the sea: innovations in fisheries control activity”, tenutosi nei giorni 29 e 30 gennaio, presso il Marina Convention Center, nella splendida cornice del molo trapezoidale. L’evento ha visto la partecipazione 90 rappresentanti, provenienti da oltre 21 Paesi e 4 Agenzie europee.
Il workshop, che si è inserito nell’ambito delle celebrazioni per il 160° anniversario della Guardia Costiera Italiana, è stato realizzato in collaborazione con l’Agenzia Europea per il controllo della pesca (European Fisheries Control Agency – EFCA).
Durante i lavori del workshop sono stati analizzati, a cura di esperti del settore provenienti da tutta l’Europa, gli aspetti derivanti dall’applicazione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale nelle funzioni di Guardia Costiera e, in particolare, nell’attività di controllo della pesca marittima, esaminandone le potenziali sfide future nell’impiego da un punto di vista tecnologico, giuridico e operativo.
Ad esempio, le informazioni a disposizione grazie alle tecnologie e ai sistemi satellitari già in uso per il monitoraggio e controllo delle attività di pesca, potranno essere elaborate dall’intelligenza artificiale per individuare aree e obiettivi maggiormente sensibili, garantendo una razionalizzazione dei controlli ed una migliore efficacia nell’attività di vigilanza sulla pesca.
L’evento ha consentito un’importante occasione di dialogo per tutte le Organizzazioni che a livello di Unione Europea svolgono funzioni di Guardia Costiera e che operano nel campo dei controlli legati all’attività di pesca.
Il Workshop è il primo degli eventi organizzati nell’ambito del Forum sulla Funzioni di Guardia Costiera (European Coast Guard Functions Forum – ECGFF), per il quale l’Italia quest’anno detiene la Presidenza. L’obiettivo del Forum è quello di studiare, contribuire e promuovere la comprensione e lo sviluppo di questioni marittime di comune interesse legate alle funzioni di Guardia Costiera, attraverso i confini e attraverso diversi settori, al fine di contribuire al progresso delle attività legate a tali funzioni.
Inoltre, nel quadro della cooperazione europea sulle funzioni di Guardia Costiera, le tre Agenzie dell’Unione Europea, l’Agenzia Europea per il controllo della pesca (EFCA), l’Agenzia Europea per la sicurezza marittima (EMSA) e l’Agenzia Europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) collaborano strettamente con il Forum nell’attuazione delle attività identificate come prioritarie dagli Stati Membri.
La Guardia Costiera Italiana – con l’intervento del Direttore Marittimo della Sicilia Occidentale e Comandante del porto di Palermo, Contrammiraglio Raffaele Macauda, in rappresentanza del Comandante generale, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone – ha rinnovato l’impegno per il miglioramento continuo dei sistemi a supporto dei controlli pesca, con i molteplici obiettivi di tutelare gli stock ittici, garantire la qualità dei prodotti e dell’intera filiera, a salvaguardia anche dell’ecosistema marino e del suo delicato habitat.
In occasione del Workshop, la Direttrice Esecutiva dell’Agenzia EFCA, Dr.ssa Susan Steele, ha fatto visita alla Nave “Bruno Gregoretti” CP 920, unità d’altura della Guardia Costiera Italiana specializzata nelle attività di controllo della pesca, tutela dell’ambiente marino e soccorso in mare, ormeggiata nel porto di Palermo.
In concomitanza con l’evento internazionale, Nave Gregoretti è stata poi visitabile sia per i partecipanti al Workshop che per il pubblico, che ha potuto conoscere da vicino l’unità multiruolo della Guardia Costiera, dotata di moderne tecnologie e strumentazioni avanzate, che svolge un ruolo fondamentale nella sicurezza della navigazione e nella protezione delle risorse ittiche, operando in ambito nazionale e internazionale.
Ambiente
Pantelleria – Il Mare del Parco, raccolti oltre 130 chili di rifiuti
L’iniziativa è realizzata dal Parco Nazionale Isola di Pantelleria e da Marevivo
Sono 4922 i tappi, 715 le bottiglie di plastica per un totale di 37 sacchi e oltre 130 chili di rifiuti raccolti solamente questa mattina e in soli 30 metri di spiaggia, nelle località Punta Sidéri e Arenella a Pantelleria, nell’ambito delle attività de “Il Mare del Parco“, il corso per educatori ambientali promosso dal Parco Nazionale Isola di Pantelleria e da Marevivo Sicilia.
Dopo una serie di lezioni teoriche, guidate da esperti di settore sull’importanza della tutela dell’ambiente marino dell’isola si è passati alla pratica con un tirocinio in collaborazione con l’Istituto omnicomprensivo “Almanza – D’Ajetti” di Pantelleria. I corsisti hanno così potuto cimentarsi direttamente in azioni di educazione ambientale, alla scoperta del territorio, delle sue coste e dei fondali, con gli studenti di classi di diverso ordine e grado.
Oggi un’attività unica ha coinvolto i rappresentanti del Parco Nazionale, di Marevivo, corsisti e insegnanti e studenti della sezione turistica dell’istituto superiore, con la pulizia del litorale dell’Arenella da chili di plastica portati dalle ultime mareggiate.
Dopo la raccolta si è svolto un laboratorio a cielo aperto di biologia marina in cui gli educatori hanno approfondito le caratteristiche di alcune specie endemiche marine e anche di alcune minacce che incombono invece sulle specie a rischio.
“I risultati del corso “Il Mare del Parco” sono stati eccezionali – affermano il biologo del Parco Andrea Biddittu e il Commissario Straordinario – grazie all’impegno fattivo di Marevivo Sicilia, non solo abbiamo formato nuovi educatori ambientali, ma abbiamo anche creato un’importante rete di connessioni tra studenti, insegnanti, esperti e volontari, tutti uniti dall’obiettivo comune di proteggere il nostro patrimonio naturale. L’attività di pulizia della costa è stata un momento significativo di sensibilizzazione: vedere con i propri occhi l’impatto dei rifiuti marini e impegnarsi concretamente nella loro rimozione ha reso ancora più tangibile l’importanza della tutela dell’ambiente. Questo percorso ci ha confermato che l’educazione e l’azione diretta sono strumenti fondamentali per costruire una maggiore consapevolezza ecologica e un futuro più sostenibile.”
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