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Cultura

๐๐š๐ญ๐ซ๐ข๐ฆ๐จ๐ง๐ข ๐ฏ๐ข๐ฏ๐ข ๐ข๐ง ๐๐ข๐š๐ฅ๐จ๐ ๐จ: ๐š ๐๐š๐ง๐ญ๐ž๐ฅ๐ฅ๐ž๐ซ๐ข๐š ๐ฅ’imperdibile ๐จ๐ฉ๐ž๐ซ๐š ๐๐ž๐ข ๐ฉ๐ฎ๐ฉ๐ข ๐ฌ๐ข๐œ๐ข๐ฅ๐ข๐š๐ง๐ข

Redazione

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Lโ€™Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – ETS /ย Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, in collaborazione con il Parco Nazionale Isola di Pantelleria e ilย Comune di Pantelleria, organizza โ€œ๐ˆ๐ง๐ญ๐ž๐ซ(๐’)๐š๐œ๐ญ๐ข๐จ๐ง. ๐๐š๐ญ๐ซ๐ข๐ฆ๐จ๐ง๐ข ๐ฏ๐ข๐ฏ๐ข ๐ข๐ง ๐๐ข๐š๐ฅ๐จ๐ ๐จโ€ una serie di appuntamenti di scambio tra i tre Elementi siciliani iscritti nella Lista Patrimonio Immateriale UNESCO.
ย ๐Œ๐š๐ซ๐ญ๐ž๐๐ขฬ€ ๐Ÿ๐Ÿ ๐จ๐ญ๐ญ๐จ๐›๐ซ๐ž ๐š๐ฅ๐ฅ๐ž ๐จ๐ซ๐ž ๐Ÿ๐Ÿ•.๐Ÿ‘๐ŸŽ ๐ฉ๐ซ๐ž๐ฌ๐ฌ๐จ ๐ฅโ€™๐จ๐ซ๐š๐ญ๐จ๐ซ๐ข๐จ “๐๐ฎ๐ง๐ญ๐จ๐ฅ๐ฎ๐œ๐ž” ๐ƒ๐จ๐ง ๐๐จ๐ฌ๐œ๐จ – ๐‚๐ก๐ข๐ž๐ฌ๐š ๐Œ๐š๐๐ซ๐ž ๐๐ž๐ฅ ๐’๐š๐ง๐ญ๐ข๐ฌ๐ฌ๐ข๐ฆ๐จ ๐’๐š๐ฅ๐ฏ๐š๐ญ๐จ๐ซ๐ž, avrร  luogo lโ€™๐ข๐ง๐œ๐จ๐ง๐ญ๐ซ๐จ ๐ฉ๐ฎ๐›๐›๐ฅ๐ข๐œ๐จ su: Opera dei pupi, Arte della costruzione dei muretti a secco e pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria.

A seguire, (ore 19) la Compagnia Brigliadoro metterร  in scena lo ๐ฌ๐ฉ๐ž๐ญ๐ญ๐š๐œ๐จ๐ฅ๐จ: โ€œDuello di Orlando e Rinaldo per amore della bella Angelicaโ€.
Ingresso libero sino ad esaurimento posti.

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Cultura

Ragusa, tutto pronto per inaugurazione della scultura “Anelito di Pace” di Pietro Maltese

Redazione

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ย 

Giovedรฌ 24 ottobre 2024 (alle ore 17.30), al Centro studi โ€œFeliciano Rossittoโ€ (Via Ettore Majorana, 5 โ€“ Ragusa), si terrร  l’inaugurazione della scultura del maestro Pietro Maltese – dal titolo “Anelito di Pace” – posta di recente nel cortile dello stesso Centro Rossitto. Nel corso della serata saranno, altresรฌ, esposte, nei locali del Centro, alcune opere del Maestro. La mostra, curata da Salvatore Parlagreco, sarร  aperta al pubblico (tutti i giorni dalle 10 alle 12, e dalle 17 alle 19) fino al prossimo 3 novembre.

Sono previsti gli interventi di: Giorgio Chessari (presidente del Centro studi โ€œFeliciano Rossittoโ€); Giuseppe Cassรฌ (sindaco di Ragusa), Nello Di Pasquale (deputato questore allโ€™ARS); Salvatore Parlagreco (critico dโ€™arte). Sarร  presente il maestro Pietro Maltese.

