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Cronaca

Zingaro, intervento per recuperare un escursionista spagnolo ferito

Matteo Ferrandes

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Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano ancora una volta in azione nella Riserva Naturale
Orientata dello Zingaro (Trapani) per recuperare un escursionista vittima di un incidente.
L'uomo, un turista spagnolo diciassettenne, era in escursione con gruppo di amici. Dopo aver
trascorso qualche ora in una caletta stavano percorrendo il sentiero costiero quando, nei pressi di
Museo della manna, il giovane era scivolato cadendo rovinosamente e procurandosi una sospetta
frattura della caviglia. I suoi compagni avevano richiamato l'attenzione del personale della Riserva
che, resisi conto della gravità dell'incidente che impediva al diciassettenne di proseguire, stante
anche le temperature proibitive e la natura particolarmente impervia di quella zona, ha allertato il
Soccorso Alpino.
Da Palermo sono partite due squadre di tecnici che, a piedi, hanno raggiunto il ferito, gli hanno
immobilizzato l'arto, lo hanno caricato su una barella dotata di ruota e trasportato per circa tre
chilometri, in gran parte a spalla e con la collaborazione del personale della Riserva, fino
all'ingresso sud dove ad attenderlo c'era un'autoambulanza del 118.
In caso di incidenti su pareti di roccia, sentieri, ambienti montani, ambienti innevati, scogliere, in
grotte e gole fluviali o in caso di persone disperse in ambiente montano, impervio e ostile, per
allertare il Soccorso Alpino è necessario chiamare il Numero Unico di Emergenza (NUE) 112,
specificando che si richiede un intervento di soccorso sanitario in ambiente montano o impervio.
L'operatore del #NUE112, applicando la specifica "Procedura operativa ambienti montani ed
impervi", trasferirà la chiamata di soccorso alla Centrale Operativa del 118, la quale provvederà
ad allertare il Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).

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Cultura

Siracusa si prepara al G7 Agricoltura, dal 21 al 29 Settembre

Barbara Conti

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Siracusa si prepara al G7 Agricoltura, dal 21 al 29 Settembre

Siracusa sarà la sede del prossimo G7 dell’Agricoltura che si svolgerà dal 21 al 29 Settembre. L’ultima volta si era riunito in Italia nel 2017 a Taormina

Dal 21 al 29 settembre Siracusa, ospiterà il “G7 Agricoltura e Pesca”, summit che riunirà ad Ortigia, i rappresentanti di Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Germania e Regno Unito, assieme a quelli di nove Paesi africani, in linea con il Piano Mattei del governo nazionale.

Innovazione, cooperazione con Paesi in via di sviluppo e reciprocità nel commercio per riaffermare il ruolo dell’agricoltura nella produzione di cibo di qualità e nella gestione dei territori. Questi alcuni dei temi al centro del G7 Agricoltura e dell’Expo “Divinazione”, nell’isola di Ortigia. Si tratta del primo G7 nella storia dedicato non solo all’agricoltura ma anche alla pesca, tra i comparti più strategici per l’Italia e il sistema Paese.

 «Sarà il G7 dell’agricoltura e della pesca quello che si terrà a Siracusa, nell’isola di Ortigia, nel terzo weekend di settembre». Ha detto il ministro Francesco Lollobrigida. «Nei sette giorni dell’evento sarà allestita una micro expo per valorizzare tutti i settori dell’Italia della qualità».

Il ministro ha poi aggiunto che «il giorno prima dell’inizio dei lavori nell’ambito del Piano Mattei avremo degli incontri con i Paesi africani. È necessario far crescere il valore e la qualità delle loro produzioni, per evitare che debbano lasciare i loro Paesi a causa delle guerre e della fame».

Gli stati partecipanti

Nella città di Archimede si riuniranno quindi i rappresentanti di Italia, Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Germania e Regno Unito.

Le discussioni prenderanno il via dal documento approvato a Miyazaki (Giappone) durante il G7 del 22 e 23 aprile 2023, con l’indicazione delle 12 azioni prioritarie per rendere i sistemi agroalimentari più sostenibili, produttivi e resilienti.