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Classe 1948, Pietro Maltese, allโ€™etร  di 18 anni, emigra in Germania dopo aver frequentato l’istituto professionale. Lรฌ trova lavoro presso una nota casa automobilistica dal 1966 al 1996 e durante questa permanenza frequenta dei corsi serali di pittura alla Kunstschule di Ludwigsburg Grassboftwar e Stoccarda. La passione per la scultura gli viene trasmessa dallo scultore Nunzio Dipasquale con cui collabora per alcuni anni (1997-2003). Col maestro Dipasquale compie diversi viaggi/mostre a Roma, Venturina (Etruriate), Singen in Germania, a Crรฉpy Valois dipartimento dell’Oise in Francia. Le sue opere scultoree sono eseguite in acciaio, bronzo, rame ed acciaio, plastica fusa, vetro e resine. Quelle pittoriche su tela, tavola e cartoncino – tecnica mista con colori ad olio, tempera, smalti. Nel 2004 fonda con Artisti Iblei l’associazione Culturale โ€œRosso Cobaltoโ€. Collaborazioni e Mostre con L’associazione Culturale Arteviva di G. Bosco. Ha partecipato a diverse collettive, tra cui alcune curate da Amedeo Fusco.

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Cultura

Marsala, Grande successo alla Stagnone dellโ€™edizione 2024 di โ€œPalermo dal mareโ€

Redazione

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Un nutrito stuolo di disegnatori e fotografi, alternatisi nei due giorni di laboratorio, hanno invaso con grande entusiasmo lโ€™imbarcadero Storico J. Whitaker e lโ€™isola di Mozia, prendendo ispirazione dagli scenari unici proposti da questo splendido angolo di paradiso. Nella splendida cornice dello Stagnone, luogo magico per le saline di Trapani e Marsala, rinomato per la bellezza naturalistica e archeologica delle sue isole e per lโ€™accecante meraviglia dei suoi tramonti, ha avuto luogo la settima edizione di โ€œPalermo dal mareโ€, in seno al Festival del Disegno Fabriano is All Around 2024 e promosso da BCsicilia.

Un laboratorio galleggiante di immagini e parole che ha permesso ai partecipanti di illustrare le coste dal mare realizzando diari di viaggio eseguiti con la tecnica dellโ€™acquerello e non solo.

Il progetto era stato presentato a Palermo a Palazzo Castrofilippo in via Alloro, 64. Dopo lโ€™introduzione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, lโ€™articolato programma era stato illustrato dalle artiste Valeria Di Chiara e Maria Catena Sardella che spiegheranno i vari momenti dellโ€™iniziativa.

L’evento si รจ articolato inย due diversi momenti di illustrazione e narrazione in barca e a terra e la successiva condivisione degli elaborati.

Il progetto nasce da una visione artistica dei luoghi: descrivere le cittร  costiere dellโ€™isola siciliana dal mare, cosรฌ come le videro gli antichi Fenici e i Greci e come appaiono oggi agli occhi di coloro che arrivano dal mare.
Lโ€™obiettivo nel tempo รจ di circumnavigare la Sicilia in senso fisico, metaforico e artistico e mantenendo la stessa configurazione delle precedenti edizioni.

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Cultura

Un Ricordoโ€ฆ la raccolta delle olive nel terreno in contrada San Giacomoโ€œM

Redazione

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Madonna ch’era ร utu lu suli! Sant’Aiutuzza lu fici cuddari. Amuninni, chรจ aura, sรน patruni, quantu chiรน prestu turnammu dumani. Havi di l’arba cchi semu a buccuni, li chiachi se li mancianu li caniโ€