Il G7 Agricoltura abbraccerà tutte le eccellenze del comparto agroalimentare, coinvolgendo i principali ministri dell’Agricoltura dei principali Paesi industrializzati.
Il vertice riunisce annualmente i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti e integra il ruolo del G20. L’ultima volta si era riunito in Italia nel 2017 a Taormina, mentre per la parte agricola la città ospitante, scelta dall’allora ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, è stata Bergamo. Ad aprile 2023 si è tenuto in Giappone, a Miyazaki.

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Politica

Pantelleria, Mustacciuoli – Comitato Referendum, ricorso contro dichiarazione illegittimità

Redazione

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Presentato oggi dal Comitato Promotore il ricorso al verdetto di illegittimità del Referendum Consultivo sul Parco di Pantelleria, con lettera al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale del Comune di Pantelleria e per conoscenza al Prefetto di Trapani.

Ecco cosa recita il documento

Pantelleria, 11 Settembre 2024
Alla cortese attenzione del
Sindaco del Comune di Pantelleria, Sig. Fabrizio D’Ancona
Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Pantelleria, Sig. Giuseppe Luigi Spata
e p.c. all’attentione del
Prefetto di Trapani, Dott.ssa Daniela Lupo

Oggetto: Richiesta di attivazione della nomina del Difensore Civico previsto ai sensi dell’art. 5.8 del Regolamento Comunale sui Referendum e trasmissione del ricorso contro il verdetto di illegittimità del Comitato dei Garanti

Il sottoscritto Aurelio Mustacciuoli, in qualità di Coordinatore del Comitato Promotore del “Referendum consultivo di iniziativa popolare sul Parco Nazionale di Pantelleria”, con la presente, desidera sottoporre alla Vostra attenzione il ricorso redatto a seguito della valutazione di inammissibilità del referendum espressa dal Comitato dei Garanti in data 26 agosto 2024.
Con riferimento all’art. 5.8 del Regolamento Comunale per la disciplina dei referendum comunali, che prevede espressamente la possibilità di presentare ricorso al Difensore Civico in caso di dichiarazione di illegittimità del quesito referendario da parte del Comitato dei Garanti, si segnala che, allo stato attuale, il Comune di Pantelleria risulterebbe sprovvisto di tale figura.
In considerazione di quanto sopra e al fine di garantire il pieno rispetto delle procedure previste dal Regolamento Comunale, si prega di attivarsi con urgenza per la nomina di un Difensore Civico, affinché il ricorso possa essere debitamente valutato. In alternativa, si richiede che il Consiglio Comunale e l’Amministrazione, tenuto conto delle argomentazioni esposte nel ricorso allegato, si adoperino per garantire il corretto svolgimento del processo democratico referendario, permettendo alla popolazione di esprimersi liberamente su una questione di così grande rilevanza per il futuro economico, sociale e ambientale dell’isola.
Il tema del Piano del Parco Nazionale di Pantelleria rappresenta una discontinuità significativa nella gestione del territorio e coinvolge direttamente la cittadinanza, che deve essere posta nella condizione di partecipare attivamente e consapevolmente alle decisioni che incideranno sullo sviluppo della comunità.
Confidando nel Vostro tempestivo intervento e nella Vostra attenzione alle istanze espresse dal Comitato Promotore e dalla popolazione di Pantelleria, rimango in attesa di un riscontro e sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Distinti saluti,
Aurelio Mustacciuoli
Coordinatore del Comitato Promotore del Referendum
Ricorso contro la decisione di inammissibilità del Referendum Comunale Consultivo sull’Ente Parco Nazionale di Pantelleria

Al Difensore Civico,

Il sottoscritto Aurelio Mustacciuoli, in qualità di Coordinatore del Comitato Promotore del “Referendum consultivo di iniziativa popolare sul Parco Nazionale di Pantelleria”, presenta ricorso contro la decisione di inammissibilità del referendum, comunicata dal Comitato dei Garanti del Comune di Pantelleria in data 26 agosto 2024, sulla base delle seguenti considerazioni.

Premessa:
In data 13 maggio 2024, il Comitato Promotore ha presentato regolare richiesta di referendum comunale consultivo, articolato su tre quesiti riguardanti il documento “Verso il Piano del Parco” predisposto dall’Ente Parco Nazionale di Pantelleria e attualmente in discussione con il Comune di Pantelleria. I quesiti referendari mirano a orientare le scelte della Giunta Comunale e del Consiglio, così come previsto dal Regolamento Comunale per la disciplina dei referendum comunali, approvato con Deliberazione C.C. n. 6 del 02/02/2021.

Confutazioni delle argomentazioni del Comitato dei Garanti:

Competenza locale e materia referendaria:

Il Comitato dei Garanti ha ritenuto inammissibili i quesiti referendari, sostenendo che non rientrino nella “materia di esclusiva competenza locale”, come previsto dall’art. 1, comma 2 del Regolamento per la disciplina dei Referendum Comunali e dall’art. 112, comma 2 dello Statuto Comunale. Tale argomentazione è infondata e merita di essere confutata.
In primo luogo, l’art. 112 dello Statuto Comunale stabilisce che il referendum consultivo può essere indetto su “materie di competenza comunale”. Non è specificato che la competenza debba essere “esclusiva”, ma semplicemente che il tema riguardi materie su cui il Comune ha potere di azione. In questo caso, la partecipazione del Comune alle decisioni sul Piano del Parco è un fatto comprovato e rilevante. Il sindaco del Comune di Pantelleria è, infatti, membro della Comunità del Parco, organo previsto dalla Legge n. 394/1991, che ha competenza diretta nell’approvazione preliminare del Piano del Parco. Pertanto, le decisioni del Comune hanno un impatto significativo e diretto sulla definizione del Piano.
Inoltre, la normativa di riferimento (D.Lgs. n. 267/2000 – TUEL) all’art. 8, comma 4, prevede che “le consultazioni e i referendum devono riguardare materie di esclusiva competenza locale”. L’interpretazione dei Garanti, secondo cui il referendum sarebbe inammissibile perché “i quesiti formulati dal Comitato promotore non rientrano nell’attribuzione esclusiva dell’Ente” (del Comune, cioè), è erronea, poiché essa non tiene conto della circostanza secondo cui la competenza di altri enti (il Parco stesso, la Regione, ecc.), oltre a quella del Comune, non esclude che si tratti di materie di competenza “locale”, dovendosi riferire questo aggettivo alla delimitazione territoriale del Parco, pur istituito da una legge della Regione Sicilia.
In altri termini, la decisione di dichiarare il referendum inammissibile perché relativo a materie che “non rientrano nella esclusiva competenza” del Comune è errata, perché ciò che chiedono le norme di legge (si allude all’art. 8, comma 4, del citato D. Lgs. n. 267/2000), del Regolamento comunale e dello stesso Regolamento del referendum è che le materie oggetto della consultazione popolare siano di “competenza locale” – e non esclusivamente del Comune – a prescindere dal numero e dalla qualità degli enti coinvolti.
La competenza del Comune non è esclusa dalla presenza di altri enti (Parco Nazionale e Regione), ma condivisa, come chiaramente previsto dalle norme sul funzionamento dei Parchi Nazionali. Pertanto, il Comune ha una legittima competenza in materia, ed è del tutto lecito che i cittadini orientino, tramite referendum, le scelte dell’amministrazione comunale in tale ambito.
Ne consegue che la consultazione referendaria è perfettamente legittima e risponde ai requisiti previsti dalle norme vigenti in materia oltre che a evidenti considerazioni di buon senso.