Un ricordo della mia infanzia a cui sono particolarmente legato รจ il periodo della raccolta dellโ€™olive nel terreno del nonno quando ogni anno venivano arruolate molte donne bisognose di migliorare, anche di poco, le entrate delle proprie famiglie. Il racconto รจ ambientato nelle campagne del Ragusano agli inizi degli anni ’60, in un periodo in cui la povertร  era una realtร  da affrontare quotidianamente e molte donne, ogni mattina all’alba, si recavano al lavoro nei campi. Era un lavoro duro, estenuante, che le invecchiava anzi tempo, ma permetteva loro di provvedere in parte al sostentamento della famiglia. Ci si alzava presto, alle prime luci dellโ€™alba, si aspettavano le altre lavoranti davanti a un fuoco scoppiettante, dove la pentola per lโ€™orzo era giร  pronta e, dopo il buongiorno si partiva tutti insieme. Le piรน giovani canticchiavano mentre si inerpicavano su per il sentiero fangoso, irto e scivoloso. Le piรน anziane sprofondavano con le loro scarpe larghe e consunte nel fango e talvolta imprecavano contro il destino e la miseria. Alcune venivano a piedi dalle case vicino al luogo della raccolta (erano le piรน fortunateโ€ฆ) altre con un carretto trainato da un asino.

Le piรน giovani aiutavano le piรน anziane a liberarsi dal fango e le canzonavano: โ€œSe cโ€™era un bel giovane ad aiutarvi, non vi lamentavate di certo!โ€. โ€œCerto che no!โ€ rispondevano le anziane ridendo e aggrappandosi agli arbusti della macchia mediterranea, che crescevano folti e numerosi tuttโ€™intorno, per non cadere. Spesso qualcuna di loro scivolava e imbrattava il vestito di fango, che ripuliva alla meglio con ciuffi dโ€™erba strappati lungo i cigli del sentiero. Finalmente si arrivava nellโ€™enorme uliveto Le donne piegate con la schiena curva, con il volto rosso per il freddo e la posizione, con mani rese troppo ruvide dal lavoro piรน che dal tempo, con enormi grembiuli, con capelli raccolti sulla nuca e un ampio fazzoletto scuro sulla testa, raccoglievano quei preziosi frutti maturi sparsi ovunque sul terreno , dal colore tra il verde, il marrone e il nero- bluastro, talvolta macchiettati, a volte striati, e dicevano: โ€œSperiamo che il tempo si manterrร  buono finchรฉ non avremo ultimato la raccolta, cosรฌ lโ€™olio sarร  di ottima qualitร ! Se arriva la pioggia, siamo rovinate!

Le olive cadute marciranno un poโ€™ e dopo la macina, lโ€™olio risulterร  aciduloโ€. โ€œCome si fa? โ€œrispondeva una delle anziane, che ogni tanto si sollevava per dare un poโ€™ di sollievo alla schiena, che danneggiata dalla posizione china a lungo andare procurava dolore e fastidi. โ€œSe lasciamo tutto questo ben di Dio per terra, il nostro compenso si ridurrร  di parecchio e addio olio