2. Ruolo attivo del Comune e coinvolgimento dei cittadini:

Il Comitato dei Garanti ha altresì affermato che i quesiti referendari sono inammissibili perché riguardano materie sottoposte a “vincoli imposti da leggi statali o regionali”, richiamando l’art. 3, comma 3, lett. b) del Regolamento. Tale argomentazione non è corretta.
La proposta di referendum non intende modificare norme vincolanti di legge, ma orientare le scelte che rientrano nella discrezionalità dell’amministrazione comunale, nell’ambito del concorso di competenze di enti aventi tutti ambito “locale”, come detto. Il Piano del Parco, ancora in fase di definizione, è oggetto di trattativa e negoziazione tra l’Ente Parco e l’amministrazione comunale. Questo processo decisionale è stato chiaramente confermato nella commissione del 2 luglio 2024, durante la quale i tecnici comunali hanno illustrato ai Consiglieri le criticità della proposta di zonizzazione e hanno presentato una controproposta che prevede una riduzione della Zona C e un ampliamento della Zona D, in linea con quanto previsto dal primo quesito referendario.
Questo dimostra in maniera inequivocabile che il Comune ha piena voce in capitolo su tali questioni, e che, di conseguenza, i cittadini hanno il diritto di esprimersi per orientare le scelte dell’amministrazione comunale attraverso il referendum, come previsto dall’art. 3 del Regolamento comunale, il quale consente espressamente che il referendum consultivo possa riguardare “temi, iniziative, programmi e progetti di competenza della Giunta comunale o del Consiglio”.

3. Mancato rispetto dell’art. 5.4 del Regolamento:

Il Comitato dei Garanti ha dichiarato l’inammissibilità del referendum senza applicare l’art. 5, comma 4 del Regolamento comunale, che impone, in caso di difetto nella formulazione del quesito, di proporre ai promotori una correzione tecnica. Tale disposizione prevede espressamente che “qualora il Comitato dei Garanti valuti che il quesito difetti del requisito di cui al punto c) (formulazione chiara, univoca e corretta dal punto di vista tecnico-giuridico), convoca i promotori ai quali formula una proposta di correzione del quesito”.
In questo caso, non è stata formulata alcuna proposta di modifica, il che lascia intendere che il difetto non riguardi aspetti di chiarezza o di tecnicità giuridica. Pertanto, appare evidente che l’inammissibilità si basi esclusivamente su una contestazione di merito riguardante la competenza locale, la quale, come dimostrato sopra, è mal interpretata.

Richiesta di utilizzo di una versione semplificata dei quesiti referendari:

Qualora il Difensore Civico ritenesse che i quesiti possano necessitare di una ulteriore semplificazione per ragioni di chiarezza, si propone di adottare le versioni modificate, già previste dal Comitato Promotore e incluse nell’Allegato 3 della richiesta referendaria, come di seguito formulate:
Con riferimento a quanto proposto dall’Ente Parco nel documento “Verso il Piano del Parco”:
Primo quesito:
Ritenete opportuna l’estensione della giurisdizione del Parco al mare e ritenete congrua la zonizzazione proposta dall’Ente nel documento “Verso il Piano del Parco” o piuttosto auspicate che non venga estesa la giurisdizione del Parco al mare e che venga rimodulata la zonizzazione, in particolare riducendo la Zona C a vantaggio della Zona D?
Sì, riteniamo opportuna l’estensione della giurisdizione del Parco al mare e riteniamo congrua la zonizzazione proposta nel documento “Verso il Piano del Parco”.
No, non riteniamo opportuna l’estensione della giurisdizione del Parco al mare e non riteniamo congrua la zonizzazione proposta nel documento “Verso il Piano del Parco” e auspichiamo una riduzione della Zona C a vantaggio della D..
Secondo quesito:
Ritenete congruo l’approccio vincolista e fortemente restrittivo proposto dall’Ente nelle Zone C e D o, piuttosto, auspicate che nelle Zone C e D i vincoli posti in essere non debbano essere più restrittivi di quelli attualmente previsti dagli strumenti di gestione dei diversi enti territoriali competenti, e, possibilmente, siano addirittura meno restrittivi, soprattutto in ambito energetico, per favorire la transizione verso solare, eolico e geotermico?
Sì, riteniamo congruo l’approccio vincolista e fortemente restrittivo proposto dall’Ente nelle Zone C e D
No, non riteniamo congruo l’approccio vincolista e fortemente restrittivo proposto dall’Ente nelle Zone C e D e auspichiamo che in queste zone i vincoli posti in essere non debbano essere più restrittivi di quelli attualmente previsti dagli strumenti di gestione dei diversi enti territoriali competenti, e, possibilmente, siano addirittura meno restrittivi, soprattutto in ambito energetico, per favorire la transizione verso solare, eolico e geotermico
Terzo quesito:
Ritenete congruo che i terreni agricoli che in passato sono stati coltivati possano non esserlo più e venire restituiti alla natura?
Sì, riteniamo possibile che terreni che in passato siano stati coltivati, perdano la caratteristica agricola e vengano restituiti alla natura.
No, riteniamo che qualunque terreno sia stato in passato coltivato debba mantenere per sempre tale caratteristica agricola.