per questโ€™anno. Saremo costrette a usare lo strutto durante lโ€™inverno.โ€ โ€œChi potrร  permetterseloโ€ฆโ€ aggiungeva qualche altra. โ€œMa che dite? Volete lasciare il raccolto a metร ? Non รจ possibile!โ€ risuonava la voce del fattore alle loro spalle, sempre guardingo e in ascolto. โ€œNon si recupererebbero le spese, per non parlare del tributo dovuto al proprietario del frantoio! Avanti belle mie, che il lavoro รจ tanto e le chiacchiere fanno solo perdere tempo. E poi chi lโ€™ha detto che pioverร  in questi giorni? Su forza …. tra due ore cโ€™รจ la pausa pranzo e potrete parlare di qualsiasi cosa, ma ora pensate a lavorare!โ€. โ€œTranquillo, fattore! Raccoglieremo quanto piรน รจ possibile, finchรฉ la luce ce lo consentirร !โ€ โ€œCertamente!โ€ rispondeva Marianna, la nuova arrivata, che portava con sรฉ sul lavoro un figlioletto di circa sette mesi e lo lasciava in una cesta sotto uno degli ulivi piรน grandi; quando occorreva si allontanava per allattarlo e di tanto in tanto per controllarlo. Calcolava il tempo delle poppate con il sole o con il pianto del bambino, che si svegliava quando aveva fame. Qualcuna per aiutarla versava di nascosto nel suo sacco parte delle olive raccolte per impedire che il fattore la rimproverasse per il tempo sottratto al lavoro o le riducesse il compenso, giร  minimo in veritร . Qualche volta la poverina se ne accorgeva e diceva: โ€œGrazie, Dio ve ne renderร  merito!โ€ Ma non sapeva mai chi ringraziare di preciso, anche se aveva qualche sospetto. Poi abbassava lo sguardo e si concentrava sul lavoro, cercando di recuperare parte del tempo perduto. Talvolta le girava un poโ€™ la testa, non era molto forte fisicamente, mangiava poco e allattava piรน volte al giorno il suo bambino, rischiava perfino di svenire, ma continuava a lavorare per timore di perdere il lavoro. Quando riusciva a riempire il suo sacco come le altre, era cosรฌ felice che i suoi occhi brillavano come due stelle, in un volto sciupato e rosso per lo sforzo. Sapeva che in quel modo la sua razione dโ€™olio, almeno per quel giorno, era assicurata insieme a degli ortaggi e a un poโ€™ di pane abbrustolito, cosรฌ come era nei patti. La nonna, conosceva bene la sua situazione e le aggiungeva sempre un litro di latte fresco. La paga per una giornata di lavoro, era retribuita in questo modo. A fine settimana o in prossimitร  delle feste, il nonno aggiungeva un poโ€™ di carne di maiale, delle uova e una bottiglia di vino. Marianna era la piรน povera di tutte e la sua situazione era ulteriormente peggiorata da quando aveva perso il marito in un brutto incidente sul lavoro. Era rimasto imprigionato in una galleria presso lโ€™azienda denominata ABCD (Asfalti, Bitumi, Combustibili liquidi e Derivati) di Ragusa, sotto le macerie e i soccorsi arrivati sul luogo in ritardo, non avevano potuto fare piรน nulla per lui, se non recuperarne il corpo. Io, bambino che osservavo il lavoro della raccolta, quando non pioveva, nel tardo pomeriggio accompagnavo il nonno al frantoio, per la consegna dei sacchi raccolti durante la giornata. Lโ€™asino, a stento, riusciva a trainare il pesante carico. Talvolta si fermava, sembrava raccogliere tutte le sue forze e poi procedeva verso il frantoio.

Dopo anni conosceva la strada cosรฌ bene che non occorreva guidarlo. Giunti al frantoio bastava un fischio e due garzoni sbucavano rapidamente dallโ€™interno, con abiti pieni di enormi macchie dโ€™olio, e subito scaricavano il carico sotto gli occhi vigili del nonno dopo aver pesato e registrato in un registro ugualmente macchiato come i loro vestiti dove sia il nonno che il proprietario del frantoio firmavano.

Cโ€™era un odore forte, pungente ed acre di olive frantumate e spremute che ti stordiva, ma era bellissimo guardare quel flusso continuo di olio vergine, dal colore tra il verde chiaro e il giallo, che sgorgava come un ruscelletto dalla pesante ed antica macina di pietra. Tutti i contadini aspettavano per portare a casa la quantitร  dโ€™olio spettante e metterla negli otri a maturare. Qualcuno assaggiava lโ€™olio nuovo e diceva: โ€œรˆ una meraviglia! รˆ dolce come il nettare e sa di olive appena raccolte! Il prezzo questโ€™anno dovrร  essere un poโ€™ piรน alto! Mi raccomando, passate la voce. Cerchiamo di metterci dโ€™accordo nel mantenere il prezzo che il nostro olio merita e ricordate di non avere fretta di vendere, altrimenti saremo tutti fregati!โ€. A volte i compratori erano giร  sul posto e contrattavano il prezzo dellโ€™olio dopo averlo assaggiato su un pezzo di pane. Mio padre, che era uno dei migliori assaggiatori della zona, invece, lo sorseggiava e lo tratteneva un poโ€™ in gola prima di mandarlo giรน. Era il sistema migliore per scoprire la minima traccia di aciditร . Aveva insegnato sia a me che al nonno questa tecnica di assaggio. Per fortuna non tutti i compratori la conoscevano e spesso acquistavano a un prezzo normale anche olio leggermente acido.

La produzione migliore difficilmente veniva lasciata incustodita al frantoio di notte perchรฉ poteva essere facilmente sostituita con una partita piรน scadente. Era giร  successo ai meno accorti. E allora si aspettava fino a tardi che lโ€™olio fosse pronto, dopo di che si versava in otri di pelle di capra, la cui bocca veniva legata accuratamente con un grosso spago, e una volta sistemati sul carretto si trasportavano a casa; lโ€™olio veniva poi versato in enormi otri di terracotta e si lasciava riposare finchรฉ non arrivavano i compratori dal paese o dalla cittร  vicina. La vendita dellโ€™olio portava a casa un bel poโ€™ di danaro e, quindi, anche un poโ€™ di tranquillitร  perchรฉ sapere che cโ€™erano dei soldi per i momenti di difficoltร  o di malattia, faceva sentire tutti piรน sereni. Le lavoranti ricevevano, come pattuito, una porzione di olio buono e poi ogni sera potevano prendere un poโ€™ di olive da portare a casa per lavorarle e conservarle per tutto lโ€™anno. Il modo piรน abituale consisteva nello schiacciare le olive, denocciolarle e conservarle per alcuni giorni in acqua e sale, dopo di chรฉ venivano ricoperte di olio aromatizzato. Un altro modo consisteva nellโ€™essiccarle al sole e usarle per accompagnare il pesce al forno o in bianco o per la pizza o per altri piatti tipici della cucina tradizionale iblea.

Cโ€™erano giorni in cui mi piaceva andare su allโ€™uliveto con il nonno e, mentre lui era occupato a controllare le lavoranti, io mi soffermavo ad osservare ogni cosa. Era bellissimo guardare quegli alberi maestosi che si ergevano verso il cielo con rami ricolmi di quel frutto pregiato. Alcuni erano piรน che centenari e il tronco ampio, nodoso rivelava la loro etร . La proprietร , infatti, era stata tramandata in ereditร  per diverse generazioni e quindi lโ€™uliveto era davvero antico. โ€œChissร  quante storie e segreti questi ulivi conoscono, quante cose hanno udito e quanti amanti si sono abbracciati sotto la loro chioma, giurandosi eterno amore!โ€ Mi chiedevo spesso queste cose dando ampio spazio alla mia immaginazione e cosรฌ finivo per immaginare storie dโ€™amore felici e contrastate, storie di fatica estenuante di gente semplice; mi sembrava di udire grida gioiose di bambini, ma pensavo anche a storie di mafiosi e malfattori, di spartizioni di bottini sottratti con la forza e il sangue ….

La voce di qualche lavorante o del nonno interrompeva il flusso della mia immaginazione. โ€œVieni, รจ lโ€™ora della pausa, dobbiamo mangiare qualcosa! Sbrigati! Che fai lรฌ da solo?โ€ Dopo qualche minuto ero parte della compagnia dei grandi. Era fantastico sedere in un posto un poโ€™soleggiato a mezzogiorno con tutte le lavoranti e i lavoratori e ascoltare le loro storie, i loro aneddoti e tante antiche โ€œminiminagghieโ€, mentre consumavamo un pasto frugale. Ricordo che il nonno diceva: Questโ€™anno lโ€™olio sarร  piรน buono degli altri anni. Sentite che profumo!โ€. E schiacciava unโ€™oliva, poi unโ€™altra e lโ€™odorava a lungo, con intensitร  e soddisfazione; sembrava inebriarsi. Poi assaggiava quelle piรน scure e di conseguenza piรน mature, dopo averle strofinate un poโ€™sui vestiti, si avvicinava e mi diceva: โ€œSenti, senti che profumo e che sapore!โ€ โ€œSรฌ, nonno, hai ragione. รˆ una fragranza gradevolissima. Lโ€™olio sarร  proprio buono questโ€™annoโ€. โ€œE se il tempo sarร  clemente, riempiremo tutti gli otri. Ricordati, caro nipote, che questo รจ il nostro oro, la nostra ricchezza!โ€ โ€œSรฌ, nonno! Sarร  cosรฌ, avremo il miglior olio della cittร  questโ€™anno!โ€ Ricordo che ciรฒ rendeva mio nonno felice ed orgoglioso della sua terra, del suo lavoro e del suo olio!

Salvatore Battaglia Presidente Accademia delle Prefi

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ย  Giovedรฌ 24 ottobre 2024 (alle ore 17.30), al Centro studi โ€œFeliciano Rossittoโ€ (Via Ettore Majorana, 5 โ€“ Ragusa), si...

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