Conclusioni:
Alla luce di quanto esposto, si richiede al Difensore Civico di annullare la decisione di inammissibilità del Comitato dei Garanti e di dichiarare ammissibile il referendum proposto dal Comitato Promotore, consentendone lo svolgimento secondo i termini previsti dal Regolamento comunale e, ove necessario, adottando le versioni semplificate dei quesiti.

Pantelleria, 10 Settembre 2024

In fede,
Aurelio Mustacciuoli
Coordinatore del Comitato Promotore del Referendum

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Economia

Campo (Pantelleria2050): attenzione a come saranno usati i 2 milioni della causa contro il MEF

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Campo: “attenzione a come saranno usati i 2 milioni che grazie alla causa vinta contro il MEF, ora sono disponibili per l’isola”

Molti cittadini panteschi mi hanno chiesto chiarimenti sulla causa vinta dal Comune di Pantelleria contro il MEF (Ministero dell’Economia e Finanze), che ha liberato più di 2 milioni di euro nel bilancio. L’attuale Amministrazione Comunale non dà informazioni in merito, anche se la questione è molto rilevante.

 

Il Collegio giudicante della Corte d’Appello di Palermo, Prima Sezione Civile, in accoglimento dell’appello proposto dal Comune di Pantelleria, con citazione del 04.07.2018, contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze avverso la sentenza del Tribunale di Trapani n. 577/18 del 04.06.2018, annulla l’ordinanza ingiunzione del 2015 per il pagamento della complessiva somma di € 2.632.267,04.

 

Questa fu la prima rogna che l’Amministrazione Campo trovò sulla propria scrivania. Perdere la disponibilità di più di 2 milioni di euro in un territorio vasto e complesso come la nostra Isola era un dramma che andava affrontato col massimo impegno. 

 

Si tratta di una faccenda che risale a più di 60 anni fa e riguarda delle presunte somme, arrivate negli anni, appunto, a più di 2 milioni di euro, che secondo il Ministero delle Finanze erano dovuti dal Comune di Pantelleria per la ricostruzione post-bellica.

 

Con una sentenza del 2015 (n. 577/18 del 04.06.2018), il Tribunale di Trapani rigettava l’opposizione proposta dal Comune di Pantelleria avverso l’ordinanza ingiunzione ex art. 3 del R.D. n. 639/1910 del 16.11.2015, con cui gli era stato intimato il pagamento, in favore del Ministero dell’Economia e delle Finanze, della complessiva somma di € 2.632.267,04 (€ 1.920.011,52 quota capitale + € 712.255,52 interessi di mora). 

 

Tuttavia, qualcosa non tornava nella lettura del dispositivo di primo grado che condannava il Comune e subito la Giunta Comunale decise di opporsi, ma con una difesa diversa. A questa decisione, iniziarono le prime frizioni con alcuni uffici. È stato il primo segnale che i cambiamenti non erano graditi dalla macchina comunale.

 

Ma la nostra scelta è stata premiata quest’anno, quando ormai il nostro mandato era concluso, ed il 29.02.2024 il Comune di Pantelleria ha vinto la causa con grande soddisfazione di tutti noi cittadini.

 

Però ora quelle somme, che sono tornate disponibili, devono essere subito impiegate per il territorio dalla nuova Amministrazione Comunale: sistemazione delle strade in primis, impianti sportivi da sistemare, impegno serio verso la protezione civile e uno sguardo attento sul sociale, senza dimenticare la questione annosa dei cimiteri.

 

Tanti atti e fatti di questo primo anno di Amministrazione D’Ancona ci preoccupano, per questo chiediamo massima attenzione all’opposizione per la gestione di queste ulteriori e ingenti somme di denaro che sono ora finalmente a disposizione dell’isola.

Vincenzo Campo

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